33✨

La vacanza era quasi finita, mancavano soltanto due giorni e poi sarebbero ritornati a Boston e al caldo soffocante della città.
Era un pomeriggio più caldo degli altri e Josh dormiva beatamente al sole, mentre Amy se ne stava seduta accanto a lui svogliando una rivista di moda sotto l'ombrellone.
Matthew e Scarlett sembravano aver diminuito le loro divergenze e giocavano da soli a beach volley in riva al mare.
I signori Carter erano andati a fare una passeggiata sul lungo mare.
Un gruppo di quattro ragazze si sistemò poco lontano da Amy.
Erano tutte sulla ventina e con un fisico da modelle, come quello di Scarlett d'altronde; Amy le invidiava tantissimo, non era grassa, ma trovava i suoi fianchi un po' troppo larghi e le cosce troppe grandi.
Per fortuna Josh dormiva ed era sicura che non avrebbe potuto guardarle, sfortunatamente loro però potevano guardare lui.
Si scambiavano già occhiate e risatine fastidiose a parere di Amy.
Doveva far vedere a quelle ragazze che non potevano guardare Josh come se lei non esistesse.
Prese la crema solare, e ne spruzzò un po' sul petto di Josh, aveva la carnagione piuttosto chiara e non avrebbe voluto che si scottasse.
Spalmò la crema sul petto ben scolpito di Josh ricevendo occhiatacce dal gruppo di modelle; come si permettevano? Era lei che avrebbe dovuto guardarle male, non loro.
Josh si stropicciò gli occhi per poi aprirli abituandosi alla luce del sole, per guardare Amy.
Incrociando il suo sguardo sorrise e, restando sdraiato, le circondò la vita con un braccio attirandola al suo petto, richiudendo gli occhi.
-Josh, non ho ancora finito con la crema- ridacchiò Amy.
-Non mi interessa- mugugnò mezzo addormentato il ragazzo.
-Ci guardano tutti- si lamentò la ragazza.
-Non è colpa nostra se siamo bellissimi- spiegò Josh orgoglioso.
Amy, ormai rassegnata, si accoccolò sul petto di Josh, sorridendo pensando alla faccia delle quattro ragazze.

Matthew e Scarlett avevano appena finito la loro partita e stavano ritornando da Amy e Josh.
Il biondo notò subito il gruppetto di ragazze soffermandosi a guardarle un po' troppo per i gusti di Scarlett, che, ammettendolo a malincuore, era gelosa.
-Smettila di fissare il culo a quella gallina- lo rimproverò lei.
Matthew non rispose, sorridendo ad una delle ragazze che si era accorta dello sguardo puntato su di lei.
Inutile dire che Matthew se le cercava le litigate con Scarlett.
Quest'ultima lo superò sbuffando.
-Ma non è niente in confronto al tuo, piccola- la raggiunse cercando di farsi perdonare.
Non lo ascoltò nemmeno e lo lasciò indietro arrabbiata.
-Non ditemi che avete litigato di nuovo- disse Josh tirandosi a sedere accanto ad Amy.
-A quanto pare tuo fratello non sa cosa significhi "farsi perdonare"- rispose Scarlett infastidita.
-E tu non sai contenere la gelosia- le sbatté in faccia Matthew.
-Stavi sbavando guardando il culo di quella troia!- urlò un po' troppo forte facendosi sentire dalla ragazza tirata in questione.
-Scusami?!- disse la ragazza toccando la spalla di Scarlett che la fulminò con lo sguardo.
-Se il tuo ragazzo mi guardava vuol dire che sono un panorama migliore di te- disse la ragazza con un sorrisetto sulle labbra.
Josh soffocava le risate, mentre Amy si alzava per cercare di far smettere la lite.
-Che ne dite di dimenticare l'accaduto e goderci la giornata?- domandò Amy alle due ragazze che si lanciavano sguardi infuocati.
-Esatto, dimentichiamoci tutto così puoi ritornare dalle tue amichette- disse Scarlett con la voce piena di odio.
-Pensi di poter uscire vincitrice?- chiese l'altra ragazza sorprendendo tutti e cercando di spintonare Scarlett, ma oltre che colpire la bionda, diede anche una gomitata in pancia ad Amy.
Si dovette sedere per il dolore e subito Josh la raggiunse preoccupato.
-Amy, stai bene?- le chiese accarezzandole la guancia.
-Sì, adesso passa tutto, tranquillo- rispose lei.
-Adesso anche lei si lamenta, era solo una gomitata- intervenne la modella.
-È incinta, cretina!- le urlò contro Josh.
L'espressione della ragazza passò da soddisfatta a terrorizzata.
-Complimenti- le disse Scarlett abbassandosi all'altezza di Amy.
-Scusami- sussurrò la ragazza talmente a bassa voce che nessuno sentì, per poi allontanarsi e ritornare dal gruppo.
-Mi dispiace è colpa mia, non avrei dovuto attaccar briga- si scusò Scarlett.
-No, non dovevo intromettermi- disse Amy.
-È colpa di quell'oca- intervenne arrabbiato Josh.
-La colpa è mia, come sempre- questa volta fu Matthew a parlare, per poi allontanarsi.
Scarlett si alzò dicendo ad Amy e Josh che l'avrebbe seguito.
-E ora ti porto in ospedale- disse alzandosi Josh e prendendo la mano di Amy per aiutarla ad alzarsi.
-Cosa?!-
-Hai capito bene, bisogna fare un controllo e se il colpo fosse stato troppo forte? E se avessi perso...no, non lo voglio neanche pensare- le rispose lui abbassando il tono.
Amy capì la preoccupazione di Josh, ma pensava che se ne sarebbe dovuta accorgere se fosse successo qualcosa, il dolore già stava passando, ma le dispiaceva vedere Josh così preoccupato e decise di accontentarlo.
Annuì a Josh e si alzò stringendo la mano di lui.

