41✨

Amy non uscì dalla camera da letto per il resto della serata è finì per addormentarsi da sola, come le sere precedenti.
Josh non aveva più provato a parlarle perché sapeva che non sarebbe servito.
La convivenza era una cosa del tutto nuova per entrambi e lui era abituato in modo diverso quando viveva con Matthew.
Non era la stessa cosa convivere con suo fratello e convivere con Amy.
Mangiò comunque il minestrone di Amy, almeno la mattina seguente sperava di farle una sorpresa.
Quando fu sicuro che si fosse addormentata, entro piano in camera e si fermò ad osservarla.
Le tende non erano state tirate e la debole luce della luna piena che poco prima era coperta da nuvole, le illuminava il viso.
Amy stava saltando l'ultimo anno di università e si sarebbe dovuta laureare e anche se non lo diceva esplicitamente, Josh sapeva che era dispiaciuta.
Da sempre aveva fatto in modo che la sua carriera scolastica fosse perfetta e invece doveva posticipare la laurea di un anno.
Gli aveva regalato una casa e lui non si preoccupava di aiutarla a tenerla in ordine.
Sperava che il giorno seguente, quando avrebbero scoperto il sesso del bambino, avesse ragione Amy e che suo figlio fosse un maschio.
Era stressata.
Stava facendo in modo che tutto fosse perfetto per la nascita del bambino e passava intere ore a leggere manuali sulle neo-mamme e storie di ragazze e donne che erano diventante madri.
Guardava video su come fare il bagnetto al bambino, come farlo dormire nel modo corretto, come allattarlo e quando e come iniziare lo svezzamento.
Si avvicinò a lei e notò con dispiacere che aveva pianto, le guance erano ancora umide.
L'aveva fatta piangere quando voleva solamente farla sorridere.
Sapeva di tutte le paure di Amy; perché dopotutto, anche era felicissima di diventare madre, non negava di avere mille preoccupazioni nella testa.
Le sue paure più grandi erano che succedesse qualcosa di brutto al bambino e che fosse rimasta sola.
Comportandosi così, Josh riconosceva di averle fatto aumentare la seconda.
Alzò il lenzuolo e si infilò sotto, sdraiandosi accanto ad Amy.
« Mi dispiace tanto principessa, lo sai che odio vederti così.
Mi impegnerò, te lo prometto.
Ti amo, tanto, tantissimo, infinitamente...non mettermi il broncio, ti prego.
Ah, comunque il minestrone era buonissimo » la supplicò non sapendo che Amy in realtà non dormiva realmente e che si era svegliata quando Josh era entrato in camera.
Poi lui la abbracciò e le diede la buonanotte, allontanandosi un po' da lei sapendo che le avrebbe dato fastidio.

La mattina seguente Amy si svegliò da sola e così si alzò per scendere a fare colazione, pensando che Josh fosse già uscito di casa.
Trovò però una piacevole sorpresa al piano di sotto: Josh aveva preparato la colazione per entrambi.
« Buongiorno » la salutò con un piccolo sorriso Josh.
« Buongiorno » ricambiò acida lei.
Si sedette e iniziò a fare colazione senza badare alla presenza di Josh.
« Tra un'ora hai la visita, scopriremo il sesso del bambino » cercò di spezzare il silenzio il ragazzo.
Amy lo guardò storto; aveva grandi occhiaie e i capelli più spettinati del solito.
Finita la colazione iniziò a sparecchiare, ma Josh la fermò continuando lui il lavoro.
Salì per prepararsi e per rendersi presentabile, truccandosi più del solito.

Il viaggio di andata fu silenzioso, non accesero neanche la radio; Amy guardava fuori dal finestrino, senza degnare Josh della minima attenzione.
Non attesero molto nella quasi vuota sala d'aspetto dell'ambulatorio, perché dopo una decina di minuti l'ostetrica li chiamò.
Dopo la solita visita di controllo, la donna rifece la domanda alla coppia.
« Volete sapere il sesso? »
Entrambi annuirono.
Anche se non si erano ancora parlati molto, vedere il loro bambino dallo schermo li aveva resi più felici.
« D'accordo...allora, nascerà... » iniziò a dire la donna tenendoli sulle spine.
Si stavano stringendo la mano.
« Nascerà...una bambina » esclamò sorridente l'ostetrica.
Josh non seppe trattenere un sorriso per la sua vittoria, mentre Amy in un primo momento sembrava abbattuta, si riprese subito.
L'ostetrica si congratulò con entrambi e facendo le solite raccomandazioni ad Amy.

