11. Miseriaccia, Albus Severus è un ragazzo!
Non sono mai stata dotata di una particolare concentrazione, l'ho sempre saputo. Il Quidditch, il cibo ma soprattutto la cioccolata, che comunque rientra nella categoria cibo, sono le uniche cose capaci di attirare la mia attenzione e in grado di sintonizzare i mei occhi, il mio cervello e il mio stomaco su un unica frequenza. Ecco, questa cosa non accade quando sia Albus che Dominique iniziano a parlare a raffica dei loro problemi, di cui non mi interessa perché delle cose che non mi riguardano, non mi interessa. È semplice e ci terrei a specificare che questo non fa di me una pessima migliore amica.
-Allora io gli ho detto: senti bello, se mi vuoi bene, altrimenti non farmi perdere tempo-
-Una T, capisci? Non che non abbia mai preso una T, certo. Ma Ruff mi odia e questo influisce sui miei voti, perché il mio tema era perfetto, perfetto!-
Soraya è nella doccia e canta squarciagola da più di un ora ormai. Non so se lo fa perché le arreca piacere o perché vuole semplicemente infastidirmi. Sono fermamente convinta della seconda ipotesi, anche perché non è possibile che intoni sempre le stesse note della stessa canzone, che proprio ieri ho urlato di odiare. Devo smetterla di urlare. O di trovarmi nella sua stessa stanza quando lo faccio.
Infilo una mano nel pacchetto di caramelle tutti i gusti +1 e me ne ficco una in bocca, continuando a sfogliare senza leggere nemmeno, le pagine del mio libro di pozioni. Le figure sono interessanti. Uno strano sapore di morte travolge le mie papille gustative e sono costretta a fare uno sforzo non indifferente per riuscire a ingoiarla.
Adesso mi chiedo, perché dovrei trovare roba al gusto di morte, anche se per sapere qual'è l'esatto sapore della morte dovrei prima assaggiarla quindi questa caramella potrebbe benissimo essere al gusto mirtillo andato a male, all'interno di un pacchetto di caramelle. Si presume che quando qualcuno compri delle caramelle non si aspetti di soffocare o vomitare, ma di succhiare lo zucchero e tutte quelle cose mielose che ti rovinano i denti. Certo, la scritta sulla confezione dice chiaramente che dentro ci puoi trovare tutti i gusti, più uno, ed è proprio questo più uno che mi spaventa. Bah, comunque chiunque abbia avuto questa brillante idea è un genio ed ha tutta la mia stima. E la stima di Rose Weasley non ha valore, non perché non sia importante, ma perché il suo prezzo sarebbe talmente alto che chi decida di comprarla dovrebbe svaligiare la Gringott.
-Però ha dei bei capelli e le lentiggini. Secondo te dei bei capelli e delle lentiggini possono passare sopra al fatto che sia un completo idiota? Secondo me no-
Dominique quando parte, parte e non c'è verso di fermarla. Lei non vuole che io risponda veramente alle sue domande, visto che lo fa praticamente da sola. Io servo solo a non farla sembrare pazza. Perché una che agita le mani e schiamazza ad alta voce troppe, davvero troppe parole al secondo, in una stanza da sola, non può essere altro che pazza. O semplicemente una Weasley.
Albus mi fissa in silenzio, i suoi occhi osservano ogni mio movimento in attesa. Tra lui e la bionda c'è una differenza abissale. Al vuole essere compreso, ascoltato e confortato. È come un piccolo cucciolo di cane con uno sguardo incredibilmente verde che necessita di cure e attenzione. Dom è un uragano che non ti permette neanche di seguire il filo logico del suo discorso.
-Hai ragione- annuisco convinta domandandomi se quella chiazza sul nostro tappeto sia sempre stata lì. Ero convinta che fino a cinque minuti fa non ci fosse.
