Capitolo 2
Questa ff è stata scritta con la collaborazione di Dolcesangue (su EFP).
CAPITOLO 2
Niall's POV
Una ninfa?
Perrie era una ninfa?
<< Ho bisogno di un po’ d’aria >> proferì flebilmente Zayn, alzandosi ed uscendo dalla sala.
<< Non è saggio che vaghi da solo per il palazzo >> s’infastidì Ivan.
<< Perrie, va da lui >> rabbrividii al suono di quella voce melodiosa ed incantatrice, spostando la mia attenzione sulla giovane che si era avvicinata a noi << Anche se è confuso, Jawaad in questo momento ha bisogno di te. Solo di te >>.
I capelli erano lunghi, castano scuro, mossi come le onde del mare. Gli occhi verde-marroni erano luminosi ed incantevoli. Il corpo snello e sensuale era avvolto in una lunga veste bianca.
Finalmente.
La voce nella mia testa aveva sospirato quell’unica parola come se non aspettasse altro da tutto il giorno. Come se l’unica cosa importante fosse quella misteriosa ragazza.
Perrie annuì in silenzio, alzandosi e seguendo il suo fidanzato.
<< Posso unirmi a voi? >> domandò dolcemente la giovane.
Ivan fece spazio alla nuova arrivata che prese posto al mio fianco, lasciando che i nostri occhi s’incontrassero.
<< Io sono Serena >> si presentò cordialmente.
Ero talmente incantato da quella giovane che fu Lee a nominarci uno per uno.
<< Non per essere scortese, ma tu cosa saresti? >> domandò incerto Harry.
Il rumore delle onde.
Gli spruzzi dell’acqua.
La schiuma sulla riva.
La sabbia calda sulla pelle.
Un canto dolce e melodioso.
Sì, inizi a ricordare qualcosa.
Erano ricordi miei, di una mia vita precedente?
<< Io sono una sirena >> rispose Serena.
Il seno nudo era coperto dai lunghi capelli scuri, mentre il mio sguardo proseguiva lentamente lungo il ventre piatto. Raggiunsi le squame color oro-ramato della sua lunga coda.
<< Una... sirena... >> ripetei, attirando gli sguardi dei miei amici.
Serena mi osservò attentamente, forse in attesa di una mia qualsiasi reazione.
<< Ma ora hai le gambe >> fece notare Louis.
<< Hai le gambe? >>.
<< Sì, quando una sirena decide di avventurarsi sulla terraferma la coda si tramuta in un paio di gambe per permetterci di mimetizzarci con gli umani >>.
<< Quindi quando hai le gambe sei una ragazza al cento per cento? >>.
<< Lo sono anche come sirena, solo con la coda! >> rise.
<< Lo so, intendevo... >>.
<< Ho capito cosa intendevi, James >> le sue labbra m’impedirono di proseguire il discorso, lasciando che le parole fossero sostituite dai fatti.
<< Per sembrare un’umana >> spiegai << Ora hai le gambe perché sei sulla terraferma >>.
<< Come lo sai? >> chiese sorpresa Serena.
<< Me l’hai detto tu >> confessai.
Gli occhi le divennero lucidi, ma nessuna lacrima sfuggì al suo ferreo controllo.
Le lacrime delle sirene sono speciali, ma soprattutto rare.
<< Non avete fame? >> s’intromise Ivan, accennando ai piatti prelibati che avevamo dinanzi.
***
Perrie's POV
Aveva ragione ad essere arrabbiato, deluso. Gli avevo mentito e non se lo meritava, ma doveva capire che l’avevo fatto per il suo bene. Che l’avevo fatto per proteggerlo perché non era ancora pronto per sapere la verità.
<< Vattene >>.
Quell’unica parola mi fece stringere il cuore. Il tono freddo e distaccato che aveva usato era peggio di mille coltelli piantati nel petto.
<< Zayn >> cercai di avvicinarmi.
Lui si voltò di scatto e rimase fuori portata.
<< Ho detto di andartene >> ripetè glaciale.
<< Lascia che ti spieghi >> lo supplicai.
Stavo pagando le conseguenze del mio silenzio, ma io volevo solo tenerlo lontano il più a lungo possibile dal suo passato. Dal nostro triste passato.
<< Cosa dovresti dirmi ancora? Quante cose mi hai tenuto nascoste? >> il suo tono era tornato calmo, ma sapevo bene che in realtà avrebbe voluto gridare dalla rabbia.
