15. Acida come il limone

L'ultima lezione del giorno è sempre la peggiore: il mio livello di stanchezza mentale è così alto che se potessi diventerei un tutt'uno con il muro alle mie spalle e resterei lì fino all'ora di cena. Le palpebre mi si abbassano da sole e posso assicurare che il trucchetto degli occhi disegnati, non funziona a meno che non si utilizzi con Ruff.

Il professor Flitwick scruta la classe dalla cima della sua pila di libri, con un sorrisetto entusia stampato in faccia. L'ho sempre trovato un insegnate innocuo, uno di quelli che svolgono bene il proprio lavoro, organizzano lezioni parzialmente accettabili e che riescono a far mantenere il mio livello di attenzione più o meno costante per quasi tutta l'ora. Incantesimi mi piace, e questo sicuramente è un gran vantaggio. Scoprire nuovi modi per arrecare dolore fisico a qualcuno è qualcosa che nella vita serve sempre, non come Divinazione: fissare il nulla dentro delle palle di vetro non mi aiuterà di certo a diventare un Auror di tutto rispetto. 

Ho sempre trovato Flitwick simpatico, per quanto un professore possa esserlo, disponibile e cordiale. Certo, escludendo chiaramente quella volta al quarto anno quando ha perso la pazienza e si è messo ad urlare perché Roxanne aveva osato criticare la sua bassa statura.

-Bene ragazzi,- batte le mani paffute e i suoi occhietti osservano uno ad uno gli studenti di Tassorosso e Grifondoro ai primi banchi. Non sono sicura che lontana come sono riesca a vedermi e dubito anche che si sia accorto che Dominique, al mio fianco, ha appena fatto esplodere un libro. -mi arreca molto dispiacere informarvi...-

-La mia gonna è in fiamme!- sibilo allarmata, iniziando a colpire la stoffa con le mani. Alice, sbatacchiata alla mia destra con la cravatta attorcigliata in un nodo mal fatto, si limita a lanciarmi un'occhiata, penso per assicurarsi che l'incendio non si propaghi anche sui suoi vestiti, e torna ad ascoltare la lezione come se niente fosse.

-Miseriaccia,- impugno la bacchetta cercando di ricordarmi quale sia l'incantesimo adatto da utilizzare in situazioni come questa, ma l'unica cosa che mi viene in mente è il mio corpo bruciato dalle fiamme -fai qualcosa!-

-È importante valutare il vostro livello di preparazione, perciò...-

-È un banale incantesimo del primo anno,-sbotto fissando con gli occhi spalancati mia cugina, che continua a toccarsi nervosamente i capelli -morirò perché tu sei un'idiota!-

-No, tu sei un'idiota- ribatte scocciata e mi fissa intensamente pensando forse che io abbia qualche formula magica stampata in fronte. Cosa che sono sicura di non avere, già la pelle del mio viso è dello stesso colore dell'erba nel cortile, figuriamoci se avessi scarabocchi su tutta la faccia. Dovrei nascondermi e fuggire per sempre a causa della troppa umiliazione.

-Ho deciso che la prossima settimana affronterete un test di valutazione sia scritto che pratico, sugli incantesimi studiati lo scorso anno- la voce di Flitwick sovrapposta all'Aguamenti lanciato da un'indispettita Alice, mi colpiscono in pieno e presa alla sprovvista smetto di respirare.

***
-Dovremo parlarne con qualcuno, sai. Giusto nel caso non dovessimo farcela. Non voglio che pensino, ritrovando il mio cadavere, che io sia passato all'altro mondo in modo poco virile-

Fred mi guarda con una certa comprensione negli occhi scuri. Ripiega la pagina rubata intitolata: Trasfigurazione umana, tutto quello che c'è da sapere, e me la porge ostentando sicurezza.

