31✨

Guardava quella foto, l'unica che le era rimasta, non sapendo se ridere o piangere.
Un pezzetto di carta era l'unica cosa che aveva portato via da casa sua; all'inizio si era detta che era una cosa stupida, inutile, ma in seguito non si era pentita affatto.
La bambina al centro aveva un viso rotondo e abbronzato, contornato da lunghi capelli castani scurissimi, quasi neri; occhi scuri grandi e ridenti le illuminavano il viso.
Indossava una camicetta azzurra a mezze maniche, infilata dentro un paio di bermuda marroni rubati al cugino l'estate precedente; le scarpe erano semplici e consumate, sporche di fango ed erba.
Ai lati della bambina erano posizionati i genitori.
La donna indossava un abito scuro e semplice che le arrivava sotto le ginocchia, ai piedi aveva sandali di cuoio con un tacco non molto alto; la cosa che spiccava di più era una collana di perle bianchissime che faceva contrasto con gli occhi scuri della donna.
I capelli erano sistemati in uno chignon sulla nuca, nessun capello era fuori posto.
L'uomo alla destra della bambina indossava un completo da uomo con giacca e cravatta. I capelli castani erano pettinati ordinatamente, cercando di lisciare i ricci ribelli.
Entrambi avevano un'espressione seria e altezzosa mentre guardavano l'obbiettivo, la bambina invece sorrideva mostrando il buco lasciato dal dente appena caduto.
Jessica teneva tra le mani l'unico ricordo dei suoi genitori e della sua vecchia vita.
Non sapeva neppure se erano ancora vivi, aveva provato più volte a spedire delle lettere, ma non aveva mai ricevuto una riposta.
Un giorno senza dirlo a suo marito o ad Amy, si era recata nella sua vecchia casa, distava circa quattro ore di auto da Boston e sperava che servissero a qualcosa, ma niente, vi aveva trovato solamente la donna delle pulizie che, tra l'altro, non era neppure quella che lavorava lì quando lei era piccola.

Le mancavano, lo ammetteva, erano pur sempre i suoi genitori.

Le sarebbe piaciuto presentare loro Amy, farli vedere quanto era cresciuta e che non le avevano mai fatto mancare nulla, nonostante lei e Anthony fossero soli; voleva dire loro che sarebbero diventati bisnonni.
Non potevano ignorarla dopo più di vent'anni per aver "disonorato il nome della sua famiglia"; avrebbero dovuto dimenticare, Jessica aveva più volte mandato foto di Amy ai suoi genitori, ma mai una risposta.
Non le avevano scritto niente neanche per il giorno del suo matrimonio, quello che sua madre progettava da quando nacque, ma non con un semplice meccanico, bensì con un riccone erede di una grande ditta di automobili e proprietario di un notevole patrimonio già a vent'anni.
Jessica però non rimpiangeva la sua scelta, era sposata con l'uomo che amava, aveva una figlia magnifica e sarebbe diventata nonna; a volte si chiedeva cosa sarebbe successo se fosse andata come le avevano detto i suoi genitori: "avete solo diciassette anni, non riuscirete a crescere una figlia, anche voi siete solo dei bambini! E se quel ragazzo non ti vorrà più? Cosa farai? Verrai a piangere da noi? Dopo che ti sei lasciata ingravidare da un sempliciotto senza spiccioli?"
C'era rimasta malissimo, sapeva che i suoi erano molto rigidi, ma non s'immaginava fino a quel punto; era per quel motivo che non aveva rimproverato Amy, non voleva che stesse male quanto era stata lei, ma si doveva rallegrare perché stava aspettando un bambino.

Si ricordava perfettamente le sue parole:
"Io amo Anthony e lui ama me, tanto quanto amiamo nostro figlio! Ce la faremo, ve lo dimostrerò e un giorno vi pentirete di avermi allontanata! Vi odio!"
Aveva urlato per poi correre fuori di casa, senza essere seguita da nessuno.

Decise in quel momento che avrebbe scritto una nuova lettera ai suoi genitori.
"Mamma e papà,
Mi mancate e sinceramente non so neppure se sto scrivendo questa lettera a persone vive o morte, ma mi auguro che stiate ancora bene.
Io sto benissimo, non potrei essere più felice.
Amy ha finalmente lasciato Andrew, credo che a voi lui sarebbe piaciuto: figlio del proprietario di una grande azienda di gioielli, un ragazzo per bene, o meglio, era quello che pensavamo.
Amy ha conosciuto il figlio di Jack, Jack Cliff; ve lo ricorderete sicuramente, il ragazzo biondo con gli occhi azzurri che amava le moto, aveva alcuni anni in più di me e non avete mai voluto che frequentassi il suo gruppo (dove poi ho conosciuto Anthony).
Sono identici, tranne per i capelli, quelli di Josh sono nerissimi.
Amy e Josh si sono avvicinati molto, tanto che adesso aspettano un bambino o una bambina.
Io e Anthony siamo al settimo cielo, diventeremo nonni e non potrei desiderare cosa migliore.
Vorrei tanto che metteste da parte il passato e veniste qui a Boston, per incontrare Amy e magari più avanti suo figlio.
Se non volete farlo per me, fatelo per lei, ha sempre voluto incontrarvi e che credo che andreste molto d'accordo.
Jessica Adele Johnson Carter


