Capitolo 23

Questa ff è stata scritta con la collaborazione di SmileBlackSnow (Dolcesangue su EFP).





CAPITOLO 23


Helen's POV


Con estrema lentezza ripresi conoscenza, ma aspettai alcuni istanti prima di aprire gli occhi. L'ultima cosa che ricordavo era Zac svenuto e Chris che uccideva Lysander. Poi cos'era successo?

Le palpebre sembravano macigni e ci misi alcuni minuti prima di aprirle completamente. La stanza in cui mi trovavo mi era sconosciuta e le pareti spoglie e prive di finestre non aiutavano il mio orientamento. L'unica eccezione era un'altra stanza illuminata da alcune torce che mi lasciarono intravedere quello che doveva essere il bagno, data la vasca che riuscivo a scorgere dalla mia posizione.

Tentai di sedermi su quello che scoprii essere un letto a baldacchino, ma privo di tendine e con solo un sottilissimo e trasparente lenzuolo a coprire il mio corpo. Sussultai nell'accorgermi di essere completamente nuda e lo stupore aumentò quando notai le caviglie ed i polsi bloccati dai moncherini di quelle che erano delle catene spesse e pesanti.

Il rumore di una porta che veniva aperta mi fece alzare lo sguardo dinanzi a me, mentre due uomini varcavano la soglia che si mimetizzava perfettamente con le pareti.

<< La mia gradita ospite si è finalmente svegliata >>.

I capelli castani erano riportati indietro in un ciuffo elegante. Il volto spigoloso e virile presentava un lieve strato di barba scura. Il ghigno malvagio mi fece venire la pelle d'oca. Il corpo avvolto in abiti attillati e puramente neri. E gli occhi grigi illuminati da una luce maliziosa e pericolosa.

L'altro uomo non era altri che Chris, che con un sorrisetto poco raccomandabile mi raggiunse e mi afferrò per un braccio, costringendomi ad alzarmi.

<< Un essere inferiore come te deve portare rispetto a chi gli è superiore. Inginocchiati dinanzi il Re degli Inferi >>. Poi il demone mi spinse ai piedi del suo signore.

Il castano si abbassò su un ginocchio, prendendomi il mento con studiata gentilezza, e facendomi alzare il viso verso di lui.

<< Io sono Lucifero, principessa Helen >> si presentò, facendomi tremare sotto il suo sguardo ed il suo tocco << Sei persino più bella di come Chris ti aveva descritta. Sarà un piacere passare del tempo con te >>.

Ed a quelle parole compresi che il mio inferno personale stava per cominciare.


***


Erin's POV


Zac era tornato silenziosamente nella sua stanza, lasciandomi sola al cospetto del Cavaliere Morte.

<< Cosa posso fare per te? >> chiesi umilmente.

Anche se ero una dei Setti eletti, scelta personalmente dall'Altissimo per comandare il gruppo degli angeli della morte, riconoscevo nell'uomo dinanzi a me una creatura nettamente superiore. Il potere di Morte era maggiore del mio, più fine e preciso, ed era sicuramente più forte sotto molti punti di vista.

<< Non c'è alcun bisogno che ti mostri sottomessa a me >> disse Morte << Anche se non siamo uguali, siamo comunque più simili di quanto pensi Erin >>.

<< Non credo di incutere tanto timore quanto te >> sdrammatizzai.

Morte rise, scuotendo la testa divertito.

<< No, credo proprio di no >> acconsentì il biondo.

Tornai seria esattamente come il Cavaliere che mi osservò con attenzione.

<< Hai notato nulla di strano nei tuoi poteri? >> chiese infine.

<< Non mi sembra >>.

<< Non è avvenuto nessun cambiamento ultimamente? Sicura che niente abbia interferito? >>.

Aggrottai la fronte, riflettendo attentamente sulle sue parole.

<< Liam era sulla mia lista >> ammisi.

<< Eppure è ancora vivo >> rammentò Morte.

Incrociai quelle iridi verdi, ma era un verde differente da quello di mio marito Harry. Lo sguardo di Morte era più scuro ed incantatore, come un vortice smeraldino che cambiava tonalità a seconda delle sue emozioni.

<< Camille è morta al posto suo >> mormorai << Il nome di Liam è stato sostituito nel momento in cui la Regina delle amazzoni ha fermato Lilith dal sferrare il colpo di grazia >>.