-So perfettamente a chi ti riferisci-

-Davvero lo sai?-

-Lo saprò non appena me lo dirai-

***

-Smettila di fissarmi in quel modo,- Alice si tocca i capelli a disagio e poggia la bacchetta sul banco. Devo ricordarmi di non sedermi mai più vicino a lei. Nonostante teoricamente mi abbia salvato la vita, praticamente avrebbe anche potuto evitare di inondare la mia faccia d'acqua, viso che quella fino a prova contraria non era in fiamme -ho fatto quel che era giusto-

Dominique non osa aprire la bocca, senza ombra di dubbio la mia espressione inferocita deve averla convinta a non aggiungere altro, tralasciando il "non mi fai paura, Rose" e il "sembri una talpa miope"

-Come ben saprete,- il professore continua a blaterare ed io approfitto del suo momento di profonda concentrazione, per far uscire un getto di aria calda dalla bacchetta. La mia divisa comincia lentamente ad asciugarsi e la fastidiosa sensazione di stoffa appiccicata alla pelle scompare. -quest'anno affronteremo incantesimi di medio e alto livello, tra i quali l'Incanto Patronus che, pur appartenendo al programma di Difesa Contro le Arti Oscure, la Mcgranitt ci ha permesso di approfondire-

Ecco, questa cosa si che attira la mia attenzione. Riesce addirittura a farmi staccare gli occhi dal viso colpevole e per niente pentito di Alice. Spero solo che il mio animale interiore non sia un chiwawa, a quel punto dovrei davvero sparire dalla faccia della terra e James e Fred avrebbero un motivo valido per prendermi in giro.

Due Tassorosso fissano Flitwick con gli occhi sgranati, pendendo dalle sue labbra, mentre un brusio di voci si diffonde nell'aula. È come se tutti si aspettassero che lui continui a parlare per tutta l'ora, impedendosi in questo modo di assegnarci compiti o nuovi incantesimi su cui esercitarci. Sono già pronta ad alzare la mano per tartassarlo di domande teoricamente futili e banali, quando il suono di pugni che sbattono pesanti contro la porta, attira la mia attenzione.

-Avan...- il professore lascia in sospeso la frase, rendendosi conto che due individui del settimo anno che io conosco fin troppo bene, sono già entrati senza il suo permesso. Scommetto che se avessero commesso un affronto simile in presenza della Mcgranitt, lei li avrebbe spediti diritti in punizione.

-Buongiorno- trilla mieloso James, con un sorriso altrettanto mieloso e spavaldo. I suoi occhi castani corrono su e giù per i banchi di studentesse, strizzandosi in occhiolini ammiccanti che fanno arrossire Susie McMillan e sospirare Anita Bones.

La mia migliore amica si china verso il mio orecchio, forse con l'intenzione di assestarmi un doloroso morso o direttamente strapparmelo, per essermi permessa ad averla fulminata con lo sguardo dopo che lei aveva tentato di farmi saltare in aria -Rallegrati, ho trovato qualcuno più stupido di te-

-Se ti riferisci a te stessa, non posso darti torto-

-Smettetela- ringhia Alice, minacciandoci con un dito sottile dall'unghia mangiucchiata. È sempre stata la pacifista della nostra camera da letto, colei che ripristina l'ordine prima che possa scatenarsi una rissa alla babbana o un duello all'ultimo sangue. Per questo il Grande Consiglio dei Wetterciockoyder l'ha eletta vicepresidentessa e ambasciatrice della giustizia del Quartier Generale Delle Operazioni Illegali, luogo in cui da anni si lavora con costanza, in cui si tengono riunioni e discussioni di massima importanza quali: la ricostruzione del passaggio segreto crollato dietro lo specchio al quarto piano e l'Operazione Cupido.

Il Wetterciockoyder, in poche parole l'unione di: Weasley, Potter, Paciock, Malfoy e Scamander, che alla fine se viene ripetuto tante volte e in modo veloce non è così male come sembra, comprende cinque membri baseper ogni famiglia, a cui fare riferimento in caso di catastrofe, ovvero Hugo, Lily, Alice stessa, Scorpius e Lorcan.

Purtroppo l'inconveniente di 'sta mattina durante la nostra missione di accoppiamento, cioè la comparsa di Alice, non è stato altro che a causa della sua ignoranza riguardante il piano. Il Grande Consiglio ha da poco ordinato di informarla e fornirle tutte le informazioni necessarie al più presto.

