10. Oh oh James Potter sei nei guai

-Cerca di non morire-

Gli occhi caldi e castani di James mi guardano con quella punta perennemente divertita, come se l'idea che lui possa essere anche solo minimamente il migliore tra i due, sia passata per l'anticamera del suo cervellino bacato. Non c'è neanche bisogno che lo stia a specificare, come modesta e brillante campionessa in carica, quella più brava sono senza ombra di dubbio io.

-Stai per caso dubitando delle mie abilità, Potter?- la domanda non mi esce minacciosa come mi aspettavo e le sue labbra piene si increspano in un sorriso. O meglio, nel sorriso, quello che sfoggia ogni volta che crede di avere la vittoria in pugno.

La sua mano scatta verso i capelli scompigliati, che per quanto sono fuori posto sfiorano il ridicolo. Alle ragazzine con uno squilibrio ormonale però sembra piacere da morire il suo look da "sono appena sceso dal letto"

-Ti sto solo consigliando di restare viva-

-La volete smettere?- Dominique abbassa la sua rivista di PlayWizard, fulminandoci con lo sguardo. Si porta la tazza colma di succo di zucca alle labbra e fissa con rimprovero il piatto di bacon che continuo a riempire. -Vedervi mentre vi sfidate a chi infila più schifezze in bocca, non è nei miei piani questa mattina-

Lei non lo capisce, ma il mio obbiettivo nella vita non è quello di assomigliare ad una scopa vestita. Nella vita ci vuole culo, in tutti i sensi.

-Domi- James ammicca nella sua direzione, sapendo benissimo quanto lei odi essere chiamata così. Percepisco già nell'aria lo schiantesimo che metterà fuori gioco il nostro Castagna. -Lasciaci divertire in santa pace-

Il suo tono non assomiglia neanche minimante a quello di Hugo che, con una vena pulsante sulla fronte, ci urla isterico di smetterla di giocare con il cibo. È leggero e vellutato come una passata di verdure, molto piacevole all'udito, al contrario dell'urlo acuto di mio fratello.

-Oh oh- Fred nasconde la faccia dietro il suo bicchiere, consapevole del fatto che da lì a qualche secondo, non avrà più un migliore amico con cui scambiare le mutande.

È questione di attimi, Dominique chiude con un scatto PlayWizard, mi concedo di osservare il modello in mutande che ancheggia sensuale in copertina mentre mi porto il bacon in bocca. Niente male, davvero niente male, sia il bacon che il modello, si intende.

L'espressione della bionda è quella di una che ti ha appena fissato una condanna a morte. James non pare per niente intimorito, sarà a causa del suo enorme ego che impedisce di far arrivare l'ossigeno al cervello. Io al posto suo avrei afferrato il mio piatto e sarei corsa via. Via come il vento.

Dom si sporge in avanti e gli afferra la cravatta in un pugno. Il sorriso strafottente di James, è sempre lì, sulle sue labbra come inchiostro indelebile. Il loro nasi per poco non si sfiorano e una luce strana brilla negli occhi del Potter, sembra che la situazione lo diverta.

-Non. Dirmi. Cosa. Fare- quello che arriva alle mie orecchie è un ringhio, un ringhio particolarmente inferocito. La luna piena è passata recentemente, forse non ha ancora smaltito del tutto i suoi effetti.

-Hai cambiato profumo?- questa è l'ultima cosa che le corde vocali di James riescono a pronunciare, prima che la mia migliore amica afferri la crostata di more e gliela spiaccichi in faccia.

Serro le labbra, sforzandomi con tutta me stessa per non scoppiare a ridere. I miei capelli sono belli, lucenti, puliti e profumati e voglio che restino così per più tempo possibile.

La marmellata che gli cola dal viso e i suoi occhi sbarrati, fanno sganasciare dalla risate Fred, che ignaro del terribile futuro che lo attende, batte le mani sul tavolo come una foca agonizzante.