-Davvero?- Al sbatte le palpebre perplesso, ho come l'impressione di avere detto qualcosa di molto stupido -Quindi credi che dovrei risucchiare il suo corpo da fantasma all'interno della mia bacchetta?-
Fantasma, quale fantasma? Qui ad Hogwarts ce ne sono talmente tanti che ormai ho perso il conto. Se togliesse di mezzo Pix farebbe un favore a tutti quanti, ne sono certa.
-No, cioè,- la sua espressione è quella di un sedicenne indignato, gli riesce davvero bene. Non so come faccia a contrarre quei muscoli e allo stesso tempo ad assottigliare gli occhi in quel modo, deve avere un dono -potresti farmi un piccolo riassunto?-
Il suo sguardo grida chiaramente sei una cugina di merda o qualcosa di molto simile e molto offensivo.
La porta del bagno si spalanca, salvandomi dal senso di colpa per avere prestato più attenzione al tappeto che a lui, e Soraya zampetta in camera mezza nuda. Continua a canticchiare questa fastidiosa melodia che mi da alla testa.
-Dominique,- esclama pacata con i capelli bagnati che gocciolano sul pavimento. Ed io lo so che sta allagando per terra perché vuole che ci scivoli sopra e mi rompa l'osso del collo -potresti fare un Siccumenta, sei la migliore in quello-
Dom, la mia migliora amica, colei che dovrebbe odiare chiunque odi io, smette di blaterare sorridendo entusiasta, puntandole contro la bacchetta. Dentro di me inizio a sperare che le lanci una fattura o che le faccia esplodere la testa. Ma quando pronuncia l'incantesimo che fa diventare i capelli di Soraya belli, brillanti e vaporosi, digrigno i denti sbuffando. So che Dom lo fa apposta, perché neanche lei la sopporta: considera la sua vita stretta e le gambe lunghe come un affronto alla sua persona, ma allo stesso tempo adora farmi infuriare.
Impegnata a fulminare la Feliz con lo sguardo, mentre si spalma una crema profumata sulle braccia, senza incrociare neanche per sbaglio il mio sguardo, mi accorgo troppo tardi che: miseriaccia, Albus Severus è un ragazzo!
Un ragazzo con gli ormoni particolarmente a mille e un problema di astinenza da risolvere. La fissa, ma non con la sua faccia da rimorchio quella che sfoggia quando vuole fare colpo, sembra più un pesce lesso con gli occhi spalancati. È ridicolo ma la cosa più ridicola della sua faccia ridicola è quella ridicola protuberanza che fa capolino da i suoi pantaloni. Non può guardarla così, anzi, non può proprio guardarla. Secondo il regolamento dei migliori amici non avrebbe dovuto neanche respirare la sua stessa aria.
Fortunatamente Soraya non lo degna di uno sguardo, così come non degna di uno sguardo me, mentre con un balzo poco acrobatico mi paro davanti a mio cugino, coprendogli la visuale. Il suo odio per i Serpeverde è dato principalmente dal fatto che la sua mentalità è ferma a quella di cinquant'anni fa, quando le serpi e i grifoni erano nemici per la pelle. Lo sono ancora, ovviamente, ma non in modo così drastico. Andiamo, gironzolo nella loro sala comune come se fosse la mia da sei anni a questa parte e per adesso nessuno mi ha ancora uccisa. Approfondendo più dettagliatamente la questione, Soraya detesta i Potter da quando James ha dato fuoco alla sua gonna, forse per sbaglio o forse perché potrei averglielo indirettamente proposto, davanti a tutta la Sala Grande. Non sono mai stata più grata a mio cugino di quel momento.
Albus ingoia il groppo in gola e sembra riprendersi dal suo stato di trance. Affonda una mano tra i suoi capelli scuri e punta gli occhi nei mei. Sento la sua voce nelle orecchie che mi urla: salvami, salvami, dalle sue labbra però esce uno sbuffo frustato -Di cosa parlavamo?-
La situazione è grave, gravissima. Per sicurezza dovrei sguainare la bacchetta e lanciare Soraya giù dalla finestra, giusto per accertarmi che mio cugino non la guardi più, non lo farei mica per soddisfazione personale, certo che no.
