28✨
Da quando aveva scoperto di essere incinta, Amy aveva iniziato a indossare abiti leggermente più larghi di quelli che indossava abitualmente.
Non che avesse un pancione enorme, ma la faceva sentire più sicura.
Aveva conati di vomito almeno una volta al giorno, ma si era abituata.
Se prima dubitava di quei test, in quel momento era sempre più certa che nel suo ventre stava crescendo un bambino.
Doveva prenotare una visita, almeno per assicurarsi che andasse tutto bene.
Aveva scartato l'opzione di andare all'estero e tenere tutto nascosto, l'avrebbe detto ai suoi genitori e a Josh, precisando subito che non avrebbe tenuto il bambino perché si aspettava già la reazione di Josh.
L'aveva invitato quel giorno a casa sua, dicendogli che sarebbero andati a mangiare un gelato.
-Ehi- la salutò entrando in casa e dandole un bacio sulla guancia.
-Ciao- ricambiò sforzandosi di sorridere.
-Vieni siediti- lo incitò Amy indicando il divano.
-E il gelato?- chiese confuso Josh sedendosi accanto a lei.
-Ti devo dire una cosa- gli rispose Amy con la voce che già tremava di insicurezza.
Non capiva come aveva fatto a trovare la forza di volontà per parlargli.
-Mi stai preoccupando- le disse prendendole la mano e guardandola ancora con espressione confusa.
Prese un grande respiro, chiuse gli occhi e poi li riaprì.
-Ok...sappi che dopo che avrai sentito quello che ti sto per dire, tra noi qualcosa cambierà e non so dirti se in bene o in male-
-Amy, cosa è successo?- chiese allarmato Josh, che non sapeva a cosa pensare; magari era solo uno scherzo e lo stava prendendo in giro, ma sapeva che Amy non era una brava attrice e la sua espressione era veramente realistica.
-È successo che...- ma si dovette fermare perché le lacrime minacciavano di bagnarle le guance, così prese un altro respiro profondo e ricominciò.
-È tutta colpa mia e non ho neanche pensato a un modo per rimediare, sono una stupida-
Josh era confuso, non capiva che cosa avrebbe potuto fare Amy da essere così preoccupata.
-Se mi dici cos'è successo, possiamo rimediare insieme- cercò di rassicurarla accarezzandole la guancia.
-No, non possiamo! Ho fatto uno sbaglio e tu non me lo perdonerai, tu non vuoi che succeda che quello che succederà!- esclamò la ragazza mentre le lacrime iniziavano a scendere ininterrottamente.
Josh non ci stava più capendo niente, voleva sapere di più, ma Amy sembrava non voler rispondere alle sue domande.
-Troveremo una soluzione, vedrai-
La rassicurazione ebbe l'effetto opposto, Amy iniziò ad agitarsi sempre di più, mentre dagli occhi scendevano cascate di lacrime.
-Se te lo dico tu mi odierai-
Come poteva pensare una cosa simile? Odiarla? Josh pensò che era qualcosa di veramente grave e importante se reagiva così, anche se non si spiegava cosa avrebbe potuto fare di così sbagliato Amy.
-Ma io non riesco ad odiarti- le disse Josh facendola voltare verso di sé.
La frase non arrivò ad Amy, che si strofinava nervosamente le mani cercando, inutilmente, di mantenere la calma.
Era la prima volta in tutta la sua vita che si sentiva così in ansia e non sapeva come gestire quell'emozione così prepotente.
-Calmati principessa, guardami negli occhi, concentrati solo su quelli- le disse mettendosi davanti a lei e abbassandosi alla sua altezza.
Con gli occhi fissi in quelli di Josh, l'ansia iniziò a scemare e il respiro di Amy da confuso e affannato, tornò calmo e regolare.
Lo sguardo di Josh emanava sincerità ed Amy si sentì più sicura della sua scelta di informarlo della sua gravidanza; quegli occhi le potevano far cambiare idea in un attimo, senza mai metterla in soggezione.
-Ok...io...non ce la faccio, ho paura- crollò Amy distogliendo lo sguardo da Josh.
-Cos'è che ti fa così paura?- le domandò.
-La tua reazione- rispose tremando Amy.