-A cosa devo questo onore?- la voce del professor Flitwick è velata da una nota ironica che fa stirare le labbra di Fred in un sorrisone. E quando Fred sfoggia quella faccia non c'è niente di buono da aspettarsi, lo dico per esperienza.

-Avremmo bisogno di parlare con nostra cugina Rose Weasley, se non le dispiace,- la sua mano scatta verso i capelli rossi leggermente fuori posto -è molto importante-

Naturalmente c'era da aspettarselo. Quando mai capita qualcosa di buono a me? È colpa del mantello, sicuramente, dovevo restituirlo a James invece di portarmelo appresso. Adesso morirò sola e senza vestiti, perché quando quei due scimmioni uniscono le forze è la fine.

***
-È carina, vero?-

Non me ne frega niente, davvero. Potrebbe essere anche una modella o la cacciatrice dei Chudley Cannons e a me non importerebbe niente comunque. D'accordo se fosse stata la cacciatrice dei Chudley Cannons, Vegas Jekinis, eccome se ci avrei fatto un pensierino, ma lei è la mia cotta segreta non così segreta da quando ho otto anni, non conta.

-mhm mhm- ficco in bocca la mia piuma di zucchero, ignorando lo sguardo insistente di Scorpius che tenta da mezz'ora di farmi sputare qualche commento su Daisy Hoper, seduta al primo banco.

-Sono così contento che tu abbia deciso di uscire con lei,- dalla enfasi nel colpirmi una spalla, rovescia la boccetta d'inchiostro sulla pergamena su cui sto prendendo appunti, ma non pare farci caso neanche quando la manica della sua camicia di sporca di nero. Mi chiedo cosa avessi in testa quando ho deciso che volevo essere a tutti costi suo amico. -dovresti mettere quella maglia rossa, ce l'hai presente no?-

-mhm mhm- con un colpo di bacchetta faccio evanescere l'inchiostro e riprendo a scrivere indispettito. Vorrei solo poter concentrami e riuscire a trasfigurare questa dannata palla in una zucca, senza che questa resti viola e a strisce.

-Ti sta guardando, sorridi,- Scorpius mi tira una gomitata tra le costole che mi fa gemere di dolore così forte, che Anita Torres si volta a guardarmi con le sopracciglia aggrottate. Alzo la testa furioso ed esasperato e stiro le labbra in quello che penso sia un sorriso raccapricciante e da maniaco. Daisy spalanca gli occhi spaventata e torna a concentrarsi sulla sua palla. -cos'era quella merda?-

-Signor Malfoy, moderi il linguaggio- la Mcgranitt lo fulmina con lo sguardo dietro gli occhiali a mezzaluna. È tremendamente inquietante e allo stesso tempo autoritaria, quando lo fa. Devo imparare, magari un giorno le chiederò lezioni private e riuscirò a far zittire i mei amici con solo un'occhiata, sarebbe fantastico.

-Scusi professoressa,- sorride e per due secondi posso respirare senza i suoi occhi puntati addosso. Poi penso che sarebbe fantastico se mi vendicassi adesso del suo scherzo irritante e immaturo di incollare il mio sedere su una poltrona, così agito la bacchetta e lancio un'incantesimo di adesione permanente alla sedia. Scorpius si gira proprio quando sono impegnato a sfoggiare la mia espressione innocente più convincente -allora, devi portarla ai Tre Manici di Scopa, non alla Testa di Porco, intesi?-

-mhm mhm-

***
-E questo è tutto- James incrocia le braccia al petto aspettando una mia reazione, ma io sono troppo presa dal pensare che sono viva e che loro non avevano nessuna intenzione di uccidermi. Certo, la trasfigurazione umana è complicata, terribilmente difficile e mortale, ma c'era da aspettarselo che Fred e James decidessero di iniziare a praticarla.

Sono sorpresa, ma non arrabbiata o con l'intenzione fi fargli una ramanzina. La loro giustificazione vogliamo sfruttare al massimo le nostre capacità e sentirci speciali è abbastanza convincere e minimante sensata, perciò non ho niente da obbiettare.