<< Non è normale che un nome sulla lista venga sostituito o addirittura cancellato. E' successo solo in un'altra occasione, ed è stata proprio quella a generare questo squilibrio del tuo potere >> annunciò il biondo.

<< Ti stai sbagliando. Non ho mai saltato un nome >>.

<< Ne sei sicura Erin? Non stavi forse per uccidere Zac perché era giunta la sua ora? >>. Morte incrociò le braccia al petto, continuando a fissarmi.

<< Lis. Quella volta è stata Lis ad intervenire >> ricordai << Stavo per colpire Zac quando Apocalisse mi ha fermata. Ha detto che il demone doveva vivere >>.

Morte annuì. << La mia Signora aveva ragione, Zac è un ottimo alleato e sarà un grande Re in futuro. Però da quel momento il tuo potere ha iniziato a vacillare. La forza della mia Padrona ha influito notevolmente su di te e questo ha indebolito il tuo potere di morte. I nomi che compaiono sulla lista non sono più permanenti, ma possono cambiare se c'è un evento esterno ad ostacolare la tua sentenza >>.

<< Stai dicendo che non posso più affidarmi al mio potere? >>. Ora ero sconvolta.

Era successo solamente in due casi che le mie vittime sopravvivessero, ma mai avrei pensato che quel primo insuccesso avrebbe causato tanti guai.

<< Sto dicendo che hai bisogno di riacquistare il pieno controllo del tuo potere >> specificò il biondo.

<< E cosa dovrei fare per riportare l'equilibrio? >> domandai.

Stavolta Morte ghignò. Un sorrisetto malizioso e poco rassicurante.

<< Inizieremo l'addestramento domani >> sentenziò Morte.

Dire che ero allibita sarebbe stato un eufemismo. << Cosa?! >>.

<< Hai sentito bene Erin. Da domani ti allenerai con me per riacquisire l'equilibrio del tuo potere, e magari aumentarne la forza >>. Il biondo ridacchiò, facendomi un occhiolino. << Ci sarà da divertirsi >>.

Non poteva parlare sul serio!

<< Oh sì, sono più che serio >>. E dopo quella conferma, Morte si allontanò continuando a ridacchiare.


***


Zac's POV


Varcai la soglia della stanza assegnatami, proseguendo verso il grande letto matrimoniale e lasciandomi cadere supino sulle lenzuola. Sentivo gli occhi bruciare a causa del breve pianto liberatorio di poco prima, chiedendomi come fosse riuscita Erin a farmi cedere tanto facilmente. Non solevo mostrami debole o emotivo dinanzi a nessuno, ad eccezione di Helen.

Helen.

Il pensiero della mia donna nelle grinfie di mio padre mi faceva ribollire il sangue nelle vene. La paura mi serrava lo stomaco in modo doloroso, mentre il cuore batteva un ritmo forsennato.

Dovevo trovarla, il prima possibile.

Il bracciale argentato posato sul comodino iniziò a brillare improvvisamente, facendomi scattare a sedere sul letto. Ancora non sapevo cosa fosse precisamente quell'oggetto, l'unica cosa certa era che quel misterioso gioiello era spuntato fuori dalla sfera luminosa di quell'altrettanto misteriosa sala del palazzo a Suspendìa.

<< Curioso che proprio tu sia riuscito a trovare un manufatto simile >>.

Il mio sguardo corse all'uomo che se ne stava tranquillamente appoggiato sulla soglia della mia stanza. La sua postura e la sua espressione parevano rilassate, ma la scintilla che colsi nel suo sguardo scuro mi fece intendere che era lungi lontano dall'essere pacato. Era eccitato ed incuriosito.

<< Tu sai cos'è questo bracciale? >> domandai.

Guerra ghignò, incrociando le braccia sul petto e sorreggendosi contro lo stipite con una sola spalla.

<< Quello che hai in mano potrebbe ribaltare a nostro favore le sorti della battaglia decisiva >> commentò il Cavaliere.

Aggrottai la fronte, confuso per le sue parole, riportando la mia attenzione sul bracciale. Non era nulla di speciale, sembrava un comunissimo accessorio d'argento purissimo e privo di qualsiasi decorazione.