<< L’ho fatto solo per proteggerti. Non volevo mentirti ma non potevo nemmeno rivelarti tutta la verità senza sconvolgerti, confonderti >> replicai, cercando di trattenere un singhiozzo, invano.
<< Proteggermi da cosa? >> il suo sguardo era ancora diffidente, ma si riusciva a scorgere il velo di curiosità che brillava nelle sue iridi marroni.
<< Dal tuo passato >> confessai.
Zayn aggrottò le sopracciglia, mostrando la sua confusione alle mie parole.
<< Spiegati >> ordinò.
Presi un profondo respiro, preparandomi per ciò che avrei rivelato di lì a breve.
<< Noi ci eravamo già conosciuti... >> pronunciai lentamente, fissandolo per scorgere la sua reazione << ...nelle tue vite precedenti >>.
<< Vite precedenti >> ripetè con cautela.
Annuii in silenzio, facendo un passo verso di lui e sospirando internamente di sollievo per il fatto che Zayn non si fosse allontanato di nuovo. Stava lasciando che mi riavvicinassi.
<< Eri un guerriero. Un soldato forte e valoroso >> proseguii.
<< Come ci siamo incontrati? >>.
<< Stavi svolgendo il solito giro di ronda quando un lupo affamato è piombato su di te all’improvviso. Sei uscito vittorioso dallo scontro, ma eri ferito gravemente e non avevi abbastanza forze per tornare al tuo villaggio... >> la mente mi fece rivivere quel momento, l’attimo esatto in cui i miei occhi si posarono per la prima volta sull’uomo che mi avrebbe sconvolto la vita per l’eternità << ...eri vicino al fiume. Io ed altre compagne stavamo raccogliendo dei frutti per un banchetto in onore della Dea Artemide. All’inizio pensavo fossi morto, ma quando mi sono avvicinata hai aperto gli occhi e quello fu il nostro primo incontro... >>.
<< Sei una Dea? >>.
La voce di quel soldato ferito era bassa e roca, ma riuscì comunque a farmi rabbrividire. E, ne ero certa, quel fremito non era di paura.
<< No, sono una ninfa >>.
Mi portai immediatamente una mano sulla bocca, stupita per la facilità con cui avevo rivelato la mia vera natura.
<< Sei bellissima >> ammise, prima di gemere per il dolore.
<< Chi ti ha colpito? >> mi acquattai al suo fianco, iniziando a valutare l’entità di quelle ferite.
<< Un lupo affamato mi ha colto di sorpresa, ma sono riuscito a scamparla >>.
<< Le ferite sono abbastanza gravi ed hai perso molto sangue >>.
<< Se la mia fine è giunta, sono contento di morire tra le braccia di una creatura così bella >>.
Quell’uomo mi lasciò senza parole. Era la prima volta che un umano accettava con tanta spensieratezza l’idea di star per morire.
<< Qual è il tuo nome? >> chiesi.
<< Jawaad >>.
<< Io sono Perrie >>.
<< Mi hai curato... >> m’interruppe Zayn, lo sguardo rivolto al cielo azzurro << ...mi hai salvato la vita e mi hai seguito quando sono tornato al villaggio. Sei rimasta con me, nonostante le tue compagne non fossero d’accordo >>.
<< Il pensiero di lasciarti, di non vederti più, era troppo doloroso >> mi strinsi le braccia al petto, sentendo il mio corpo tramare << Mi ero innamorata di te e volevo seguirti ovunque tu andassi >>.
<< Sì, ora lo ricordo >> mormorò Zayn, incrociando finalmente i miei occhi << Dopo la mia morte mi sono reincarnato. Ti ho cercata ovunque ed alla fine ti avevo ritrovata >>.
<< Sì. Ci siamo separati e ritrovati per quattro volte... >> confermai << ...questa è la quinta volta che ti reincarni >>.
Ancora incerto, osservai il moro alzare lentamente una mano e posarla sulla mia guancia in una leggera carezza.
<< Mi hai sempre aspettato >> sussurrò.
<< Sempre >>.
<< Anche se passavano anni, secoli, tra una reincarnazione e l’altra, tu mi hai cercato ininterrottamente. Perché? >>.
<< Perché ti amo >> le lacrime scivolarono dai miei occhi, mentre un sorriso malinconico si disegnava sulle mie labbra << Ti amo dalla prima volta che ti ho visto >>.
