Capitolo 26

Questa ff è stata scritta con la collaborazione di SmileBlackSnow (Dolcesangue su EFP)




CAPITOLO 26


Helen's POV


Con estenuante lentezza l'oblio allentò la presa sulla mia coscienza e sul mio corpo, riportandomi nell'orribile realtà che stavo vivendo. Speravo che la pace durasse di più, che l'incoscienza mi tenesse ancora un po' lontana dalle terribili e malvagie azioni del presente.

Purtroppo non era un desiderio realizzabile.

Mi sentivo sporca, violata, spezzata totalmente da quel demone crudele e sanguinario. Sentivo il mio corpo pesante, dolorante, e sicuramente la mia pelle già mostrava i segni delle torture inflittemi da Chris. Eppure sapevo che ancora non avevo visto nulla, che il demone non era stato violento e spietato come soleva essere con le sue vittime.

Strinsi le lenzuola in un pugno, aprendo pian piano gli occhi per sgranarli improvvisamente. Lucifero mi stava osservando con un ghigno compiaciuto. Il Re degli Inferi era tranquillamente seduto al mio fianco, la schiena poggiata sui cuscini che adornavano il letto, e solo i boxer a coprire il suo fisico statuario.

Cercai di tirarmi su il più velocemente possibile, desiderosa di allontanarmi da quell'essere, ma un gemito di dolore lasciò le mie labbra. I muscoli dolevano in una maniera atroce, le ossa sembravano sul punto di spezzarsi, il mio corpo voleva solo riposare e restare immobile fino a tempo indeterminato.

<< Mia cara dovresti evitare gesti rapidi ed improvvisi >> mi schernì Lucifero.

Ricaddi sul materasso, serrando la mascella per evitare che altri sospiri sofferenti mi tradissero.

<< Chris ci è andato pesante con te >>. I suoi occhi grigi mi scrutarono attentamente, prima che un sorrisetto nascesse sulle sue labbra. << Fortunatamente avevo previsto quest'eventualità e quindi mi sono premurato di portarti una bevanda che ti avrebbe alleviato un po' il dolore >>.

Allungò una mano sul comodino alla sua sinistra, prendendo una fialetta che non avevo assolutamente notato. Il liquido scuro emetteva strane scintille, facendomi accapponare la pelle alla sola idea di doverlo ingurgitare.

<< Non fare la preziosa >>. Lucifero fu rapido a muoversi, sedendosi cavalcioni sul mio petto e tappandomi il naso, obbligandomi così a respirare con la bocca. << Ora bevi >>.

Stappò la fiala e ne fece scivolare il contenuto nella mia gola, scostandosi successivamente dal mio corpo sussultante per i colpi di tosse che mi colsero.

<< Questa pozione dovrebbe aiutarti a guarire più velocemente dalle violenze, giusto per permetterci di godere più tempo del tuo corpo >>.

Quella parole non mi rassicurarono per niente perché quel liquido significava un prolungamento delle torture di Chris e Lucifero. Poi un altro pensiero mi fece irrigidire e trattenere il respiro.

<< So a cosa stai pensando >>. Un altro ghigno solcò il volto del Re, mentre la sua mano carezzava la mia coscia fino a fermarsi sul mio grembo. << La pozione t'impedirà di restare gravida. Al momento non voglio che il tuo ventre impuro accolga un discendente dei demoni >>.

Un minimo sollievo mi colse. Ero terrorizzata all'idea di restare incinta di Lucifero o di Chris. Se mai avessi potuto avere dei figli, volevo che fossero di Zac.

Mi accorsi che la pozione stava facendo effetto quando riuscii a muovermi con minor sofferenza, nonostante fossi ancora lenta nei gesti.

<< Bene, come sempre Octavius ha fatto un lavoro eccellente >>.

Lo sguardo di Lucifero brillò di malvagità, mentre la consapevolezza di ciò che sarebbe avvenuto a breve mi fece tremare.

<< Pronta a divertirti ancora dolcezza? >>.


***


Narratore's POV


<< Oh cazzo! >>.

Quella fu principalmente l'esclamazione generale dei presenti.

Dopo che le fiaccole illuminarono l'enorme stanza dietro quelle porte misteriose, i ragazzi scoprirono con sconcerto cosa si celasse sotto il palazzo di Apocalisse.

<< Avrei preferito l'opzione del drago >> ammise Ivan.

