Chapter 4

Nina

Il viaggio in macchina fu monotono come al solito, il paesaggio di Los Angeles che prepotentemente invadeva il mio campo visivo senza lasciare scampo. Non che la città non mi piacesse, semplicemente sentivo che in un modo o in un altro non mi apparteneva. Non mi sentivo a casa semplicemente, ma oramai c'ero più che abituata. Peggio, mi ero adattata e avevo accettato quella sensazione che un tempo per me sarebbe stata totalmente aliena. La tortura finalmente finì e il motore si spense di fronte la mia scuola. Bill scese dalla macchina per poi chiudere lo sportello e avvicinarsi al retro della macchina. Aprì il cofano continuando a sorridermi imperterrito, sapevo che lo faceva per non farmi pesare troppo la situazione eppure sapevo che non mi avrebbe cambiato la giornata. Attraverso un carrello la sedia a rotelle toccò l'asfalto e io con un cenno salutai Bill cominciando ad avvicinarmi al portone della scuola. Il giardino era pieno di studenti e mi soffermai qualche secondo a guardarmi intorno. Chi studiava, chi correva, chi scherzava, chi passeggiava, rideva o piangeva. Tutte cose che ormai non potevo più fare, era come se quell'incidente avesse preso la mia umanità e l'avesse gettata via lasciando un guscio vuoto. Sorrisi amareggiata tentando di avanzare, accorgendomi che qualcosa...anzi qualcuno ostruiva il passaggio, così alzai lo sguardo per capire cosa stesse succedendo e mi venne la tremenda voglia di urlare. Sky Peterson torreggiava sopra di me bloccando con il polso destro la carrozzella. Lo fotografai con lo sguardo. Il sorriso a trentadue denti caratterizzato da una dentatura perfetta era la cosa più odiosa di tutte, ancora più odiosa della sua altezza, dei capelli neri o di quei suoi fottuti occhi grigi che mi facevano impazzire. Cazzo, mi piaceva e anche tanto, troppo

< Come stai Nina?> la voce esageratamente mielosa per un solo attimo mi insospettì, ma durò poco, difatti dopo qualche attimo venni completamente rapita dalla sua voce calda e mi concentrai su di lui

< Tutto bene...credo. Tu Sky?> e quegli occhi grigi, il cielo riuscivano a farmelo vedere per davvero.

Mi sorrise accarezzandomi i capelli e aggiustandomi gli occhiali per poi guardarmi dritta negli occhi. Sentì tutti gli organi sciogliersi completamente, quel ragazzo sapeva farmi sentire in paradiso

< Hai degli occhi stupendi. Sembrano due smeraldi scintillanti> divenni completamente rossa e sorrisi sentendomi a mio agio e mi lasciai accarezzare. Qualcosa però interruppe il nostro magico momento, alle spalle di Sky un gruppo di ragazzi si ammassò e non capì più nulla. Qualcuno tolse la mia sedia facendomi cadere e non vidi più Sky in mezzo alla folla. Sentì solo i calci che arrivavano accompagnati dalle risate e da qualche frase offensiva. Smisi improvvisamente di difendermi. Perché avrei dovuto farlo? Forse sarebbero riusciti a porre fine alle mie sofferenze. Chiusi gli occhi serena aspettando gli altri colpi. Arrivarono incessanti, colpi su colpi sentendo l'amaro sapore del sangue, così urlai ma dopo quest'urlo improvvisamente tutto si fermò così colta da una strana curiosità aprì gli occhi e cosa vidi mi colse di sorpresa...

Richard

Finalmente la maggior parte degli studenti entrarono nell'edificio, cosa che mi convinse a seguirli. Eppure notai qualcosa che non quadrava. Un gruppo di ragazzi erano messi a cerchio attorno a qualcosa così incuriosito mi avvicinai e la visione che mi si presentò di fronte gli occhi mi fece venire la nausea. Stavano picchiando una povera ragazza che non osava ribellarsi. In quel momento Lei mi venne in mente e mi fermai. Dovevo farlo...? La sua visione provocata dalla vista di quella ragazza mi fece prendere la decisione di allontanarmi così feci qualche altro passo verso la porta. Ma un urlo mi fece cambiare idea così mi avvicinai a passo svelto
《 Mi spiegate cosa state facendo?》 Gli occhi divennero due fiamme ardenti e cominciai a mangiare con gli occhi ogni singolo membro del gruppo così continuai infuriato
《 Mi fate salire il voltastomaco. Sul serio, vi sentite più forti a picchiare qualcuno che non può difendersi?》 Ed era vero. Che uomini erano a fronteggiare un avversario che poteva solo prenderli i colpi? Molti si allontanarono, chi lanciando sguardi mortificati, chi occhiate minacciose, ma nessuno sguardo mi sfiorò minimamente lasciandomi impassibile ad aspettare che tutti se ne andassero. Qualcuno però mi colpì costringendomi a stringere i pugni. Riconobbi i familiari capelli castani e il sorriso spavaldo.
《 Giuly mi aspettavo tutto, ma questo no》 le parlai quando stava per entrare dentro la scuola
《 Lloyd dovresti sapere bene che da me devi aspettarti la qualunque cosa. Perché non lo chiedi a David?...》 la voce mielosa mi fece venire voglia di prenderla a pugni così feci per avvicinarmi ma lei fu più veloce, strisciando dentro la scuola.
Mi girai verso la malcapitata dandole una mano a salire sulla sedia a rotelle
《 Tutto bene?》 Chiesi freddo vedendo la reazione confusa della ragazza
《 Credo...di si》 mi rispose ancora più confusa, come se non fosse abituata ad essere aiutata
《 Comunque Grazie》 disse accennando un sorriso cosa che mi costrinse a bloccarla subito
《 Non illuderti. Lo avrei fatto con chiunque. Ora vado che sono in ritardo. Stà attenta》 mi incamminai anche io verso il portone mettendo la mano sul pomello
《 Io sono Nina Clark!》 Urlò per farsi sentire, cosa che mi fece scappare un sorriso
《 Richard Lloyd!》 La salutai con un cenno della mano entrando nell'edificio...

Nina

Quando aprì gli occhi vidi un ragazzo dai capelli neri che urlava contro i miei aggressori così pensando fosse Sky provai a chiamarlo, senza alcuna reazione cosa che mi fece capire che non era Sky. Riuscì a far allontanare tutti e si avvicinò per darmi una mano
《 Tutto bene?》 Di lui mi colpirono due cose. La prima era che mi aveva aiutato e la seconda il tono freddo con cui aveva pronunciato quelle due parole
《 Credo...di si》 troppe informazioni da elaborare, lo guardai ancora più confusa aggiungendo timida
《 Comunque Grazie》
Improvvisamente si rabbuiò alzandosi e troncando la conversazione
《 Non illuderti. Lo avrei fatto con chiunque. Ora vado che sono in ritardo. Stà attenta》
Lo vidi incamminarsi verso il portone e cercai il coraggio di Dirgli qualcosa, qualunque cosa.
《 Io sono Nina Clark!》 Prima che entrasse a scuola si fermò e vidi da lontano l'ombra di un sorriso
《 Richard Lloyd》 mi salutò con un cenno entrando nell'edificio lasciandomi li come un ebete a capire cosa stesse succedendo

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