45✨

Josh finì di lavorare come ogni giorno.
Spensierato e tranquillo si dimenticò di avvisare Amy del suo ritorno a casa.
Arrivato a casa trovò, come anche Amy, la porta aperta e Scott agitato.
« Scott, cosa ti prende? » gli domandò il ragazzo abbassandosi alla sua altezza.
Il cane abbaiò nervoso, tirando la manica di Josh verso la sua auto.
« Vuoi fare una passeggiata? Vado a salutare Amy e Lizzie e poi vengo con te » gli disse oltrepassandolo per entrare in casa.
Entrò in salotto e provò a chiamare la ragazza che, naturalmente, non rispose.
Provò a chiamarla con voce più alta, ma non otenne nessuna risposta.
Pensò che magari era uscita a comprare qualcosa, ma se fosse stato così non avrebbe lasciato la porta aperta.
Provò a telefonarle, ma il telefono squillò a vuoto.
Corse per tutta la casa alla ricerca delle sue due donne, ma si fermò solo quando trovò un biglietto sul bancone della cucina.
Lo lesse e non poté credere a quello che stava leggendo.
Qualcuno aveva rapito Amy e anche Elizabeth; era indicato anche l'indirizzo di dove stavano e la firma dell'artefice di quella pazzia.
Derek.
Ma cosa aveva nella testa quell'uomo?
Non gli era bastato prendersela con suo fratello e prenderlo a pugni, doveva anche rapirle la ragazza e la figlia?
Senza perdere un minuto, si fiondò in auto pronto per raggiungere il luogo del biglietto.
Quell'uomo sarebbe potuto essere capace di tutto e non si spiegava per quale motivo avesse dovuto fare quella sciocchezza.
Prese il cellulare, intenzionato a chiamare Anthony.
L'uomo rispose immediatamente, con la sua solita calma.
« Josh, dimmi tutto »
Il ragazzo gli spiegò velocemente quello che aveva capito dal biglietto e Anthony sembrò essere ancor più preoccupato di Josh.
Gli promise che avrebbe staccato dal turno il prima possibile e sarebbe corso all'indirizzo che il ragazzo gli aveva riferito.
Josh chiamò anche Luke, se ci sarebbero stati di nuovo quei giganti con cui battersi, da solo non ci sarebbe riuscito.
Non avrebbe chiamato Matthew, dato i dissapori che c'erano già stati tra lui e Derek.
Passò a prenderlo al volo sotto casa sua e poi rimise in moto a tutta velocità.
Josh guidava concentrato, la mascella serrata e i muscoli contratti.
« Cosa pensi di fare? » gli domandò Luke.
« Gli spaccherò la faccia e se solo prova a toccarle, può dichiararsi morto » gli rispose arrabbiato.
Lo avrebbe distrutto, nessuno poteva fare del male ad Amy e ad Elizabeth.

Amy era ancora seduta su quella sedia mezza rotta, senza sapere quanto tempo fosse passato.
L'uomo era uscito dalla stanza solo per prendersi una birra, per poi ritornare sulla sua poltrona.
Elizabeth si era addormentata ed Amy ringraziava il cielo che non avesse ancora reclamato di aver fame, perché non avrebbe potuto soddisfarla.
Avrebbe anche dovuto cambiarla, ma non ne aveva la possibilità.
« Quanto impiega il tuo ragazzo ad arrivare? » si lamentò l'uomo avvicinano la bottiglia alla bocca.
Fu interrotto dalla voce di uno dei due uomini che lo chiamava per cognome.
L'uomo si alzò di colpo ed Amy sentì un forte rumore di qualcosa che si spaccava, come se fosse un vaso o una bottiglia di vetro.
Era spaventata e in più Elizabeth si era svegliata e aveva iniziato a strillare.
L'uomo alla porta si allontanò per vedere cosa era successo al compagno.
E in quel momento Amy sentì la voce che le riscaldò il cuore e le diede speranza.
« È di qui, ho sentito Elly piangere » era la voce di Josh.
Era arrivato.
Sul viso dell'uomo spuntò un sorriso compiaciuto, era riuscito ad attirare Josh e sarebbe riuscito nel suo intento.
Si sentì un secondo rumore di vetro rotto.
E finalmente vide Josh entrare di corsa nella stanza, seguito da Luke.
« Amy! » urlò fiondandosi verso di lei.
« Fermati » disse l'uomo a Josh.
Josh non lo ascoltò e corse da Amy per abbracciarla.
Non ebbe neanche il tempo di stringerla a sé, che l'uomo sparò un colpo contro il muro.
« Fai ancora un passo e il prossimo sarai tu » lo minacciò.
Josh si fermò per voltare gli occhi sull'uomo e riversare tutta la sua rabbia su di lui.
« Cosa vuoi Derek? Cosa hai fatto a loro due? » domandò Josh quasi urlando.
« Non ho fatto niente a loro due, volevo solo parlare con te e questo era l'unico modo per farti venire da me » rispose calmissimo.
Amy aveva capito chi era quell'uomo, era lo stesso che aveva picchiato Josh quella maledetta sera.
La ragazza gli rivolse uno sguardo di disgusto che lui neanche notò.
« Dimmi cosa vuoi » ringhiò Josh.
« Sentimi, se sei arrabbiato per la tua ragazza sappi che l'ho usata solo come esca e non ho secondi fini; per il resto dovrei essere io quello arrabbiato » parlò senza la minima alterazione della voce Derek.
Josh e Luke lo guardarono stupiti, senza capire cosa volesse dire con quelle parole.
« È iniziato tutto un bel po' di anni fa, quando ero un ragazzino.
Mio padre come secondo lavoro faceva lo stesso che faccio io adesso e aveva "assunto" tuo padre, me la ricordo bene la faccia di quel lurido traditore»
Josh fece per saltare addosso a Derek accecato dalla rabbia, ma Luke lo fermò, per non rischiare di incasinare ancor di più la situazione.
« Quando sono stati scoperti, avevano in cassa un bel gruzzoletto, di cui la maggior parte sarebbe spettata a mio padre; l'hanno arrestato e quindi niente soldi, ma credo che tu sappia bene dove siano finiti » continuò a parlare Derek.
Josh scosse la testa confuso.
« Non fare il finto tonto.
Tutti quei soldi se li è presi tuo padre, mentre il mio marciva in galera e voi facevate la bella vita »
Amy sapeva, da quello che le aveva raccontato Josh, che le cose che stava dicendo Derek erano del tutto false.
A meno che, Josh non le avesse raccontato una bugia, ma si fidava di più del suo ragazzo che di Derek.
Josh gli puntò un dito contro iniziando ad urlare; i muscoli delle braccia erano contratti, pronti a scattare se fosse servito.
« Quante cazzate vuoi sparare ancora? Mio padre è morto in prigione e non è più uscito.
Io non ho mai visto quei soldi, sono stati requisiti dalla polizia.
Eravamo nella stessa situazione Derek »
L'uomo spalancò gli occhi, riconoscendo dall'espressione e dalla voce di Josh che non stava mentendo.
Aveva passato tutta la vita a cercare di capire chi avesse potuto prendere tutti quei soldi, interrogando suo padre e i suoi vecchi amici.
Quando aveva incontrato Matthew per la prima volta, non si era curato del suo cognome, finché era riuscito a comporre tutti i pezzi del puzzle e a risolvere l'enigma.
Jack Cliff era morto, ma non pensava in prigione, era convinto che fosse morte di vecchiaia e così le uniche persone con cui poter trattare erano Matthew e Josh.
Josh era più vulnerabile, aveva una figlia e anche una ragazza e sarebbe stato facile ricattarlo.