Acquattato nella stanza c'era un gigantesco lupo dal pelo nero. Gli artigli risplendevano alla luce delle fiaccole, esattamente come le zanne bianche che sporgevano dal suo muso appuntito. Ma ciò che più fece tremare i presenti, comandanti compresi, furono i grandi occhi rossi della creatura.

Un ringhio, o forse era un tuono?, vibrò nella stanza a tal punto da far indietreggiare il gruppo. Nessuno avrebbe mai osato immaginare che sotto quel castello si nascondesse un mostro simile.

<< Fenrir >>. Apocalisse si avvicinò alla creatura, attirando su di sé quegli occhi scarlatti.

<< Lili >>. Louis fece un passo avanti, spaventato per la moglie.

Ma Apocalisse non lo ascoltò, alzando invece una mano per poter carezzare il muso del lupo. E questo si lasciò toccare come un innocuo ed addomesticato animale, emettendo dei suoni gutturali che fecero tremare lievemente il pavimento.

<< Finalmente ti sei svegliato >> sorrise Lili.

Il momento è giunto. La luna rossa ha influito sul mio lungo sonno. Rispose Fenrir.

<< Sa parlare! >> si stupì Perrie.

Il lupo spostò l'attenzione sul gruppo, facendo rabbrividire le ragazze ed immobilizzare gli uomini.

Non sottovalutare la mia intelligenza, ninfa. Il tono della creatura fu sprezzante e gelido come un vento invernale.

<< Lucifero sta per colpire la terra, deciso a sottomettere umani e creature magiche. Ci stiamo preparando al colpo decisivo e vorrei che tu prendessi parte alla battaglia, insieme ai Cavalieri >> decretò Apocalisse.

<< Che stai dicendo? >>. Valentine era scioccato.

<< Vuoi far combattere questa... questa creatura? >> domandò Erin.

<< E' una pazzia >> s'intromise Axel.

I vostri commenti stanno urtando il mio scarso autocontrollo. Dovreste essere onorati di trovarvi al mio cospetto ancora vivi e vegeti, perché se non fosse stato per la mia Signora ora vi starei gustando come un piccolo spuntino. Ringhiò Fenrir.

I quattro Cavalieri non riuscirono più a trattenere le risate, sorpassando il gruppo alleato per raggiungere Apocalisse ed il lupo.

<< Secondo me ti rimarrebbero sullo stomaco >> ridacchiò Pestilenza.

<< Dovresti essere un po' più paziente, non sono così male come sembrano >> ammise Carestia.

<< Ora basta! >>.

A quell'ordine di Lili il silenzio calò nella stanza. I Cavalieri tornarono seri e silenziosi, ed anche Fenrir si quietò, poggiando la testa sulle zampe anteriori.

L'angelo si rivolse ai compagni con tono pacato, ma con uno sguardo deciso e sicuro come mai prima d'allora.

<< Ho avuto molte visioni frammentate del futuro, ho valutato diverse strategie ed altrettante tattiche per garantirci una speranza di vittoria. Eppure il risultato era quasi sempre lo stesso: una totale sconfitta >>. Il gruppo trattenne il respiro, mentre la speranza si affievoliva dopo quelle parole. << Poi c'è stata una svolta: il ritrovamento delle pietre e del bracciale. Una nuova strada si è aperta, uno spiraglio luminoso che potrebbe condurci al trionfo ed alla pace. Ma quel percorso non possiamo prenderlo da soli, al nostro fianco dovranno esserci anche i Cavalieri e Fenrir. Ecco, ora si che vedo la possibilità di sconfiggere Lucifero ed i suoi seguaci >>.

Il silenzio la fece da padrone per alcuni secondi, minuti, mentre il discorso di Apocalisse penetrava le menti dei compagni e rivelava loro la pura e semplice verità.

<< Non mi sembra ci stai dando possibilità di scelta >> ironizzò Ivan.

Un sorrisetto malandrino incurvò le labbra di Lili. << No, direi proprio di no >>.

Louis si fece avanti, fissando negli occhi la moglie. << Mi fido di te >>.

E forse furono quelle parole, o forse la speranza di poter vivere in pace ed in libertà, a far arrendere anche il resto dei presenti, facendoli accettare quell'inconcepibile e pericolosa opportunità.


***


Apocalisse's POV


L'intervento dei Cavalieri e di Fenrir era indispensabile se volevamo una qualche speranza di vittoria. E finalmente i miei compagni l'avevano capito.

<< Seguitemi, non siamo ancora arrivati >> ammisi.

Superai Fenrir per dirigermi verso la porta che il suo corpo nascondeva, seguita dal resto del gruppo.

