Capitolo XXXVIII

Il bianco è il profumo dei colori.
Il bianco, ancora più del nero, laddove usato nella sua purezza, è uno dei colori più difficili che esistano, e meno imparziali.
Usato in quantità massicce la sua forza ci si ritorce contro. Diventa indifferente solo in apparenza. In realtà l'indifferenza non esiste.
Nulla è indifferente.
È un abbaglio, un alibi. Equivale all'apatia.
I vetri, il bianco, sono materia, colore, carne e vita.
Ora quel bianco riempie il mio cuore e l'aria attorno a noi, che si è fatta fredda ed invernale.
La neve cade sui nostri visi resi gelidi dalle emozioni.

Il bianco per molti non significa nulla. Il vuoto assoluto.
Ma in verità il bianco non è tanto un colore quanto l'assenza visibile del colore e, al tempo stesso, la fusione di tutti i colori; è forse per questi motivi che c'è una così muta vacuità, piena di significato, in un vasto paesaggio nervoso che attorna i nostri corpi.

Per lunghi ed apparenti istanti rimaniamo in silenzio. Soltanto il brusio delle auto che corrono lontano da noi si sente in quest'atmosfera di sorpresa.
Jimin mi guarda intensamente con quei suoi magnifici occhi che ora brillano come stelle in cielo.

"Seoyeon...". Le sue labbra violacee si aprono e si socchiudono con amarezza
"No... Non può essere."

"È così Jimin, me lo sento. È me che vuole."

"No! Non dire cazzate! Quel bastardo non ti avrà mai!" ringhia furente con gli occhi vermigli.

Mi avvicino a lui lentamente cercando di tranquillizzarlo. Lo abbraccio ed il suo respiro riscalda dolcemente il mio viso.

"Jimin. Se è me che vuole allora sono io la chiave che può risolvere la situazione. Sono io che posso evitare che altre persone innocenti possano morire"

Il ragazzo mi stringe a sè; il suo petto si gonfia di tristezza e rabbia fino a farlo tremare.

Poi sentiamo crocchiare la neve vicino a noi. Un rumore di passi si fa sentire fino a quando la figura di Teahyung coperta da un pesante piumino invernale si rivela dietro di noi.

"Ragazzi. Dovete venire, su veloci!"

Il ragazzo ci prega di correre in casa e, appena varcata la soglia del salone, vediamo tutti i ragazzi seduti sul divano fissare intensamente il televisore di fronte a loro.

"Che succede?" domanda Jimin e Taehyung indica l'apparecchio :

".... Sono stati ritrovati numerosi corpi deceduti a Seoul nel corso della giornata di oggi.
I cinque corpi, orribilmente mutilati, sono stati ritrovati in diversi punti della città.
Le autorità ritengono che l'artefice di questi brutali omicidi si tratti di una persona che possiede noteli conoscenze in campo medico chirurgico in quanto tutti i cadaveri si sono presentati privi degli organi vitali e le ferite inferte sono state eseguite in modo tale che la vittima morisse nel corso di pochi minuti... "

"Hyung! Registra questo servizio!" ordina Taehyung e Jimin prende il telecomando per eseguire quanto gli è stato chiesto.

"I defunti sono tutte donne dall'età compresa tra i 20 e i 40 anni e nonostare la scientifica si sia messa in gioco, i corpi non sono ancora stati identificati in quanto sfigurati. Si attenderanno novità in seguito ad ulteriori analisi."

Jimin rimane a fissare attento lo schermo del televisore per poi alzare il viso serio.

"Merda" sibila Yoongi "La situazione si fa grave".

"Riguardiamo il servizio. Osserviamo le scene del crimine e vediamo se riusciamo a vedere quella scritta"
La voce di Taehyung si fa seria e piena di determinazione.

Così eccoci qui a studiare ogni singolo frame del servizio del telegiornale.

".... Fermo!" urlo a Hoseok ed il ragazzo ferma lo schermo su un frame.
"La scritta... La vedete! Guardate il muro dove c'è quel poliziotto..."

Tutti i ragazzi si sporgono e i loro visi si fanno un monumento alla sorpresa.

"È lui. Il Bianconiglio." sossurra Namjoon serio.

La notte trascorre nell'analisi di quel servizio.
I risultati: su tutti i luoghi dei crimini è presente quell'orrida scritta.
La si vede a stenti ma è lì, in tutti i punti in cui è stato trovato un corpo.

