Capitolo 31

Questa ff è stata scritta con la collaborazione di SmileBlackSnow (Dolcesangue su EFP)




CAPITOLO 31


Apocalisse.

Termine derivante dal greco antico 'apokâlypsis' il cui significato non si avvicinava nemmeno lontanamente al disastroso ed apocalittico concetto che aveva per molte culture. Infatti il termine voleva indicare una "rivelazione", un qualcosa volto a svelare conoscenze occulte all'umanità.

E l'angelo che ne portava il nome trovava davvero buffo che in principio lei venisse associata a qualcosa di buono, di straordinario.

Ma ora che il suo sguardo passava in rassegna l'isola su cui si sarebbe svolta la battaglia decisiva, doveva ammettere che il termine greco doveva lasciar spazio al vero senso del suo nome. Perché in quel momento non potevano esserci belle rivelazioni da condividere, ma solo terribili e violente azioni da compiere.

L'esercito era pronto: angeli, vampiri, licantropi, guerrieri mortali ed immortali, sirene e tritoni, e molte altre creature erano schierate alle spalle di quella guerriera che tutto poteva sapere, e varie potevano essere le conclusioni della battaglia.

Il mare che circondava quella terra verdeggiante era agitato, quasi consapevole dell'imminente scontro.

Un lampo accecante seguito dal fragore di un tuono annunciò l'arrivo di altre figure ultraterrene. Gli Dei avrebbero rispettato l'accordo preso, schierandosi dalla parte di coloro che anelavano alla pace ed alla libertà.

<< Ricorda il nostro patto Apocalisse >>.

Zeus, fiero ed altero Re degli Dei, osservò con superiorità ogni essere presente tra le file alleate. Ma il Dio sapeva bene che stavolta non sarebbe stato lui a guidare quell'esercito, non ne aveva né il diritto né il potere.

<< Non temere Zeus, sono una donna di parola >> rispose la guerriera.

Un'enorme responsabilità gravava sulle spalle della donna, un compito che sperava di riuscire a portare a termine con successo.

Lei che era stata designata come Leader dai suoi amati e fidati compagni non voleva deluderli, tantomeno vederli perire quel giorno.

L'aria divenne più pesante, carica di elettricità, di potere, di sentori oscuri e letali.

L'esercito di Lucifero comparve avvolto in una nuvola di fumo e sentore di morte, sangue, malvagità. La terra tremò sotto le possenti zampe del Guardiano alle spalle dei demoni, mentre il cielo sembrò squarciarsi al sol udire il suo latrato fatale.

Cerbero avrebbe seguito ovunque il suo padrone, fedele ed obbediente al Signore degli Inferi.

<< Hanno portato Cerbero con loro! >>.

<< Non abbiamo speranze di vittoria >>.

<< Siamo spacciati >>.

Gli umani stavano tremando ed arretrando alla vista dell'enorme cane a tre teste, ma Apocalisse aveva già tenuto conto di una simile reazione.

Quale uomo avrebbe mai potuto vincere contro una creatura tanto malvagia e demoniaca?

<< Placate le vostre paure e fidatevi di me >> urlò Apocalisse, in modo che tutti la sentissero.

<< Come faremo a sconfiggere un mostro come Cerbero? >>.

<< Chiamando in nostro aiuto un altro mostro parimenti potente e pericoloso >> spiegò l'angelo.

Nonostante il cielo fosse oscurato da nubi bianche, tuoni e fulmini neri sferzarono le coltri permettendo all'enorme lupo di comparire alle spalle della sua Signora.

Gli occhi rossi scrutavano con minuziosità le file nemiche, puntandosi in seguito sul grande Guardiano dell'Oltretomba. Dalla gola nacque un ringhio minaccioso e trepidante, mentre le fauci si separavano per mostrare chiaramente le letali e bianche zanne.

Fenrir era pronto alla lotta e non aspettava altro che un segnale della sua padrona.

<< Riesci sempre a sorprendermi Apocalisse >> ghignò Ares.

Il Dio della Guerra fremeva d'aspettativa. Il sangue gli ribolliva nelle vene e le mani gli tremavano dal desiderio d'impugnare le sue armi e scagliarsi con ferocia contro i nemici.

Lui era nato per momenti come quello.