-Capisco- lo pronuncio lentamente e tenendo lo sguardo fisso in quello di Fred, che mi osserva sospettoso. -E cosa volete da me?-

-Questo è tutto quello che hai da dire?- ribatte James scocciato, come se si fosse aspettato che lo afferrassi per un'orecchio ed iniziassi a prenderlo a ceffoni. Cosa che farei volentieri anche senza avere un pretesto valido, ma sono sicura che se facessi anche solo una mossa falsa uno dei due mi schianterebbe. -Niente urla?-

-O fatture?- conclude per lui Fred.

-Niente di niente,- annuisco sicura -impedirvi di farlo sarebbe controproducente, visto che lo fareste comunque anche senza il mio permesso, perciò ripeto,- schiarisco la voce in modo che capiscano e arrivino al punto; è quasi ora di pranzo e in questo stanzino manca l'aria -cosa volete da me?-

James non riesce a cancellarsi quell'espressione sbalordita dalla faccia, così Fred lo spiega al suo posto -Devi mantenere il segreto e nel caso qualcosa dovesse andare...- tossisce a disagio -storto, il compito di dire la verità alla famiglia sarà il tuo-

Troppe responsabilità, non sono sicura di potercela fare. È già tanto se sono riuscita a non stropicciare il mio compiti di pozioni.

-Sembra molto importante- ribatto assottigliando lo sguardo -perché avete scelto proprio me?-

Se io fossi stata in loro avrei scelto qualcuno di meno irresponsabile e predisposto alle punizioni, così, giusto per essere sicura che il segreto fosse stato nelle mani giuste.

-Perché tu sei come noi,- James riprende la parola e non sono sicura che questo sia esattamente un complimento, e se lo è, fa davvero schifo -leale e sai che lo facciamo perché ci rende felici, gli altri non lo avrebbero capito-

-Sono commossa,- davvero -sto per mettermi a piangere dall'emozione,- fingo di scacciare una lacrima con il dito e li guardo sorridente. -ma toglietemi una curiosità...- Fred e James si lanciano un'occhiata e tornano a fissarmi concentrati -voi lo state facendo nel modo illegale, giusto?-

-E lo chiedi pure?-

-Beh,- questo cambia tutto, la possibilità di finire ad Azkaban con loro per aver intralciato la giustizia è così eccitante che quel briciolo di dubbio che avevo, svanisce in un istante -allora accetto, sarò il vostro custode supremo-

James arriccia le labbra -io avevo pensato a qualcosa tipo: protettore del tesoro, è molto più figo-

-Già- gli da mano forte il suo migliore amico, ma io non rinuncerò per niente al mondo ad aggiungere l'aggettivo supremo a un nome che mi riguarda, convincere gli altri a chiamarmi Weasley Suprema si è rivelato più difficile di quel che pensassi, così ho lasciato perdere.

-Custode supremo o non se ne fa niente- ribatto autoritaria allungando una mano per suggellare il nostro accordo.

James e Fred si fissano, ma non parlano. È come se stessero dialogando telepaticamente. Poi si voltano nella stesso istante e uno per volta mi stritolano la mano.

***
La campanella suona; tiro un sospiro di sollievo e la palla trasfigurata in una zucca più o meno decente, scompare con un pop dal mio banco. Albus schizza via in un lampo, ma non prima di avermi lanciato uno sguardo beffardo. Non so cosa significhi e non mi interessa. Infilo la pergamena sui cui avrei dovuto prendere appunti, cosa che però mi sono dimenticato di fare, nella cartella e faccio per alzarmi e seguire Kieran e Dagon che mi aspettano impazienti sulla soglia della porta.

C'è qualcosa che non va, lo capisco non appena la stoffa dei mei pantaloni tira pericolosamente quando provo a sollevare il sedere. Dannato Potter.

Lorcan e Lysander passano al mio fianco e sorridono divertiti -Incantesimo di adesione permanete, amico- ridacchia il primo pensando che il fatto di essere Corvonero implichi sapere molte più cose di me, come se io non avessi capito che quell'idiota del mio migliore amico abbia incollato i mei pantaloni alla sedia.