L'isola nascondeva molti passaggi segreti che solo nei secoli avevo scoperto, pian piano, girovagando e facendo attenzione ad ogni angolo. Quel cunicolo scavato nella roccia ci avrebbe portati in un luogo particolare, dove l'intensità della magia era nettamente superiore.

Quella grotta era stata scavata dall'impetuosità del mare e dalle frane che avevano colto il fianco di Soul. La liscia roccia era resa scivolosa dalle alte onde che s'infrangevano contro gli scogli, schizzando ovunque quell'acqua cristallina e gelida. Un'apertura mostrava il cielo parzialmente nuvoloso, ma i raggi della luna riuscivano comunque ad illuminare l'ambiente che ci circondava.

Eppure non era quello il mio obiettivo.

Schioccai le dita, facendo apparire dal nulla delle fiammelle che aumentarono la visibilità della caverna. E l'attenzione di tutti s'incentrò proprio dove volevo: un pentalpha inglobato in un cerchio perfetto faceva bella mostra di sé nel pavimento roccioso e lucido.

Ora era giunto il momento della verità.

<< Zac vai al centro del pentacolo >> ordinai.

Il demone sussultò, osservandomi con sguardo smarrito e dubbioso. Non era l'unico in quella condizione, ma quello non era il tempo delle spiegazioni. La teoria doveva essere lasciata da parte, cedendo il suo posto alla pratica vera e propria. Adesso non era il tempo delle parole, ma dei fatti.

<< Fidati di me Zac >>.

Non sapevo cos'avesse convinto il moro, se il mio tono determinato o il fatto che si fidasse realmente di me, ma obbedì alla mia richiesta e si sistemò dove gli avevo chiesto.

<< Harry, Louis, Niall, Zayn, e Liam. Ognuno di voi si metta su una delle punte della stella >> proseguii.

Sentivo qualcosa fremere nella parte più profonda del mio essere, qualcosa che a lungo era rimasto sopito ed imprigionato da solide catene. Una parte di me che a lungo era stata celata agli occhi di tutti, amici e nemici. Il mio nome non era stato scelto a caso, l'Altissimo mi aveva dato quel nome per una ragione. Ed ora era giunto il momento di mostrarlo anche al resto del mondo.

<< Dovrebbe succedere qualcosa? >> ironizzò Valentine.

Non avrebbe fatto lo spiritoso ancora a lungo.

Il cielo si era completamente rannuvolato, illuminato da lampi e tuoni poco udibili. Il vento iniziò ad alzarsi, soffiando sempre con più vigore. Le onde del mare si fecero più frequenti, più alte, più sferzanti contro gli scogli.

<< Che diavolo- >>.

Il bracciale al polso di Zac e le pietre nelle mani dei ragazzi presero a brillare. Il bracciale si sfilò dall'arto del demone e venne inglobato in una sfera di luce bianca e pura, mentre le pietre lievitarono dai palmi aperti dei cinque giovani e si sbriciolarono in frammenti invisibili, creando poi un vortice del loro distinto colore.

Infine calò il silenzio.

Il tempo, lo spazio, tutto si quietò e s'immobilizzò in quell'attimo sovrannaturale.

Mi avvicinai ai ragazzi, imitata solo dai miei Cavalieri. Ognuno di noi sapeva dove andare, sapeva a quale portatore della pietra accostarsi.

Affiancai Louis, scoprendo il lieve tremore del suo corpo ed il respiro accelerato solo in quel momento. Gli sfiorai la guancia, cercando di placare i suoi fremiti.

<< Stai tranquillo >> gli sussurrai.

I suoi occhi azzurri incrociarono i miei, mostrandomi la confusione, lo stupore, la paura, che stava provando in quel momento. Gli lasciai un dolce e casto bacio sulle labbra, prima di voltarmi verso il piccolo vortice nero che si librava dinanzi a noi.

Morte era con Harry, Carestia con Zayn, Guerra con Liam, ed infine Pestilenza con Niall.

I vostri padroni sono tornati. Pensai.

Il potere dei vortici s'intensificò, mentre spire sottili ed impercettibili avvolsero la mia figura, penetrando nella mia pelle. Rilasciai un sospiro e percepii un rottura netta, un rumore assordante e chiaro, come quando una chiave viene girata con sicurezza nella serratura per aprire la porta. Ecco, le catene e le barriere che imbrigliavano la mia vera potenza vennero distrutte in un solo istante.

