Capitolo XXXIX

Alcuni credono che prima dell'universo ci fosse il nulla. Ma sbagliano. C'era l'oscurità. Ed è sopravvissuta.
Perchè la luce sia splendente, ci deve essere l'oscurità e dall'ombra che opprime e soffoca il mio cuore, è nata ora una luce che mi rischiara il cammino.
Tutti i mondi nascono e finiscono nell'oscurità. Lo stesso vale per il cuore.
L'oscurità nasce da dentro, cresce, e lo consuma. Questa è la natura.
Alla fine i cuori tornano all'oscurità da cui provengono.

E intorno a me cova sempre lo stesso buio, quella stessa eternità nera ed imperscrutabile, contro la quale s'inalberano  i miei pensieri incapaci di afferrarla. Con che cosa posso paragonarla?
Faccio sforzi disperati per trovare una parola abbastanza grande per definire quel buio, una parola cosí crudelmente nera da annerire la mia bocca quando l'avrei pronunciata.

Così, nelle tenebre piu oscure, mi ritrovo a camminare verso un lontano spiraglio di luce, più lucente e scintillante di un diamante, ritrovandomi in una stanza nera, soffocante ed opprimente, angosciosa come una tempesta in piena estate.

Due occhi viola risplendono nell'ombra e al primo sguardo, riconosco immediatamente a chi appartengono.

"Tu... Che cosa vuoi da me?"

Il volto del demone assomigliante a Jungkook viene segnato un sorriso tagliente ed inquietante per poi avvicinarsi a me.
Il rumore dei suoi passi rimbomba nel buio terrorizzandomi ad ogni suo movimento.
Poi, a pochi centimetri da me, la sua figura viene rivelata nel mentre che mi osserva coi suoi grandi occhi, ora tornati apparentemente normali.

"Non avere paura mia cara" dice accarezzandomi il volto con la sua mano gelida come il ghiaccio "Presto tutto tornerà alla sua quiete. Lo sai che cosa desidero quindi dammelo, prima che possa prendere decisioni che possano rovinarti la vita".

Il suo sguardo si fa cupo e serio mantenendo il contatto visivo con me.

"Rivuoi E Gui, non è cosí? E se non avessi intenzione di restituirtelo? Che cosa farai quando saprai che non potrai più servirlo o peggio, quando saprai che è morto?"

Il demone china lo sguardo iniziando a ridere tra sè.
"Morto? Lui non è mai morto! Lui ha sempre vissuto dentro di te! E Gui è immortale e vivrà per sempre! Per sempre, mi hai capito?!"

La sua mano stringe saldamente il mio collo iniziando a soffocarmi.

"... Mostramelo! Mostrami E Gui stupida ragazzina!"

Il respiro inizia sempre di più a mancare ma cerco con tutta me stessa di resistere e di opprimere quella forza demoniaca che sta riscaldando il mio petto.

"E... E Gui è m... morto...!"

Con un gesto violento il demone Jungkook mi scaraventa a terra e finalmente riprendo a respirare dopo diverse tossite.

"Se non vuoi darmelo con le buone allora facciamo un bel gioco, così per rilassare gli animi".
Il demone ha cambiato totalmente umore. La sua bipolarità mi sta confondendo.
"Giochiamo a Simon Says, ti va?"

"Come...?"

Improvvisamente la stanza s'illumina rivelando un trono dorato sopra il quale si è seduto il demone.
Un lungo tappeto rosso attraversa la stanza giungendo proprio al seggio.

Il demone chiama un certo Simon e da un lato della stanza compare un bambino con un peluche a forma di coniglio logoro e martoriato, sporco di schizzi di sangue.

"Giocare soltanto tra noi è noioso, chiamiamo degli amici, che ne dici Simon?"

"Si Signore!" esclama il bambino euforico.

Il demone schiocca le dita ed improvvisamente ecco arrivare tutti i ragazzi:
Hoseok, Jin, Namjoon, Taehyung, Jimin, Yoongi.
Hanno mani e piedi imprigionati da una catena d'argendo che li sta bruciando.

Sgrano gli occhi non appena li vedo non capendo nulla di quanto sta succedendo.
Perchè sono qui? Dovrei esserci solo io! Non posso permettere che capiti loro qualcosa!

"Molto bene! Ora che siamo tutti presenti giochiamo.
Se soppravviverete riavrete il vostro amichetto, in caso contrario bhe... pace, almeno ci avete provato. Simon, procedi pure."

"D'accordo!" il bimbo si schiarisce la voce "Simon says... ballate!"

I nostri corpi incominciano improvvisamente a muoversi in una danza lenta e straziante. Il tintinnio delle catene d'argento rieccheggia nel salone, cosí come le ringhia addolorate dei ragazzi.

"Saimon Says... Fermatevi!"

Finalmente i nostri corpi hanno pace.