« Scusa, non vorrei farlo...ma hai perso » disse Josh una volta in auto.
Si stava già pentendo di quello che aveva appena detto, ma fortunatamente Amy gli rispose tranquillamente e con un tono totalmente calmo.
« Tranquillo, non è la fine del mondo »
Amy sorrideva di nuovo e Josh non poteva che esserne contento.
Nonostante fosse testarda, non riusciva a tenere il broncio a Josh.
Ora il ragazzo doveva dirle il nome, sperando che anche a lei piacesse.
« Elizabeth »
Era convinto, voleva chiamare sua figlia così.
Più volte quando era da solo provava a dire ad alta voce nome e cognome della bambina.
Gli piaceva come suonava.
Amy lo guardò confusa e senza capire perché avesse detto quel nome.
Non conosceva nessuna Elizabeth e non riusciva a capire che cosa c'entrasse in quel momento.
« Il nome, per la bambina » si spiegò meglio Josh, distogliendo lo sguardo imbarazzato.
« Mi piace » disse Amy sorridendo alla scelta del suo ragazzo.
Le piaceva realmente il nome Elizabeth, stava bene con il cognome di Josh.
"Elizabeth Cliff" suonava proprio bene.
Josh le raccontò che era il nome della sua nonna paterna e ci teneva particolarmente e gli sarebbe piaciuto moltissimo che sua figlia avesse il suo stesso nome.
Amy approvò la sua scelta, ricordando quello che Josh le aveva raccontato della donna.
Ritornarono a casa, sempre in silenzio ma con un'atmosfera diversa.

« Quindi mi hai perdonato? » osò chiederle Josh mentre pranzavano.
Amy fece finta di pensarci su e poi puntò gli occhi sul ragazzo.
« D'accordo, ma sappi che è l'ultima volta »
Josh si alzò contento e iniziò a riempire il viso di Amy con tanti baci senza fermarsi.
Sapeva che potevano esserci divergenze in una coppia, ma odiava litigare con Amy.
Una cosa era farle dei piccoli dispetti e infastidirla per qualche minuto e poi scoppiare a ridere entrambi; un'altra cosa era farla piangere e ignorarla per una settimana.
Stava male pensando cosa aveva provato Amy durante quei giorni.
Il suo carattere le impediva però di farlo notare a Josh e lui non se ne era minimamente accorto.
« Non lo farò mai più, te lo prometto; ti starò accanto e ti proteggerò; rimproverami se non lo farò » le disse abbracciandola.
Era questo che Amy più amava di Josh: sapeva essere il ragazzo più dolce e premuroso della terra se lo voleva.
Solo che a volte si dimenticava che era facilissimo comportarsi in quel modo.

Josh mantenne la sua promessa, stando accanto ad Amy negli ultimi giorni prima del parto.
Erano impazienti di avere tra le braccia la loro bambina.
Qualche giorno dopo aver scoperto il sesso della bimba avevano organizzato una piccola festa per annunciare la notizia.
Jessica era sempre più eccitata di diventare nonna ed era quasi più emozionata di Josh ed Amy.
Bethany non vedeva l'ora di tenere in braccio la piccola Elizabeth e Lily era sicura che i due gemelli e la bambina sarebbero diventati grandi amici.
Matthew e Scarlett sembravano andare molto d'accordo e aver messo ormai da parte le loro passate divergenze.
Amy vedeva come si guardavano, si capiva perfettamente che erano innamorati l'uno dell'altra.
Scarlett si stava integrando in famiglia e si sentiva molto più a suo agio.
Aveva parlato molto con Amy e si erano conosciute meglio; Scarlett veniva da una famiglia molto rigida e lei, per avere più libertà, era andata a vivere da sola; ma da quando frequentava Matthew e Josh era andato a vivere con Amy, Scarlett si era trasferita dal biondo così non avrebbe più dovuto pagare l'affitto.
Ovviamente ai suoi genitori la cosa non andava neanche un po' bene, ma la ragazza se ne fregava e continuava a vivere la sua vita.
Matthew non aveva parlato molto durante la festicciola ed era stato quasi sempre in disparte.
Né Amy né Josh capivano il suo comportamento, ma non gli diedero molto peso.
La nascita di un bambino è una cosa che lega molto la famiglia e la piccola Elizabeth, ancor prima di nascere, c'era già riuscita.