-Siamo arrivati- disse Josh parcheggiando davanti all'ospedale più vicino che aveva trovato.
-Scusi- cercò di fermare una donna che passava di lì.
-Mi dica-
Dopo aver spiegato velocemente la situazione, la donna rispose gentilmente di aspettare un attimo.
-Venite, il medico ha detto che si può fare una veloce ecografia di controllo- disse ritornando dopo una decina di minuti.
-Grazie mille- la ringraziarono seguendola nei corridoi bianchi dell'ospedale.
-Buon pomeriggio, siete voi i ragazzi dell'urgenza- domandò un signore piuttosto anziano.
-Sì- rispose timidamente Amy.
-Non avrete la cartellina dell'ultima visita, siete in vacanza-
-In verità ho le scansioni sul cellulare- intervenne la ragazza estraendo il cellulare dalla borsa.
Josh la guardò stupito, sapeva che ad Amy piaceva avere tutto sotto controllo, ma mai si sarebbe aspettato che tenesse le scansioni dei risultati dell'ultima ecografia.
-Oh, non me lo sarei mai aspettato, ma è comunque una cosa buona- si complimentò l'uomo.
-Di solito non faccio visite senza prenotazioni, ma farò una piccola eccezione; capisco la vostra preoccupazione e siete giovani, non vorrei che vi allarmasse inutilmente- continuò.
Fece sdraiare Amy su un lettino per iniziare la visita.
Josh era elettrizzato e nervoso allo stesso tempo, era la prima volta che assisteva ad un ecografia con Amy, tutte le altre volte le avevano assegnato appuntamenti quando lui era al lavoro.
Era nervoso perché non voleva sentirsi dire che l'esserino (che lui sosteneva essere femmina) dentro al ventre di Amy avesse subito danneggiamenti al suo corpicino non ancora ben formato.
-Signorina lei ha da poco passato il terzo mese di gravidanza, giusto?- domandò l'uomo.
Amy annuì stringendo la mano di Josh.
Dopo alcuni minuti nei quali il dottore scrutava attento lo schermo, iniziò a parlare.
-Come vedete non si può decifrare bene il corpo del bambino, ma fortunatamente il colpo non è stato troppo violento e potete stare tranquilli, dovrete però dirlo al vostro ostetrico così che possa tener conto di questo episodio durante le prossime visite- spiegò l'uomo.
Amy tirò un sospiro di sollievo,.
Josh guardava ancora lo schermo, incapace di credere che lì si potesse vedere davvero suo figlio.
-Josh, hai sentito?- lo scosse dalla sua trance Amy.
-Cosa? Sì sì, è fantastico- rispose distogliendo lo sguardo dallo schermo per posarlo su Amy.

-Bene ragazzi, sono stato lieto di esservi di aiuto. Buona continuazione- li salutò l'ostetrico mentre uscivano dal suo studio.
-Per fortuna niente di grave- disse Amy una volta salita in auto.
-Ho preso un colpo, ero già pronto ad andare a prendere quella gallina-
Amy prese il cellulare dalla borsa, trovando più di cinque chiamate da sua madre e due da suo padre.
Decise che fosse meglio chiamarli, per non allarmarli inutilmente.
Sua madre, preoccupatissima, rispose immediatamente alla chiamata.
Amy spiegò in breve cosa era successo, facendo agitare ancora di più sua madre.
Non servì a nulla dirle che erano già stati in ospedale per una visita, perché lei voleva vederli di persona.