Ormai tutta la tavolata di Grifondoro ci fissa, scorgo i membri del fan club di James Sirius, pronte ad aizzarsi contro Dominique. Sono sicura che non esiterebbero a strapparle le palle degli occhi, se solo non avessero paura di lei. È sicuramente colpa dei capelli, i biondi con poteri catarifrangenti spaventano un sacco, lo so io, lo sa lei e lo sa anche Scorpius.

E com'è quel detto: parli del diavolo e spuntano Malfoy e Albus. Quei due sono un tutt'uno l'uno con l'altro, non mi stupirei se si facessero la doccia insieme.

Il mio migliore amico si sbraccia per salutarmi, ignorando con palese difficoltà la mora che gli sculetta davanti. Gli sorrido, venderlo di buonumore rende allegra anche me, forse i nostri cervelli sono collegati da un filo invisibile. Sarebbe utile se fosse davvero così, non dovrei studiare una mazza di Trasfigurazione e sarei la migliore della classe. L'idea però di dover rinunciare ad i mei meravigliosi pensieri sconci, mi fa perdere completamente la voglia di ricevere una qualsiasi E in Trasfigurazione.

Scorpius si volta nell'esatto istante in cui sono impegnata a fissare le sue chiappe sode, messe in mostra dai pantaloni della divisa. L'immancabile ghigno che lo caratterizza spunta sulle sue labbra, chiamato all'appello. In poche parole, un Malfoy senza ghigno è come un Weasley senza capelli rossi. Sfoggio un sorriso colpevole e le mie guance si tingono immediatamente di rosa acceso.

Ma perché cose del genere capitano sempre a me?

Fisso la sua schiena, non il suo culo, solo la schiena, mentre si allontana dall'ingresso della Sala Grande e si dirige verso il suo tavolo, venendo immediatamente sommerso da un'orda di ragazzine urlanti.

-Sei una psicopatica- sbotta James, una volta che il suo bel faccino, perché per essere bello lo è davvero, è perfettamente ripulito o quasi.

Evidentemente l'istinto di autoconservazione dei Potter è più scarso del previsto, per non dire quasi inesistente.

Dominique arrotola con rabbia disumana la sua rivista e si allunga per colpirlo sulla testa. -Sei un maledetto idiota. Un maledetto idiota James Sirius Potter!-

Io non volevo, giuro che non volevo ritrovarmi immischiata in una rissa con il cibo tra cugini. Ma quando Fred è balzato in piedi e ha cercato di rovesciare il porridge sulla divisa della bionda e, visto che la fortuna è sempre dalla mia parte, ha preso in pieno me, non ho saputo resistere. Quella brocca di succo di zucca era così invitante, l'ho afferrata come se avessi in mano una caccambomba e ho ricoperto i mei vicini di liquido arancione.

E così, si è scatenato l'inferno.

Molly cerca di pararsi dalla fetta biscottata intinta nel caffè che ha come traiettoria quella della sua fronte, con il libro di pozioni. Sono indecisa tra il prendere i pancake e lanciarli come dei fresbee e il benedire la tavolata con la torta alla carota. Nel dubbio, faccio entrambe le cose.

-All'attacco!- urla Lily, la dolce e pacata Lily, scagliando contro Lucy e Hugo un'intera confezione di cereali.

Vedo centinaia di palline colorate che escono fuori dalla scatola e l'espressione suicida di mio fratello. Spalanca gli occhi, dalla sua bocca esce un grido non identificato e tenta di coprirsi con le braccia.

Louis si è nascosto sotto il tavolo, portando con se quel che resta della colazione. Bravo ragazzo, ha tutta la mia stima. Lo seguirei a ruota libera se solo qua su la situazione non fosse così divertente. E poi, vedere la faccia di Roxanne sporca di cioccolato è uno spettacolo che merita di essere osservato.

-WEASLEY, POTTER- tuona la Mcgranitt.

Vasi da notte, non temete, sto arrivando a lucidarvi.

Metà della tavolata di Grifondoro gira la testa nello stesso istante verso la preside.

Il suo sguardo è quello di una donna che ne ha viste tante, ma a quanto pare, non così tante e che sa benissimo di non poter svolgere il suo lavoro in pace, fino a che questa scuola non sarà sgombra di pel di carota.