<< Non capisco... >>. M'interruppi, scoprendo che Guerra era scomparso silenziosamente proprio com'era arrivato.

Cosa voleva dire il Cavaliere?

Perché pensava che quell'oggetto potesse donarci una speranza di vittoria?


***


Narratore's POV


L'Altissimo sapeva che quella guerra avrebbe portato o la salvezza della terra o la sua completa distruzione.

Stavolta Lucifero sembrava intenzionato ad andare fino in fondo, voleva dominare tutto e tutti, voleva rendere schiavi o cadaveri i suoi nemici, desiderava ardentemente e con ferocia sopraffare coloro che lo avevano rilegato nel Regno degli Inferi per molti secoli.

L'Altissimo stava osservando alcuni fogli sparsi su un lungo e scuro tavolo dinanzi a lui. Due dei suoi comandanti erano stati uccisi e questo creava un enorme squilibrio tra i suoi guerrieri. Due dei suoi figli erano morti, ed ora bisognava riguadagnare le forze per non lasciarsi annientare ancora.


Ogni cosa ha un suo prezzo.

Una vita per una vita.


L'Altissimo alzò lo sguardo quando percepì i passi del suo ospite.

<< Mi avete mandato a chiamare? >>.

L'uomo che gli si parò dinanzi era uno dei suoi guerrieri più forti e temibili. Aveva conosciuto la disperazione, l'odio, il terrore, ed aveva reso queste emozioni le sue armi contro i nemici. Ora doveva anche imparare a conoscere e sperimentare il vero amore, la dolcezza, la compassione. Solo comprendendo che la razza umana non era esclusivamente malvagia e traditrice, allora sarebbe diventato un guerriero migliore di quanto non fosse.

<< Abbiamo bisogno di te, Valentine >> asserì l'Altissimo.

<< Sto già svolgendo missioni per decimare i nostri nemici >> disse il comandante.

<< Ed hai sempre concluso il lavoro in modo impeccabile, ma ciò che ti sto chiedendo stavolta è molto più importante e... delicato >>.

Valentine assottigliò lo sguardo, comprendendo che la richiesta non sarebbe stata di suo gradimento.

<< Apocalisse ha condotto un gruppo di umani sulla sua isola, che anch'io ho scoperto solo dopo che lei mi ha rivelato il suo progetto. Ivan, Axel ed Erin sono con lei, ma hanno bisogno anche di te ora che Lysander e Zacharel sono stati uccisi >>.

<< Sapete perfettamente che sarebbe meglio non farmi avvicinare ad alcun essere umano >> s'irritò Valentine.

<< Apocalisse mi ha espressamente riferito che il tuo contributo sarebbe vitale per una possibile vittoria >> espresse l'Altissimo.

Valentine conosceva abbastanza bene Apocalisse e sapeva che il suo potere di preveggenza non sbagliava quasi mai. Ciò che non capiva era perché l'altro comandante lo volesse con loro fino a quel punto, dato che Lis sapeva perfettamente del suo odio verso gli umani.

<< Ti prego Valentine, metti da parte il tuo rancore ed il tuo disprezzo. L'essere umano non è solo traditore ed egoista, ma può celare nel suo animo molto più calore, gentilezza, ed amore, di quanto tu possa immaginare >> lo supplicò l'Altissimo.

L'angelo era consapevole della veridicità di quelle parole, ma il suo orgoglio non voleva accettare quella possibilità. Era già stato pugnalato alle spalle da una donna umana, non voleva riprovare un simile dolore.

<< Apocalisse ed Erin hanno legato la loro vita a quella di due giovani umani. Brenna ti ha fatto un torto gravissimo, ma devi comprendere che non tutte le donne sono come lei >>.

Al sentir pronunciare quel nome dopo tanto tempo Valentine sentì la rabbia ammontare dentro di lui e strinse i pugni per cercare di mantenere il controllo.

Sapeva del matrimonio degli altri due comandanti, l'aveva percepito esattamente come gli altri angeli, e ne era rimasto scioccato. Le due donne guerriere si erano lasciate abbindolare da due comuni umani e si erano unite a loro per l'eternità.

<< Raggiungi i tuoi fratelli e le tue sorelle su Soul e potrai vedere coi tuoi occhi quanto gli umani possono essere affabili. E potrai anche vedere quanto sono felici Apocalisse ed Erin con Louis ed Harry >>.