Zayn si avvicinò definitivamente, portando anche l’altra mano sul mio viso per asciugarmi le lacrime con gesti amorevoli.
Le sue labbra furono sulle mie poco dopo, lasciando che la tristezza fosse spazzata via dalla consapevolezza di essere nuovamente insieme. Stavolta senza segreti tra noi.
***
Liam's POV
Perrie e Zayn finalmente erano tornati, mano nella mano e con una nuova luce nello sguardo.
<< State bene? >> domandò Serena.
Al cenno affermativo della bionda la sirena sorrise.
<< Ho iniziato a ricordare >> confessò Zayn, sedendosi tra Perrie e Louis.
<< Restando sull’isola avrete la possibilità di riscoprire i vostri ricordi sopiti. Quando tutti i tasselli saranno tornati al loro posto, le voci dei vostri ‘io’ precedenti scompariranno >> spiegò Serena.
<< Perché solo alla fine le voci spariranno? >> s’interessò Niall.
<< Perché avrete scoperto tutta la verità. Avrete ricordato tutto ciò che vi riguarda >> rispose la sirena.
Ma fino ad allora dovremo convivere.
Ridacchiai mentalmente, concordando con la voce.
Le porte della sala si spalancarono e sbatterono con forza contro i muri di marmo, facendo sobbalzare i presenti.
<< Lei dov’è? >> la domanda venne espressa con vigore, furore e con un tono piuttosto elevato da una ragazza mozzafiato.
I capelli rossi le ricadevano sulle spalle. L’espressione adirata induriva i lineamenti del suo volto senza però intaccarne la bellezza. Il corpo snello era coperto da un semplice top ed un paio di jeans. Mentre gli occhi fissavano con ira ogni uomo presente nella sala fino a posarsi su di me.
La rabbia sembrò placarsi in un lampo, sostituita da sentimenti contrastanti quali stupore, confusione, tristezza, felicità ed incertezza.
Siano lodati gli Dei.
Il tono estasiato con cui il ‘me’ passato pronunciò quella frase mi sorprese, ma ero troppo incantato a fissare la nuova arrivata per tentare di trovare una risposta ragionevole.
<< Tesoro, siediti con noi e placa la tua collera >> interruppe il silenzio Ivan.
La rossa parve ridestarsi dalla trance ed il suo sguardo si fece nuovamente glaciale.
<< Ivan, lei dov’è? >> ripetè, stavolta senza urlare.
<< A chi ti staresti riferendo con precisione? >> aggrottò le sopracciglia l’angelo.
<< Apocalisse. Voglio sapere dove si trova quella stronzetta traditrice >> chiarì la giovane.
<< Modera i termini, amazzone >> la voce glaciale di Lis fece sobbalzare la rossa che si voltò di scatto, ritrovandosi faccia a faccia con la guerriera ed Helen.
Ci risiamo.
Quelle poche parole furono pronunciate con un sospiro esasperato.
<< Syria calmati... >> Helen fece un passo verso la ragazza, ma questa la superò e si fermò dinanzi a Lis.
<< Avevamo accordato che avremmo svolto insieme la missione ed invece tu cosa fai? Mi fai bere un sonnifero e te la svigni! >> la rossa – Syria – ricominciò a gridare e gesticolare freneticamente sotto lo sguardo impassibile dell’angelo << Come possiamo essere una squadra se non collaboriamo tra di noi? Perché continui a voler lavorare da sola? >>.
Un silenzio carico di tensione calò nella stanza, mentre Syria cercava di regolarizzare il respiro accelerato.
<< Io non ho mai detto di far parte di alcuna squadra. Non vedo dove stia il problema >> replicò con calma Apocalisse.
<< Sì che siamo una squadra! Lo siamo da molto tempo >> controbatté Syria.
<< Davvero? Strano, non mi sembra di aver qualcosa in comune con te >> si finse pensierosa l’angelo.
<< Loro >> Syria indicò me ed i ragazzi, facendo trattenere il respiro a Lis << Lo vuoi capire che tutte noi siamo unite grazie a loro? Lo siamo da sempre, ma tu non vuoi accettarlo >>.
Perrie, Helen e Serena si scambiarono uno sguardo d’intesa, riportando poi l’attenzione sulle due compagne.