"Molto bene! Ora... Saimon says... mordetevi"

I canini dei vampiri spuntano più taglienti che mai ed i ragazzi faticano come dannati per trattenersi.
Taehyung azzanna il braccio di Jimin, Yoongi la spalla di Hoseok, Jin la gola di Namjoon.
Poi, con gli occhi dipinti di rubino, i vampiri si dirigono verso di me assetati più che mai.
Non riesco a muovermi, il mio corpo si è come impietrito. Morirò dissanguata dai miei cari compagni.

Ma poi, quando tutto sembra ormai perduto, il bambino prunincia nuovamente la fatidica frase Simon Says seguita da non respirate.

L'aria manca, boccheggiamo tutti ma il nulla riempie i nostri polmoni. È straziante.
Ci torciamo a terra in preda al terrore, il petto è divenuto duro come la pietra e un capogiro mi impedisce di lottare.
Vedo i ragazzi mettersi le mani al collo cercando di respirare ma nulla.
Molti di loro girano gli occhi e sono sul punto di collassare.

"Che noia... Cambiamo! Simon says..."

Passano lunghi ed estenuanti secondi.

" ... morite".

I nostri cuori par che stiano esplodere nei nostri petti.
I vampiri ringhiano sgranando gli occhi e mostrando le taglienti fauci.
Soffro, soffro come una dannata.
Hoseok cade a tera privo di sensi, seguito da Jin e Namjoon.
Yoongi combatte, Taehyung stringe i denti, Jimin mi guarda...

"Seoyeon... Resisti."

"Jimin...!!" grido quando cade a terra inerme con la mano propesa verso di me.

Una forza sovrannaturale invade ogni mio singolo capillare, un'energia potente ed inarrestabile.
I miei oggi s'illuminano di una luce verde e, nel momento in cui grido furente, un turbine potente s'innalza.
Non sono più me stessa.

Il demone Jungkook si alza dal trono ed il bambino scappa via terrorizzato stringendo tra sè il peluche intriso di sangue.

"Bene... Bene... Bene..." dice il demone avvicinandosi a me "A quanto pare avete perso."

"Hai ucciso i miei compagni! Hai ucciso l'amore della mia vita! Ora pagherai per quello che hai fatto dannato bastardo!!"

"Mi dispiace mia cara ma se tieni tanto a loro, un modo per riportarli in vita esiste. Potrei persino chiudere un occhio sul ragazzino e liberarlo".

Rimango in silenzio in attesa che parli.

"Tu mi dai E Gui, io ti do tutti i tuoi amici, uno scambio equo, non è cosí?"

Ridare indietro E Gui significa che perderei i suoi poteri, perderei ancora una parte di anima e non potrò resistere più. Morirò.
Pagare con la propria vita il prezzo di altre sette.
Dopo tutto, io sono solo una ragazzina, loro sono dei vampiri forti e determinati, hanno capaticità sovrannaturali per fermare il male e i demoni, io possiedo soltanto un piccolo pugnale d'argento.
Non sono nulla in confronto a loro.

Ho amato, ho pianto, ho vissuto quel poco che mi è bastato per conoscere il mondo, l'amore, la felicità, il valore della vita.
Ho baciato, ho sorriso, ho combattuto come un guerriero ed ora la mia battaglia è giunta finalmente al termine.

Chiunque abbia avuto un dolore cosí grande da piangere fino ad non avere più lacrime, sa bene che ad un certo punto si arriva ad una specie di tranquilla malinconia, una sorta di calma, quasi la certezza che ora tutto sia finito nei migliore dei modi.

La decisione è presa.

"D'accordo. Se è E Gui che desideri fai di me ciò che vuoi. Ma come promesso sotto questa luce, riporta in vita i miei compagni affinchè possano continuare a vivere la vita che tanto amano."

"Soprendente. Una vita che si sacrifica per altre! Che tragica scena. Che sia! Vieni con me e i tuoi dolori avranno finalmente pace."

Il demone mi conduce in una stanza rischiarata solamente dal tremante fuoco della candele.
Una stella a cinque punte è disegnata sul pavimento ed il demone mi ordina di posizionarsi al centro di essa.

Una dopo l'altra, le cinque candele a terra si accendono di un fuoco viola segnando le punte della stella demoniaca.

"Non ho mai capito perchè l'abnegazione sia nobile: perchè sia meglio sacrificare sè stessi piuttosto che un altro.
In ogni caso manterrò la promessa; sono un demone di parola dopo tutto, la tua vita non sarà sprecata."

E dopo aver pronunciato un incomprensibile sortilegio, una potente energia ribolle nel mio cuore logorandomi lentamente all'interno, come il fuoco fa con un foglio di carta.
Il dolore sale, il bruciore è ormai insostenibile.
Grido in preda al più grande strazio che abbia mai provato in tutta la mia vita fino a quando sento quell'energia fuoriuscire dal mio cuore.

Dopo estunuanti instanti di puro ed atroce dolore, il mio corpo stanco crolla a terra e la mia vita viene portata via da un ultimo debole respiro.

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