Capitolo XIV
Un grosso camion passa sotto l'edificio abbandonato, ha un suono implacabile.
"Fai ció che vuoi E Gui, ma non verró con te" dico
"Ah no?"
Il suo pugnale sguscia fuori dal fodero con un rumore aguzzo e sinistro.
Una lama appare dalle spalle del demone, che si volta
"Ti ha detto di no, hai sentito?" dice la voce giovane e lievemente canzonatoria di chi impugna l'arma.
Vestito anche lui di nero. Sulla testa porta un berretto dello stesso colore dei vestiti. Il demone fa per estrarre la sua katana. Quella dell'avverario gli buca la pelle.
"Se pensi ad un duello, scordatelo. Non sono così stupido da incrociare la mia lama con uno di voi, se posso evitarlo. Ti conosco di fama sai? Taehyung. Sei l'anima nera che collabora con Park Jimin. Non ti lasceró portare via la ragazza" la voce del demone Jimin esce quasi come un ringhio canino
"Non essere così drammatico, E Gui. Jungkook sta discorrendo con il tuo compagno e complice. Non manca molto prima che arrivi, ti assicuro che ha una lama molto affilata e sa usarla bene. Dunque, riponi la katana, lascia andare questa ragazza"
Respiro per il sollievo.
E Gui lascia stare la katana e rinfodera il pugnale.
"Bene, bene, bene... Veniamo ad un compromesso...la ragazza sta qui e tu te ne vai con il tuo amichetto"
"Non mi sembrano ottime condizioni per un patto" risponde cinguettando Taehyung
"Bhe, questo è ancora da decidere"
Con un gesto fulmineo, il demone dalle sembianze di Jimin si piazza davanti a Taehyung fissandolo con un sorriso sghembo
"La ragazza sta qui e tu e il tuo compagno ve ne andate" continua a ripetere, quasi come se lo stesse incantando; Teahyung lo guarda con occhi vacui, perso nel suo sguardo nero come la pece
"La ragazza sta... Qui.... E io.... E... Il... Mio compagno ce ne andiamo..."
Taehyung rinfodera la lama argentea
"Nooo! Taehyung!!! Non ascoltarlo!! Aiutami!! " urlo, ma il ragazzo pare non sentirmi, è completamente perso.
"Soldati, portate via la ragazza" urla E Gui, mentre continua ad ipnotizzare Taehyung e tutti i ragazzi arrivano per poi slegarmi e portarmi in una stanza nera, buia come le tenebre.
Mi incatenano in un angolo di quel postaccio restando a vegliare su di me mentre grido e piango. Se dovesse succedere qualcosa a Taehyung e a Jungkook sarebbe la fine. Non voglio che vengano feriti. Non voglio che muoiano. Non voglio che muoiano a causa mia.
Mi dimeno ma le catene mi torturano i polsi facendo un rumore metallico ogni volta che le muovo.
"Lasciatemi andare!!! Bastardi!!!" ma la risposta è soltanto un ghigno malefico stampato sui loro visi pallidi come un cencio lavato. Uno di loro, dalle fattezze di Namjoon si avvicina a me infuriato. I suoi occhi si fanno corvini
"Aish puoi chiudere un pó quella cazzo di bocca?! Mi stai innervosendo"
Mi mette del nastro adesivo argenteo per pacchi sulla bocca. Faccio di tutto per non farmelo mettere, ma lui stringe il mi collo nella sua mano permettendogli così di applicarmi l'adesivo.
"Ora va meglio" ride tra sè soddisfatto
"Mmm stronz!! .... Mmmm!!"
"Credo che abbia bisogno di riposare.... Hoseok vieni qui e pensaci te"
Il demone viene di fronte a me, sgranchendosi il collo
"Se non stai zitta e ferma, giuro che ti faccio fuori piccoletta"
Gli tiro un calcio sotto al mento, lui mi fissa sorpreso sistemandosi la mascella
"Tsk... Piccola puttana! Ah è così che la metti...? Yoongi, vieni ad aiutarmi a sistemarla per le feste"
Il demone Yoongi si volta con fare disinvolto e svogliato
"Arrivo... Arrivo..." ed eccolo qui, di fronte a me. Mi afferra il viso e mi fissa con i suoi occhi scuri come la notte
"Ora starai zitta e immobile, intesi? Osa far un solo movimento e volerai dritta nell'aldilà, a far compagnia a tutti i defunti"
Rimango immobile, le mani sul ventre toccano il ferro del pugnale. Lo afferro con una mano tenuta nascosta nella tasca della felpa.