« Trentamila » ruppe il silenzio dopo qualche secondo Derek.
Josh lo guardò con aria interrogativa.
« Trentamila dollari, quello che mi devi »
Amy si alzò di scattò, pronta a contraddire l'uomo, ma ci pensò Josh anticipandola.
« Cosa?! No, neanche per sogno! »
« Da quella sera, qualche mese fa, i mei clienti sono diminuiti; tuo fratello deve aver raccontato in giro cosa è successo e molti si sono spaventati di fare la stessa fine se avessero ritardato un pagamento. Ho diminuito le vendite e non arrivano più nuovi clienti» spiegò Derek.
Josh non capiva perché doveva esssere lui a risarcire Derek.
« Non ti darà quei soldi » intervenne Amy.
Derek le fece segno di stare zitta, ma lei continuò a parlare.
« Con il tuo lavoro stai rovinando la vita a decine di ragazze e ragazzi, dovresti smetterla e trovarti un vero lavoro » andò avanti a parlare la ragazza puntando un dito contro Derek.
Josh cercò di trattenerla, ma lei si liberò senza chiudere bocca.
« Io ho visto Matthew, pensava di stare meglio non quella roba e invece stava solo peggio. Ed è tutta colpa tua! Quanti altri ragazzi vuoi ridurre così? » concluse Amy.
Sembrava che le parole della ragazza non avessero toccato Derek neanche minimamente ed era rimasto calmo, senza provare a contraddirla.
« Io faccio questo lavoro perché... »
Ma Derek non riuscì a terminare la frase perché il signor Carter con al seguito tre uomini in divisa, proruppe nella stanza.
« Alzi le mani! » urlò uno degli agenti a Derek.
Non oppose resistenza e alzò le mani come gli era stato chiesto.
« Non potete portarmi in prigione » li pregò mentre lo ammanettavano.
Il poliziotto lo obbligò a stare zitto mentre lo conduceva fuori dalla casa; Derek rivolse un'occhiataccia a Josh e poi salì sull'auto della polizia.
Sapeva che era meglio non fare troppe opposizioni o avrebbe complicato la situazione.
Il signor Carter si fiondò ad abbracciare la figlia e la nipote.
« Stai bene? Tua madre è preoccupatissima, è scoppiata a piangere e non so più come farla smettere, adesso la chiamo per dirle che è tutto apposto »
Amy ringraziò il padre e si lasciò andare tra le braccia di Josh.
La strinse forte, aveva avuto una paura tremenda che Derek avesse potuto fare del male a lei o ad Elizabeth.
« Ho avuto paura, Josh » gli confessò Amy.
« Anche io » disse dandole un bacio sulla testa.
Elizabeth aveva ricominciato a piangere, aveva fame.
I due ragazzi uscirono dalla casa e salirono in auto, diretti verso casa Carter, dove Jessica li stava aspettando per assicurarsi di persona che stessero bene.
Amy ringraziò Luke per non essersi tirato indietro alla chiamata di Josh.
C'era una cosa che però tormentava la mente di Amy: lo sguardo di Derek mentre saliva sull'auto della polizia.
Dagli occhi si poteva bene intuire che era disperato e non era la prima volta che glielo leggeva negli occhi, quando stava per spiegare per quale motivo faceva quel lavoro aveva la stessa espressione.
Che cosa poteva esserci sotto?
Espose la sua preoccupazione a Josh, ma lui le rispose che non doveva preoccuparsi e che era solo stata una sua impressione, ma Amy non era per niente convinta.

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