*tre anni dopo*

Giada era cresciuta, era diventata molto bella, ma anche molto triste e pessimista.
Come non si potrebbe con la vita che ha?

Soni cambiate molte cose.
Il "padre" ha trovato una moglie che tratta malissimo.
Giada è stata costretta ad entrare nella cerchia delle puttane pagate per pochissimo.

- tu adesso mi ascolterai
Le ribadì il capo
-tuo padre ti ha venduto a me In cambio di quella donna che aveva sempre desiderato. Adesso appartieni a me se non fai quello che i clienti ti dicono, io fallito e sarò costretto ad ucciderti capito bellezza?

Proprio così, doveva soddisfare le esigenze di chiunque.

-salve bella ragazzina tu lavori qui?
Chiese un uomo sulla cinquantina
-si
Disse giada schifata
-sali su

Era così ogni giorno.

La ragazza di suo padre, cercava ogni giorno di convincerla a scappare, ma giada aveva paura, il capo glielo aveva detto chiaramente:
Prova a scappare e te ne pentirai.
Ci teneva alla vita, perciò non ebbe mai il coraggio di ribellarsi, quindi soffriva in silenzio.

Ogni giorno la stessa storia, prendeva qualunque cosa che incideva per tagliare i suoi bracci.

Questa storia continuò finché il capo non decise di andarci a letto.

Dopo averla denudata si accorse delle ferite
- sei pazza? Non ti è permesso tagliarti ai clienti non piacciono le donne rovinate non farlo mai più.

E adesso come si sarebbe sfogata? Cosa avrebbe potuto fare?
Nulla come del resto.

Beh lo pensava solo, ma continuò a tagliarsi, ogni volta che ne aveva bisogno. Ogni volta che vedeva il padre picchiare quella povera donna, ogni volta che veniva usata.

Era una ragazza che aveva dei sogni, dei desideri.
Anche lei voleva avere un fidanzato, delle amiche, andare via da quel posto e dimenticarsi di quel passato.

Il destino la volle aiutare così due anni dopo, all'indomani del suo diciasettesimo compleanno, un ragazzo mai visto cercherà di salvarla.

Il suo nome è Riccardo, è un giovane molto ricco e sfacciato.

Quel giorno andò al porto con degli amici. Notò subito Giada, era bellissima, così si avvicinò.

-cosa ci fa una ragazza bella come te al porto di notte? Non sai che è pericoloso?
Giada lo sapeva che la notte ci stavamo le puttane e sapeva anche che a volte alcune di loro veniva uccise, ma lei era costretta. Non poteva farci nulla.
-lasciami stare
-ti ammalerai, lascia che ti porti a casa.
- no e adesso vattene prima che chiami la polizia.

Ogni sera Riccardo avvicinava al porto, non si dava pace, lui aveva capito chi era e cosa faceva quella ragazza che tanto l'aveva colpito.

Una sera però..

-tu sei una puttanella vero?
- ancora tu?
-stanotte sei mia ti do ben 300dollari
Giada rimase stupida, si vergognava, non era mai stata con un ragazzo
- ma devi stare con me tutta la notte
-devi parlare con il capo

Detto fatto, Giada era sua per tutta la notte. Riccardo però non voleva andarci a letto. Voleva portarla fuori e trattarla come forse mai nessuno aveva fatto.

In macchina prese un vestito che aveva comodato proprio per lei.
-indossalo appena arriviamo a casa

Era un vestito semplice, bello, ma Giada ancora non capiva cos'aveva questo vestito di erotico. Non fece domande e lo indossò.
- questi sono i trucchi e le scarpe scegli e fa presto

Trucchi, scarpe e gioielli? Perché?

-eccomi
-sei bellissima, adesso ti porto al ristorante, scegli tutto ciò che vuoi senza esitare.

Dopo questa frase Giada aveva capito che avrebbe dovuto fare molte cose dopo la cena.

Si godé quella sera da principessa.

Arrivati a casa, Riccardo le diete un pigiama e le disse che l'avrebbe attesa in camera.

Salì nel letto e lo fissò
- buonanotte bella, riposati
Cosa?
-perché hai speso 300 dollari? Non devi fare ciò che vuoi?
- infatti ti ordino di dormire domani alle 8 devi essere dal capo.
-non capisco..
Il ragazzo allora le spiegò tutto
-io non volevo portarti a letto e farti, tu sei carina e farò di tutto per fatti uscire da quei casini se lo vorrai. Avevi bisogno di essere trattata bene, io suppongo che nessuno ha mai avuto queste attenzioni. Sii felice adesso dormi

Giada pianse, quelle parole, quei gesti, così belli..
Abbraccio instintivamente​ il ragazzo e poi si addormentò