<< Forse ai tuoi occhi potremmo essere simili, ma ai miei siamo più diverse che mai >> dichiarò Apocalisse.
<< Cosa stai dicendo? Siamo accomunate dai medesimi sentimenti. Noi... >> Syria non riuscì a concludere la frase perché le dita di Apocalisse si chiusero sulla sua gola.
La alzò da terra di un paio di centimetri senza il minimo sforzo.
<< Non osare >> quegli occhi freddi come il ghiaccio trasmettevano una furia cieca ed indomabile, nonostante la voce uscisse calma e distaccata << Non permetterti di paragonare i miei sentimenti a quelli che tu o Perrie o Serena o Helen provate, perché il vostro dolore, la vostra rabbia, la vostra solitudine non sono nemmeno lontanamente paragonabili ai miei. Voi non avete passato nemmeno un infinitesimo del mio inferno. Quindi non ti azzardare a paragonarmi a te >> mollò la presa all’improvviso, facendo crollare al suolo Syria che iniziò a tossire per la breve mancanza d’ossigeno << Io non sono come voi >>.
Con quelle parole l’angelo si voltò, uscendo dalla sala con passo deciso ma moderato, lasciando dietro di sé solo stupore, terrore, freddezza.
Cosa le era successo di tanto orribile da farla reagire in quel modo?
Sono pochissime le persone che possono dire di conoscere la vera storia di Apocalisse.
E loro non potevano aiutarla?
Non potevano cercare di farla uscire da quel tunnel di autodistruzione e solitudine che Lis stava percorrendo?
E’ molto più complicato di quanto immagini.
Solo il tempo ed una persona in particolare potranno aiutarla.
Sospirai, osservando Syria rialzarsi e lanciare uno sguardo scoraggiato alla porta.
***
Serena's POV
Purtroppo Apocalisse aveva ragione.
Le nostre storie non potevano assolutamente essere paragonate alla sua. Lei aveva potuto godere di pochi momenti felici col suo uomo, al contrario di noi.
<< Vado a vedere dove si è cacciata >> sospirò Ivan, facendo per alzarsi.
<< No >> lo fermò Helen << In questo momento Lis ha solo bisogno di pace e tranquillità. Lasciamola sola finchè non si sarà calmata. Vedrete che tornerà da noi >>.
Spostai lo sguardo su Louis, scoprendolo intento a fissare il cibo nel suo piatto senza però toccarlo.
<< Vi andrebbe una passeggiata? >> proposi ai cinque << Il giardino mi sembra il luogo più adatto per conversare e così rispondere alle vostre domande >>.
Perrie concordò con me, prendendo per mano il suo uomo ed incoraggiando anche il resto del gruppo a seguirla.
Una mano dalle dita lunghe ed affusolate si tese dinanzi a me. Il mio sguardo si alzò verso Niall, sorridente ed in attesa di una mia mossa.
Ricambiai il suo sorriso, accettando il suo gesto e lasciando che le nostre mani s’intrecciassero.
Percorrendo i corridoi del palazzo raggiungemmo il giardino interno. Era attraversato da un corso d’acqua creato appositamente per formare una vasca naturale, non eccessivamente profonda ma adatta ad ospitare alcune creature marine.
<< Mi era mancato questo posto >> ammise Perrie, uscendo dal gruppo e piroettando su se stessa.
Risi alla vista della sua spensieratezza, lasciando a malincuore la mano di Niall per avvicinarmi al bordo dell’acqua.
Mi sfilai la veste bianca, tuffandomi successivamente nella vasca. La pelle candida e morbida delle gambe si fece squamosa e dura, lasciando il posto all’oro-ramato della mia coda da sirena.
Riemersi solamente col busto, sostenendomi con le braccia sul bordo della vasca. Poggiai il capo su di esse, agitando pigramente la coda.
<< Wow >> fu l’espressione generale.
Ridacchiai per le loro facce stupite, mentre vedevo Niall fissarmi con una strana luce nello sguardo. Si avvicinò e sistemò i miei capelli sul busto, facendo in modo che coprissero i miei seni nudi.
<< Guarda che per noi non è imbarazzante >> mormorai, arrossendo per quella premura.
<< Forse tu non ne sei infastidita, ma io non voglio che altri ti guardino >> borbottò, sedendosi a gambe incrociate accanto a me.
Quelle dimostrazioni di gelosia e possesso mi lusingarono, alimentando la mia speranza.