-Grazie genio- ringhio -conosci il controincantesimo?-

-Non esiste- Lysander ghigna e mi batte una mano sulla spalla -buon proseguimento-









-Signor Malfoy,- la Mcgranitt termina di riordinare i fogli sulla scrivania e punta i suoi occhi azzurri su di me -la lezione è terminata, cosa ci fa ancora qui?-

Lo vorrei sapere anche io, oggi c'è il budino al cioccolato come desser e me lo sto perdendo.

Poggio il viso su una mano con nonchalance e fingo di spolverare il banco -Riordino la mia postazione, non è educato lasciare in disordine. Poveri Elfi Domestici-

-Signor Malfoy,- calca il mio nome, riuscendo a mantenere comunque un tono pacato.

-Professoressa- ribatto tranquillo.

-non lo ripeterò un'altra volta,- si sistema gli occhiali sulla punta del naso e le scritte sulla lavagna scompaiono sollevando un polverone -cosa ci fa ancora qui?-

-Albus mi ha incollato alla sedia-









Sono in mutande, letteralmente.

Cammino come se niente fosse per il corridoio, con la cartella a penzoloni su una spalla, mentre i miei boxer blu sbucano sotto alla camicia. Posso giurare che la Mcgranitt sia arrossita quando mi ha fatto lievitare fuori dai pantaloni, non so se per la rabbia o per l'imbarazzo, fatto sta che le sue guance sono diventate rosse. E questa è l'unica cosa che conta.

Holly Finnegan continua a guardarmi sconcertata anche quando la sorpasso e vado dritto vero la Sala Grande, si ferma bloccando il corso degli studenti e sento le imprecazioni di qualcuno che le urla di togliersi dalle scatole. Ignoro il ridacchiare e i risolini di un gruppo di ragazzine del primo anno e ammicco scherzosamente a Dominique Weasley che finge di non avermi visto.

La strada mi viene sbarrata da Soraya Feliz che mi si ferma davanti, sfoggiando un sorriso non molto convincente. Tossisce e si schiarisce la voce. Non mi stupisce che una delle ragazze più belle della scuola abbia finalmente deciso di farsi avanti. Dalle voci che girano so che molti fanno pensieri erotici sulle sue labbra perfette, ma modestamente non io. Conosco studentesse parecchio più belle, anche se sono acide come il limone.

-Senti,- esclama con sicurezza -non mi importa se non indossi i pantaloni- faccio per replicare ma la porta dello sgabuzzino delle scope si apre e una faccia verde piena di lentiggini fa capolino fuori, controllando il perimetro. Il mio livello di attenzione cala radicalmente non appena le sue gambe coperte dai calzettoni della divisa sollevati fino a metà coscia, sbucano allo scoperto.

-pensavo che sarebbe carino uscire insieme qualche volta, magari per bere una Burrobirra-

Davvero, le gonne non dovrebbero essere così corte. Guardandomi in torno però, ho come il sospetto che Rose se la sia accorciata con la magia. È ridicola, sia perché il suo viso non è del colore che la pelle dovrebbe avere e perché in confronto a James Potter e Fred Weasley sembra una ragazzina del secondo anno.

-Si,- non ho capito cosa ha detto, ma la mia risposta deve averla resa particolarmente contenta, quindi chissene frega -come vuoi-

-perfetto,- si porta una ciocca di capelli scuri dietro l'orecchio e non posso fare a meno di pensare che il nero sia così noioso -allora facciamo domani alle quattro, ti cerco io-

-D'accordo, ci vediamo- ma Soraya se ne è già andata, permettendo così a Rose di vedermi.

-Ehi Malfoy,- urla in modo che riesca a sentirla e ghigna -oltre al cervello, oggi ti sei scordato anche un pezzo della divisa!-

Acidissima.

***

Pomeriggio, ore 15:22, Tre Manici di Scopa.

