3. Non bisogna incollare il sedere di Albus ad un divano
Il mio vestito è scosciato, glitterato e attira l'attenzione. A causa di ciò, attraversare i corridoi per raggiungere la stanza delle necessità, mi sembra un'impresa degna di essere raccontata nei libri di storia, o in qualsivoglia libro in generale. Se fosse un testo di cucina, mi andrebbe benissimo, adoro il cibo. Anzi, credo proprio che l'accoppiata Rose Weasley e pollo con le patate sia da prima pagina.
Saluto con un cenno della mano la più piccola di casa Potter: Lily Luna e la sorpasso svoltando l'angolo.
Ho sempre avuto una certa avversione per Gazza e il suo stupido gatto pulcioso. Poi però quando Miss Pur era schiattata, un pò mi era dispiaciuto. Dopo tutto quel gatto ultracentenario non era poi così male, mi odiava e faceva di tutto per farmi mettere in punizione, ma era accettabile. Almeno era meglio di Miss Pur seconda. Quella si che è diabolica, con quei cavolo di occhi rossi assetati di sangue.
Proprio perché la fortuna mi ama, me la ritrovo davanti. Soffia e ringhia non appena mi vede, inizio a correre, il mio abito è troppo bello per essere ridotto a brandelli da una stupida palla di pelo irascibile.
Se Dominique fosse qui con me, le ricorderei quanto lei e questo gatto, probabilmente in menopausa precoce, siano simili. Andiamo, stesso ringhio, stessi artigli, stesso sguardo da pazza...
Traballo sui tacchi e rischio di finire spalmata per terra. Con una torsione incredibile del bacino riesco a riacquistare l'equilibrio ed a volare via come un razzo.
Merito un premio per essere la miglior maratoneta di Hogwarts, del mondo magico o dell'intero universo, se proprio vogliamo ingigantire le cose.
Sento il suo miagolio che si fa sempre più vicino, ma grazie a Merlino la stanza delle necessità mi appare proprio davanti. La porta si spalanca senza che io tocchi niente, aumento il passo ed entro con uno scivolone da Oscar.
Il pavimento è bagnato perciò schizzo alla velocità della luce fino a che non vado a sbattere contro un divano.
Mi immagino delle stelline che ruotano intorno alla mia testa e delle risate finte in sottofondo. Solo che le risate non sono solo nella mia mente, c'è davvero qualcuno che ride di me.
-Sei un idiota-
La risata roca di Scorpius deficiente Malfoy mi arriva dritta alle orecchie, vorrei alzarmi e ficcargli la mia scarpa con il tacco in gola per fargli capire il dolore che sto provando in questo momento. Ma siccome queste dannate scarpe mi sono costate un rene e una lunga lettera che, se non ricordo male, iniziava con egregia madre... preferisco tenermele ai piedi.
-Chiudi quella bocca razza di cretino- sbotto togliendomi i capelli dal viso. Non appena riesco a liberare la mia visuale da tutto quel rosso, lo osservo mentre, piegato in due, continua a sghignazzare rumorosamente.
Mi massaggio il sedere dolorante e umido a causa dell'acqua, devo un favore alla stanza delle necessità, e mi alzo.
-Forza- taglio corto, sedendomi con nonchalance sulla poltrona accanto al camino, o almeno provo a sembrare disinvolta, per quanto un culo bagnato e dei capelli arruffati lo permettano -Sbrighiamoci, respirare la tua stessa aria mi uccide-
Mi raggiunge con un ghigno ed i capelli biondi scompigliati; si muove sinuosamente con un passo deciso e la schiena dritta, se non lo conoscessi per com'è in realtà, resterei ipnotizzata. Ma siccome la sua faccia da "ehi, sono figo guardami, ho detto guardami" è vista e rivista, non ci casco.
Ci conosciamo fin da quando eravamo bambini, i nostri genitori ci facevano giocare insieme. Lui mi detestava perché ero prepotente ed io non lo sopportavo in generale.
Noto che mi fissa, che non distoglie lo sguardo neanche un secondo. Il mascara effetto ciglia finte deve avermi reso più attraente del solito.
***
Le lentiggini sul suo viso le conferiscono un'aria da brava ragazza che non si addice proprio alla sua persona. I capelli rossi, le labbra socchiuse e l'espressione di una che ha tutta l'intenzione di fulminanti con lo sguardo. Ecco cos'è Rose Weasley riassunta in poche parole, senza contare le innumerevoli sfumature del suo carattere, del suo modo di essere e del suo aspetto. D'accordo, direi che riassumere Rose Weasley con qualche parola sarebbe come sintetizzare l'intero volume di Trasfigurazione.
-Tanto lo so che ti piaccio, non c'è bisogno di fingere- esclamo facendole l'occhiolino e sedendomi sulla poltrona di fronte alla sua.
So che potrei beccarmi un calcio nelle palle o uno schiantesimo, ma ne vale assolutamente la pena.