Cioè mai.

La Sala Grande è calata in un inquietante silenzio, sento centinaia di occhi che ci osservano. Dannazione, con la divisa lurida e i capelli bagnati, non devo essere molto attraente.

-Tutti nel mio ufficio, subito!-

Non credo che entreremo, a meno che il suo ufficio non sia diventato grande quanto il campo da Quidditch.

***
Non c'è niente di normale in quella famiglia, lo so io così come lo sanno tutti. I Weasley sono strani, divertenti e con dei capelli talmente rossi che costituiscono un affronto indiretto alla Mcgranitt. Perché chiunque abbia dei capelli del genere, e con chiunque intendo chiaramente i Weasley, diventa automaticamente portatore di guai, sventure e azioni che causano una grande perdita di punti ai Grifondoro.

-Scorpius mi passi il succo di zucca?-

La voce di Kieran si mischia al parlottare di tutti gli altri studenti ed io non capisco a pieno la sua affermazione, e non mi importa perché qualsiasi cosa voglia può farsela da solo. Il ghigno divertito sulle mie labbra e lo sguardo fisso verso la macchia rossa che si alza dalle panche, sporca da capo a piedi, dovrebbero essere un chiaro segno che non lo sto ascoltando e che non ho intenzione di farlo.

Guardo i Weasley per solidarietà. Dopo tutto il mio migliore amico fa parte di quella famiglia di schizzati. Famiglia di schizzati con cui tra l'altro sto confabulando alle sue spalle.

-Albus mi passi il succo di zucca?-

La scia di cibo e liquidi colorati non identificati che si trascinano dietro indica che loro sono passati di qui. È così sempre. Basta che un Weasley metta piede in una stanza, anche solo per una manciata di secondi, e riuscirà a rompere qualcosa con la forza della mente, mandare a fuoco oggetti senza neanche toccarli e far sparire magicamente qualsiasi cosa commestibile nel raggio di due chilometri.

Dominique Weasley è indignata, riesco a capirlo anche se ha il caffè che le sgocciola davanti agli occhi. La sua aria da vi ammazzerò tutti se solo osate commentare arriva forte e chiara a quelli che la circondano che non si azzardano a dire una parola, neanche per farle notare che quella strana poltiglia viola sulla sua gonna sembra iniziare a muoversi.

James Potter sprizza energia da tutti i pori ed è intenzionato a continuare la sua battaglia, raccogliendo le briciole dal pavimento e spiaccicandole in faccia a Fred.

Rose invece, sorride e saluta allegra, come se l'aver appena messo sotto sopra metà della sua tavolata non le crei nessun fastidio. Neanche la severa e imminente punizione che riceverà a breve, sembra scalfire minimante il suo sorriso. Dovrebbe sembrare ridicola con la faccia sporca di torta e lo yogurt nei capelli, ma non lo è neanche lontanamente. E questo è quello che pensano anche gli altri, lo vedo. Riesco a leggere l'ammirazione negli sguardi dei tassorosso del primo anno che parlottano eccitati tra di loro, sperando che li noti e che decida di salutare anche loro.

Albus fissa i suoi cugini e io lo so che pagherebbe oro per prendersi una punizione e passare del tempo con la sua famiglia rumorosa, invece di stare qui a sentire la voce isterica di Juditte Parkinson che grida alla sua amica che: no, non le ha rubato lei le calze.

-Dagon mi passi il succo di zucca?-

-Dovremo provarci anche noi- propongo infilando in bocca una striscia di bacon.

Una volta che il pesante portone si è chiuso con un tonfo alle spalle dalla combriccola dai capelli strani più chiassosa della Gran Bretagna, Albus si volta verso di me perplesso -Vuoi provare l'ebbrezza di sfiorare l'espulsione?-

-A far arricciare il naso della Mcgranitt in quel modo-

-Qualcuno può passarmi quel fottuto succo di zucca?!-

***
A Madama Chips sta per venire un infarto, ne sono sicura. Quel tic all'occhio non promette nulla di buono. L'ho sentita sibilare una serie di imprecazioni a denti stretti, mentre ci requisiva le bacchette, questo significa che è davvero furiosa e che ci riempirà di lavoro.