Sono convintissima che a Lily abbia fatto più che piacere trascorrere del tempo con i gemelli, per cercare di organizzare un appuntamento parzialmente romantico ai Tre Manici di Scopa. Lei finge di no, ma il suo sorriso inquietante la tradisce. Madama Rosmerta non ha battuto ciglio quando Lily, Lorcan e Lysander incappucciati dalla testa ai piedi, hanno iniziato a posizionare candele profumate su tutti i tavoli e a trasfigurare l'insegna fuori dalla porta in un enorme cuore di zucchero rosa, o almeno questo è quello che ha detto Lys. La faccia disgustata della proprietaria non mi sembra molto felice, ma non lo sarei neanche io se fossi seduta su uno sgabello ad ascoltare questa lagna melensa sparata a palla.

In effetti essere seduta su uno sgabello ad ascoltare questa lagna melensa è esattamente quello che sto facendo, ed a rendere questa faccenda ancora più tragica c'è il fatto che accanto a me c'è Scorpius Malfoy con tanto parrucchino scuro e riccio appallottolato sotto un berretto di lana.

Siamo in incognito, ma non per scelta. Figuriamoci se avessi acconsentito di mia spontanea volontà ad indossare un cardigan giallo.

Il nostro piano studiato nei minimi dettagli, naturalmente, non era effettivamente studiato nei minimi dettagli, visto che nessuno si è preso la briga di preparare una pozione polisucco. La cosa ha fatto infuriare Hugo che ha iniziato ad urlare in modo a mio parere esagerato e il Grande Consiglio è dovuto intervenire, minacciandolo di cedere il suo posto di membro onorario a me.

-Tappezzeria a Fagiolo e Platinette, mi ricevete?- la voce di mio fratello che esce forte dalla bacchetta, attira l'attenzione di un vecchio barbuto seduto qualche sgabello più in là. Scorpius si affretta a sollevare la Gazzetta del Profeta davanti ai nostri visi e l'immagine di mia madre anche chiamata da molti il Ministro Della Magia, si para davanti ai mei occhi.

-Si, ti riceviamo-

-Meraviglioso- sono convinta che non avrebbe una voce così allegra se fosse al mio posto e avesse un'ingombrante frangetta bionda che gli oscura la vista. Per non parlare della vagonata di fondotinta ad alta coprenza che ho dovuto spalmarmi in faccia per nascondere il verde. Adesso il risultato è che la mia pelle sembra grigia. -Fate in modo che non si creino silenzi imbarazzanti, mi raccomando. Ora devo andare, passo la linea a Vispa-

***
Io non capisco, davvero, non capisco cosa ho fatto di male per meritarmi questo. Certo, già il semplice fatto di essere nato in una famiglia come la mia, implica tante cose, ma non pensavo che nelle "tante cose" fosse incluso anche un noioso appuntamento in un locale che fino a ieri non puzzava di vaniglia e caramelle.

Per carità, non dico che Daisy sia noiosa, solo che se zio Percy avesse passato il suo pessimo carattere a qualcuno, quel qualcuno sarebbe sicuramente Daisy Hoper.

-L'anno scorso sono riuscita a prendere tutti i G.U.F.O, è stato molto impegnativo naturalmente, ma alla fine ce l'ho fatta-

Coraggio Albus, devi rimanere qui seduto solo per qualche ora. Alle sei sarai già nel tuo dormitorio a finire il tema di quattromila parole di Trasfigurazione, insomma, che saranno mai quattromila parole su un incantesimo che neanche conosci?

Infilo in bocca un calderotto, in modo da non dover trovare niente di sensato e gentile da dire, perché si sa, è maleducazione parlare con la bocca piena.

-Mia madre, per la promozione, mi ha regalato un'intera confezione di cioccorane, credimi quando ti dico che era enorme,-

-Oh, ti cre...-

-poi però mia sorella Lexie le ha fatte cadere nel pozzo dietro casa, è stato un trauma per me,- beve un sorso di Burrobirra e riparte a razzo, senza prendere in considerazione il fatto che magari dovrebbe lasciami dire qualcosa -lei ha solo dodici anni, ma è una rompiscatole, litighiamo spesso, sai? Ma credo che sia normale tra sorelle. So che la tua famiglia è molto numerosa, non deve essere facile, immagino-

Se aguzzo la vista magari riesco a leggere quello che c'è scritto sulla Gazzetta del Profeta che quei due tipi strambi tengono sollevata.