Il mio sangue era pura magia. Il mio corpo ne irradiava ogni briciolo di forza ed intensità. Il mio essere e la mia anima ne erano saturi e completi come da secoli non succedeva.

Questa era la mia vera potenza. Questa era l'illimitata e reale magia che io ed i miei Cavalieri celavamo a tutti.

Questi eravamo i veri noi, gli unici ed i soli che poteva scatenare l'Apocalisse.

In contemporanea, io ed i Cavalieri allungammo una mano verso la sfera luminosa sopra Zac.


Solo il sovrano prescelto potrà trovare,

le armi che ogni essere possono annientare.


Risvegliati dal letargo dopo tanto tempo,

i Signori della Guerra il prescelto hanno eletto.

Le armi universali or ora appariranno,

ed al loro sovrano il vero potere conferiranno.


E dopo aver pronunciato all'unisono queste parole, due pugnali brillanti comparvero dalla sfera luminosa, e lievitarono dinanzi lo sguardo scioccato di Zac.

<< Impossibile >>.

<< Quelle sono davvero le leggendarie armi universali >>.

Il demone, con titubanza, allungò le mani fino ad avvolgere l'elsa dei due pugnali. Quelle armi erano state forgiate per lui secoli addietro, custodite con cura da me ed i miei Cavalieri fino al momento in cui non le avremmo consegnate a colui che le meritava. Al prescelto che avrebbe saputo usarle con giustizia.


***


Gemma's POV


Il sonno non voleva saperne di concedermi quell'oblio di cui necessitavo. Morfeo sembrava propenso a lasciarmi ancora sveglia, vigile, e colma di pensieri. Avevo bisogno di staccare la spina, di lasciarmi avvolgere dalle oscure braccia dell'incoscienza, ma il mio corpo e la mia mente non sembravano concordi.

Avevo lasciato il mio caldo letto per rifugiarmi nell'enorme biblioteca del palazzo, convinta che la lettura avrebbe avvicinato il sonno che tanto agognavo. E volevo anche sapere, volevo capire e conoscere quel nuovo mondo popolato da creature mitiche e magiche.

Lasciai scorrere il mio indice sulle coste di quei volumi antichi e grossi, riuscendo a decifrare solo una parte di tutti quei titoli presenti. La maggior parte di quei libri erano ancora in latino, in greco, in lingue che non avrei mai saputo leggere o imparare.

Sobbalzai quando un libro scivolò dalla mensola e cadde al suolo con un tonfo, rimbombando nella silenziosa biblioteca. Mi porta una mano sul petto, cercando di calmare il mio affanno ed i battiti del mio cuore impazzito. I miei occhi si puntarono sulla copertina immacolata, eppure apparentemente vecchia di secoli.

Leggilo.

Sussultai nell'udire quella voce sconosciuta e mi guardai intorno, constatando che non c'era nessun'altro in quella stanza.

Scopri la verità. Tu sei l'unica che può farlo.

<< Chi sei? >> domandai.

Se qualcuno mi avesse osservata, avrebbe ritenuto fossi pazza a parlare da sola. Ma quella voce gentile non l'avevo immaginata. Era reale.

Chi sono non ha importanza mia cara. Ciò che conta è la storia che leggerai in quel libricino. Sazia la tua curiosità, amplia la tua conoscenza. Sono sicuro che imparerai molto da quelle pagine.

Ero sempre più confusa per quelle parole, ma lo sconosciuto aveva ragione: ero curiosa.

Raccolsi il libricino, dirigendomi verso il divano al centro della biblioteca su cui era poggiata anche una tazza di the. Mi sedetti comoda, allungando le gambe e poggiando la schiena contro il bracciolo del divano.

I polpastrelli saggiavano la consistenza in pelle della copertina, prima che allentassi il piccolo nodo in corda che chiudeva quel libro. Le lettere erano scritte chiare e marcate, la calligrafia era sinuosa e precisa. E quando il mio sguardo iniziò a scorrere sulle parole incise su quelle pagine, compresi che, in realtà, quello era un diario segreto.


Oggi ho incontrato una donna, forse l'umana più bella su cui i miei occhi si sono mai posati. Avevo appena concluso un'altra missione assegnatami dall'Altissimo, quando l'ho vista.