Il comandante non si sentiva tanto incerto e vulnerabile da moltissimi secoli.

<< Lasciati il passato alle spalle >>. L'Altissimo fissò l'angelo con gli occhi lucidi. << Meriti di vivere il presente. Meriti di amare ed essere amato a tua volta >>.

E Valentine percepì una piccola crepa nei propri muri, che credeva solidi ed impenetrabili.


***


Harry's POV


<< La pietra che ti ho consegnato e che hai ritrovato quest'oggi è molto particolare >>.

Dopo l'apparizione improvvisa del Dio, dovuta forse all'illuminarsi della pietra che avevo recuperato dall'isola, Erin ed io ci eravamo ricomposti per ascoltare le ragioni che avevano spinto Ade a manifestarsi.

<< Cos'ha di speciale? >> domandai.

Erin osservò attentamente l'oggetto della conversazione, rigirandoselo nel palmo lentamente.

<< Questa pietra è comunemente conosciuta come: turchese. Ma in quanti sanno che questa è direttamente collegata a Morte? >>.

Alzai di scatto il volto in direzione del Dio, scioccato per la sua replica. Quella pietra rimandava alla morte?

<< Harry, questa roccia è impregnata di potere. Riesco a percepirne l'immensa ed intensa forza che racchiude dentro di sé. Il turchese può incrementare la mia magia, ma non saprei come usufruire della sua capacità >> ammise mia moglie.

<< Questa pietra non è destinata a te, Erin >> la interruppe Ade << Il turchese risponde solo al proprio padrone >>.

<< A me? >>. Ero confuso, non pensavo di...

<< No Harry, nemmeno tu sei il suo signore >>. Ade scosse lievemente il capo, prima di essere avvolto dalle tenebre. << Trovate il vero ed unico padrone del turchese. Lui ed i suoi compagni hanno bisogno delle pietre che avete trovato per incrementare la loro forza e, forse, col loro aiuto potremmo anche vincere questa guerra >>.

E poi il Dio scomparve.


Mi rigirai il turchese tra le mani, osservando i raggi della luna riflettersi sulla sua superficie liscia e dura. Chi poteva essere il padrone di quella roccia? Dove l'avrei dovuto cercare? Non avevo nessuna informazione su di lui o su dove potesse essere.

<< Haz >>.

Poggiai la pietra sul comodino accanto al letto, prima di stendermi nuovamente sul fianco per trovarmi faccia a faccia con mia moglie. I suoi occhi mi stavano osservando ancora assonnati, mentre un timido sbadiglio le faceva increspare la bocca rosea.

Un brivido mi percorse la spina dorsale mentre il mio sguardo restava fisso su quei boccioli morbidi ed invitanti. Da quanto tempo non stavamo insieme?

Erin sembrò leggermi nella mente, o forse era il nostro legame a permetterci di capire i pensieri l'uno dell'altra. Non rimuginai molto su quell'interrogativo perché in pochi istanti le labbra di mia moglie combaciavano perfettamente con le mie.

Strattonai le coperte facendole cadere ai piedi del letto, mentre afferravo con gentilezza i fianchi di Erin per portarla sopra di me. La mia maglietta le stava divinamente, ma la visione diventò paradisiaca quando – tolto quell'inutile pezzo di stoffa – il suo corpo nudo si mostrò ai miei occhi. Rettifico: il suo corpo seminudo.

<< Perché indossi le mutande? >> chiesi confuso.

Erin arrossì, mordicchiandosi il labbro inferiore.

<< Periodo off limits >>. Il suo sussurro intimidito mi fece ridacchiare.

<< Non devi vergognartene, non con me >> dissi, avvicinando la mia bocca al suo collo.

Le mie mani risalirono la sua schiena nuda, facendo una lieve pressione per farla piegare verso di me. Le mie labbra lambirono la sua gola, e succhiai fino a lasciarle un segno del mio passaggio. Poi scesi lentamente sulle sue clavicole, baciando e mordicchiando quella pelle profumata, fino a raggiungere il suo seno.