-Si- ribatte sporgendosi in avanti e poggiando i gomiti sulle cosce e che cosce, -mi piaci-
Nell'esatto istante in cui le mie labbra si sollevano verso l'alto, convinte di aver vinto, aggiunge -Quando stai zitto, sei a dieci metri di distanza da me ed io non ti vedo-
***
-Al, Dom, eccovi finalmente!- mi lascio cadere a peso morto, sul divanetto, tra i mei due cugini preferiti.
La musica nel dormitorio dei Serpeverde è accettabile, la luce è bassa e soffusa e questo mi permette di confondere tra la folla di gente in pista, i ragazzini dodicenni brufolosi. Non che io abbia qualcosa contro quelli del secondo anno che ballano e ci provano con chiunque.
-Vi stavo cercando, dov'eravate?- mento spudoratamente, accettando il drink che mi offre un tizio con gli occhiali. Ficco in bocca la cannuccia e cerco Scorpius con lo sguardo.
Dominique osserva il mio viso complimentandosi per la tonalità di rossetto rosso che indosso, mentre Albus si acciglia pensieroso. -Siamo sempre stati qui, piuttosto dov'eri tu?-
A progettare l'operazione "flashlight" che sostanzialmente significa "torcia elettrica." A fine serata il mio cuginetto del cuore avrà gli ormoni talmente sparati a palla, che illumineranno tutta la sala comune.
-In bagno, ritoccavo il trucco-
Intravedo Platinette con la schiena poggiata al muro. Ci guardiamo per una manciata di secondi, i suoi occhi grigi sembrano brillare illuminati dalle luci stroboscopiche, riesco persino a vedere il suo sorriso divertito anche da questa distanza. Do inizio al nostro piano strusciando l'indice sul naso, lui annuisce e sparisce dalla mia vista.
-Ehi bella bionda- afferro la mano unghiata di Dom e la faccio alzare -Andiamo a ballare-
Albus solleva gli occhi al cielo, e come previsto dalla mia mente acuta e geniale, non per vantarmi ma sono davvero grandiosa, se ne resta seduto con le braccia incrociate. Nel caso ci fosse venuto dietro, l'opzione proposta da Scorpius era quella di incollargli il sedere alla stoffa del divano.
Mi infilo tra alla folla di ragazzi che si scatena in pista, ma il termine più appropriato sarebbe si dimena in preda agli spasmi, e raggiungo il resto della mie cugine che si divertono tutte acchitate.
Molly e le sue curve stratosferiche si agitano strette in un tubino nero, mentre la riccioluta Roxanne saltella nelle sue scarpe da ginnastica.
-Indovinate chi ci ha appena provato con la sottoscritta?- urla Lily.
Lucy, che sembra persino più euforica di lei, le afferra le mani e comincia a strillare -Lysander, Lysander Scamander!-
-È cotto di te Lis- le salto addosso stampandole una chiazza di rossetto sulla guancia -Ma stai attenta a James, sarebbe capace di rinchiuderlo in una torre-
Scoppiamo in una risata collettiva. Jamie, sappiamo perfettamente che odia essere chiamato così, è quel genere di ragazzo che ti porta all'esaurimento per quanto è iperprotettivo. C'è chi lo trova dolce e chi snervante, io sinceramente voto per la seconda opzione.
Ballo e rido, sperando che Scorpius sia stato in grado di fare l'unica cosa che gli avevo assegnato, nonché la parte fondamentale del nostro piano, ovvero la scelta delle ragazze.
Muovo i fianchi e attiro l'attenzione dei depravati lì vicino. Mi piace essere guardata, ma non toccata, se qualcuno allunga troppo le mani non esiterò a farlo fuori.
***
Non ho avuto altra scelta, dovevo farlo, altrimenti il nostro piano sarebbe saltato. Non mi piace particolarmente il fatto di avere appena incollato il sedere del mio migliore amico alla stoffa del divano, la sua faccia è così sofferente.
Probabilmente mi odierà a vita, ma lui lo sa e se non lo sa lo saprà, che è per il suo bene.
Spero solo che non mi veda.
-Ehi Scorpius-
Alicia qualcosa tenta di buttarmi le braccia al collo. Mi affretto a voltarmi e a sparire il più velocemente possibile tra la folla. Il suo rossetto rosso non mi dispiace, neanche il suo viso è niente male, ma non voglio sprecare il mio tempo con una ragazza che non fa altro che annuire ad ogni mia affermazione. Dannazione, dì qualcosa, esprimiti...
Ovviamente se sono stupendo e le studentesse di ogni età mi cadono ai piedi, non posso farci niente. Credo che il mio fascino abbia colpito persino la Mcgranitt, altrimenti non si spiega il suo toccarsi continuamente i capelli in mia presenza.
Forse lo fa per evitare di soffocarmi, ma io continuo ad essere convito che sia segretamente innamorata del sottoscritto.
Non nutro un particolare interesse per le donne con un centinaio di anni più di me, certo, sono mature e più propense ad ascoltare o almeno solitamente è così, ma le rughe e le tette calanti, almeno per ora, non mi attraggono.