I suoi lunghi capelli neri svolazzavano attorno al suo volto a causa della brezza pomeridiana. I raggi del sole carezzavano la sua pelle nivea e, ne ero certo, delicata. Le sue piccole mani sciolsero il nodo stretto della cintura in pelle che le stringeva la vita, liberandosi poi di quell'abito bianco. Il suo corpo nudo si mostrò ai miei occhi indegni, ma anche se sapevo di non potermi permettere una simile visione celestiale, non sono riuscito a trattenermi dal continuare a fissare quella figura snella ed elegante che s'immergeva nelle fresche acque del mare.

Mentre continuavo ad osservare quella fanciulla misteriosa nuotare spensierata, qualcosa è avvenuto al mio corpo. Le mie mani hanno iniziato a formicolare, desiderose di toccare quella figura angelica. Le mie dita volevano perdersi tra quelle ciocche nere, fino a stingerle delicatamente. Volevo sentire il sapore della sua pelle sulla lingua, percorrere con le labbra ogni centimetro del suo corpo. Volevo essere avvolto dal suo profumo e dalle sue braccia sottili, mentre mi beavo della sua voce che gridava e gemeva il mio nome.

Non ho mai avuto certi impulsi, eppure quella fanciulla è riuscita a svegliare il mio istinto, ha acceso il mio desiderio carnale.

Per la prima volta mi sono eccitato ed ho ardentemente desiderato una donna, una giovane ed innocente umana.


[...]


Finalmente sono riuscito a scoprire il nome della fanciulla dai capelli neri. Seguendola di nascosto, ho udito suo padre chiamarla e riferirle di aver trovato un potenziale marito per lei.

Brenna è il suo nome.

Non so perché, ma non voglio che un altro uomo la reclami come sua proprietà. Voglio che Brenna sia mia, solo mia.


Trattenni il respiro quando lessi il nome della giovane menzionata.

Brenna.


<< Valentine si era infatuato di un'umana, molti secoli fa. Il suo nome era Brenna >>.


Le parole di Apocalisse erano impresse nella mia mente, esattamente come lo era quel nome su quelle vecchie pagine.

Con le mani che iniziavano a tremarmi leggermente ed il respiro lievemente affannato, ripresi la lettura. I pensieri di Valentine scorrevano sotto i miei occhi ora più vigili ed attenti. La mia mente elaborava in continuazione tutto ciò che l'angelo aveva riportato, ed il mio cuore si strinse per le emozioni che impregnavano quelle frasi.

Valentine era seriamente attratto da Brenna, forse il suo era davvero amore.


Non riesco a credere a ciò che è appena successo.

Anche se la realtà è proprio sotto i miei occhi, mi sembra di essere in un magnifico sogno.

Brenna mi si è concessa. La bellissima fanciulla che ora giace accanto a me, ha deciso che ero degno della sua purezza e mi ha concesso tutta se stessa.

Ho ancora i brividi, ma è tutto vero. Le mie mani hanno stretto il suo corpo contro il mio. La sua voce ha invocato il mio nome ogni volta che mi spingevo in lei. Il suo profumo è impresso sulla mia pelle ancora sudata, esattamente come il mio è sulla sua. Le sue piccole mani mi hanno stretto e le sue unghie hanno graffiato le mie spalle e la mia schiena, ma non ho provato dolore al contrario, ho solo sentito aumentare il mio desiderio di possederla fino a non avere più forze. E così è stato.

L'ho presa già tre volte, in tre posizioni differenti. Ed ogni volta è stata migliore della precedente.

Forse ora posso capire cosa intendeva Apocalisse, quando la sentivo parlare dell'affetto che prova nei confronti di William.

Non avevo mai compreso cosa ci trovasse in quell'umano, ma forse Brenna era destinata ad incrociare il mio cammino proprio per farmelo capire. Per farmi aprire gli occhi e così allargare i miei orizzonti.

Chissà, magari potrei anche crearmi un futuro, una famiglia, con questa magnifica donna al mio fianco.


Sentii le mie guance accaldarsi mentre leggevo i momenti intimi tra Valentine e Brenna. L'angelo era sempre piuttosto dettagliato nel descrivere quei particolari momenti, ed anche se sapevo di star oltrepassando il limite non riuscivo a smettere di leggere. Non riuscivo ad ignorare quelle parole e nemmeno la stretta allo stomaco che quei momenti passati mi causavano.

Perché dovevo sentirmi così per dei fatti avvenuti secoli addietro?

Ero gelosa forse?

Scossi la testa, dandomi della stupida per averlo solo pensato. Perché mai dovevo essere gelosa di Brenna?