-Come fai a essere così sicura della mia reazione?- chiese delicatamente Josh.
-Lo so, sarà sicuramente così, non mi vorrai più e resterò sola- disse Amy esponendo le sue paure.
Josh non sapeva più cosa fare, lei non voleva dirgli cosa era successo e temeva che insistendo troppo l'avrebbe solo ferita e turbata ancora di più.
-Ti fidi di me?-
-Certo, ma...- cercò di ribattere la ragazza.
-Niente ma, se ti fidi di me sai che qualunque cosa sia successo non resterai da sola-
Voleva crederci, ma sapeva che appena glielo avrebbe detto, Josh avrebbe ritirato tutto quello che aveva appena affermato.
Amy scuoteva la testa in segno di negazione, cercando in sé l'autocontrollo che le serviva, ma che non trovava.
Per Josh era il momento, era quello il momento per dire per la prima volta nella sua vita quelle due piccole paroline dall'enorme significato. Era la pura verità, quindi perché non parlare?
-Ti amo Amy; non ti lascerò per nessuna ragione al mondo, dovessi uccidere, morire, cercarti dall'altra parte della via lattea, mangiare biscotti alla cannella per tutta la vita o salire sulle montagne russe. Sei entrata in questa mente da quando hai trovato me e gli altri in questo salotto e non volevi farmi dormire qui e da quando non volevi darmi il tuo numero perché ti stavo antipatico. E quando, per sbaglio, abbiamo dormito insieme, Dio solo sa quanto ero felice. Il nostro primo bacio: potevo anche morire dopo averti baciato. Il giorno della cerimonia per il rinnovo delle promesse dei tuoi genitori è stato uno dei giorni più belli della mia vita e la sera, quando mi hai detto che tutto quello che era successo era da cancellare mi sono sentito come se una lancia mi trapassasse il cuore e sai perché? Perché in quel momento ho capito di amarti, anche se non me ne sono reso conto veramente. Ero arrabbiato con te perché continuavi a tormentare i miei pensieri, ma quando hai avuto quell'incubo e stavi male, mi hai sciolto il cuore. Le sere successive restavo da te fino all'una di notte per non rischiare che tu avessi altri incubi; quindi ti prego, fidati di me e dimmi cosa è successo-
Josh aveva gli occhi velati di lacrime, mai si era aperto in questo modo e mai si era sentito così vulnerabile e debole.
Erano emozioni del tutto nuove per lui ed Amy gli aveva scoperto in lui una parte che nemmeno sapeva di possedere.
Sulle guance di Amy scendevano lacrime silenziose, le parole di Josh l'avevano fatta sentire più sicura, se Josh l'amava, forse la sua reazione sarebbe stata migliore di quella che si aspettava; meritava di sapere, aveva fatto tanto per lei.
Gli gettò le braccia al collo per abbracciarlo, per sentirsi al sicuro tra le sue braccia, aveva sempre funzionato e quella volta ne aveva più bisogno delle altre.
-Ti amo- gli sussurrò mentre un'ultima lacrima le solcava il viso.
Era pronta e se Josh l'avesse presa molto male, allora significava che tutto quello che le aveva appena detto non era affatto vero.
Si staccò da lui il necessario per riuscire a guardarlo negli occhi e iniziò a parlare.
-Ti giuro che non ho fatto apposta, non era mai capitato, sono solo una sbadata-
Josh le fece cenno di continuare mentre le spostava una ciocca dietro l'orecchio.
-Non pensavo fosse vero, ma mi sbagliavo e il fatto è che...sono incinta- concluse Amy.
Josh rimase zitto e immobile, Amy era incinta, la sua mente non riusciva ad elaborare questa cosa e adesso riusciva a spiegarsi il perché era così agitata, sapeva che lui non aveva mai avuto particolari tendenze a diventare genitore.
Sapeva che non era uno scherzo e non sapeva come reagire.
Mille pensieri invasero la sua mente, ma una domanda prevalse su tutte: Amy era preoccupata dalla sua reazione solo perché le aveva esposto le sue idee sull'essere genitore, o c'era qualcos'altro sotto che non sapeva?
-E io...- tentò di chiedere Josh, ma fu preceduto da Amy.