"Non riusciranno mai a risolvere il caso. La polizia non sarà mai alla conoscenza dell'assassino nè saprà che questi omicidi hanno un che di sovrannaturale."

La voce seria di Jin risuona nel salone e tutti sono d'accordo con lui.
Riflettono, cercano un modo per catturare il Bianconiglio il quale, dopo che ho esposto il mio pensiero, è stato identificato come il demone dalle sembianze di Jungkook.

"Andrò io a cercalo. Farò da esca". Mi alzo in piedi e tutti i ragazzi si voltano verso di me.

"Non se ne parla" sibila Jimin nervoso.

"Solo io posso Jimin."

"Tu non farai niente. Rimarrai qui da noi fino a quando tutto non si sarà risolto".

"Jimin!" urlo "Sono l'unica che può mettere fine a questa storia. Vuoi che altre persone muoiano inutilmente per mano di quel demone?! Se è me che vuole allora mi avrà. Saprò cavarmela"

Il ragazzo si avvicina minaccioso a me con gli occhi dello stesso colore del sangue vivo.
"Quindi vorresti consegnarti, lui ti ucciderà stupida!"

"Non mi ucciderà. Ho già combattuto contro demoni ed ho vinto. Ho il potere di E Gui dentro di me. Ho una lama d'argendo che so padroneggiare e se non mi lascerai fare questa cosa non ho paura a puntartela contro."

Il ragazzo mi da una sberla sul viso creando un rossore evidente sul mio volto.
Mi guarda iracondo senza dire una sola parola.

"Non sarai di certo te ad impedermi di fare quello che voglio" dico.

Affero le mie cose e lascio l'abitazione ed il ragazzo si ritira in camera sua furente.

La strada in piena notte non brilla più delle gioiose luci che la caratterizzano, ma è tutto ricoperto da un soffice manto di neve.
Tutto è ovattato, il mio respiro tiepido di gela nell'aria.

Nel mentre che cammino con le lacrime agli occhi odo qualcuno che mi chiama.

"Seoyeon! Seoyeon!"

Proviene da un vicolo accanto a me.

"Seoyeon! Ti prego aiutami!"

La voce mi è famigliare. È Jungkook!

Corro verso il vicolo, buio come le tenebre, un vicolo cieco opprimente chiuso da muri umidi.
Mi ritrovo un muro davanti ma di Jungkook non c'è alcuna traccia.

"Jungkook! Sono io! Seoyeon! Dove sei?"

"Sono qui".

La sua voce proviene da dietro di me.

"Jungkook...!" mi volto felice ma ben presesto quella felicità muore, appassisce come un fiore in autunno.

La figura dietro di me ha si le sembianze di Jungkook, ma non è lui.
È interamente vestita di bianco, dalla testa ai piedi coperta da un mantello argenteo ed un cappuggio largo dello stesso colore.
Il suo viso presenta occhi completamente neri come le tenebre ed un sorriso inquietante.

"Tu sei...!"

"Il Bianconiglio. Piacere di conoscerti, Seoyeon".

Il demone si avvicina lentamente facendo crocchiare la neve sotto di lui ad ogni passo.

"Sei venuto qui per me vero?" domando seria e nel mentre con una mano afferro il pugnale.

"Oh, sei perspicace vedo."

Il Bianconiglio è praticamente attaccato al mio viso.

"Dovrai venire con me se non vuoi fare la fine di quelle signorine che ho ucciso".

"Perchè io? Perchè vuoi me a tutti i costi?"

"Perchè tu hai ucciso E Gui e lui è dentro di te. Devo tirare fuori il mio padrone affinchè io possa continuare a servirlo".

Con un gesto fulmineo sfodero il pugnale e lo conficco del ventre del demone. Del sangue nero inizia a sgorgare come una fontana inzuppando le sue vesti. Ma quasi immediatamente la ferita si rimargina a mia grande sorpresa.

"Bella mossa piccolina. E ora che ti sei divertita a fare l'eroina verrai con me".

In un secondo mi ritrovo in un mondo diverso, una fitta foresta di alberi morti.
I loro rami tutti ingarbugliati creano un'orribile ragnatela che sovrasta la mia testa ed un'aria che sa di zolfo riempie i miei polmoni, facendomi tossire fino a svenire.

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