Le molle del letto di Dom cigolano rumorosamente, segno che lei si è appena alzata con il suo solito balzo energico che mi fa venire voglia di schiantarla. Infatti un secondo dopo me la ritrovo a fianco, pronta ad aiutarmi a fare da scudo umano -Parlavamo di quanto fosse stupido ma tremendamente carino...-
-Chi?- ad Al non frega niente, lo percepisco dal suo tono di voce pacato ma distante.
-Scorpius-
-SCORPIUS?- come non detto, il moro spalanca gli occhi e ci fissa stralunato, come se lui non sapesse che il suo migliore amico è di una bellezza non indifferente ma con un quoziente intellettivo molto ma molto più basso della media. Fisso Dominique a mia volta con un sopracciglio inarcato, se il suo intento era quello di fargli prendere un infarto ci è riuscita alla grande.
-Volevo dire,- tossisce e mi pesta un piede come se la colpa dei suoi errori fosse mia -Alex Rivers-
Seguo lo sguardo di Dom puntato verso la finestra alle spalle di Al, che continua a guardarci come se volesse leggerci nel cervello, e diamine quello lì fuori è proprio Malfoy. Schiaccia il viso contro il vetro ghiacciato e si porta l'indice davanti alle labbra facendomi intuire che Albus non lo deve sapere.
I capelli gli svolazzano davanti alla faccia e si confondono con la neve sullo sfondo, per questo non riesco a capire se quello è un ghigno sadico del tipo sono qui per ucciderti o semplicemente il suo sorriso beffardo.
Intravedo la sua scopa, sulla quale si tiene saldamente con una mano, mentre con l'altra mi intima di raggiungerlo.
Non dovrei assecondarlo, mai. Perché assecondare Scorpius Malfoy significa fare il suo gioco. Perciò sono tentata di ignorarlo e continuare a sentire fisso su di me il suo sguardo indispettito.
-Adesso voi mi spiegate perché le mie orecchie hanno sentito Scorpius e carino nella stessa frase-
D'accordo, è in momenti come questo che si deve scegliere tra la vita e la morte. Vivere implicherebbe uscire dalla finestra e volare chissà dove aggrappata ad una scopa che non è la mia ed il cui conducente non sono io. Le probabilità che io e Malfoy riusciremo a collaborare senza rischiare di schiantarci al suolo sono minime. Perciò anche scegliere di vivere significherebbe morire, ma morire provando a sopravvivere. Lasciare che Albus scateni la sua ira contro di noi e ci sottoponga ad un interrogatorio sfiancante equivale a morire atrocemente e lentamente. Se c'è anche il briciolo di speranza che la scopa di Scorpius riesca a non cadere nel Platano Picchiatore, tanto vale provare.
-Ehm...- alzo gli occhi al cielo come se una scusa abbastanza convincente fosse incollata al soffitto -Dom, perché non fai vedere ad Al quella cosa che sai fare con gli occhi?-
-Quale cosa?-
Assottiglio lo sguardo -Quella cosa-
-Ah già,- si batte una mano sulla fronte -quella cosa-
***
Dominique Weasley afferra il mio migliore amico per le spalle. Le punte dei loro nasi si sfiorano e credo che le unghie della bionda siano conficcate nella pelle di Albus. Sollevo le sopracciglia non appena inizia a fare delle smorfie strane, non riuscendo a capire come questo possa essere un piano anche solo vagamente funzionale. Al ne rimarrà terrorizzato, ma a chi importa? Tanto è il povero Scorpius che se lo deve subire mentre scalcia e mugugna durante la notte.
