Capitolo XXXVI
Ci sono parole che uso soltanto quando servono, soltanto se non ne esiste un'altra.
Ad esempio Gioia.
È così rara la gioia, mi sembra che se la pronunciassi ogni volta che potrei consumarla, potrei farle perdere splendore e potenza.
Troppe sillabe e rumori tolgono luce alle emozioni.
Certe parole hanno bisogno di silenzio e di spazi che le proteggono.
La gioia è la più bella creatura nata dalle mani di Dio, dopo l'amore.
Stretta al suo petto, nessuno al mondo sa quanta contentezza io provi in questo momento. Nessuno, forse neanche lui.
"Seoyeon..."
Jimin sussurra al mio orecchio con un tono leggermente addolorato
"Oh...! Scusami! Perdonami, è che sono così felice che tu sia vivo che ho dimenticato che hai ancora la ferita addolorante..."
Mi alzo di scatto e cerco di raggiungere la sedia riversa a terra quando improvvisamente il mio polso viene cinto dalla sua fredda e ancora debole presa.
"Portami da Taehyung... Per favore. Devo vedere come sta..."
"In effetti non sono ancora giunte novità sul suo stato...ma sei sicuro di volerti alzare? Non dovresti, sei appena stato operato."
Gli occhi di Jimin brillano di una determinazione e sicurezza tali che quasi mi spaventano.
"Ricordati che sono un vampiro e guarisco più velocemente di qualsiasi altra creatura sulla faccia della Terra."
So per certo cos'è e le sue incredibili abilità di ripristino quindi per questa volta accantono il mio spirito di mamma chioccia e lo aiuto ad alzarsi.
Cingo il suo braccio attorno alle mie spalle e lo aiuto ad incamminarsi verso l'amico.
"Non c'è bisogno di tutto questo aiut... Argh!"
Jimin viene colto da una fitta all'addome ma subito rialza il viso mostrandosi con un velo d'imbarazzo.
"T... Ti ringrazio..."
Varchiamo assieme la porta e ci ritroviamo davanti ad una scena piuttosto cupa.
Tutti i visi dei presenti sono segnati da un'amarezza ed un dolore ineguagliabili.
Io e Jimin rimaniamo muti e fermi come delle statue di marmo temendo il peggio.
"Ragazzi..."
Jin di avvicina a noi mantendendo quella pessima espressione.
"Che succede hyung..."
Ma Jin rimane muto.
"Jin...?" la mia debole voce risuona nella stanza "Come sta Taehyung...?"
Il ragazzo si fa sfuggire un sospiro pesante e tiene chino il viso verso il suolo.
Gli altri ragazzi cercano di non guardarci, corrugano la fronte tormentati.
"Hyung!! Che cazzo succede! Taehyung come sta?!"
"Taehyung..."
Passano interminabili secondi.
"... Non ce l'ha fatta."
Che c... Cosa?
No... No... Taehyung....
Nel mio cuore regna l'Antartico. Tutto si è gelato attorno a me.
Sento Jimin cedere e poco dopo si ritrova inginocchiato a terra in preda alla disperazione.
Il suo volto argenteo viene solcato da cupe lacrime corvine che gocciano a terra come la pioggia d'autunno.
Jin porge una mano al ragazzo aiutandolo a rialzarsi.
Con immensa fatica io e Jimin raggiungiamo Taehyung, il quale se ne sta funereo steso su un tavolo zuppo di sangue.
"T... Taehyung..."
Piango. Piango e non riesco a fermarmi. Lo stesso fa Jimin rimandendo a fissare il caro amico col turbamento stampato in volto.
Tutti i ragazzi escono dalla stanza lasciandoci soli col corpo inerme di Taehyung.
"No... Amico mio..."
Jimin stringe i denti in preda all'onda di dolore che l'ha travolto e che l'ha scaraventato verso una tempesta di angoscia e disperazione.
La sua mano raggiunge il viso dell'amico accarezzandolo dolcemente.
"Taehyung..."
La lacrime continuano a sgorgare imperterrite dai miei occhi inumidendo il mio viso affranto.
Jimin guarda rattristato il giovane ragazzo che non da segni di vita.
"BHU!"
Taehyung sgrana gli occhi.
Le nostre urla riempiono la stanza.
"Pensavate che fossi morto eh! Ragazzi! Dovevate vedere le vostre facce!!"
Taehyung scoppia in una sonora e grassa risata
"Taehyung... Taehyung..." storpia le nostre voci simulando il dolore che abbiamo provato.
"Vaffanculo!! Taehyung sei un bastardo! Ti pare prenderci per il culo con una cosa del genere!"
Jimin afferra il colletto della felpa dell'amico.
"Tae, che scherzo di merda!" ma alle mie parole il ragazzo continua a ridere.
La sua risata argentina riempie la stanza la quale, nel frattempo, viene occupata dai ragazzi che aspettavano fuori.
"Voi...!" Jimin latra furente "Che cazzo vi è saltato in mente si può sapere?!"
Il tono iracondo di Jimin subito si ammorbidisce dopo che Hoseok lo stringe a sè in un abbraccio.
"Amico, non prendertela con noi, è stato tutto un piano organizzato da Taehyung"
"Voi siete stati al gioco! È anche colpa vostra! Io e Seoyeon abbiamo sofferto come dei dannati per nulla!"