Ma preside, questi teppisti disturberanno la quiete dell' infermeria! I mei poveri pazienti, per Merlino, come faranno a riposare?!

Tralasciando il fatto che l'unico studente malato qui dentro è uno solo, e sembra che non gli dispiaccia per niente vederci sgobbare, mi sento davvero colpita nel profondo. Teppista? Teppista un angelo come me?

Poggio il vaso da notte al suo posto, dopo averlo accuratamente pulito. Con questo siamo a quota ventisei, potrebbero darmi un'attestato come migliore aiuto infermiera della storia.

-È tutta colpa vostra- Hugo affonda le mani tra i riccioli rossi disperato -Il mio curriculum di studente modello è rovinato. Rovinato!-

Essere drammatico fino all'esasperazione è una sua grande dote, sono sicura che nessuno gli toglierà la possibilità di diventare caposcuola, solo per aver lanciato un po' di cibo qua e là. Io ho fatto molto peggio, eppure non sono ancora stata espulsa. La Mcgranitt deve essere innamorata di me, non c'è altra spiegazione.

-Piantala- ringhia Louis, per niente intenzionato a muovere un dito. Se ne sta seduto su un materasso a contemplare l'infinito davanti a sé e ogni tanto arriccia il naso disgustato. Nessuno gli dice nulla, è umolto da lui fingersi aristocratico.

-Ehi James, mi passi lo straccio?- urlo, forse in modo esageratamente forte. Ma che ci posso fare? Sto battendo il mio record, sono più euforica del solito.

-Agli ordini señorita-

I miei riflessi sono ottimi, a dire il vero eccezionali, per questo sono il portiere più bravo nella storia di Hogwarts, non per vantarmi chiaramente. Afferro lo straccio al volo gridando -Dieci punti a Grifondoro!-

Se non fosse che la Mcgranitt ci avesse tolto cento punti, e che recuperarli sarà impossibile, considerando da quali individui è composta la nostra casata, quest'anno avremo potuto vincere la coppa delle case. Ma siccome la nostra clessidra è letteralmente quasi a corto di rubini rossi, non ci spererei troppo. Comunque ehi, la scuola è appena iniziata, abbiamo tempo.

Lily si gratta il mento fissando suo fratello confusa. James Sirius Potter che parla una lingua oltre a quella dei dementi egocentrici è una novità, un po' come quando Albus ha deciso di chiudere la sua giostra. -Da quando conosci spagnolo?-

-Jason Garcia parla nel sonno-

Fred lucida il pavimento come se non avesse fatto altro che quello in tutta la sua vita. Scivola sulle piastrelle bagnate e finge di pattinare, sventolando allegramente i capelli rossi. -Anche se in realtà è filippino-

Dominique, dire che è solamente indignata è troppo poco, tenta di mettere al suo posto alcune fialette colorate e sibila qualcosa che preferirei censurare.

-Fate silenzio!- L'urlo sussurrato dell'unica infermiera del castello, per poco non fa tremare le pareti. Madama Chips corre fuori dal suo ufficio alla velocità della luce e ci scruta torva uno ad uno.

Mi chiedo quanti anni abbia, duecento?

***
Scorpius mi si avvicina con passo deciso, tenendo sotto braccio una ragazza che ha tutta l'aria di stare in un mondo tutto suo; è buffa, nel senso carina ma strana, porta un cappello stravagante con delle orecchie di rana ai lati e non appena incrocia il mio sguardo mi sorride. Questo mi lusinga perché è come se avessi il potere di far illuminare il viso delle persone, più dettagliatamente femmine ma ogni tanto ci scappa pure qualche maschio. E questo conferma la mia teoria: Albus Severus sarebbe il ragazzo ideale di chiunque. Non mi stupirei se persino gli animali iniziassero a trovarmi attraente.

