Capitolo 9

Questa ff è stata scritta con la collaborazione di Dolcesangue (su EFP).

CAPITOLO 9

Liam's POV

Mi sentivo impotente.

Syria era sparita da due settimane e nessuno sapeva dove potesse essere andata. Sembrava scomparsa nel nulla.

E con la sua lontananza non hai ridestato altri ricordi.

Già. Senza di lei le mie memorie non si era risvegliate.

<< Liam >>.

Alzai lo sguardo, scorgendo il mio amico venirmi incontro. Con un’espressione preoccupata.

<< Louis >>.

Il castano mi abbracciò con fermezza, trasmettendomi tutto il suo affetto.

<< Non preoccuparti. La ritroveremo >> mormorò al mio orecchio.

Ricambiai la stretta, sentendo il mio corpo tremare.

<< Nessuno riesce a trovarla o ad immaginare dove possa essere andata >> singhiozzai << Non ha lasciato alcuna traccia. Nemmeno Helen è riuscita a vederla >>.

<< Ma non avevate tenuto conto del mio potere >> intervenne Apocalisse.

Sciolsi l’abbraccio con Louis, spostando l’attenzione sulla guerriera. Era cambiata molto dall’ultima volta che l’avevo vista. Ed anche Tommo era diverso.

<< Le spiegazioni rimandiamole a quando Syria sarà di nuovo con noi >> mi lesse la mente Lou.

<< Grazie >> accennai un sorriso.

Con la mano asciugai le lacrime sfuggite al mio controllo, concentrandomi sulla figura dell’angelo.

<< Raccontami cos’è successo l’ultima volta che l’hai vista >> chiese Apocalisse.

Raccontai ogni singolo dettaglio della nostra conversazione, degli atteggiamenti freddi, confusi, e feriti di Syria. Ed al ricordare quel particolare la rabbia mi colse.

<< E’ colpa tua se ora Syria è sparita >> m’infuriai.

Louis assunse un cipiglio minaccioso, gelandomi con le sue iridi azzurre.

<< Non è colpa di Lili che ha semplicemente detto la verità a Syria. Devi prendertela solo con te stesso per esserti dimenticato di un particolare tanto importante >> mi rimproverò Lou.

Deglutii ed abbassai lo sguardo.

Sai perfettamente che ha ragione.

Non avresti dovuto tacere a Syria di avere una fidanzata nel mondo reale.

<< Ora non è il momento di stabilire di chi è la colpa o meno >> s’intromise Lis << Adesso tutto ciò che deve interessarci è ritrovare Syria >>.

L’espressione di Louis tornò calma e seria, mentre incrociava lo sguardo dell’angelo.

<< Cosa pensi di fare? >> domandò.

<< Proverò a guardare nel suo futuro >> replicò la guerriera << Il mio potere e la mia forza sono maggiori rispetto a quelli di Helen >>.

Fui silenziosamente riconoscente ad Apocalisse e Louis per essere tornati.

In quel momento Reyes, John, Brandon ed Hazza entrarono nella stanza. I tre angeli accolsero con un sorriso il ritorno di Lis e Lou, mentre il riccio abbracciò il suo migliore amico.

<< E’ stata una vera sorpresa percepire la vostra unione >> ammise Reyes.

<< Di cosa stai parlando? >> chiese Harry, esponendo anche il mio dubbio.

<< Ora questi due sono sposati >> spiegò Brandon, indicando Apocalisse e Tommo.

<< E Louis è diventato un immortale >> concluse John.

Sgranai gli occhi e spalancai la bocca, esattamente come fece anche Harry.

<< Le spiegazioni dopo >> promise il nostro amico.

<< Sarà meglio per te >> borbottò Hazza, assottigliando lo sguardo.

<< Ho bisogno di alcuni minuti di silenzio e concentrazione >> disse Apocalisse, sedendosi su uno dei cuscini disposti attorno al lungo tavolo.

Nella stanza non volò una mosca per quelli che mi parvero secoli, poi Lis aggrottò la fronte.

Non è un buon segno.

No. Decisamente non prometteva nulla di buono.

<< Non sarà semplice >> ammise Apocalisse, riaprendo gli occhi << Syria è tornata dal suo clan. E’ iniziato il periodo dell’accoppiamento per le amazzoni >>.

Il mondo mi crollò addosso a quelle parole.

***

Harry's POV

Louis ed io riuscimmo a sorreggere appena in tempo Liam. Le parole dell’angelo non l’avevano certamente rassicurato.