Apocalisse si lasciò scappare un sorrisetto, mentre al suo fianco i Cavalieri entravano finalmente in scena.

Mortali ed immortali arretrarono; i primi impauriti per l'aura smisurata che circondava le quattro figure, i secondi consapevoli di ciò che significava la loro presenza lì.

Il nemico percepì e scorse la presenza dei quattro Cavalieri, e Lucifero stesso tremò per la prima volta nella sua lunga esistenza.

Nessuno poteva sopravvivere se in campo scendevano i famosi Cavalieri dell'Apocalisse.

<< Finiamola una volta per tutte >> sentenziò l'Angelo Supremo.


E ancora in visione, ecco un cavallo bianco

e chi lo cavalcava impugnava un arco; a lui fu consegnata una corona

e partì come vittorioso per andare a vincere ancora.

(Apocalisse 6,2)


Candido e possente il destriero obbedì all'ordine del suo padrone, mentre Pestilenza montava sulla creatura.


Partì allora un altro cavallo rosso fuoco

e a chi lo cavalcava fu dato di portar via la pace dalla terra

e che si sgozzassero gli uni gli altri

e gli fu consegnata una grande spada.

(Apocalisse 6,4)


Guerra mutò letteralmente aspetto e nella sua mano una grossa lama fece la sua comparsa.


Ed ecco, sempre in visione, un cavallo nero

e chi lo cavalcava reggeva in mano una bilancia.

(Apocalisse 6,5)


Carestia, il più pacato ed apparentemente gentile dei Cavalieri, mostrò a tutti le sue vere sembianze.

Apocalisse notò i compagni arretrare ulteriormente, scioccati e terrorizzati nel vedere coi propri occhi il reale aspetto e potere dei quattro.


Ed ecco, sempre in visione, un cavallo verde

e chi lo cavalcava aveva nome Morte

e gli Inferi lo accompagnavano: ad essi

fu accordata la potestà sopra un terzo della terra

per uccidere di spada, di fame e di morte

e a mezzo delle belve della terra.

(Apocalisse 6,8)


Infatti nelle più oscure ed irraggiungibili profondità dell'Inferno, l'esercito di Morte attendeva la chiamata del suo Signore.

Ora angeli, demoni, immortali e mortali, capivano perfettamente il motivo di tanto timore e reverenza per Apocalisse ed i suoi Cavalieri.

Loro erano invincibili, dotati di poteri smisurati e di aspetti terrificanti. E lei era l'unica a poterli controllare, a saperli domare ed usare per il proprio bisogno.

I Cavalieri si lanciarono al galoppo verso l'esercito dei demoni, scatenando grida raggelanti e spargimenti di sangue.

<< Fenrir >> lo chiamò la guerriera.

Ed il lupo balzò verso il cane a tre teste, dando inizio ad uno scontro catastrofico.

Poi Apocalisse si volse verso i suoi uomini, osservandoli rapidamente ma con fermezza. Aveva accantonato le visioni per non lasciarsi sopraffare dai dubbi e dalle emozioni perché ora non poteva permettersi sentimentalismi o distrazioni.

<< Combattete per ciò che ritenete giusto. Lottate per la vita, la libertà. Combattete per un futuro migliore >> furono le uniche parole che pronunciò.

Un boato s'innalzò dalle schiere alleate, poi i guerrieri avanzarono per fronteggiare e sconfiggere l'esercito di Lucifero.


Niall si mantenne lungo il perimetro della costa, pronto a chiamare colui che avrebbe condotto le creature del mare alla vittoria.

<< Ci rincontriamo principino >>.

Il biondo riconobbe subito la figura di Lyza e stavolta non si lasciò incantare dalla sua aura buia ma seducente, al contrario sfoderò astuzia e forza per sconfiggerla.

Alcuni demoni e sirene maligne erano con lei, e lo scontro si svolse sia in riva al mare che nelle sue acque agitate e gelide.

<< Non mi farò battere da te >>.

Lyza aveva unghie e denti affilati che laceravano la carne e spezzavano le ossa.

Niall cercò di mantenersi fuori dalla loro portata, ma in quel modo non poteva attaccare. Nel corpo a corpo la sirena aveva un vantaggio, però lui aveva dalla sua parte quella creatura.