Una settimana, una lunga settimana in cui i fratelli Cliff non si erano rivolti la minima parola e si evitavano il più possibile.
Josh non capiva il vero motivo per cui il fratello avesse preso male la notizia di diventare zio, non gli sembrava poi una tragedia, lui non avrebbe dovuto fare niente.
Mancava una decina di giorni alla loro partenza per le vacanze con la famiglia Carter ed entrambi i ragazzi non vedevano l'ora, anche se nessuno dai due lo mostrava all'altro.
Amy cercava di fare il più possibile per riappacificare i due ragazzi, ma con scarsi risultati.
L'unico passo avanti che era riuscita a fare era quello di aver convinto entrambi ad andare al centro commerciale per comprare un costume e un telo da mare.

-Quando la smetterete?- domandò seccata Amy mentre entravano nel centro commerciale.
Nessuno dei due rispose, facendo innervosire ancora di più Amy.
Entrarono in un negozio e subito la ragazza si mise alla ricerca di qualcosa da far provare ai due ragazzi, dato che non volevano affatto collaborare.
Scartò subito slip e costumi attillati: li odiava indossati dai ragazzi.
-Provatene qualcuno- ordinò la ragazza.
Obbedirono ed entrarono nei camerini.
Josh uscì dopo pochi secondi con indosso un costume grigio scuro e senza maglia.
Nel negozio c'erano anche alcune commesse donne che lanciarono sguardi al petto scoperto di Josh senza ritegno.
-Puoi provarlo anche con la maglietta- lo rimproverò Amy.
Sapeva che anche in spiaggia tutte le persone avrebbero potuto vederlo, ma in un negozio era diverso, avrebbe potuto comodamente evitare che qualcuno lo guardasse.
-Gelosa?- la schernì Josh ridendo.
-Forse- mentì Amy, anche se sapeva benissimo di essere gelosa alla follia.
Josh le diede un bacio sulla testa e poi le chiese cosa ne pensava del costume.
In quel momento uscì anche Matthew dal camerino indossando un costume simile a quello del fratello, ma verde militare.
-Vi piacciono?-
-È comodo, ma il colore non mi convince- rispose Josh guardando il suo costume.
-Matthew?- intervenne Amy.
-Fa lo stesso- rispose indifferente il ragazzo.
-D'accordo, allora direi che questo è perfetto- gli disse la ragazza porgendogli un costume attillato giallo fosforescente con dei fenicotteri.
-No!- esclamò il biondo schifato.
Amy sapeva che non avrebbe mai accettato di comprare un costume così, era troppo appariscente per lui.

Dopo varie prove finalmente i due ragazzi riuscirono a scegliere il proprio costume: Josh blu scuro e Matthew nero.
Molto semplici, come d'altronde si aspettava Amy.
-Siete peggio delle donne a fare shopping- commentò Amy mentre uscivano dal negozio.
-Scusa se erano tutti troppo scomodi o troppo appariscenti per i mei gusti- ribatté prontamente Josh.
Matthew invece se ne stava in disparte, senza proferire parola ed Amy se ne accorse, ma non le sembrava il caso di chiedergli cosa avesse, non era sicura che era solo per il litigio con il fratello.
-Stavo scherzando- disse la ragazza mentre si alzava in punta di piedi per dare un bacio sulla guancia a Josh.
-E il tuo di costume?- le chiese sussurrandole all'orecchio.
-Ne ho un bel po' a casa- rispose alzando le spalle.
-Non vedo l'ora di vederti in costume- le disse desideroso Josh.
Amy gli diede un pacca innocua sul braccio senza dire niente, mentre Josh sorrideva.