<< Questo è un bel problema >> annuì Brandon.

<< Per qualsiasi uomo è pericoloso avvicinarsi al campo delle amazzoni in questo periodo >> confermò John.

<< Perché? >> mi azzardai a chiedere.

Liam era seduto su uno dei cuscini e si era preso la testa tra le mani.

<< Le amazzoni vivono isolate dal mondo. Nessun essere di sesso maschile ha il permesso di entrare nel loro campo, ma c’è un solo periodo eccezionale. Quello per l’accoppiamento. Le amazzoni catturano ogni uomo che si avvicina, anche solo per sbaglio, al loro territorio e lo tengono prigioniero per tutta la durata della stagione >> rispose Reyes.

<< Questa è l’antica tradizione delle amazzoni >> confermò Apocalisse << Catturano dei maschi, li usano per accoppiarsi e generare delle figlie, poi li liberano alla fine del periodo >>.

<< E cosa c’entra Syria con tutto questo? Perché è tornata dal suo clan? >> la domanda era stata sussurrata da Lee.

<< Era confusa e ferita, penso che sia tornata al suo villaggio per schiarirsi le idee >> ammise Lis << Ed anche perché non poteva non presenziare al periodo dell’accoppiamento. Tutte le amazzoni che hanno raggiunto l’età per procreare sono obbligate a parteciparvi. E’ la loro legge suprema >>.

Liam s’immobilizzò a quelle parole.

<< Quindi ogni anno Syria tornava dal suo clan per quest’evento? >> chiese Louis.

<< Sì, ma si lasciava ferire gravemente per non doversi accoppiare con qualcuno >> rispose Lis.

<< Beh se ha sempre fatto così, allora potremmo stare tranquilli >> proferì Brandon.

<< No >> negò Apocalisse << Ho visto che stavolta lotterà con tutta se stessa per vincere. Quest’anno si accoppierà con un uomo >>.

***

Syria's POV

<< E’ incredibile. Quest’anno abbiamo proprio un bel bottino >> si sorprese Camille.

La regina delle amazzoni era una donna dai capelli biondi come il grano. Un corpo snello e scattante, nonostante l’età non più giovanile. Occhi azzurri come il cielo.

<< Avete ragione, madre >> concordò Faith << Stavolta siamo riuscite a far prigionieri due vampiri, uno stregone, due angeli, tre guerrieri ed addirittura un licantropo >>.

Faith era la figlia di Camille, nata dall’unione con un demone. La principessa aveva capelli biondi come la madre. Ma gli occhi marroni ed il fisico più forte e veloce erano stati ereditati dal padre.

<< Cos’hai intenzione di fare quest’anno? >> mi chiese la regina.

Tra le amazzoni, ero la più ‘anziana’. Ero considerata l’unica vera immortale. E questo perché erano stati gli Dei in persona a concedermi la lunga vita, permettendomi di bere la loro preziosa bevanda: l’ambrosia.

In principio le amazzoni si accoppiavano solamente con gli umani, ma da un secolo a questa parte la regina in carica aveva allargato le razze maschili catturabili. Ora le mie sorelle potevano vantare sangue misto, ma erano comunque vulnerabili e la loro vita non poteva considerarsi una vera e propria immortalità. Anche se molto più lunga delle nostre predecessori.

<< Che domande madre, sicuramente si lascerà ferire per non accoppiarsi con un uomo >> mi schernì Faith.

Non avevo mai saputo da cosa fosse nata quell’antipatia nei miei confronti, ma erano anni che il sentimento negativo era reciproco. Faith voleva dimostrarsi superiore a tutte. Si vantava del suo essere mezzo demone e quindi di possedere poteri molto più grandi delle sorelle. Ma io ero molto più forte di lei, e lo sapeva bene.

<< Syria, non potrai evitare la stagione dell’accoppiamento per sempre >> disse con dolcezza Camille << Prima o poi il tuo istinto di donna ti chiederà l’opportunità di concepire la futura generazione >>.

Stavo per rispondere, quando una compagna scostò il drappo della tenda per entrare.

<< Mia regina abbiamo catturato un altro maschio! >> esclamò eccitata.

Camille e Faith seguirono l’amazzone all’esterno ed anch’io le imitai poco dopo, trattenendo il respiro nel scoprire chi fosse il nuovo prigioniero.

<< SYRIA >>.

Liam cercava di liberarsi delle quattro amazzoni che tentavano di legarlo ed imprigionarlo insieme agli altri uomini.

<< Lasciatelo >> ordinai.