E dato che altri nemici si aggiravano sul perimetro del suo regno marino, allora era giunto il momento di chiamarlo a sé.


Poi vidi una bestia che emergeva dal mare:

aveva dieci corna e sette teste,

sulle sue corna dieci diademi

e sulle sue teste nomi di bestemmia.

(Apocalisse 13,1)


<< Dimmi Lyza, ora come farai contro la mia Bestia del Mare? >> sorrise Niall.

Poseidone fu piacevolmente sorpreso di scoprire la notevole capacità del nipote. Nemmeno lui, che era il Dio del Mare, era mai stato in grado di domare quella belva.

Niall al contrario era riuscito nell'impresa ed ora la Bestia più potente e temuta di tutti i mari e di tutti gli oceani si ergeva fiera e letale alle spalle del Principe, pronta a battersi per lui.


Erin sorvolava il campo di battaglia, osservando i propri alleati scontrarsi con demoni feroci e violenti.

I nomi sulla lista aumentavano sempre più, ma un sospiro lasciò le sue labbra. Gli alleati caduti erano nettamente inferiori agli avversari, e sicuramente il merito era dei quattro Cavalieri.

<< Chi si rivede >>.

Erin si voltò non appena udì quella voce che da secoli non sentiva.

<< Luke >> lo riconobbe.

Eppure colui che era stato uno dei migliori angeli della morte, uno dei suoi più fidati compagni, ora la stava guardando in maniera tutt'altro che gentile. I suoi occhi erano attraversati da perversi e crudeli sentimenti, e le sue ali, una volte splendenti, ora erano corrose e degradate dall'oscurità.

<< Ho atteso a lungo questo giorno Erin. Ho aspettato con pazienza il momento per distruggerti, per infliggerti tutto il male che mi hai fatto >> disse Luke.

Erin non si lasciò distrarre dalle sue parole. Harry l'aveva già informata riguardo ai progetti che quel traditore aveva per lei e per suo marito, ma non avrebbe mai permesso a Luke di vincere.

<< Non sapevo fossi innamorato di me. Pensavo che i tuoi sentimenti fossero prettamente legati al mio ruolo di leader degli angeli della morte, invece tu provavi qualcosa di più profondo. Non volevo ferirti, ma non avrei comunque potuto ricambiare lo sai >> spiegò Erin.

<< Non fingere che ti dispiaccia >> gridò Luke << Tu non hai mai voluto vedere oltre le apparenze, non ti è mai importato nulla di me! E quando hai conosciuto Harry... ti ho odiata profondamente, e te la farò pagare. Sia tu che tuo marito la pagherete cara >>.

E finito il discorso Luke si scagliò contro Erin, ingaggiando una lotta all'ultimo sangue.


Harry uccise l'ennesimo demone, alzando lo sguardo sulla battaglia che lo circondava.

Il suolo era coperto maggiormente dai corpi dei nemici, ma riuscì a riconoscere anche qualche giovane guerriero caduto.

Si ripromise che quelle morti non sarebbero state vane. Avrebbero vinto la guerra, riportando pace e libertà in tutto il globo.

Non distrarti.

Morte gli passò davanti sul suo nobile cavallo verde, lasciandosi alle spalle corpi mutilati e privi di vita.

Mostrami di essere degno del dono che ti ho fatto.

Harry alzò lo sguardo sul volto nascosto del Cavaliere, annuendo con decisione.

Riprese a combattere, poi la sua attenzione s'incentrò su alcune emozioni che non gli appartenevano: tristezza, dolore, dispiacere. Quelle sensazioni stavano creando una sorta di tempesta in un angolo del suo stomaco.

Ed il riccio collegò quello stato d'animo alla moglie.

La cercò tra i combattenti terreni, ma quando non la vide alzò lo sguardo al cielo. Ed eccola fiera e valorosa guerriera che lottava contro Luke.

Harry non ci pensò un secondo a spalancare le ali nere e blu e volare nella loro direzione, arrestando un attacco di Luke.

<< Due contro uno. Poco male, vi distruggerò nello stesso tempo >> rise l'ex angelo.

<< Non sarai tu a vincere >> mormorò Harry.

Una strana nuvola nera avvolse il braccio sinistro del giovane, prima che il fumo prendesse forma e solidità tramutandosi in una lunga e scintillante falce.