Taehyung si siede sul tavolo muovendo avanti e indietro le gambe penzolanti come un bambino.
"Scusami Hyung, ma è stato troppo divertente! Dovevate vedervi!" imita le nostre espressioni e ride nuovamente, insieme a tutti gli altri ragazzi.
"Tae! Pensavamo veramente che fossi morto! Abbiamo passato un pessimo momento!" dico, in un misto di rabbia e felicità indescrivibile.
"Hey"
Dalla schiena del ragazzo spuntano un paio di ali nere corvino enormi ed una leggera brezza brillante s'innalza nella stanza. Uno spettacolo magnifico.
"Non devi tenere per me, gli angeli sono esseri estremamente resistenti, e poi sono un mezzo vampiro ricordatelo".
"E un grandissimo idiota" Jimin interviene dando una pacca alla spalla sana di Taehyung facendo cessare per un attimo lo spettacolo mozzafiato appena messo in scema. Inutile dire che una debole risata fuoriesce dalla mia bocca senza nemmeno accorgene, e pure Jimin ride sebbene sia ancora frastornato dalla bufera di sentimenti appena provati.
"Piuttosto, come stai Tae?" domando e lui si rivolge a me con un bellissimo sorriso a tratti infantile
"Sto molto meglio grazie a Jin. In men che non si dica ha estratto il proiettile e ho iniziato a guarire"
"Sono sollevata".
Dopo qualche chiacchera e qualche piccolo dissapore dovuto allo scherzo di pessimo gusto, iniziamo a discutere riguardo alla questione di Junkook e sopratutto trovare un modo per sconfiggere quel dannato demone che lo tiene prigioniero.
"Quel demone si serve di aiutanti per impedirci di raggiungerlo. Come avete visto, ha organizzato un piano e noi ci siamo caduti con entrambi i piedi. Sa stabilire esattamente ogni nostro movimento e astutamente cerca di evitare che proseguiamo per giungere da lui. È come un castello inespugnabile"
Le mie parole fanno riflettere i ragazzi i quali, nel mentre, riflettono per trovare un modo per raggiungerlo.
Improvvisamente la nostra riuniove viene interrota da un grido disperato di qualcuno.
Ci guardiamo in faccia sorpresi.
"Proviene da fuori".
Immediatamente schizziamo fuori dal salone per capire cosa stia succedendo.
In giardino, un giardiniere si appressa a Jimin pallido e terrorizzato.
"Signorino, credo che abbiano ammazzato qualcuno nella via"
Jimin gira subito l'angolo trovandosi in un piccola vietta che affancia l'enorme abitazione. Frattanto il giardiniere, arrivato anche lui nella stretta via, sta chiamando per un'ambulaza ma Hoseok glielo impedisce.
Afferra la mano del signore e, dopo qualche secondo, come se nulla fosse accaduto, l'uomo si allontana con sguardo vaquo.
"Ottimo lavoro Hoseok" ringrazia Taehyung per poi raggiungere anche lui il corpo.
Jin si china e fa un esame molto superficiale al corpo, dichiara la donna morta e dispone di nascondere la salma in quanto sono presenti dei segni che indicano che è stata chiaramente attaccata da un demone.
Il ragazzo osserva che c'è molto sangue nella parte posteriore del cadavere e pensa che sia colato dal collo. Quando da una mano a Namjoon a caricare la salma per portarla nella sua cantina attrezzata di qualsiasi strumento per la chirurgia, si ritrova con le mani lorde di sangue.
Nota anche sotto al corpo una macchia di sangue, dal diametro di circa quindici centimetri, che era coagulato mentre scorreva verso il canaletto di scolo.
Il cadavere viene portato dentro e, continuando la descrizione, Yoongi nota che la donna ha diverse ferite sull'addome che sembrano creare uno strano disegno, una specie di sorriso.
"Ragazzi lasciamolo solo per ora cosí che possa concentrarsi sul suo lavoro. Noi intanto torniamo sulla scena del crimine e vediamo se riusciamo a trovare a qualcosa"
Jimin si mette a capo di tutti e lo seguo cercando di mettere ordine nella mia testa: sono successi troppi fatti in un breve lasso di tempo e ora non so più a cosa pensare.
Ma, nel momento in cui vedo Hoseok, gli domando incuriosita cosa abbia fatto per far allontanare il giardiniere in quel modo.
"Bhe, devi sapere che ho un potere piuttosto speciale: nel momento in cui tocco qualcuno riesco a vedere i suoi ricordi e, concentrandomi, cancello quelli che desidero. È come la psicometria, forse più sviluppata"
"Wow, davvero impressionante. E se provassi ad usarla sul corpo della donna per capire cosa è successo?"
"Giusto, ottima osservazione! Quando Jin avrà terminato le analisi cercherò di usare il mio potere".
Nel mentre siamo tutti giunti nella vietta.
Hoseok fa da guardia e, nel caso dovesse arrivare qualcuno, cancella quei ricordi cosicchè la persona si allontani come se nulla fosse.
La stradina è macchiata di sangue, ancora vivo e vermiglio, i vampiri quasi faticano a starci.
Ma poi quell'odore famigliare di demone si fa più presente che mai: noto una strana scritta sul muro eseguita col sangue della vittima intrisa di fumo nero che recita:
Il Bianconiglio.
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