XXIII

Nico si ritrovò sdraiato sul pavimento. Gli pulsava la testa e faticava ad alzarsi. Quando aprì gli occhi vide due figure sfocate non tanto distanti da lui. Una era sdraiata a terra,  mentre l'altra era china su di lei. Sbattè ripetutamente le palpebre per migliorare la vista e realizzò che quella che giaceva sul pavimento era Annabeth, la sua cara amica e quello chino su di lei era Percy o Peter. Il suo istinto da semidio si fece subito notare.
-Non osare sfiorare quella ragazza, capito?- si alzò a fatica e urlò contro l'altro. Anche se era la reincarnazaione di Percy, non poteva di certo ricordare la sua vita passata e magari, ora era diventato uno stupratore senza scrupoli.
L'altro si voltò e quando sorrise, con quello sguardo da piantagrane, il figlio di Ade capì che si era sbagliato di grosso. Quello era il vecchio Percy,  il suo migliore amico, il ragazzo più leale che Nico avesse mai conosciuto in tutta la sua vita.
-Nico!
Questo stupì molto il ragazzo-emo. -T-tu mi riconosci?- Non avrebbe mai pensato che si ricordasse della sua vecchia vita. Ma se era così, perché non li aveva cercati? Perchè aveva voluto stare lontano dai suoi amici, dalla sua famiglia e da Annabeth?
Nico gli si avvicinò e gli tirò un forte schiaffo, di quelli che lasciano il segno delle cinque dita sulla guancia. Lui lo guardò offeso. -Ehi! Calmino! Perchè mi hai colpito?
Nico lo guardò dritto negli occhi, furioso. -Visto che ricordi tutto, perchè non sei venuto a cercarci? Eh?
Percy abbassò lo sguardo. -Non so cosa sia successo esattamente. Facevo sogni strani e senza senso. Credevo che fosse tutto frutto della mia fantasia. Ma in quei sogni c'era una persona- e si voltò verso Annabeth- ed ero certo che lei fosse reale. Era come se quelle avventure le avessi vissute di persona,  ma non capivo il significato  di tutto ciò. Poi vi vidi entrare nel negozio e capii che avevo ragione. Ma tutto assunse un senso quando vidi Annabeth per terra. E in quel momento ricordai tutto-
Nico si calmò. In un certo modo lo credeva, ma era sempre meglio essere diffidenti. Poteva essere un mostro.
Il figlio di Ade si inginocchiò davanti ad Annabeth. -Sento la sua energia vitale affievolirsi man mano. È meglio sbrigarci a portarla in ospedale. Will saprà cosa fare.-

Angolo autrice
Okay scusate. Non aggiorno da poco meno di una settimana e mi dispiace. Son stata malata e lo sono ancora ma nonostante tutto l'altro ieri ho passato il mio tempo a cercare di convincere i miei a mandarmi alla manifestazione di Milano. Ma non ci sono riuscita, sob. Ho combattuto molto. In qualche modo ho partecipato anch'io alla salvaguardia del nostro pianeta. (Seeh come no!)
Comunque, cari satiri ambientalisti, voi ci siete andati? Se si vi siete divertiti? (Nei limiti del possibile in una manifestazione contro il menifreghismo umano)

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