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Amy dormiva tranquilla nel suo letto in ospedale, mentre la bambina veniva visitata per accertarsi che tutto fosse apposto.
Josh era ritornato a casa per prendere la sorpresa che aveva comprato per Amy e la bambina.
Anthony era riuscito a finire prima il suo turno e ad andare in ospedale per la figlia.
Quando Amy si svegliò dopo un breve pisolino, trovò Elizabeth nella culla trasparente accanto al suo letto.
Dormiva pacificamente con i grandi occhi serrati e i capelli leggermente sparpagliati.
La dottoressa le aveva già dato tutti i consigli indispensabili per i primi giorni che Amy si era segnata su un quadernetto che aveva preparato appositamente per quell'occasione.
Sua madre era seduta in angolo appisolata con la testa appoggiata alla spalla di suo padre.
Amy si alzò andando verso la bambina, soffermandosi a guardarla rischiando di scoppiare a piangere di nuovo.
Sentì la porta aprirsi e un Josh carico come un mulo entrò.
« Questo è per la mia principessa » disse riferendosi al grande palloncino a forma di cuore rosa antico, con il nome della piccola scritto in bianco.
Lo legò alla culla di Elizabeth e poi si voltò verso Amy.
« E queste per la mia regina »
Le porse un enorme mazzo di rose rosse sorridendole dolcemente.
Amy lo abbracciò appoggiando la testa sul suo petto, ringraziandolo.
Jessica si svegliò sorridente guardando quanta felicità c'era negli occhi di sua figlia.
E se Amy era felice, lo sarebbe stata anche lei.
« Ti ho portato anche queste » aggiunse Josh mostrandole un sacchetto con due brioche al cioccolato.
Ne prese subito una e iniziò a mangiarla a grandi morsi seduta sul letto.
Josh si avvicinò alla piccola per guardarla meglio: era piccola, con manine e piedini minuscoli, guance paffute e un nasino adorabile.
Le sfiorò con tocco quasi impercettibile la mano, che in confronto alla sua sembrava ancor più piccola di quanto lo fosse in realtà.
« Bella sensazione, vero? » gli domandò Anthony posando una mano sulla spalla di Josh osservando la nipotina.
« La più bella »
Anthony sperava che Josh fosse un buon padre, ma si fidava di lui e non aveva dubbi sul fatto che avrebbe amato più di ogni altra cosa quella bambina.

Amy restò in ospedale per la notte, mentre Josh tornò a casa, promettendo che sarebbe ritornato la mattina seguente dato che era sabato e non avrebbe lavorato.
Elizabeth non pianse moltissimo durante la notte ed Amy riuscì a riposarsi un po'.
Josh non smetteva di guardare la foto che aveva scattato poco prima alla piccolina, non vedeva l'ora di rivederla.
Si addormentò molto tardi sempre con un unico pensiero in testa.
Mandò dei messaggi ad Amy per raccomandarle di riposarsi, ma lei rispondeva subito dato che era ancora sveglia.
Josh non dormì molto quella notte e la mattina seguente si preparò in fretta e furia per correre in ospedale.
Aveva già avvisato suo fratello ed Amy lo aveva detto a Bethany.
Quando arrivò alla stanza di Amy la trovò parlare con la ragazza dai capelli arcobaleno mentre teneva in braccio Elizabeth.
« Josh! Complimenti, è una bambina stupenda! » si complimentò Bethany con ancora la piccolina tra le braccia.
« Tutta sua madre » aggiunse Josh dando un bacio ad Amy sulla testa per darle il buongiorno.
« Siete così carini, vi faccio una foto »
Bethany mise la bambina tra le braccia di Amy con la massima delicatezza.
Ci sapeva fare con i bambini, aveva già avuto due nipotini e avrebbe fatto da zia anche ad Elizabeth se fosse stato necessario.
Prese il cellulare dalla tasca dei jeans e scattò la foto.
Bethany aveva l'aria stanca, aveva lavorato la sera prima e aveva dormito solamente tre ore per andare in ospedale da Amy.
La ragazza accorgendosi della stanchezza dell'amica la fece tornare a casa, nonostante le sue mille poteste.
Alla fine giunsero all'accordo che sarebbe ritornata nel pomeriggio.
Josh aveva una voglia matta di avere tra le braccia la sua Elizabeth, così tese le braccia verso Amy.
La ragazza gli passò la bambina lentamente.
In un primo momento sembrava volesse piangere, ma quando Josh iniziò a cullarla si calmò.
Lo guardava con quegli occhioni curiosi, scuri con qualche ombreggiatura azzurra.
« Guarda come è calma » disse Amy indicando gli occhi della piccolina che si stavano per chiudere.
« Sono il suo papà, è ovvio, vero piccolina? » le domandò ironicamente Josh strofinando il suo naso contro quello di Elizabeth.
Non gli sembrava vero, aveva una figlia, sana e bellissima, già si era innamorato di quegli occhioni che lo scrutavano con tanta curiosità.
Restò così a cullarla finché non si addormentò e poi la posò, a malincuore, nella culla.
Verso le dieci e mezza arrivarono anche i signori Carter, ma non si trattennero molto, perché erano invitati a pranzo fuori città.