Le sue braccia mi cinsero il collo e mia moglie s'inarcò sostenuta dalle mie mani, concedendomi pieno accesso al suo petto. Il respiro ora più veloce faceva alzare ed abbassare quelle due perfette colline davanti al mio sguardo famelico, poi mi appropriai del capezzolo sinistro. Lo coprii con la mia bocca, lo stuzzicai con la lingua fino a renderlo eretto al massimo, lo strinsi tra i denti e lo rilasciai per poi riprendere quella dolce tortura. Erin gemeva e soffiava il mio nome, la sua mano destra artigliò i miei capelli e li strinse con forza, facendomi ringhiare.

<< Ti voglio Erin. Ho bisogno di averti >> sospirai eccitato.

Il mio membro era duro come il marmo e doleva tanto da farmi impazzire. Avevo bisogno di perdermi in quel corpo creato appositamente per me. Necessitavo di sentire la carne morbida e calda del mio angelo avvolgermi e stringermi fino a farmi dimenticare tutto ciò che non riguardava me e lei.

<< Non. Possiamo. >>. Erin farfugliava.

<< Ti prego amore >>. Non m'importava se aveva il ciclo, non ero così schizzinoso come altri uomini.

<< M-Ma... >>. Erin sussultò quando, afferrandole saldamente i fianchi, la spinsi contro la mia erezione.

Era passato molto tempo dall'ultima volta che avevamo fatto l'amore, ed io ero arrivato al mio limite.

<< Nella. Nella doccia. Ora! >> gridò mia moglie.

Non me lo feci ripetere due volte e mi alzai tenendola in braccio senza alcuno sforzo, mentre le sue gambe si avvolgevano attorno il mio bacino. Mi precipitai nella doccia e permisi alla mia donna di riappoggiare i piedi a terra, poi chiusi le ante di vetro del box subito dopo aver lanciato sulle mattonelle del pavimento i miei boxer e le mutandine di Erin. Lei aprì il getto tiepido dell'acqua, lasciandoci bagnare entrambi, e successivamente mi bloccò contro la parete.

<< Cazzo! >>. Gettai indietro il capo, prendendomi anche una bella testata contro il muro su cui ero poggiato.

Peccato che il dolore non poteva certo sopraffare l'intensa ed ardente sensazione che mi stava trasmettendo la bocca di mia moglie. Inginocchiata dinanzi a me, la lingua di Erin stava percorrendo maliziosamente tutta la mia lunghezza che poi fu accolta tra le sue labbra rosse per i nostri baci. Quello era il paradiso, esattamente al centro dell'inferno!

<< Cazzo. Erin. Caz- >>. Non riuscivo nemmeno a parlare, troppo concentrato su quella calda bocca che mi stava regalando un piacere immenso.

Con uno sforzo inumano riuscii a trattenermi e ad allontanare mia moglie.

<< Ops. Sono stata troppo energica?! >>. Quel ghigno malandrino mi fece perdere l'ultima briciola di autocontrollo che possedevo.

Ribaltai le posizioni, afferrandole la coscia destra e portandola oltre il mio fianco. In quella posizione Erin dovette aggrapparsi alle mie spalle per cercare di mantenere l'equilibrio su una sola gamba.

<< Ora proverai la forza dell'incendio che hai appiccato, mia bella mogliettina >> soffiai al suo orecchio.

Afferrai con la mano libera il mio sesso e lo posizionai all'entrata della sua femminilità, spingendomi dentro di lei con un colpo secco.

Sbuffai un lamento di piacere nello stesso istante in cui Erin si lasciò sfuggire un grido estasiato. Finalmente mi sentivo di nuovo completo, riunito alla mia perfetta metà.

Arretrai ed affondai fino in fondo, compiendo questi movimenti lentamente e regolarmente. Dovevo ammettere che fare l'amore durante il suo periodo mestruale era strano, ma anche unico. Erin sembrava più sensibile del solito ed il sangue, unito ai suoi liquidi, la rendevano più scivolosa ad ogni mio passaggio.

<< Haz. Hazza. Cazzo sì! >>. Erin gemeva e mi graffiava le spalle.

Le afferrai anche l'altra coscia e la sollevai per aver un miglior accesso al suo centro, aumentando nel contempo il ritmo degli affondi, sentendo che entrambi eravamo vicini all'apice. Il suo corpo mi accoglieva fino in fondo, serrandomi in una stretta ferrea quando Erin venne. Le contrazioni della sua intimità furono lo stimolo decisivo per farmi raggiungere a mia volta l'orgasmo.