Rose si avvicina di soppiatto, sempre se la sua idea di soppiatto consista nel cadere a gambe all'aria e distruggere una lampada con il sedere. Quello che minano le sue labbra è chiaramente un imprecazione. La sua compagna di stanza, si volta a guardarla per una frazione di secondo sorridendo contenta della sua sbadataggine. Poi però realizza che la lampada che ha appena distrutto è la sua e sbianca. Si insultano, ma non riesco a capire quello che si dicono, questo dannato cappello mi tappa le orecchie. Se non mi stesse così dannatamente bene lo avrei usato per accendere un fuoco.
Feliz sguaina la bacchetta e le lancia una fattura che però va a colpire il vetro su cui è spiccicata la mia faccia ed io rischio seriamente di ammazzarmi. Mi ha visto, ma non sembra intenzionata a smascherare la mia presenza, dopo tutto ha quasi commesso un omicidio, si limita ad alzare il dito medio ed a sventolarlo prima fissando in cagnesco Rose, che le suggerisce di ficcarselo nel culo, poi me.
E dicono che siamo noi Serpeverde quelli volgari.
La finestra si apre ed io ringrazio Salazar perché ormai il mio naso aveva preso le sembianze di un cubetto di ghiaccio.
-Che succede? Dominique dimmi che succede-
-Niente Al, niente. Continua a guardare la cosa-
-Ma perché? Sono delle normali palle degli occhi, oltre a rendermi potenzialmente cieco non stai facendo niente!-
La mano piccola e calda di Rose si serra violentemente attorno alla mia cravatta e con uno strattone mi avvicina al suo viso. Se aveva intenzione di darmi una testata poteva almeno avvisare.
-Ahi!- si lamenta come se fosse colpa mia, massaggiandosi la fronte.
-Lasciami andare Dominique! Cos'è questo freddo?!-
Le lentiggini spiccano in contrasto con la pelle chiara del suo viso, a volte mi chiedo se le abbia anche in altre parti del corpo.
Non le lascio il tempo di replicare, anche perché è ormai un infinità di tempo che sono qui su e penso di avere perso la funzione delle gambe, ed a me le gambe servono. Afferro poco delicatamente le sue braccia e la trascino sulla scopa, beccandomi un morso su una spalla che, conoscendola, equivale ad un insulto.
Sono stato appena morso. Ma va bene, so che sono stupendo e che spesso le ragazze dicono di volermi mangiare, ma non pensavo nel senso letterale della parola.
Chissà che sapore ho.
Chiudo la finestra con un colpo di bacchetta e Dominique ci strizza un occhio complice.
-Potrei ucciderti non intenzionalmente, spingendoti e facendo volare per venti metri, il tuo stupido corpo da idiota, a meno che non mi fornisci una spiegazione plausibile per avermi disturbata-
La mette così? Bene.
Approfitto del fatto che sia distratta e che si stia sistemando la gonna con le mani, per partire a razzo senza preavviso. Nel sentire il suo urlo, non esattamente isterico o impaurito, credo che sia l'urlo di chi sta per commettere un crimine che comporta la reclusione a vita ad Azkaban, ghigno compiaciuto.
Le sue braccia di serrano con forza attorno al mio collo, preferisco pensare che si stia reggendo non che stia cercando di strozzarmi. Prendo una curva inclinandomi più del dovuto e mi becco un altro morso.
-Sei un coglione morto, Scorpius Malfoy!- grida nel mio orecchio.
Posso dire ufficialmente di essere diventato sordo.
Il vento soffia violento contro il mio viso ma non rallento. Volare mi ha sempre fatto sentire libero e vivo per questo tendo ad avere un atteggiamento ossessivo nei confronti della mia scopa. È come una figlia per me. Non so cosa farei senza.
Le uniche due persone che hanno avuto l'onore di salire sul mio bolide sono state, in questo esatto ordine: Kieran, ma solo perché altrimenti si sarebbe spiattellato al suolo dopo che la sua scopa, al quarto anno, era andata a sbattere contro un muro e, sinceramente, l'idea di dovere vedere il suo cervello spappolato ovunque non mi allettava particolarmente. E Rose, che invece di essere entusiasta e di provare un grande senso di gratitudine nei miei confronti per essere l'unica ragazza nella storia di Hogwarts ad essere salita sulla scopa di Scorpius Malfoy, continua ad urlare insulti fracassandomi i timpani.