Potrei cambiare idea, magari un giorno, chissà.
Oh Salazar ma cosa diamine c'era nel mio drink?
Vedo Rose, come si fa a non vederla con quel coso appariscente che ha addosso, che balla con le sue cugine.
Sembra che si stia divertendo, meglio andare a rovinarle la festa.
***
I piedi mi fanno male a causa delle maratone pomeridiane con quegli schizzati dei Potter. E proprio perché si tratta di schizzati affetti da gelosia cronica, scuoto la testa contrariata quando noto James, accompagnato da Fred, girarci attorno come due squali.
Indietreggio e per sbaglio pesto le scarpe a qualcuno. Mi volto per chiedere scusa, ma quando mi ritrovo davanti la faccia di Soraya Feliz, tutte le mie buone intenzioni vanno a farsi benedire.
Miseriaccia, ma è onnipresente?
-Stronzetta stai più attenta- ringhia squadrandomi dall'alto in basso. Con i tacchi, per fortuna, condividiamo più o meno lo stesso panorama, ed io oltre agli occhi da gatta non ho proprio niente da invidiarle.
Sorrido maligna -Vorrei poter dire che è un piacere vederti, ma non è così-
-Spostati va'- agita una mano annoiata -La palla da discoteca che hai addosso mi sta accecando-
Allargo le braccia e imitando i saltelli di una fatina leggiadra, mi allontano di qualche passo -Farei di tutto per evitare di vedere la tua faccia-
Mi sorpassa senza degnarmi di un'ulteriore sguardo e proprio mentre faccio per sgattaiolare via da un probabile maniaco sessuale, che ormai da quindici minuti tenta di approcciare con me, poggiando il suo uccello sul mio sedere, qualcuno mi afferra per le spalle e mi trascina via.
L'odore dei suoi "feromoni" mi fa rilassare, ripongo gli artigli e alzo la testa per guardarlo negli occhi.
-Abbiamo un problema-
-Non abbiamo nessun problema!-
-Ti dico di si- allunga il suo bicchiere vuoto e il ragazzo dietro al bancone si affretta a riempirglielo -Guarda com'è teso-
-È teso, ma non si schioda da lì- butto giù tutto d'un'fiato il mio Firewhiskey e Scorpius si gratta la nuca colpevole.
-Non dirmi che hai incollato il suo sedere al divano!-
Si lecca le labbra e osserva ogni mio movimento; potrei saltargli addosso e strangolarlo quando meno se l'aspetta.
-D'accordo, non te lo dico-
Mi spiaccico una mano sulla fronte e faccio dei respiri per calmarmi. Adesso sospetterà che c'è sotto qualcosa, il nostro piano è saltato.
Guardo Albus, che dalla pozione in cui tiene le braccia sembra un manichino di legno. Sulle sue ginocchia ci sono due ragazze: una bionda e una mora, la prima è secca la seconda è più formosa. Non conoscendo dettagliatamente il tipo di femmina che piace a mio cugino, siamo andati sul classico.
Ridono, lo accarezzano e se lo sbaciucchiano per bene. Al, dal canto suo, sembra star lottando con tutto se stesso per non spostare le mani.
-Cederà-
-Oh no, non lo farà- sbotto spostando tutta la mia attenzione su di lui -Sai com'è quando si mette in testa qualcosa-
Sospira e annuisce -Irremovibile-
Noto che lancia delle occhiate nella mia scollatura, mi schiocco le mani davanti al viso e lui sbuffa -Che c'è, sono un ragazzo e le tue piccole tette mi distraggono!-
-Depravato-
Smeraldo sembra sul punto di svenire, la sua faccia non è quella di un adolescente maschio contento. -La nostra operazione di accoppiamento fa schifo- piagnucolo.
Abbiamo avuto si e no dieci minuti per organizzare qualcosa che non facesse vomitare o che non fosse troppo complicata, e constatando che sei di quei minuti erano stati sprecati per la scelta del nome, è già tanto che il nostro flashlight non sia una completa porcata. Di questo passo non riusciremo mai ad evitare che la nostra vita, ma soprattutto quella di Albus, finisca in malora.
-Dobbiamo passare al piano B-
Scorpius fissa il liquido rosso nel suo bicchiere -Non abbiamo un piano B-
-Infatti è il momento di farne uno-
-Non dirmi che dobbiamo coinvolgere anche loro?-
Annuisco ormai decisa ad andare infondo alla questione ed a portare a termine la mia missione. Il mio migliore amico non diventerà isterico ed io non dovrò subirmi i suoi attacchi da primadonna. Questo è certo. -Vederci tutti insieme mentre confabuliamo è un po' inquietante, lo so. Ma abbiamo bisogno di riunire tutta la squadra-
Io ci provo ad avere dei giorni precisi in cui aggiornare, ma è più forte di me, devo fare tutto di testa mia. Godetevi questo capitolo.
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