***
Helen's POV
<< Cos’è successo ad Apocalisse? >>.
Eravamo tutti seduti in giardino, vicini alla vasca dove Serena si era tuffata per tornare nella sua forma originale.
Erano poche le persone che conoscevano la vera storia dell’angelo, ma in quel momento erano tutte presenti. Anche se bisognava tener conto che i ragazzi ancora non ricordavano nulla.
Spostai lo sguardo su Perrie, Serena ed infine Syria, comprendendo che era meglio che fossi io a spiegare la complicata situazione della guerriera.
Sospirai lentamente, prima di portare la mia attenzione su Louis. Colui che aveva posto la domanda.
<< Al contrario di noi, Lis non ha potuto quasi mai godere della felicità che l’amore ti concede >> iniziai << Il suo uomo è sempre stato il primo ad essere preso di mira dai nemici, sia perché era il leader del gruppo sia perché metteva la sicurezza degli altri – in particolare quella di Apocalisse – prima della sua. Nella precedente vita, lui le aveva promesso che un giorno sarebbero finalmente stati felici. Che avrebbero vissuto l’eternità insieme, magari creando una famiglia. Apocalisse credeva molto in questo futuro >>.
Gli occhi di Louis si fecero più scuri, divenendo un blu oltreoceano. Che stesse ricordando qualcosa?
<< Invece cos’è successo? >> chiese Zayn, stringendosi Perrie al petto.
Come invidiavo la mia compagna.
Lei poteva già godere della vicinanza del suo uomo. Io invece potevo osservarlo e restare in silenzio, in attesa che lui rammentasse il nostro passato.
<< Quella promessa non venne mai mantenuta perché lui morì per salvare gli amici, per proteggere Apocalisse. Sul corpo ormai senza vita del suo uomo, Lis fece un giuramento. Se il suo unico amore si fosse reincarnato nuovamente, lei l’avrebbe protetto a tutti i costi – anche con la sua stessa vita – come aveva sempre fatto. Ma non avrebbe più permesso alla gioia ed all’amore di legarli ancora. Quel giorno Apocalisse racchiuse i suoi sentimenti in un angolo del suo cuore e d’allora ha dimostrato affetto, felicità, o qualsiasi altro sentimento positivo solo in rarissime occasioni >> conclusi.
Il silenzio calò su di noi, mentre i cinque cantanti assimilavano le mie parole con sguardi stupiti, tristi. E nel caso di Louis sofferenti ed affranti.
<< E’ terribile ciò che Lis ha dovuto patire >> mormorò Niall.
<< Tutte noi abbiamo provato qualcosa di simile in questi secoli, ma mai ai livelli dell’inferno di Apocalisse >> confessò Perrie, asciugandosi le lacrime sfuggite al suo controllo.
<< Se solo il suo uomo fosse qui, magari potrebbe risvegliare in lei quei sentimenti nascosti nel suo cuore >> espose Harry.
Ammiravo il suo ottimismo. Era sempre stato il più spensierato e fiducioso del gruppo. E forse quelle erano una parte delle sue doti che a quel tempo mi avevano fatta innamorare.
<< Stavolta non sarà così semplice, Harry >> discordai.
<< Dobbiamo trovare l’uomo di Apocalisse >> intervenne Liam, alzando un pugno dinanzi a sé ed osservandoci con una luce determinata negli occhi << Hazza ha ragione. Solo lui può risvegliare le emozioni di Lis e noi non possiamo lasciare che un’amica continui a soffrire >>.
Syria sorrise, posando la sua mano sul pugno di Liam.
<< Io sono con te >> concordò, facendo arrossire il castano.
Un flebile sorriso mi increspò le labbra, mentre anche gli altri imitavano la rossa.
<< Lou, tu non sei d’accordo? >> chiese Niall, facendo incentrare l’attenzione del gruppo sul maggiore.
<< Andiamo Tommo. Dobbiamo trovare l’uomo di Apocalisse e collaborando... >> disse Zayn.
<< Non c’è alcun bisogno di cercarlo >> mormorò Louis, mantenendo il capo chino.
<< Perché? >> fu la domanda degli altri quattro.
Fui silenziosamente felice di sentirgli pronunciare quelle parole.
Questo significava solo una cosa.
<< L’uomo di Apocalisse... sono io >> confessò il castano.
Alzò lo sguardo e rivelò due iridi azzurre e limpide come il cielo.
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