<< Vediamo se la mia Signora aveva ragione a sceglierti come destinatario di questo dono più unico che raro >>.


Sia Erin che Luke fissavano scioccati l'arma che da sempre era associata al mietitore di anime.

<< La Falce della Morte >> sussurrò Erin.

Harry strinse con fermezza l'arma suprema, guardando glaciale il demone dinnanzi a sé.

E mentre Luke sceglieva la vendetta alla resa, il suo nome si aggiunse a chiare lettere nella lista dei due leader degli angeli della morte.


La morte è l'unica cosa che riesce a spaventarmi.

La detesto perché oggi si può sopravvivere a tutto...

...tranne che a lei.

(Oscar Wilde)


A poca distanza nei cieli altri avversari si stavano scontrando senza esclusioni di colpi.

La Dea della Discordia Eris voleva assolutamente sopraffare colui che aveva ingannato da mortale, ma Louis non aveva alcuna intenzione di concederle alcun vantaggio.

Il suo potere si era affinato in quei mesi e le emozioni erano un'arma a doppio taglio, soprattutto se indirizzate a coloro che di sentimenti non volevano conoscerne nemmeno il significato.

<< Sei migliorato >> ammise la Dea.

Le costava davvero accettarlo, ma era la semplice e cruda realtà. Quel ragazzo non era più lo sbarbatello che aveva conosciuto e che aveva raggirato, ora era un uomo forte e valoroso che sapeva addirittura tenerle testa. Se non metterla dannatamente in difficoltà.

Le insulse emozioni lo stavano proteggendo degnamente e nel contempo la stavano stancando ed arrestando. Doveva trovare al più presto una scappatoia o sarebbe stata sopraffatta da quei sentimenti che tanto odiava e scherniva.

Quelle cose riguardavano gli umani, non appartenevano a creature immortali e divine come lei.

Allora perché Louis, neo immortale, stava riuscendo perfettamente a tenerla a bada?

Cosa mai poteva esserci di buono nel provare impulsi tanto rozzi, inutili, e che potevano indebolirti o istupidirti?

<< So a cosa stai pensando >> affermò l'angelo.

Eris digrignò i denti, tentando di fermare quel potere.

<< Non è da deboli provare dei sentimenti, al contrario possono renderti più forte >> riprese Louis.

<< Smettila di parlare e combatti >> lo redarguì la Dea.

<< Sei tu che hai iniziato tutto questo. Devi prendertela solamente con te stessa >>.

Eris attaccò da lontano, ma Louis si difese egregiamente.

La Dea della Discordia iniziava a perdere la pazienza, e furono proprio la rabbia e l'odio che provava a condurla verso la disfatta.


Apocalisse era immobile al di sopra di tutti, osservando attentamente lo svolgimento della battaglia.

I due schieramenti si scontravano con forza e tenacia, ma l'esercito demoniaco stava cedendo terreno in fretta.

Il buio e l'odio stavano collassando lentamente contro la luce e l'amore, adornati dal bagliore della speranza che animava quei guerrieri coraggiosi.

Poi un battito d'ali la distrasse un istante da ciò che stava accadendo sotto di lei.

<< Ben arrivata Nike >> la accolse Apocalisse.

La Dea della Vittoria affiancò l'angelo guerriero, portando il suo sguardo dorato sulla guerra che stava per concludersi.

<< Il momento non è ancora giunto, ma sento che presto potrò volare sopra i vincitori che grideranno di gioia per la pace e la libertà che il nuovo mondo concederà >> disse la Dea.

<< Ormai ci siamo >> mormorò Apocalisse.

Lei sentiva e vedeva ogni cosa.

Detentrice del più grande potere mai esistito, poteva porre fine a tutto quel caos e quel dolore. E l'avrebbe fatto, per se stessa, per gli amici, per coloro che agognavano ad un futuro privo di sofferenze e crudeltà.

L'avrebbe fatto per Louis, colui che da sempre l'aveva sostenuta ed amata come mai nessun altro avrebbe potuto fare.

I cinque uomini erano, inconsciamente, ai loro posti.

I Cavalieri galoppavano ed uccidevano i nemici creando un cerchio perfetto.

E Lucifero era proprio nel mezzo della mischia a combattere contro gli Dei.