Le pagine scorrevano una dopo l'altra, mentre i ricordi di Valentine ora diventavano parte di me. I suoi pensieri, le sue emozioni, tutto ciò che l'angelo aveva riportato su quel diario ora era parte anche di me.


Le mie mani sono sporche di sangue fresco.

Il mio cuore è ridotto in mille pezzi e nessuno potrà mai riaggiustarlo.

Ho ucciso Brenna.

Lei, l'unica donna che ho mai amato, mi ha tradito con il mio nemico. Si è concessa a Lucifero, è diventata una demone, ha ucciso dei miei compagni. Ha ucciso anche me.

Non fisicamente, ma mentalmente ed emotivamente.

Non credo esista tradimento peggiore di questo. Non penso che esista un dolore più profondo di quello che sto provando ora, sovrastando il corpo senza vita della donna a cui avevo dato tutto me stesso.

Mi odio per essere diventato così debole.

Odio le emozioni che sto provando, il dolore e le lacrime che stanno rigando il mio viso.

Odio tutto questo.

Ma ciò che odio di più, sono gli umani.

Creature inferiori ed indegne di essere al mondo. Meritano di perire uno ad uno sotto i colpi della mia ira, della mia sofferenza.

Uccidere Brenna non è sufficiente, ho ancora voglia di vendetta.

Non amerò mai più. Nessuno riuscirà mai più a ridurmi in questo stato.

E' una promessa.


Ormai le lacrime rigavano il mio volto ed il mio corpo sussultava a causa dei silenziosi singhiozzi che non riuscivo a fermare.

Capivo perché Apocalisse mi avesse accennato alla storia di Valentine e Brenna, ma il suo racconto non era minimamente paragonabile ai pensieri ed ai sentimenti che l'angelo aveva riportato in quel libretto.

Ora che sai la verità, puoi compiere un miracolo.

La voce misteriosa era tornata, ma ero troppo sconvolta per impaurirmi o anche solo per scoprire chi fosse. Mi sentivo prosciugata della mia energia, della mia forza, e tutto a causa di ciò che avevo appena letto.

Quanto dolore aveva dovuto sopportare Valentine?

Il diario che giaceva al mio fianco scomparve all'improvviso, esattamente nello stesso istante in cui le porte della biblioteca si aprivano con un lieve scricchiolio.

La figura del moro apparve sulla soglia, mentre i suoi occhi grigi si posavano su di me.

<< Cosa fai ancora sveglia a quest'ora? >> domandò Valentine.

Il suo tono freddo mi fece rabbrividire, ma non era paura ciò che sentivo. Al contrario, volevo avvicinarmi e sentirmi avvolgere dal calore del suo corpo virile.

Il comandante si avvicinò silenzioso, mantenendo un'espressione seria e distaccata.

<< Stai bene? >> chiese ancora.

La mia mente si scollegò nell'esatto momento in cui Valentine si acquattò dinanzi a me, giusto per essere al mio stesso livello. Le mie braccia si allacciarono al suo collo, mentre nascondevo il volto contro la sua spalla.

Lo sentii irrigidirsi al mio gesto improvviso, ma non me ne curai. I singhiozzi ripresero a scuotere il mio corpo mentre le lacrime bagnavano non solo le mie guance, ma anche la maglietta dell'angelo.

<< M-Mi di-dispiace tan-to >> sussurrai.

Le braccia muscolose di Valentine mi circondarono gentilmente, stringendomi contro il suo petto.

Nonservivano altre parole in quel momento.





Angolo darkryry

Eccomi qui con l'aggiornamento!!

Prima di tutto vorrei farvi tantissimi auguri di buona Pasqua!! Spero possiate passare questo giorno con felicità e circondati dai vostri cari :)

Mentre passando al capitolo: ve lo aspettavate?

Non è un drago, è solo un enorme cucciolotto peloso XD

Uhuh qualche domanda finalmente trova risposta, ma altri dubbi potrebbero essere appena nati >.< come adoro incasinare sia voi che me! XD

Ed ecco che scopriamo anche qualche tassello del passato del nostro bellissimo (nonchè stuprabile *ç*) Valentine... riuscirà Gemma nell'impresa di riportarlo sulla retta via?! Bah, chi lo sà!

Forse lo scopriremo nel prossimo capitolo come potremmo non scoprirlo affatto... no ok, non sono così crudele! XD

Si scoprirà a breve tranquilli/e ;)

Di nuovo Buona Pasqua e buon proseguimento di giornata! (nonostante abbiamo un'ora in meno rispetto al solito T.T sigh cry)

A presto!!


darkryry

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