Alcuni giorni dopo lo shopping, Matthew diede la conferma ai signori Carter che fosse riuscito a convincere una ragazza a venire con loro in vacanza, anche se sembrava poco convinto e insicuro.
Amy si chiese se si comportasse così perché la ragazza non era una di cui gli importava veramente.
In ogni caso non era affari suoi.
Lei voleva solo godersi una tranquilla settimana di vacanza con i suoi genitori, Josh e Matthew.
In quel momento una domanda le comparve nella testa: cosa erano lei e Josh effettivamente?
Non si dava una risposta, si baciavano senza problemi, passavano molto tempo insieme e aspettavano un bambino, ma non erano ufficialmente fidanzati.
Non si potevano neanche definire amici.
Ne avrebbe dovuto parlare con Josh, non le piaceva il fatto di essere in una situazione non classificata, le dava un certo senso di dubbio e turbamento.
Mise da parte per un attimo quel pensiero e iniziò a fare le valige; era sempre stata molto organizzata e sapeva già perfettamente cosa portarsi dietro.
Sua madre era tutto il contrario, preparava i bagagli all'ultimo minuto, dimenticandosi sempre qualcosa.
Infatti finì per preparare le valigie la sera precedente alla partenza, infilandoci dentro tutto quello che le passava sotto al naso per fare più velocemente.

Alle sette in punto del giorno successivo la famiglia Carter era nel parcheggio dell'aeroporto ad aspettare i fratelli Cliff e la misteriosa ragazza.
Dopo alcuni minuti scorsero l'auto di Josh venire verso di loro e parcheggiare accanto accanto all'utilitaria di Anthony.
-Buongiorno ragazzi! Pronti per partire?- li salutò calorosamente Jessica.
-Più o meno- rispose sorridendo Josh nascondendo l'imbarazzo.
-Paura?- gli domandò sussurrando al suo orecchio Amy.
-Io? No, ma per chi mi hai preso?-
Amy ridacchiò divertita da Josh.
-Per uno che ha urlato sulle montagne russe- gli rispose lei.
-Ah.Ah.Ah- finse di ridere Josh posando lo sguardo su Amy.
Fu la signora Carter a interrompere la loro conversazione.
-Tu devi essere la ragazza di cui ci ha parlato Matthew, molto piacere- esclamò raggiante la donna.
Amy, che non si era accorta minimamente della presenza della ragazza, si voltò verso quest'ultima.
Era una bellissima ragazza, era indiscutibile; i capelli erano colore del grano, lisci e lunghi fino a metà schiena, gli occhi verdi messi in risalto da uno spesso strato di mascara la rendeva ancor più affascinante.
Doveva avere più o meno la stessa età di Matthew, anche se non aveva un'espressione propriamente contenta sul viso.
-Grazie mille per l'invito- disse poco convinta sforzando un sorriso.
-Piacere, sono Amy- si presentò avvicinandosi alla ragazza e sorridendole cordialmente.
-Piacere, Scarlett. Tu sei la ragazza di Josh, giusto?-
-Più o meno- rispose Amy leggere imbarazzata dalla domanda.
Avrebbe voluto ribattere con un "e tu quella di Matthew?", ma non voleva creare una situazione di disagio ancor prima di partire.
-Bene, ora andiamo a fare il check-in!- le interruppe fortunatamente la signora Carter prendendole entrambe sotto braccio, dirigendosi verso l'entrata dell'aeroporto, lasciando i bagagli agli uomini.

Riuscirono a salire sull'aereo appena in tempo perché Anthony aveva insisto perché si fermassero a fare colazione in un piccolo cafè nell'aeroporto, pur sapendo che la moglie non adorava particolarmente viaggiare su un aereo subito dopo aver mangiato.
Il viaggio non sarebbe durato moltissimo, un'ora e venti minuti al massimo.
Matthew e Scarlett non avevano più proferito parola da quando erano entrati in aeroporto, Amy non capiva il loro comportamento, intuiva che ci fossero state delle incomprensioni e sembravano anche abbastanza serie.
-Perché tuo fratello ha invitato Scarlett se non si parlano?- chiese Amy a Josh una volta partiti.
-Non lo so; una mattina però mi sono svegliato con loro due che litigavano, ma poi non ho più saputo niente, dato che Matthew non mi parla- rispose Josh.
-Mmm, deve essere successo qualcosa a Matthew, non solo con Scarlett- disse Amy guardando i due ragazzi.
Matthew tentava di attirare l'attenzione di Scarlett cercando di prenderle la mano che lei prontamente ritraeva, voltandosi dalla parte del finestrino, dando le spalle al ragazzo.
-Scarlett- la implorava Matthew, ma senza ottenere nessuna risposta.
Il biondo aveva il viso pallido e smunto, come se non vedesse la luce del sole da mesi; l'espressione era triste e turbata e gli occhi erano spenti e leggermente arrossati.
Ad Amy non piaceva per niente lo stato di Matthew, ormai quel ragazzo faceva parte della sua famiglia e voleva scoprire cosa c'era sotto.

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