-Sei il padre-
Josh si passò una mano sul viso cercando di fare ordine dentro di sé.
L'espressione di Amy si faceva via via sempre più preoccupata non avendo risposte da Josh.
Confusione, preoccupazione, timore e un pizzico di rabbia provava Josh, tutto legato insieme da un'inaspettata felicità.
Con un gesto fulmineo, prese Amy tra le sue braccia stingendola forte.
Se doveva diventare padre ci avrebbe almeno provato, sarebbe stata una sfida da vincere a tutti costi.
La ragazza era sorpresa dal gesto di Josh, ma lo apprezzò comunque.
Si staccò leggermente da lui per rivolgergli un'occhiata interrogativa.
-Diventerò padre, diventerò padre, diventerò padre- ripeteva sempre più convinto Josh.
-Quindi non sei arrabbiato?-
-Ammetto che sul momento non ci ho capito niente, ma non so come, un'ondata di felicità ha preso il sopravvento- le rispose sorridendo.
Era felice e non lo avrebbe mai detto, per un attimo tutte le sue paure vennero messe da parte.
-Perciò lo vuoi tenere?-
-Perché tu no?- domandò Josh confuso.
Amy indugiò un po' su quella domanda, non voleva rovinare l'improvvisa felicità di Josh.
-Sono giovane, non ho ancora finito gli studi, ho solo un piccolo lavoretto, mentre tu hai una casa e un fratello a cui badare, allevare un figlio non è cosa da poco-
Josh s'incupì, d'altronde Amy aveva ragione, crescere un bambino non era un gioco, significava avere delle responsabilità.
-Quindi una volta nato, o nata, lo daresti in adozione?-
-Non posso prendere la decisione da sola, non è solo mio figlio-
Dopo averci pensato su, Josh era pronto ad esprimere la sua espressione.
-Io lo voglio tenere- esclamò.
-Anche a costo di lavorare giorno e notte per riuscire a mantenerlo, ma non voglio dare in adozione il mio primo figlio, soprattutto se è anche tuo- continuò Josh, fermo della sua decisione.
Amy era alquanto titubante sull'idea di Josh, c'era tante cose da sistemare e da rivedere.
-Pensa a come sarà tenerlo tra le braccia, sentirlo dire la sua prima parola, vederlo camminare per la prima volta, osservarlo mentre cresce e volergli bene- tentò di smuoverla Josh; voleva che suo figlio avesse dei genitori che gli volessero bene, tutto quello che lui non aveva avuto lo voleva dare al bimbo che Amy portava in grembo.
Aveva ragione, sarebbe stato un grandissimo onore per lei crescere un bambino con Josh e il suo lato emotivo prevalse su quello razionale.
-Ci riusciremo?-
-Insieme sì- le rispose Josh per poi baciarla.
Amy si sentì sollevata, la questione si era risolta per il meglio, ora doveva solo dirlo ai suoi genitori.
Josh aveva deciso che quella giornata era già stata piena di sorprese e rivelazioni, avrebbe chiesto ad Amy di essere la sua ragazza il prima possibile.
Il bacio era quello che tutti e due avevano bisogno, sapere di essere l'uno accanto all'altra.
Ma Amy e Josh non avevano mai avuto particolare fortuna quando avrebbero voluto restare per i fatti propri.
-Siamo a casa...oh, Josh, che piacere vederti- disse entrando in casa Jessica, seguita dal marito.
A differenza delle altre volte, né Amy né Josh si alzarono di scatto imbarazzati.
-Ciao mamma, ciao papà- li salutò tranquilla Amy.
-Mi devo preoccupare del fatto che prima tu e Josh vi stavate baciando e ora ti tiene stretta a lui?- domandò ridendo il signor Carter.
-Lasciali in pace, amore- lo rimproverò la moglie.
-Mi sembra normale essere preoccupati per la propria figlia- disse Josh sempre circondando la vita di Amy con un braccio e allungando la mano verso la pancia, gesto che non sfuggì di certo alla signora Carter, che tossicchiò falsamente, per poi aprire le labbra in un grande sorriso.
-Dovremmo dirvi una cosa- disse Amy guardando i genitori e Josh, facendo poi ricadere lo sguardo sul proprio ventre.
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