Restammo in silenzio per vari minuti, tentando di regolarizzare i nostri respiri e far cessare i tremiti dei nostri corpi ancora allacciati.

<< Sai >>. Erin sorrise, facendo incrociare i nostri sguardi. << Non è così male farlo durante quel periodo >>.

<< Deduco che ci sarà una prossima volta >> ghignai.

Mia moglie non rispose, o almeno non lo fece a parole, ma il bacio passionale che mi donò confermò pienamente la mia intuizione.


***


Gemma's POV


Non sapevo spiegarmi da quando ero diventata così mattiniera, forse dal momento in cui avevo scoperto l'esistenza della magia e delle creature che si pensava appartenessero solo alle favole, alle leggende, ai miti che tanto mi affascinavano quanto spaventavano. Oppure era quell'enorme e sconosciuto castello a rendermi più nervosa del solito.

A Suspendìa non avevo avuto problemi ad ambientarmi, gli abitanti del palazzo erano amichevoli e simpatici nonostante fossero dei temuti guerrieri, invece a Soul era tutto diverso. Qui solo i Cavalieri erano i risiedenti del castello e non c'era nessun altro oltre loro. Non sapevo che creature ospitasse la foresta che circondava quel palazzo, e probabilmente era proprio questo a spaventarmi.

Su quest'isola tutto apparteneva alla categoria: ignoto.

Sospirai sapendo perfettamente che non sarei riuscita a riaddormentarmi, così abbandonai il caldo rifugio donatomi da quel letto suntuoso e mi vestii per uscire a fare una passeggiata.

Quando varcai il portone l'aria fredda di dicembre mi colpì in pieno viso, facendomi rabbrividire e stringere nei miei abiti pesanti. Abbassai maggiormente il cappellino di lana, da cui fuoriuscivano comunque alcune ciocche dei miei lunghi capelli castani, e portai la sciarpa scura a coprirmi fino al naso. Solo gli occhi erano ancora esposti alla brezza mattutina, ma non li avrei coperti per nulla al mondo: proprio dinanzi a me il cielo iniziava ad acquisire i colori dell'aurora.

Il sole avrebbe fatto capolino tra pochi minuti ed io volevo godermi appieno la nascita del nuovo giorno.

Il silenzio era piacevole, un quieto e fidato compagno per i momenti di riflessione e di solitudine. E poi la pace venne interrotta dal flebile e ritmico suono di un battito d'ali.

Alzai lo sguardo per scoprire chi fosse il sabotatore di quel mio frangente di tranquillità. Mi aspettavo di scorgere la chioma nera di Axel o il ghigno malandrino di Ivan, invece ciò che vidi mi lasciò senza parole.

I primi raggi del sole colpivano le ali dorate, facendole risplendere in tutta la loro magnificenza. I capelli scuri e sbarazzini erano scompigliati dalla brezza del vento. Il corpo tonico e slanciato era avvolto da semplicissimi abiti neri che contrastavano nettamente con il bagliore delle piume dietro la sua schiena. Il viso lievemente barbuto era inespressivo, come se nulla potesse scalfire l'animo di quel misterioso guerriero. E gli occhi... due occhi grigi come il cielo prima di una tempesta sconvolgente. Ed era proprio così che mi sentivo in quel momento: sconvolta nel profondo.

E mentre il mio sguardo continuava a restare incatenato a quello dell'angelo sopra di me, il Destino aveva rimescolato e distribuito le carte per l'inizio di una nuova ed ardua partita d'amore.


L'amore è un capriccioso soffio che Eros invia tra gli uomini

per ingarbugliare le matasse dei loro destini.

(Nino Salvaneschi) 





Angolo darkryry

Ve l'avevo promesso no? Ok, avevo detto o oggi o domani, ma visto che avevo tempo perchè attendere?!

Eccovi il nuovo capitolo!!

Ditemi cosa ne pensate?

Ora è entrato in scena anche Lucifero e finalmente abbiamo l'ingresso di Valentine, l'ultimo tra i sette comandanti degli angeli.

Eheh le sorprese non finiranno certo qui, ma non ho alcuna intenzione di anticiparvi nulla! u.u dovrete avere pazienza :P

L'aggiornamento arriverà in settimana, penso mercoledì ma se riesco a trovare un attimo prima lo posterò :)

A presto!


darkryry

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