<< Nemmeno per sogno >> s’intromise Faith << Mettetelo con gli altri prigionieri ed assicuratevi che non scappi >>.

Spostai lo sguardo sulla giovane, indurendo la mia espressione. Faith mi osservava con un sorrisetto divertito e di sfida.

<< A che gioco stai giocando? >> la voce uscì come una lama tagliente.

Le amazzoni rabbrividirono, consapevoli che era meglio non farmi arrabbiare se non si desideravano gravi conseguenze.

<< Pare che tu sia interessata a quell’umano >> Faith indicò Liam con un gesto della testa << Se sarà uno dei premi, magari stavolta ti deciderai a lottare seriamente per vincere >>.

Un lampo di comprensione mi attraversò la mente.

<< Liam è il mio uomo >> la avvertii << E’ la reincarnazione di James e stai pur certa che non permetterò a nessun’amazzone di avvicinarglisi >>.

<< Oh, quindi lui è il famoso James >> civettò la bionda << Quest’anno il combattimento sarà davvero interessante >>.

M’irrigidii, mentre Camille mi lanciava uno sguardo sorpreso ed impaurito.

<< Faith cara, forse è meglio che questo giovanotto sia lasciato libero >> la regina cercò di dissuadere la figlia.

<< Perché? >> s’irritò Faith << Solo perché Syria è un’antenata non significa che possa evitare le nostre antiche leggi >>.

Un borbottio iniziò a diffondersi tra le mie sorelle. Mentre Liam continuava a fissarmi intensamente.

<< Sembra tu voglia a tutti i costi vedermi combattere >> ammisi, rivolgendomi alla mezza demone << Va bene, Faith. Lotterò per conquistarmi il diritto di avere Liam esclusivamente per me >>.

La principessina sogghignò.

<< Ma ti avverto... >> il mio tono si era fatto minaccioso come mai prima d’allora << ...sono disposta ad uccidere chiunque osi ostacolarmi. E non m’interessa affatto che sia un’amazzone del mio clan >>.

Il sorrisetto sparì in un baleno dal viso di Faith, lasciando il posto ad un’espressione sconcertata ed impaurita.

***

Harry's POV

Dopo la rivelazione di Apocalisse, Liam si era alzato di scatto ed era corso fuori dalla stanza.

Un sorrisetto malandrino si disegnò sulle labbra della guerriera.

<< Cos’hai omesso di riferirci? >> indagò Louis.

<< Forse che quell’uomo sarà proprio Liam >> ridacchiò Apocalisse.

<< Mi hai fatto quasi venire un infarto >> sospirai, lasciandomi cadere sui cuscini.

<< E dove starebbe andando? >> domandò Brandon.

<< Da Ivan. Gli chiederà di portarlo in prossimità dell’accampamento delle amazzoni e cercherà di avvicinarsi a Syria. Peccato che verrà catturato e messo in palio come premio >> rispose Lis.

<< Non pensi che dovremmo intervenire? >> titubò Reyes.

<< Liam deve scoprire il suo potere nascosto e Syria deve capire che non può sempre scappare dinanzi una difficoltà. Questa prova servirà ad entrambi per crescere >> scosse il capo Apocalisse << E soprattutto li aiuterà a comprendere quanto profondo e vero è il loro legame >>.

Louis sorrise, osservando Lis con uno sguardo luminoso ed amorevole.

Non avevo mai visto il mio amico comportarsi in quel modo. Era cambiato molto dall’ultima volta che l’avevo visto, due settimane prima.

<< Lis, mi devi delle spiegazioni >>.

Quella voce.

Il mio sguardo scattò alla porta proprio mentre una figura femminile e magnifica l’attraversava. Erin s’immobilizzò appena mi vide, sgranando gli occhi e portandosi una mano a coprire la bocca.

Finalmente era tornata. Quando avevo risvegliato le mie memorie avevo chiesto ad Ivan di portarmi da lei, ma l’angelo mi aveva risposto che Erin era impegnata in missioni molto importanti. Mi aveva proposto di attenderla ed io l’avevo fatto.

Avevo passato quindici lunghissimi giorni ad aspettarla. Ed ora finalmente era qui.

<< Magari dopo Erin >> un sorrisetto furbo increspò le labbra di Lis, mentre spostava l’attenzione dall’angelo a me e viceversa.

***

Erin's POV

Era impossibile.

Non poteva assolutamente essere vero.

Edward.

Edward era vivo. Ed era proprio lì, dinanzi a me.

