Capitolo 19

Questa ff è stata scritta con la collaborazione di SmileBlackSnow (Dolcesangue su EFP).



CAPITOLO 19


Niall's POV


Limpida come l'acqua da cui venne originata,

la sua esistenza da una sirena fu svelata.


Quelle parole continuavano a vorticarmi in testa incessantemente. Non sapevo né cosa significassero né tantomeno capivo perché avessi chiesto a Louis di lasciarmi su quell'isola sconosciuta.

La vegetazione che mi circondava era di un verde splendente, mentre il sole filtrava qua e là attraverso gli alti e fitti alberi della foresta. Sembrava quasi che non vi fosse anima viva in quel luogo misterioso. Il silenzio era assoluto interrotto solamente dal vento tra i rami e le foglie o dallo scrosciare dell'acqua di un fiume.

M'inoltrai ancora nella selva, avvicinandomi alla fonte d'acqua limpida e pura. Le rocce avevano creato una sorta di corso disconnesso e profondo, mentre le erbe acquatiche si erano appoggiate alla pietra creando un fondale multicolore. Tutto era immacolato e non riuscii a trattenere un'espressione di stupore a quella vista meravigliosa.

Poi un bagliore attirò la mia attenzione. Non proveniva dalla foresta o da un oggetto in superficie, bensì proprio dal punto più oscuro e profondo del letto del fiume.

Il mio corpo agì autonomamente, gettandosi senza timore nelle acque fredde e cristalline. I miei occhi si focalizzarono sulla candida luce, mentre nuotavo verso il fondo.

Quando raggiunsi il soffice letto colorato, la mia attenzione si focalizzò sulla pietra che sprigionava quella luminosità. Allungai la mano e serrai le dita attorno la superficie liscia e dura di quel misterioso oggetto. Riuscivo a captare un illimitato e sconvolgente potere.

Poi un richiamo.

Un canto che conoscevo bene, ma la voce che lo stava intonando mi era sconosciuta.

Nascosi la pietra nella tasca dei jeans, prima di nuotare verso la superficie. Mi issai su uno degli enormi massi che costellavano il corso del fiume, trovando immediatamente la fonte di quel canto.

Una giovane dai lunghi capelli castani e gli occhi azzurri mi stava sorridendo, proseguendo con le parole dell'antico canto delle sirene. Il suo corpo nudo era poggiato su una roccia a livello dell'acqua, permettendo così alla nera e squamosa coda della creatura di restarne a diretto contatto.

La sua voce s'interruppe quando concluse il canto, ma il suo sguardo malizioso restò fisso su di me. I miei sensi erano diffidenti nei confronti di quella sirena mai incontrata prima, e la luce oscura che scorsi nei suoi occhi chiari ne era la conferma.

<< Chi sei? >> domandai.

<< Avevo sentito dire che il principe del mare fosse tornato a casa, ma non mi sarei mai aspettata che fosse un uomo così... appetitoso >> ghignò la ragazza.

<< Non mi hai risposto >>. Il mio tono divenne duro, autoritario.

<< Mi chiamo Lyza, principe Niall >>.

Quel nome non mi era nuovo, ma al momento non ricordavo dove l'avessi già sentito.

<< Cosa ci fai qui? >> la interrogai.

<< Oh nulla di speciale. Chris mi aveva solo comunicato dove potevo trovarti >> ridacchiò Lyza.

Ed al sentire il nome del demone, finalmente rimembrai una conversazione con mia madre.


<< Non tutte le sirene sono rimaste fedeli a noi. Alcune hanno scelto la via del male, hanno deciso di seguire Lucifero voltando le spalle al nostro popolo. Tra loro c'è anche una mia vecchia amica, il suo nome è Lyza >>.


<< Tu eri un'amica di mia madre >> mormorai.

Lyza scoppiò a ridere, mentre serravo i pugni ed indurivo lo sguardo.

