Capitolo XI
Perchè il cuore di un essere umano muta nel corso della vita? Che misteri ci sono custoditi? Perchè è così difficile scoprirli? Domande senza risposta. Foglie secche nel vento gelato.
Mi prendo la testa tra le mani, poggio i gomiti sulla scrivania e cerco di mettere ordine nei pensieri.
Osservo rattristita la ferita: il taglio netto di quella katana ha lasciato un solco lungo il mio avambraccio, ora rattoppato con del filo nero da sutura.
Mi torna in mente l'immagine di Jimin che rimuove il veleno dalla ferita, proprio come si fa con gli animali velenosi. Il ricordo del suo viso contorto, dovuto allo sforzo immenso dal trattenersi dal continuare ad avere il mio sangue in bocca e al sapore, probabilmente disgustoso, del veleno della lama di quel generale tenebroso, mi torna in mente, con una veridicità tale che mi pare di rivivere proprio ora quel momento. Il mio cuore sussulta a questo pensiero. E il suo viso, macchiato dal mio sangue, che mi guarda rattristito e ansioso, quello mi fa star ancor peggio.
Afferro il pugnale restando per qualche secondo ad ammirare il scintillio della sua lama argentea. Noto che è sporco di una sostanza nera, densa e scura come petrolio. L'odore della sostanza è acre, peggio del fumo delle sigarette che fuma mio padre.
Qualcuno bussa alla mia porta, con un gesto fulmineo nascondo il pugnale nel cassettone della scrivania. A varcare la soglia è mia madre, abbasso la manica della felpa per coprire la ferita, non voglio che la veda, darebbe di matto e chi le spiega che è stato un soldato fantasma a procurarmela?
"Stasera io e tuo padre usciamo fuori a cena e arriverà qui la tua cuginetta Jihyo, pensa a cucinare qualcosa e poi sistema tutto, non voglio trovare la casa come un porcile"
"D'accordo, buona serata" e la donna esce dalla mia stanza.
I miei genitori usciranno e sarò io la responsabile di una bimba di sei anni, la cosa non mi sorprende. Spesso i miei preferiscono spassarsela piuttosto che trascorrere una serata in famiglia, giocare con la mia cuginetta che viene ogni tanto a trovarci o semplicemente stare un pó con me. Non che io desideri averli appiccicati a me, ma ogni tanto anche a me piacerebbe ricevere un pó del loro amore, se ne hanno. Spesso, penso che loro non mi vogliano come figlia, forse perchè sono nata per un loro errore, mia madre non doveva rimanere incinta. Ma eccomi qui, ad affrontare la vita come un lupo solitario, perchè la presenza dei miei non l'ho mai percepita. Fanno le classiche cose da genitori, come andar a vedere gli spettacoli del figlio, andare a sentire cosa hanno da dire gli insegnanti a scuola, solo per essere visti di buon occhio dalla società.
Tuttavia, nonostante io senta nel cuore la loro mancanza, una parte di me mi dice di continuare a vivere, far passare tutto come un fiume che trasporta tutto ció che incontra lungo il suo corso: ogni detrito è una difficoltà che si aggiunge alla propria vita. Poi, tutto si accumula, il fiume straripa e solo in quell'occasione, forse, penseranno come agire per rimediare. Sta a loro decidere quando, io di certo non vado incontro per cercare il loro aiuto.
Verso le sette di sera, Jihyo arriva a casa nostra: i miei genitori salutano i miei zii e io e Jihyo rimaniamo a casa sole a giocare. Resterà qui per due giorni perchè i miei zii dovranno partire per un viaggio di lavoro. Jihyo è una bimba adorabile: il suo faccino paffuto è dolcissimo, i suoi occhietti hanno lunghe ciglia scure, sembra una bambolina. Giochiamo alle parrucchiere, io le faccio i codini che tanto adora, poi giochiamo con i suoi giocattoli e infine ceniamo insieme. Adoro sentirla ridere, vederla sorridere e essere abbracciata da lei
"Unnie, guardiamo un film delle principesse?"
"Ma certo, cosa vuoi vedere? Unnie ha tanti dvd: sirene, fate, Barbie, Winx...?"
"Voglio vedere le Winx!"
"Allora, vada per le Winx!" e lei mi sorride e mi abbraccia, il mio cuore si scioglie dalla tenerezza della bimba.
Il cartone animato parte e lei tifa per la sua fatina preferita, Flora. La sua voce è adorabile
"Vai! Sconfiggi i mostri! Sconfiggi quei cattivoni!"
Rido alla sua esuberanza.
E così, la serata trascorre tra magia, trasformazioni, sconfitte di mostri e entrate di scena delle Trix, che vengono costantemente sconfitte.
Jihyo si addormenta sul divano e la porto in stanza facendola sdraiare sul letto matrimoniale; il braccio con la ferita fa male, cerco di star attenta a non rompere i punti di sutura. La bimba sembra una bambolina, la copro con le coperte per poi sdraiarmi accanto a lei e addormentarmi.
~~
A farmi da sveglia stamattina è la voce profonda di mio padre, che mi chiama per alzarmi e andare a scuola. Jihyo rimane a letto a dormire.
Mi cambio e mi sistemo per poi incamminarmi verso scuola, la quale non dista molto da casa.
Mentre cammino vengo raggiunta da qualcuno che mi prende dal dietro: mi volto spaventata e vedo Jimin
"Che ci fai qui?" dico "Mi hai fatto prendere un infarto!"
