XIX
Nico si ritrovò nell'auto di Annabeth già dalle sette in punto di mattina.
-Perchè così presto?- borbottò, assonnato.
-Se vogliamo beccarlo, dobbiamo arrivare a scuola presto- rispose lei come se fosse ovvio. Mentre guidava, Nico poteva notare l'agitazione dell'amica. La capiva, insomma, stava finalmente per dare risposta a tutti i suoi dubbi e ritrovare (forse, perchè non era ancora detto fosse davvero lui) Percy
Parcheggiò l'auto in un luogo poco lontano dalla scuola, ma abbastanza appartato da non dare troppo nell'occhio, indossò gli occhiali da sole e si legò i capelli biondi.
-È già passata un'ora e di lui nessuna traccia.- Si lamentò il figlio di Ade.
-Abbi pazienza. Anche ieri è arrivato in ritar...ecco Nico! Guarda!- La figlia di Atena indicò un punto fuori dal finestrino.
Lui si voltò e lanciò il suo sguardo nella direzione del dito dell'amica. Se avesse avuto una pelle più scura sarebbe impallidito. Quando Annabeth glielo aveva riferito non ci credeva. E ora, mentre osservava quella figura accompagnare una bambina fin davanti l'ingresso della struttura, non poteva fare a meno di pensare..
-Okay, Annabeth. O hai ragione tu o siamo impazziti entrambi. O Will stamattina ha messo degli stupefacenti nella mia tazza da latte. Qual'è il piano?
La ragazza, quando sentì la conferma dell'amico, fece un sospiro di sollievo, poi sorrise, anche se si poteva ancora notare l'agitazione che insediava la mente della figlia di Atena. -Prima gli parleremo, dopo averlo incontrato per puro caso e aver attaccato discorso con lui. Ce lo faremo amico- e, dicendo queste parole, sembrò deglutire. Percy era stato molto più di un amico per lei. Era una parte di lei, a volte fastidiosa, certo, ma di cui lei non avrebbe mai potuto farne a meno. E quando l'aveva persa, si era creata una ferita che non si sarebbe mai cicatrizzata con nessun altro antidoto. -lo frequenteremo e poi lo inviteremo a fare una nuotata, meglio se al mare. Vedremo come si comporterà in quell'ambiente. E quella sarà la nostra conferma decisiva- continuò
-Non fa una piega. Ma, Annabeth, e se poi risulterà essere lui, gli dirai la verità?-
La ragazza non rispose, ma sembrava fosse sul punto di scoppiare a piangere. Lo avrebbe perso ancora una volta, se voleva tenerlo fuori dai guai e fargli vivere una vita serena. Se invece gli avrebbe detto la verità, il ragazzo non avrebbe mai potuto continuare a trascorrere la vita tranquilla che stava vivendo in quel momento.
Nico le mise una mano sulla spalla, in segno di affetto. -Da dove cominciamo?- le chiese
Lei si ricompose. -Lo seguiremo. E poi in base a dove ci porterà, valuteremo se è il momento adatto per parlargli o meno- spiegò, guidando l'auto verso l'uscita e posizionandosi dietro la macchina blu che doveva essere quella di Percy.
-Si sta dirigendo verso il negozio di dolci dove lavorava Sally- intuì Nico
-Hai ragione.
I due semidei videro l'auto dinanzi a loro parcheggiare e così fece Annabeth. Aspettarono che il moro scendesse dalla macchina e entrasse nel negozio per poi, prendere un bel respiro e avviarsi verso la così vicina verità.
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