Poco prima di mezzogiorno qualcun altro andò a vedere per la prima volta la piccola Elizabeth.
« Quale era la stanza? » domandò nervoso Matthew a Scarlett mentre percorrevano il corridoio alla ricerca della camera di Amy.
« Numero venti...perché sei così agitato? Stai per vedere la tua nipotina, quale problema c'è? » gli domandò la ragazza prendendolo per mano.
« No, niente » tagliò corto Matthew bussando alla porta.
Andò ad aprire Josh con un grande sorriso stampato sulle labbra.
« Matthew! Scarlett! » li salutò emozionato Josh.
Dopo che Scarlett diede il regalo che aveva comprato per Elizabeth e lo diede ad Amy, si avvicinò alla culla.
« Oh, è piccolissima » disse la ragazza.
Non aveva fratelli ed era anche la più piccola dei suoi cugini, in realtà non aveva mai visto un bambino così piccolo e così da vicino.
Matthew si avvicinò piano alla bambina, ma proprio in quel momento la piccola si svegliò scoppiando a piangere.
Il ragazzo indietreggiò di colpo, preoccupato del fatto che fosse stato lui a svegliarla.
Amy la prese in braccio e la bambina iniziò a calmarsi.
« Scusa, non volevo »si scusò il ragazzo.
« No tranquillo, tra poco deve mangiare » gli spiegò Amy cullando Elizabeth per tranquillizzarla.
Matthew provò nuovamente ad avvicinarsi e la bambina restò calma.
Il ragazzo tese una mano, quasi fino a sfiorare quella della piccola.
Appena il suo dito tocco la bambina, quest'ultima lo afferò e lo strinse tra le sue.
Matthew rimase sorpreso.
« Le piaci » disse Josh al fratello dandogli una pacca sulla schiena.
In fondo non era male, pensava il ragazzo.
Elizabeth trattenne il dito di Matthew finché non reclamò di nuovo di avere fame.
I due ragazzi lasciarono la camera d'ospedale e anche Josh ritornò a casa per pranzare.

Nel tardo pomeriggio ritornò Bethany, accompagnata da sua sorella e dai gemelli.
I due bambini erano affascinati dalla piccolina.
Facevano progetti sul futuro per giocare con lei ed Amy era felice che la sua bambina avesse già trovato due amici.
La sera, Josh ritornò in ospedale per dare la buonanotte alle sue due donne.
Amy sarebbe ritornata a casa la sera seguente e non vedeva l'ora di dormire nel suo letto, che era almeno cento volte più comodo di quello.
Fortunatamente non c'era stata nessuna complicanza nel parto ed era andato tutto liscio, per questo non si sarebbe dovuta trattenere a lungo.
Quella notte dormì un po' di più, dato che era veramente stanca.
Neanche il cibo in ospedale era il massimo, ma anche la mattina successiva Josh le portò un muffin al cioccolato comprato in un cafè.
Era passato prima di andare a lavorare; anche se non aveva la minima voglia, era dovuto andarci lo stesso.
Appena arrivato nel suo reparto, uno dei suoi colleghi lo informò che il signor Alexus lo voleva immediatamente nel suo ufficio.
Josh, preoccupato di quello che si sarebbe dovuto sentire dire, corse immediatamente agli uffici.
Bussò alla porta del suo capo e l'uomo al suo interno diede il consenso per entrare.
« Buongiorno signor Alexus » lo salutò Josh entrando nell'ufficio.
« Buongiorno Josh, siediti » il ragazzo obbedì e si sedette sulla sedia di fronte alla scrivania del suo capo.
« Ieri sera, verso le otto, mi ha chiamato un uomo, presentandosi con il nome di Anthony Carter. Ha detto di conoscerti e mi ha informato della nascita di tua figlia e mi ha chiesto di darti qualche giorno di riposo per aiutare la tua ragazza. È vero? »
Josh era sorpreso, doveva ringraziare Anthony.
In realtà non aveva mai informato il signor Alexus che Amy aspettasse un bambino.
« Anthony è il padre della mia ragazza e sì, ieri è nata mia figlia » rispose il ragazzo prendendo il cellulare per mostrare all'uomo le foto di Elizabeth.
Il signor Alexus le guardò sorridendo; anche lui aveva due bambini e sapeva quanta felicità significasse diventare padre.
« Posso darti dalle due alle quattro settimane; non smetterò mai di ringraziarti per quanto impegno e dedizione metti nel tuo lavoro, non tutti sono come te »
Josh ringraziò per il complimento, anche se non gli sembrava di fare qualcosa di speciale, faceva solamente il suo lavoro; che ci tenesse a farlo bene, era un'altra cosa.
« Come preferisce lei » lo assecondò Josh.
« Facciamo tre, dato che so che non cederai alle quattro settimane » disse ridendo il signor Alexus firmando alcune carte.
Josh acconsentì, gli sembrava strano che avesse diritto a tre settimane a casa, ma almeno avrebbe potuto godersi a pieno i primi giorni di vita della sua piccola Elizabeth.
« Grazie mille...posso finire però questa giornata? » chiese Josh.
Il signor Alexus scoppiò a ridere, concedendo al ragazzo la giornata lavorativa.

L'ultimo giorno in ospedale di Amy fu più tranquilla della precedente, passarono solamente i suoi genitori e Bethany, che era impaziente rivedere la bambina.
Dopo la giornata di lavoro, Josh corse in ospedale per riportare a casa Amy ed Elizabeth.
Durante il viaggio, Josh guidò il più prudentemente possibile, senza mai accelerare troppo ; aveva una paura tremenda di fare qualcosa alla bambina.
Ora erano tutti e tre insieme, nella loro casa, nella loro pace : avevano formato una nuova e stupenda famiglia.

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