Sentii le lacrime salirmi agli occhi, ma non volevo mostrarmi tanto vulnerabile davanti ai miei compagni. Così mi voltai e ripercorsi a ritroso il corridoio.

Le gambe presero a muoversi più velocemente, finchè la rapida camminata non si trasformò in una corsa verso una destinazione ignota.

Nella mia mente era impresso a fuoco il volto dell’uomo che mi aveva sconvolto la vita. Esattamente tre secoli prima.

<< Erin, sei stata assegnata ad un guerriero di nome Edward >>.

Axel ed io eravamo entrambi comandanti, membri dei Sette eletti dell’Altissimo. Ma in quella missione era lui a detenere il potere maggiore.

Axel era un angelo dai corti capelli neri. Un fisico scolpito e possente. Due occhi azzurri che t’incantavano. Ed un paio di maestose ali dorate.

<< Non potresti incaricare qualcun altro di sorvegliare l’umano? >> chiesi imbronciata.

Non volevo ammetterlo, ma quel ragazzino aveva qualcosa che mi attraeva. I capelli scuri assumevano una strana piega, non erano propriamente ricci – tendevano al mosso. Il corpo slanciato e tonico era una tentazione sia per lo sguardo che per oscuri e profondi istinti carnali. Non mi era mai successo di provare un simile desiderio per un uomo. Ma il colpo di grazia era sicuramente lo sguardo. Due iridi verdi e luminose.

Mai mi era successo di vedere una creatura tanto bella e perfetta durante la mia eternità.

<< C’è qualche problema? Edward ti ha forse arrecato danni di cui non sono a conoscenza? >> domandò Axel.

Non potevo dirgli che non volevo lavorare con quel ragazzino perché mi scatenava istinti ed emozioni mai provate.

<< No. Lascia stare >> sospirai, prima di acconsentire alla sua decisione << Farò coppia con Edward >>.

E quella decisione era stata la mia disgrazia.

Edward si era dimostrato un uomo dolce e gentile, protettivo ed altruista, divertente e simpatico, intelligente, serio e deciso quando la situazione lo richiedeva.

L’avevo conosciuto meglio. Mi ero aperta con lui come non avevo fatto con nessun altro. Avevo compreso che, giorno dopo giorno, i miei sentimenti diventavano più solidi, più forti, e più profondi. Si era insediato lentamente nel mio cuore. Aveva avvolto con fermezza e delicatezza la mia anima.

Edward era riuscito a conquistarmi totalmente.

Ed io gliel’avevo permesso. Gli avevo concesso tutto. Il mio corpo, la mia mente, il mio cuore, e la mia anima. Ogni fibra del mio essere gli apparteneva.

Ma nello stesso tempo c’era Helen.

<< Io non amo Helen >>.

Edward lo disse con fermezza, sicurezza. Non era mai stato tanto convinto di qualcosa.

<< Avete passato insieme molto più tempo rispetto a noi due >> dissi.

<< E’ vero, ma ciò che non sai è che le emozioni che provo con te – e per te – non le ho mai sentite nei confronti di Helen >>.

<< Non può essere. Ci siamo conosciuti da poco >>.

<< Hai ragione >> Edward sospirò << Eppure tutto il mio essere continua a dirmi che io non sono destinato ad Helen >>

Alzai lo sguardo, scontrandomi con quelle due iridi smeraldine.

<< Io sono destinato a te, Erin. Esattamente quanto tu sei destinata a me >> soffiò ad un millimetro dalla mia bocca.

La salivazione mi si azzerò, mentre il cuore iniziava a battere freneticamente nel mio petto.

<< E con Helen? >> azzardai.

<< Le dirò la verità. Le racconterò che non la amo come merita >> la sua mano carezzò la mia guancia << Le confesserò che il mio cuore appartiene ad un’altra donna >>.

Un lieve sorriso affiorò sul mio volto. Il mio sguardo divenne lucido per le lacrime di gioia.

<< Ti amo Edward >> ammisi.

<< Finalmente le mie orecchie hanno udito quelle paroline uscire dalle tue labbra >> mi prese in giro affettuosamente.

Stavo per allontanarmi, imbronciata. Ma le sue braccia si serrarono attorno al mio corpo e la sua bocca reclamò la mia con ardore.

Le sue mani divennero esigenti, desiderose di toccare la mia pelle nuda. Il suo sesso pulsava contro il mio bassoventre. I nostri respiri erano irregolari e veloci.

<< Mi stai forse tentando, Edward? >> ghignai maliziosa.