Faccio rumore, urlo, facendo così avvicinare Yoongi.
"Ho detto di tacer...! "
Lo colpisco al petto con un taglio netto. Riesco a rigirare il pugnale nel suo stomaco. Lui urla per il dolore.
Tutti gli altri si avvicinano a Yoongi, dal cui ventre esce del fumo nero.
"Mi ha pugnalato...! Ah!" si copre la ferita con una mano contraendosi per via dolore. Dalla sua bocca sgorga un liquido nero, così come dalla ferita.
Yoongi si accascia a terra, privo di forze. Probabilmente morto.
Tutti lo soccorrono, ma niete. L'essere rimane supino a terra, ricoperto di nero. Dal suo corpo fuoriesce un vapore corvino, che si porta via con sè il ragazzo, come un cumolo di sabbia mosso dal vento.
I demoni mi guardano con aria furiosa, assassina. Hoseok fa per portarmi via il pugnale, sporco di sangue scuro del suo compagno, ma rimane bruciato non appena lo sfiora.
"Argento!"
Arretra tormentato.
NamJoon si avvicina di nuovo a me e s'inchina alla mia altezza. Gli occhi furiosi fissi sul mio viso, quasi come se volesse sciogliermelo con lo sguardo rabbioso.
Punto verso di lui il pugnale, facendogli intuire cosa avrei fatto. Lui lo fissa per poi alzarsi
Fa un gesto ai suoi compagni per poi voltarsi nuovamento verso di me, seduta a terra contro il muro.
Un suono assordante mi sorprende. Namjoon mi guarda con sguardo sadico puntando il dito al cielo indicando ai compagni di uscire.
Inizio a tossire, l'ossigeno inizia a mancare improvvisamente. Del gas bianco fuorisce dai dei condotti di cui avevo negato la presenza, riempiedo l'intera stanza con una nebbia lattiginosa. Nel fumo, vedo le figure dei demoni uscire dal loculo, uno di loro chiude a chiave la porta.
"Non voglio morire qui, non voglio morire così" penso, mentre le lacrime sgorgano sul mio viso bagnandolo e facendomi provare freddo.
Trattengo il respiro più che posso, ma non serve. Ormai non sto respirando altro che quel gas.
Gli occhi mi bruciano, i polmoni mi fanno male. Cerco di riafferrare il pugnale per poter scassare la catena che mi tiene imprigionata, ma tutto sembra impossibile, il mio corpo è privo di forza.
Mi gira la testa, la vista si annebbia e sento i miei occhi che si girano all'idietro, mentre cerco di tenerli aperti ad ogni costo.
Con il pugnale fermo in una mano, dó un colpo secco alla catena a terra, ma non succede assolutamente nulla. Riprovo e riprovo, ma i colpi sono troppo fiacchi e deboli per poter rompere il metallo.
Do un altro colpo secco con tutta la forza che mi è rimasta, sento un rumore metallico acuto. La catena si è spezzata!
Mi libero dalla sua prigionia, stacco l'adesivo dalla bocca e cerco a tentoni la porta fino a quando ne afferro il manico. È chiusa
"Merda!"
La tiro e la spingo ripetutamente mentre l'ossigeno continua a mancare. Il mio corpo è troppo debole per continuare.
Mi allontano, faccio una rincorsa sbattendo contro la porta. Sento un rumore.
Lo rifacccio e sembra si stia scardinando. Continuo fino a quando, esausta, do il colpo di grazia ed ecco la porta cadere a terra con un tonfo, facendo innalzare la terricciola da terra.
"Dove pensi di andare? "
Un colpo secco alla testa e cado a terra inerme.
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