-Spesso penso a come sarebbe la mia vita se fossi figlia unica, silenziosa credo-

Il Ministro Della Magia Granger, ritiene che lo sfruttamento degli Elfi Domestici sia un'azione ignobile, per tanto invita i suoi colleghi...

La strega con degli strani capelli biondi e il viso grigio topo, sembra che si stia intrattenendo in un dialogo molto animato con la bacchetta magica del suo compagno dai folti capelli ricci, qualsiasi cosa stia facendo, sembra molto più divertente di quello che sto facendo io.

***
-Roxanne, cioè,- mi correggo tossendo forte per sovrastare il nome di mia cugina -Vispa, Smeraldo ci sta guardando, ripeto...-

-Ho capito,- sbuffa -cosa ne pensate della nuova copertina del Cavillo? Io trovo che sia un tantino troppo rosa, ma-

-Vispa,- Scorpius si porta una mano sulla tempia esasperato -non è il momento-

-Con voi non è mai io momento di niente,- è risaputo che Rox abbia una concentrazione alla pari di quella di un bambino di due anni, forse se si impegna tre, per questo nessuno le lascia mai fare lavori troppo complicati o che richiedono un particolare sforzo mentale -Hugo si è infilato dei paraorecchie mentre scrive un compito su qualcosa per qualcuno o quello che è, ma ogni tanto mi guarda, così se parlo a vanvera pensa che vi sto dando ottimi consigli, perciò lasciatemi svolgere il mio lavoro in pace-

-Come ti pare, ma Smeraldo ora ci sta fissando-

-E va bene, ci penso io,-

Scorpius mi scruta in attesa ed io osservo lui. Conciato così sembra ancora più idiota del solito, ed è strano perché pensavo che lui fosse il re degli idioti e che di conseguenza non sarebbe potuto sembrare più idiota di quello che è, visto che il suo livello di idiozia era già alle stelle, ma a quando pare mi sbagliavo. -Allora adesso fate esattamente quello che vi dico,- si schiarisce la voce -allora, vi allungate in avanti e smack, un bel bacetto sulle labbra-

-Scordatelo- sbotto annoiata.

Dalla bocca di Scorpius esce qualcosa che forse sarebbe dovuto essere uno sbuffo o una specie di risata -Continua a pensare-

-Ma rifletteteci,- la enfasi nella sua voce è praticamente esagerata -sarebbe perfetto: Rose e Scorpius non si bacerebbero mai, ma Evelin e Marco si, se loro lo facessero Smeraldo non sospetterebbe di niente-

-E chi sarebbero questi?-

-Voi, razza di imbecille- sentire mia cugina bacchettare Malfoy e chiamarlo razza di imbecile, mi riempie di orgoglio -fatelo per il bene del Grande Consiglio dei Wetterciockoyder, per la scienza, e per Al, naturalmente-

-Se lo faccio mi porti la colazione a letto per un mese-

-Una settimana-

-Tre settimane- ritento, perché alla fine se il prezzo per evitare di alzarmi all'alba è quello di dare un semplice bacetto a stampo al ragazzo più odioso della terra, posso anche sacrificarmi

-Ci sto-

-Ehi, ed io cosa ottengo?-

-Una scatola gratis di caccabombe, ora forza, voglio sentire un bello smack-

Il mio sgabello stride contro il pavimento quando Scorpius lo afferra con una mano e lo trascina vero il suo. Per un attimo temo che voglia buttarmi per terra, la sue espressione non è esattamente entusiasta, così come non lo è la mia. Per facilitare le cose, immagino che davanti a me non ci sia lui, ma un bel modello simpatico, dopo tutto non è così difficile, mi basta associare il parrucchino ad un'altra faccia.

L'unico problema è che quegli occhi grigi che mi fissano esitanti e indugiano sulle mie labbra, sono i suoi e li riconoscerei ovunque.