E' giunto il momento.

Apocalisse alzò lo sguardo, annuendo alla voce dell'Altissimo.

Chiuse gli occhi ed una luce abbagliante la circondò mentre a terra il tempo sembrò arrestarsi, immobilizzando ogni essere vivente.

Strisce di fuoco dorato sferzarono il suolo insanguinato, intrecciandosi e curvandosi fino a formare un pentagono circondato da un cerchio.

I cinque ragazzi si trovavano esattamente sulle punte della stella, mentre i Cavalieri galoppavano sulla linea di confine.

I demoni sopravvissuti iniziarono a contorcersi su loro stessi, ringhiando e fremendo per quel potere divino che li corrodeva e torturava lentamente.

Lucifero era in ginocchio al centro del pentalpha mentre attorno a lui gli Dei alteri e vittoriosi lo fissavano con espressioni soddisfatte.

Un latrato sofferente lasciò le fauci di Cerbero mentre Fenrir lo bloccava a terra, sovrastandolo e ringhiando trionfante.

<< Basta con la guerra e la violenza. Il tempo del dolore e dell'odio è giunto alla sua fine. Ora è il momento della pace, dell'amore, della libertà per coloro che speranzosi e valorosi hanno sognato un futuro luminoso >> sentenziò Apocalisse << Che il Tartaro accolga nelle sue oscure profondità le creature sconfitte. Con solide catene oggi li condanno all'oblio nel ventre dell'Oltretomba >>.

Spire oscure circondarono il corpo di Lucifero, mentre questi gridava e tentava di ribaltare le sorti ormai stabilite della battaglia.

<< Demoni sopravvissuti a questa sanguinosa ed ingiusta guerra, deposto è l'usurpatore al trono dell'Inferno >> proseguì Apocalisse << Inchinatevi al cospetto del vero Re dell'Oltretomba. Ade, il Dio degli Inferi >>.

E mentre Lucifero agonizzante sprofondava negli abissi del Tartaro con i pochi seguaci ancora in vita, i demoni s'inginocchiavano dinanzi il loro nuovo padrone.

Nike sorrise all'angelo che aveva guidato i compagni verso la vittoria, sorvolando quell'isola ora rombante di grida trionfanti e lacrime di gioia.


<< Alla fine la pace è giunta per l'umanità >> sentenziò Ivan.

<< Ed il nostro patto è stato rispettato >> ricordò Zeus.

<< Speriamo di non dover riaffrontare una guerra simile >> sospirò Zayn.

Louis spostò lo sguardo sulla moglie, sorridendole felice.

<< Nulla è certo completamente, ma penso che il nostro imminente futuro non comprenda altri spargimenti di sangue >> rassicurò Apocalisse.

E quelle parole infusero ancor più speranza e serenità ai sopravvissuti.


***


Soul era all'orizzonte e nonostante la stanchezza e le ferite, il gruppo sorrise.

Erano vivi e stavano tornando a casa da coloro che li aspettavano angosciati e terrorizzati per le sorti della battaglia.

Appena atterrarono nel cortile d'ingresso, il portone si spalancò e lasciò che le donne per prime si riversassero all'esterno per riabbracciare i propri figli o i propri fratelli.

<< Dov'è Syria? >>.

Liam notò l'assenza della compagna ed un brutto presentimento lo colse, ma l'amazzone aveva solo aspettato il momento più opportuno per raggiungere i vittoriosi.

Un enorme sorriso le increspava le labbra mentre tra le braccia riposava tranquilla una neonata.

Le espressioni dei nuovi arrivati furono di gran sconcerto, ma la sorpresa non durò che una manciata di secondi.

<< Lei è Camille >> la presentò Syria.

<< E' nata in anticipo di qualche settimana, ma è sana e vivace >> disse Perrie.

Liam non aveva ancora proferito parola. Il suo sguardo era fisso sulla bambina che la sua compagna stringeva con affetto materno.

<< E'. Bellissima >> mormorò il lupo.

Poi alcune lacrime sgorgarono dai suoi occhi, mentre avvolgeva tra le braccia le sue donne.

Alla fine la vita prevaleva sempre sulla morte, e la nascita della piccola Camille Payne era solo l'inizio di un futuro luminoso e pacifico.