Spinsi il mio bacino verso il suo, scatenandogli un flebile gemito d’eccitazione.

<< Mio piccolo e dolce angelo >> mormorò, prima di stendermi sui cuscini che ricoprivano il pavimento della stanza << Io sono nato unicamente per proteggerti ed amarti per l’eternità. Sedurti è solo uno dei tanti modi che ho per dimostrarti ciò che profondamente provo per te >>.

Lo baciai di nuovo, lasciando che i nostri corpi si reclamassero con possesso. Che i nostri cuori scoppiassero d’amore e di gioia. Che le nostre anime si legassero per l’eternità.

Edward era l’uomo a cui ero sempre stata destinata.

Dita affusolate avvolsero il mio polso, bloccando la mia corsa per voltarmi verso il mio inseguitore.

<< Ti ho presa >> mormorò con affanno.

Tentai di liberarmi, ma nello stesso tempo non volevo che lui mollasse la presa.

<< Lasciami Edward >> singhiozzai.

Le lacrime avevano iniziato da un po’ a solcarmi le guance, ma me ne accorsi solo in quel momento.

Lui al contrario mi attirò a sé, stringendomi finalmente contro il suo petto. Il profumo della sua pelle mi colpì con forza, più intenso e virile di quanto ricordassi. La forza delle sue braccia era gentile ma decisa, esattamente come un tempo. Il calore del suo corpo ridestò completamente il mio con una scossa sconvolgente, memore delle sensazioni che mi aveva scatenato in passato.

<< Perdonami >> mormorò.

Il suo volto era posato nell’incavo del mio collo. Il suo respiro fresco mi solleticava quella zona estremamente sensibile.

Trattenni un altro singhiozzo, confusa per quell’unica parola.

<< Perdonami amore mio >> soffiò in un lamento << Ti ho fatta soffrire e non lo meritavi >>.

Le mie braccia gli avvolsero il collo, stringendomi maggiormente contro il suo corpo. Non fermai le lacrime che perseguitarono a cadere dai miei occhi. Ma Edward non disse altro, lasciò che mi liberassi di tutto quel dolore che per tre secoli mi ero portata dentro.

<< Mi sei mancato terribilmente >> sussurrai.

Edward si scostò leggermente, asciugando il mio pianto con le sue labbra morbide e carnose.

<< Anche tu mi sei mancata angelo >> ammise.

I miei occhi incrociarono i suoi. Le sue iridi verdi erano molto più brillanti ed intense di quanto rammentassi.

<< Comunque... >> accennò un sorrisetto << ...in questa vita mi chiamo Harry >>.

Non riuscii a fermare la risata che mi colse alle sue parole.

Quel ragazzo era proprio la reincarnazione del mio Edward.

<< Harry suona molto meglio >> ridacchiai.

<< Ma ci tengo a precisare che Edward è il mio secondo nome di battesimo >> chiarì.

<< Quindi in questa vita ti chiameresti? >> domandai, inarcando un sopracciglio.

<< Harry Edward Styles >> rispose con un sorriso.

Era dannatamente bello.

Il suo ricordo non poteva minimamente essere paragonato alla realtà. Rispetto al passato Harry era più alto e snello. Il suo corpo era molto più virile e tonico. Il suo volto era più marcato. I suoi capelli più mossi. I suoi occhi più verdi e splendenti.

In questa vita Harry incarnava la perfezione assoluta.

<< Harry? >>.

Il suo sguardo si fissò nel mio.

<< Stavolta resterai con me? Intendo... >> ero incerta << ...rimarrai al mio fianco oppure preferiresti che io sparissi dalla tua vita? >>.

Il suo cipiglio divenne serio.

<< Non ho alcuna intenzione di lasciarti andare. Non voglio separarmi da te mai più >> proferì con sicurezza << Io sono tuo e resterò al tuo fianco, ora e per sempre >>.

Un enorme sorriso si disegnò sulle mie labbra prima che queste venissero reclamate da quelle di Harry in un bacio che sanciva con amore e passione le sue parole.

NdA:

Lo so che solitamente non scrivo delle note dopo il capitolo, ma vorrei approfittarne per ringraziare tutti coloro che leggono la mia storia, la vota e la commentano! Grazie infinite!!!

Inoltre vorrei dire altre due cosine:

1) Tantissimi auguri al nostro Peter Pan Louis che oggi compie 23 anni!

2) Auguri a tutti per un felicissimo Natale!!!


Un bacione!!!

darkryry

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