« Tesoro mancano due giorni al termine, sei sicura che sia tutto pronto? » aveva domandato Jessica che passava la maggior parte della giornata con sua figlia per essere sempre pronta ad accompagnarla in ospedale.
« Sì mamma, quante altre volte te lo devo dire? »
Amy, se fino a qualche giorno prima era agitatissima al pensiero di dover partorire, in quel momento era tranquillissima e prontissima, o almeno era quello che pensava.
« Ti ricordi tutte le raccomandazioni che ti ho fatto? »
« Sì mamma » ripeté per la seconda volta.
Anche Josh era sulle spine, sempre pronto a partire e ad assistere Amy.
C'erano già stati due falsi allarmi, ma il terzo, che sembrava essere finto come i precedenti, in realtà era quello decisivo.
Era sera e Josh era appena tornato a casa.
Non ci fece caso all'inizio, ma poi continuava ad aumentare e pensò che fosse il caso di avvertire Josh.
Il ragazzo si allarmò e corse per la casa andando a prendere tutto quello che Amy aveva preparato nei giorni precedenti.
Caricò tutto in auto e aiutò Amy a salire.
« Secondo te è ora? » domandò preoccupato Josh che era eccitato e spaventato allo stesso tempo.
« Credo di sì » gli rispose Amy mentre respirava profondamente mantenendo la calma e cercando il numero di sua madre per chiamarla.
La signora Carter abbandonò le sue clienti e si fiondò in ospedale dalla figlia.
Arrivarono in ospedale in poco tempo, mentre Amy sentiva sempre di più che la nascita era vicina e Josh stava sudando freddo perché non aveva la più pallida idea di cosa fare.
Avevano partecipato a qualche lezione di un corso pre-parto, ma in quel momento sembrava avesse dimenticato tutto.
In un batter d'occhio, senza rendersene conto, Amy era in sala parto con Josh accanto e altre due donne.
« Come si sente signorina? » le domandò una delle due donne.
« Non lo so » rispose Amy spaesata e con gli occhi semichiusi.
Non voleva che nessuno le facesse delle domande, voleva esssere lasciata in pace e da sola, ma sapeva benissimo che le due donne non se ne sarebbero andate.
« È pronta? » chiese la seconda donna.
« No, voglio aspettare mia madre »
Josh le teneva la mano più agitato di Amy.
Il desiderio di Amy fu esaudito, perché la signora Carter entrò di corsa nella stanza, posizionandosi a destra della figlia, mentre alla sinistra stava Josh.
« Deve assolutamente mantenere la calma e non farsi prendere dal panico » le raccomandò una delle due donne, ma non fece in tempo che Amy lanciò un urlo soffocato.
Josh le diede un bacio sulla fronte leggermente imperlata di sudore e le accarezzò il dorso della mano.
Doveva starle accanto, ora più che mai e non si sarebbe tirato indietro.
« Segua le nostre indicazioni e andrà tutto bene » disse una delle due donne.
Amy annuì e strinse più forte la mano di sua madre e quella di Josh, mentre entrambi le dicevano parole d'incoraggiamento.
Seguendo le indicazioni delle due donne e spingendo nei momenti giusti, piano piano ci si avvicinava sempre di più alla nascita della bambina.
« Tenga duro, manca veramente poco...si vede la testa, gli ultimi sforzi signorina » la rassicurò la donna più giovane.
Amy era sfinita, aveva la fronte madida di sudore, nonostante fosse dicembre.
Respirava affannosamente, cercando di raccogliere tutte le forze che le rimanevano.
« Tieni duro principessa, lo so che ce la puoi fare » la incoraggiò Josh accarezzandole la testa.
Amy si fece forza, era tutto nelle sue mani, mancava poco e avrebbe avuto tra le braccia la sua bambina.
Ricaricata dalle parole di Josh diede un'ultima spinta, terminando le energie.
Ma quando sentì il pianto della piccola, alzò la testa vogliosa di vederla con i suoi occhi.
Quel pianto che riecheggiava nella stanza era la cosa più bella che Amy e Josh avessero mai sentito.
Il ragazzo riuscì a vedere il corpicino per primo, mentre un enorme sorriso gli spuntava sulle labbra.
« Eccola, la vostra Elizabeth; complimenti »
La donna avvolse dolcemente la bambina in un piccolo lenzuolo bianco per poi posarla sul petto di Amy.
Josh ed Amy erano invasi dalla felicità; sorridevano silenziosi con gli occhi pieni d'amore per la loro bambina.
Avevano coronato il loro amore, erano orgogliosi e felici, indescrivibilmente felici.
La cosa più bella, fantastica, emozionante, allegra e genuina.
Qualche lacrima iniziò a scendere sulle guance di Amy, mentre accarezzava con la massima dolcezza la guancia della piccola Elizabeth.
Josh guardava le sue due donne sorridente, pensando a quanto fosse stato stupido a non pensare di voler figli.
« È stupenda! » ruppe il silenzio la signora Carter scoppiando a piangere dalla felicità.
Anche Amy si aggiunse alla madre.
Josh aveva il cuore a mille; appoggiò la testa accanto a quella della sua ragazza, incrociando gli occhi semiaperti di Elizabeth.
E come se una scossa lo percosse, scesero anche a lui alcune lacrime per quella piccolina che aveva tanto aspettato.
« È bella come te » sussurò il ragazzo ad Amy.
Si guardarono negli occhi e appoggiarono la fronte dell'una contro quella dell'altro, sorridendo soddisfatti.

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