Rose è subito dietro di lui, con le maniche della camicia arrotolate fino ai gomiti ed i capelli e la divisa ancora sporchi di cibo. Ma contenta lei. Se pensa di lanciare una nuova moda sventolando in giro la sua cravatta alla puzza di caffè e macchie di cioccolata, che faccia pure, non sarò di certo io ad impedirglielo.

-Severus!- mi saluta agitando una mano mia cugina, prima di lanciarsi di peso sulla poltrona accanto alla mia. Rose è sempre stata dotata di una grazia e di un eleganza alla pari di quella di un elefante obeso, per questo zia Fleur ogni volta che la vede comincia a sibilare preghiere in francese, sperando che per almeno una volta non le sporchi i vestiti.

-Minerva- faccio un cenno del capo, poggiando il libro che stavo leggendo sul tavolo e che adesso in loro presenza non potrò più leggere perché Rose e Scorpius nella stessa stanza equivalgono ad un sacco di confusione. -Hyperion-

-Piantala- non è che ogni volta che il mio migliore amico mi dice piantala allora io la pianto, perché in verità non ho proprio un bel niente da piantare, ma adesso lo ha pronunciato con un tono molto convincente e autoritario, che mi sentirei in torto a non piantarla.

-Questa è la mia amica Jane Andres-

-Andrew- sibila Scorpius, fulminandola.

-Anser- ribatte orecchie di rana in tono pacato.

Sbatto le palpebre confuso perché non ho la più pallida idea di cosa stia succedendo e perché i mei due migliori amici dovrebbero avere un amica in comune che non sono io. Albus è il loro unico e solo amico in comune, colui che ristabilisce la pace e placa le tempeste. Sarebbe bello se riuscissi a farlo davvero, nel senso, eviterei che a lungo andare Scorpius si becchi una commozione celebrale a forza di sbattere la testa e di essere schiantato.

-Si, beh,- Rose fa fare alla sua mano una strana giravolta in aria che mi fa inorridire solo a guardarla. Ma come è possibile che un polso si muova il quel modo? -il nome è quello che conta e Jane è davvero un bel nome, elegante oserei dire, non trovi Al?-

-Si certo che Al lo trova,- Scorpius arriccia le labbra ed io capisco che la tempesta è vicina, perché durante i mei sedici anni di vita ho imparato che non bisogna mai interrompere Rose Weasley o una Weasley in generale, senza parlare del fatto che è severamente proibito rispondere ad una domanda che loro non hanno posto a te. -Al crede che Jane sia una ragazza molto intelligente e simpatica, vero Al?-

Al in realtà non crede niente, quindi non capisco perché debbano calcare il mio nome in quel modo.

-Cosa ne sai tu- le sopracciglia di mia cugina schizzano verso l'alto con un balzo fulmineo -di quello che pensa Al?-

La schiena di Scorpius si raddrizza e la sua espressione indispettita non mi permette di seguire il senso logico del loro discorso, sempre che ci sia qualcosa di logico in quello che stanno dicendo -Lo so perché sono il suo migliore amico-

Vorrei dirgli che questo non comporta il riuscire a leggermi nella mente e poter dire ad una perfetta estranea che la considero intelligente e simpatica.

-Io sono la sua migliore amica- c'è qualcosa nella voce di Rose che mi costringe a starmene buono buono sulla mia poltrona e non fiatare. Non voglio mica beccarmi uno schiantesimo davanti a tutta la mia sala comune. -Forza Al, digli che sono la tua preferita-

Jane li fissa senza dire niente, tenendo le mani strette tra di loro con lo sguardo perso di una che vorrebbe trovarsi ovunque tranne che qui.

Al voleva solo rilassarsi leggendo un libro, se Al avesse saputo che la fine del mondo era vicina, Al non sarebbe mai sceso dal suo letto e non si sarebbe mai seduto accanto al fuoco. Se Al avesse continuato a vegetare sul materasso adesso non rischierebbe di scatenare una guerra.





Ho deciso di ambientare la storia invece che a Gennaio, come avevo accennato in qualche capitolo che presto revisionerò per correggere questo "errore" ad Ottobre, perché mi rendo conto che mi serve uno spazio temporale più ampio.

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