Il calore del suo corpo schiacciato contro la mia schiena, è piacevole. Non amo particolarmente il contatto fisico, tranne in quale occasione specifica, mi sento come se stessero invadendo il mio spazio personale. Rose però non lo fa con l'intenzione di abbracciarmi, perché questo non è chiaramente un abbraccio e la cosa non mi infastidisce affatto, mi sento a mio agio.
Atterro poco aggraziatamente, sentendo le sue unghie che si piantano nel mio stomaco. È violenta, davvero violenta.
Non mi sforzo di trattenere un ghigno quando, una volta che i mei piedi sono affondati tra la neve, punto lo sguardo sui suoi capelli spettinati e le sue guance arrossate -I tuoi cugini l'hanno trovata-
-Cosa? La tua sanità mentale?-
***
-Adesso spiegami che fine ha fatto Rose- incrocio le braccia al petto, sentendomi incredibilmente infantile. Questo tono calmo e abbastanza ragionevole non è da me. Non è da uomo. Non è da Potter.
-Calmati Al, è uscita ma torna subito, te lo assicuro-
Nessuno dovrebbe mai credere alle rassicurazioni di Dominique. Con la sua voce ferma, suadente e pacata riuscirebbe a convincerti che i Nargilli esistono e che al contrario di quello che si dice, sono dei draghi mutanti muniti di zampe di Thestral e teste di Ippogrifo.
-È uscita dalla finestra?- assottiglio lo sguardo, evitando accuratamente di far trapelare la leggera nota di panico. Andiamo Albus, Rose non è così idiota da lanciarsi, o almeno senza avvisare in modo da avere tutta l'attenzione su di sé.
-Esatto,- Dom dondola sui talloni e forza un sorriso -vero Soraya?-
Punto gli occhi sulla figura longilinea della loro compagna di stanza un po' matta, un po' isterica e un po' troppo svestita. Non che io abbia il diritto di giudicare, certo. Se lei vuole girare con addosso quella sottospecie di asciugamano, io non posso impedirglielo, questa è camera sua. Sua la camera, sue le regole, suoi i vestiti. Semplice.
Arriccia le labbra quasi disgustata di dovere alzare gli occhi dal suo riflesso e incontrare i mei. Cosa c'entro io se James ha deciso di appiccare un incendio in Sala Grande, mandandole a fuoco la gonna. A dividerci c'erano metri e due tavolate strapiene di cibo, a stento riuscivo ad intravedere le teste rosse dei miei cugini. Ma a quanto pare il potere dei geni che ci legano è abbastanza forte da fare ricadere le colpe di mio fratello anche su di me.
Comunque non ha importanza, nella vita non aspiro a diventare il migliore amico di Soraya odio i Serpeverde ma i Potter di più Feliz.
I suoi occhi verdi indugiano qualche secondo di troppo sul mio viso, prima di sibilare un velenoso già. Il fatto che non mi abbia sputato la rende molto meno odiosa di come sembra in realtà.
Anzi, io non la odio. Io non odio Soraya Feliz. Come posso odiare una persona di cui a stento conosco il nome completo? Sarebbe ridicolo e assolutamente infondato. Un po' come quelli che dicono di detestare il minestrone senza mai aver provato quello che cucina nonna Molly.
-Vuoi un' Ape Frizzola?- allungo la mano in cui tengo la caramella nella sua direzione, sperando che smetta di guardarmi come se mi volesse vedere impalato alla colonna del letto.
Le sue sopracciglia assumono una strana forma, sembra che si stia sforzando per non scoppiare a ridermi in faccia. Ed è in quel momento che mi rendo conto di dimostrare non più di dieci anni, forse se mi impegno undici e che Rose Weasley si è lanciata dalla finestra senza neanche annunciarlo.
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