-D'accordo, ehm...- non trovo niente di sensato da dire -allora io vado, nel senso, lo faccio-

-Si,- borbotta così piano che a stento riesco a sentirlo. Forse è per colpa del cuore che mi batte all'impazzata nel petto o a causa del frastuono nel locale, non saprei. Naturalmente la mia agitazione è dovuta dal semplice fatto che sto per baciare il mio acerrimo nemico, non perché io voglia farlo. -basteranno pochi secondi-

Questa esperienza si trasformerà in un incubo che mi perseguiterà per sempre, lo so.

Mi sporgo verso di lui lentamente, pensando che forse dovrei inumidirmi le labbra ma siccome lui non lo fa, non lo faccio neanche io per principio. Si beccherà la mia bocca screpolata e piena di pellicine.

Avverto il calore della sua mano che si posa sulla mia guancia e trattengo il fiato. È così vicino. Indecisa tra il lasciare le braccia molli lungo i fianchi e il poggiargliele sulle spalle, decido di fare entrambe le cose. L'imbarazzo sta di nuovo facendo colorare la mia faccia di uno strano colore, e questo non va bene, perché adesso dovrei essere indignata, disgustata, magari anche un po' confusa, ma imbarazzata sicuramente no.

Chiudo gli occhi quando ormai la distanza è talmente inesistente che fatico a vedere. Le sue labbra sfiorano leggere le mie e per un attimo è come se la cantilena melensa delle Witchlady e il chiacchiericcio dei clienti, sparisse.

-Questo non era neanche un bacio a stampo,- le mie palpebre si sollevano e la voce mi esce più tremolante e meno autoritaria del previsto. Perciò decido di sdrammatizzare il tutto con un colpo di tosse della serie: spero che tu non capisca che potrei morire.

-Hai detto che lo facevi tu,- la sua faccia adesso è abbastanza lontana da permettermi di far ripartire le rotelle del mio cervello -stavo aspettando-

-Non è che se dico una cosa, allora significa che la devo fare per forza-

Sorride beffardo -È perché non sai baciare?-

-Ragazzi, smettetela- ignoro Roxanne e il suo banale tentativo di distrarre la mia persona dall'insulto sconsiderato di questo essere viscido e odioso. La sua domanda pronunciata con un tono così superiore, mi fa sentire come una ragazzina del primo anno inesperta, cosa che assolutamente non sono e il mio ex fidanzato neo ubriacone, può confermarlo durante uno dei suoi rari momenti di lucidità in cui non crede che io sia sua nonna Gertrude.

-Lo so fare- ringhio -l'ipotesi più probabile è che tu,- indico con un dito il suo petto -non ne sia capace. Questo spiegherebbe perché le ragazze una volta che sono state con te, non ci tornano più-

Bam, colpito e affondato.

Piega le labbra in una smorfia che però non è niente in confronto al mio sguardo fulminante. -Non scaricare la tua rabbia su di me,- ghigna maligno -dopo tutto non è mia la colpa se Michael Lee ha deciso che preferiva il Firewhisky a te. Devi essere stata talmente pessima che per dimenticare si è dato all'alcool-

Sento la rabbia che percorre ogni fibra del mio corpo, la bacchetta che ho stretto in pugno freme contro le mie dita. Uno schiantesimo, uno solo e lui non avrebbe più quel sorrisetto, ma non posso farlo. L'Operazione Cupido è più importante di una soddisfazione personale, per quanto questa sia estremamente allettante.

Con un balzo scendo dallo sgabello, non lo guardo ma con la coda dell'occhio vedo che non ghigna più -Sei tanto bravo,- esclamo fredda anche se questo non è un tono che mi piace utilizzare -finisci da solo-

Poco dopo il campanello della porta tintinna alle mie spalle.

***
-Oh Salazar,- provo a toccarmi i capelli ma non appena il mio palmo struscia contro l'ispido parruccone a palla, ritiro la mano di scatto -sono un idiota-

-Beh, Malfoy- mi ero dimenticato che Roxanne stesse ancora ascoltando -se aspetti che ti contraddica sarà un lungo pomeriggio-

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