"Volevo solo vederti. Come sta il braccio? Ti fa ancora molto male?"
"A dir la verità, mi fa ancora male. Ieri sera ho rischiato di rompere i punti portando la mia cuginetta a letto"
"Mi dispiace, sarei dovuto rimanere più attento a te... Ad ogni modo sono anche venuto a chiederti se ti va di venire ad un mio concerto, si terrà domani sera qui a Seoul, ti andrebbe di venire con me?"
"Domani sera... Mm... Si, si d'accordo.
Vedo che hai cambiato color di capelli, stai davvero bene"
I suoi capelli non sono più del color del miele, ma nero corvino
"Ti ringrazio." mi sorride, ma non so perchè, non è il suo solito sorriso...
Il ragazzo mi accompagna a scuola per poi salutarmi davanti all'atrio
"Ci vediamo oggi pomeriggio" e poi se ne fa, allontanandosi dalla mia scuola. Mi Sun arriva e, come suo solito, mi stritola in un abbraccio, il braccio mi fa male ma non glielo faccio notare.
Oggi a scuola si terrà un'assemblea di classe, un ottimo modo per saltare le lezioni. Per il resto, oggi resto attenta e prendo appunti ad ogni lezione.
"Domani verranno i ragazzi delle medie per uno stage qui alla nostra scuola, chiedo a qualcuno di voi di far da tutor... Kim Seoyeon e Lee Felix, farete voi da tutor per il liceo linguistico visto che siete i migliori della classe, avrete tre ragazzi a testa, dovrete mostrare loro la scuola e spiegargli un pó il sistema"
Non che la cosa mi entusiasmi, ma almeno faró qualcosa di diverso. Essere brava a scuola a volte ha i suoi vantaggi.
Terminate le lezioni, come di consuelo, torno a casa per studiare e organizzo un piano al telefono con Felix per i ragazzi di domani per poi andare a ballare da Jimin.
"Oggi vedró un pó come te la cavi" mi risponde il ragazzo vedendo che non si aggiunge a me a ballare.
Onestamente un pó mi dispiace, adoro ballare con lui. Jimin resta in disparte ad osservarmi, di tanto in tanto viene a correggere dei passi ma non sembra interessato alla lezione oggi. È come se i suoi occhi siano costantemente riversi su di me, come se si divertisse vedendomi danzare per lui. Ogni tanto sorride, ma sorride compiaciuto.
Rimango confusa dal suo comportamento.
"Sono contento che tu venga domani, dico davvero. La tua presenza mi addolcisce il cuore"
"Cosa?"
"Domani vorrei tanto che venissi con me nel backstage, sarà un ottimo modo per spiegarti come funziona un concerto visto che vuoi diventare un'idol"
"Va bene..." ma perchè fa così? Voglio dire, non è il suo solito modo di parlare. Ma quelle sue ultime parole mi fanno fatto provare un brivido bellissimo nello stomaco: Jimin mi desidera al suo concerto e in più mi ha detto che la mia presenza lo calma. Sono al settimo cielo!
"Ci saró" e lui mi abbraccia, non me lo aspettavo.
"Seoyeon, credo che tu sia una delle cose più belle che mi siano capitate in tutta la mia vita."
Qualcosa mi colpisce dritto al cuore
"Jimin..."
"Dico davvero. Tu sei tutto per me. Tu sei una delle poche persone che ha toccato il mio cuore e se n'è portato via un pezzo con sè."
Mi stringe a sè guardandomi dritto negli occhi.
"Nessuno mi ha mai detto queste parole Jimin... Io... Non so che dire..."
"Allora rimani a guardarmi in questo modo negli occhi, ti prego. Amo questo tuo sguardo."
Non capisco nemmeno io cosa provo in questo momento. Mille emozioni invadono ogni mio singolo capillare, toccandomi il petto. La primavera sboccia nel mio stomaco e arrossisco alle sue dolci parole. Vedendomi in questo stato, il ragazzo sorride.
Non mi sarei mai aspettata in tutta la mia vita una dichiarazione del genere uscire dalla bocca di Jimin. L'amore mi ha scagliato una freccia dritta al cuore sconbussolando ogni mia credenza, ogni mia convinzione. Tutto attorno a me sembra risplendere per opera di Amore.
Abbraccio il ragazzo poggiando la testa al suo petto, freddo come il ghiaccio. Anche il dolore della ferita sembra svanire in questo magnifico momento.
"Anche l'uomo più forte al mondo ha bisogno di una donna al suo fianco , perchè quando la sua vita è un casino, proprio come in una partita a scacchi, la regina protegge il suo re."
Il sue parole escono con una dolcezza tale da sciogliere le mie membra
E dopo questa magnifica pausa, riprendo a danzare, questa volta con la consapevolezza nel cuore di essere desiderata da qualcuno.
La lezione termina e, dopo esseci salutati dolcemente, mi dirigo verso casa.
Questa sera il cielo è scuro, quasi come la notte. Le stelle brillano in cielo disegnando magnifiche costellazioni. I palazzoni di Seoul illuminano le strade e le insegne dei negozi creano un atmosfera bellissima, fatta di mille colori.
Non ho mai dato così tanta attenzione alla bellezza artificiale che mi ha sempre circondata sin da bambina.
A casa, Jihyo nota la mia felicità mentre giochiamo insieme prima di andare a letto. La luna domina il cielo con la sua luce lattea accompagnando i miei dolci sogni che mi coccolano per tutta la notte.
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