<< Devi forse dirci qualcosa Gemma? >> domandò poco dopo Apocalisse alla giovane.

La ragazza arrossì dalla testa ai piedi, consapevole di ciò che intendesse l'angelo.

Ancora non era riuscita a capacitarsene completamente, ma era contenta di quel dono inaspettato e certamente improvviso.

La sua paura però riguardava l'uomo che in quel momento la scrutava con espressione confusa e curiosa. Quegli occhi azzurri che sapevano farle battere il cuore all'impazzata e perdere in un istante il lume della ragione.

<< E-Ecco io... >> balbettò.

Valentine le prese il volto tra le mani, incurante del fatto che fosse ancora sporco e sanguinante.

La sua compagna era insicura su qualcosa, timorosa riguardo ciò che le sue parole avrebbero portato come conseguenza.

<< Ricordi quello che ti ho detto prima di partire? >> domandò il moro.

Gemma annuì, gli occhi lucidi dall'emozione.

<< Dicevo sul serio, quindi non devi aver paura sul fatto che qualunque cosa dirai mi allontani da te. Non potrei mai lasciare la donna che ha saputo riportare amore e serenità nella mia vita. Ti amo Gemma, qualsiasi cosa accada >> proseguì Valentine.

Quella confessione sembrò infondere calma e decisione alla giovane che, dopo un profondo respiro, confessò il suo piccolo segreto.

<< Sono incinta >>.

Chi tra Harry e Valentine rimase più sorpreso non era facile dirlo, ma certamente le loro espressioni non permisero agli amici di restarsene in silenzio.

I presenti scoppiarono a ridere nel vedere quei volti allibiti e senza parole, divertiti dalla scena e dai comportamenti dei due comandanti.

<< L-Lo so che non era previsto >> ammise Gemma.

Un colpetto di tosse lasciò le labbra di Apocalisse, gesto che attirò subito lo sguardo della giovane, di Valentine, ed anche di Louis ed Harry.

<< TU. LO. AVEVI. PREVISTO?! >>.

Apocalisse si permise persino di scrollare le spalle, fingendo un'espressione innocente che di gran lunga non le apparteneva.

<< Oh chissenefrega! >> esclamò Valentine.

Le sue braccia strinsero Gemma.

<< Spero solo di essere un buon padre >> confessò l'angelo moro.

Gemma sorrise felice.

<< Sarai un ottimo padre, ne sono certa >> lo rassicurò.

La pace, la libertà, e la serenità a lungo sperate ora potevano tramutarsi in realtà ed i nostri ragazzi non vedevano l'ora di scoprire quali altre sorprese riservasse per loro il futuro.


Tutte le grandi cose

hanno piccoli inizi.

(Prometheus)    




THE END




Angolo darkryry

Eccoci arrivati alla fine!

Wow mi sembra così strano poterlo dire, ma è davvero tutti finito.

Se ripenso a quando ho iniziato a scrivere questa mia follia, mi si accappona la pelle! Sono passati quasi due anni da quando ho scritto la parola 'prologo'!! Ammetto che questa ff ha avuto molti alti e bassi, anche causati dalla mia mancanza d'ispirazione e dagli impegni della mia socia SmileBlackSnow (che non smetterò mai di ringraziare per gli aiuti e gli incoraggiamenti che mi ha dato, ed anche per la splendida amicizia che si è creata tra noi grazie a questa collaborazione <3 ). Mi sembra ieri che le avevo chiesto se le andava di aiutarmi con la nuova storia che mi frullava in testa e non potete immaginare che emozione ricevere il suo 'sì' :)

Comunque, ora che tutto si è concluso vorrei ringraziare di cuore voi lettori che avete seguito con infinita pazienza questa mia storia pazza e per nulla regolare >.<

GRAZIE INFINITAMENTE!

Il finale aperto in principio non era ideato in questa maniera, ma dopo qualche riflessione ho ritenuto giusto non imporre nessuna 'fine' ovvia ma lasciare a voi lettori/lettrici la possibilità d'immaginare il futuro dei nostri personaggi :)

Mossa azzardata, ma la trovo soddisfacente (secondo la mia idea naturalmente).

Grazie ancora per aver speso un pò del vostro tempo a leggere questa storia!!

Un abbraccio ed un grosso bacione


darkryry

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