Arrivati in hotel, Amy e Josh furono immediatamente fermati da Jessica e Anthony che li aspettavano seduti al bar della reception.
-Tesoro, stai bene?- domandò la signora Carter prendendo il viso della figlia tra le mani.
-Sì, è tutto apposto fortunatamente- rispose Amy cercando di liberarsi della morsa in cui erano strette le sue guance.
-Ci avete fatto prendere un colpo, potevate chiamarci- li rimproverò Anthony.
-Eravamo troppo distratti dalla situazione- disse Josh.
-Avete perfettamente ragione, ora andate a prepararvi, tra un'ora e mezza c'è la cena- li informò la signora Carter.
I due ragazzi si diressero verso l'ascensore per salire nella propria stanza.
Arrivati davanti alla loro porta sentirono le voci di Scarlett e Matthew, segno del loro ennesimo litigio.
Entrarono nella loro camera, cercando di ignorarli, anche se era difficile dato i loro toni alquanto arrabbiati, se non avessero smesso da lì a qualche minuto, qualche ospite dell'hotel si sarebbe sicuramente lamentato.
Si fecero una doccia e si prepararono per scendere a cena.
-Ti va di fare una passeggiata dopo cena?- chiese Josh ad Amy mentre lei gli sistemava il colletto della camicia.
-Sì, d'accordo- rispose lei sorridendo anche se in realtà era molto stanca.
Al loro tavolo trovarono soltanto i signori Carter mentre discutevano animatamente.
-Matthew e Scarlett stanno scendendo?- domandò Jessica.
Amy fece segno di no con la testa.
Poco dopo apparve Scarlett con indosso una semplice paio di pantaloni della tuta e una maglia.
-Stai bene, cara?- chiese la signora Carter alla ragazza.
-Sì; Matthew non scende, ha detto di non avere fame- rispose cupa.
La faccenda puzzava ancora di più per Amy, ma non voleva impicciarsi, anche se non negava di essere molto preoccupata per Matthew.

Cenarono in silenzio e appena finirono, Scarlett risalì in camera.
-Noi andiamo a fare una passeggiata, buonanotte- disse Amy ai suoi genitori alzandosi.
-D'accordo ragazzi, buona serata-
Uscirono dall'hotel e appena fuori Amy iniziò a tartassare Josh di domande.
-Perché tuo fratello si comporta così? Cosa può essergli successo? E se avesse ricominciato a frequentare quei brutti giri, cosa possiamo fare?-
-Principessa, calmati- la interruppe Josh fermandosi e facendola voltare verso di sé.
-Non voglio che ci ricada-
-Neanche io, ma sembreremmo troppo protettivi se lo obbligassimo a parlare, no?-
-Sì, hai ragione- disse Amy appoggiando la testo sul petto di Josh.
Continuarono la passeggiata, ritrovandosi sulla spiaggia.
Si tolsero le scarpe e passeggiarono sul bagnasciuga.
L'acqua era fresca, ma piacevole sotto la pianta dei piedi; la leggera brezza marina scompigliava i capelli e il rumore delle onde rendeva l'atmosfera estremamente rilassante.
Era sicuramente una situazione romantica, ma non ci badavano più di tanto, sarebbero stati bene anche se fossero stati su una superstrada perché non avrebbero badato alle migliaia di auto che andavano avanti e indietro, ma solo alla presenza l'uno dell'altra.
-Josh, posso chiederti una cosa?- chiese Amy rompendo il silenzio.
-Dimmi-
-Cosa siamo io e te?-

Finalmente era riuscita a chiederlo, sapeva che era stata una giornata pesante, ma non riusciva più ad aspettare, continuava a tormentarsi con quella domanda.
-In che senso?- domandò Josh confuso.
-Non siamo fidanzati, quindi secondo te...- ma non riuscì a terminare la domanda ok Josh la interruppe.
-Ma tu lo vorresti?-
Amy strabuzzò gli occhi, elaborando la domanda. Lo voleva? Certo che sì, ma non aveva mai avuto il coraggio di affrontare quell'argomento.
-Credo sia chiaro- rispose abbassando lo sguardo.
-Ok...quindi credo sia il momento- iniziò a dire Josh.
Stava per chiedere ad Amy di essere la sua ragazza, e fino a qualche mese prima si sarebbe dato del pazzo da solo, anche se in verità in quel momento lo era: sì, era pazzo, ma di Amy.
Le prese le mani e iniziò a parlare.

-Amy, vuoi essere la mia ragazza?-

Amy lo guardò negli occhi e l'unica cosa che riuscì a vedere fu sincerità.
Gli gettò le braccia al collo abbracciandolo, o meglio stritolandolo.
-È un sì?-
-Ovvio cretino- rispose ridendo Amy.
La felicità che provavano in quel momento era indescrivibile.
Josh si sentiva speciale, speciale per qualcuno, per Amy e non pensava che avrebbe trovato qualcuno a cui potesse importare veramente dopo che suo padre era morto.
Non si sentiva di meritare tutto quello: aveva una ragazza che amava e il suo amore era ricambiato, sarebbe diventato padre e avrebbe avuto una nuova famiglia per ricominciare tutto da capo, dimenticandosi le sofferenze del passato.
Erano tutte cosa che non aveva mai voluto, ma che ora erano le sue ambizioni più importanti.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top