<< Non avrei mai pensato che Danika ti parlasse di me >>. Le risate si placarono lentamente, mentre la sirena tornava a fissarmi con un ghigno malevolo. << Per ora ti lascio andare, volevo solo conoscere il famoso principe dei mari >>.

Non feci in tempo a ribattere che la sirena si tuffò nel fiume, dileguandosi in un lampo.

<< Ci rivedremo presto, mio caro Niall >>.


***


Liam's POV


Essere un licantropo aveva i suoi vantaggi, come per esempio la velocità o la resistenza o ancora la forza fisica. Purtroppo però non ero in grado di attraversare senza rischiare la pelle quell'immensa e pericolosa distanza che separava Suspendìa dall'isola che tanto mi attirava.

Quelle acque marine poteva sembrare pacate e sicure, ma in realtà non lo erano per niente.


Dorato come le lingue di fuoco a cui fu paragonato,

per la sua saggezza e la sua nobiltà il lupo fu elogiato.


Che cos'erano quei versi che continuavano a frullarmi per la testa?

Dopo l'annuncio della gravidanza di Syria avevo provato una stranissima sensazione, poi una visione aveva oscurato i miei sensi. Tutto il mio essere era focalizzato su quel luogo silenzioso e prospero, che non avevo mai visto prima. Eppure mi sembrava di esserci già stato, molto tempo prima.

Ringhiai irritato, camminando rigidamente avanti e indietro dinanzi la riva. Poco dopo una lieve scossa mi fece immobilizzare, mentre dal fondale affioravano zolle di sabbia compatta. Tra Suspendìa e quell'isola sconosciuta si formò una linea retta, un percorso solido formatosi magicamente.

Poggiai una zampa sulla superficie sabbiosa, tastandone la compattezza. Nessun cedimento a causa dell'improvviso peso, quindi incrociai mentalmente le dita – visto che materialmente non potevo farlo al momento – e ripresi la mia corsa.

Raggiunsi in pochi minuti il bagnasciuga, ma non mi fermai. Proseguii all'interno della vegetazione, seguendo il mio istinto. Pareva che il mio corpo sapesse a memoria la strada da seguire, nonostante il paesaggio non mi risultasse familiare.

Rallentai quando raggiunsi una piccola laguna. Le sue acque erano scure, forse dovuto al fondo roccioso, ma ciò che attirò la mia attenzione fu un lieve bagliore dorato proveniente dalla riva opposta. Acuii tutti i sensi, cercando di percepire un imminente pericolo o la vicinanza di qualsiasi essere, ma tutto taceva in quel luogo disabitato.

Mantenendomi sempre allerta, avanzai lentamente, girando attorno alla riva fino a ritrovarmi a pochi metri dalla mia meta. Il masso non era liscio, ma frastagliato e con una grossa voragine proprio al centro. Era proprio da quel foro che proveniva il bagliore.

Feci leva sulle zampe posteriori, poggiando quelle anteriori sul bordo della roccia, potendo così sporgere il muso all'interno del piccolo cratere. Una pietra dorata sfoggiava tutta la sua lucentezza, incantandomi per le sfumature che la luce del sole creava colpendo quell'oggetto.

<< Curioso trovarti qui, Liam >>.

Alzai subito lo sguardo, riconoscendo quel tono derisorio e sensuale. Poggiata contro il tronco di un albero sul lato opposto al mio, c'era Lilith.

<< E cos'hai trovato di bello? Un oggetto raro? >> mi canzonò la mora.

Cosa ci fai qui, Lilith? Domandai.

<< Ero di passaggio, così mi sono fermata a salutarti >> ridacchiò.

Una sua mano arricciava una ciocca dei suoi lunghi capelli, mentre i suoi occhi marroni e malvagi continuavano a fissarmi.

Non ti aspetterai che creda a questa stronzata. Ringhiai, mostrando le zanne. Perché sei qui?

<< Devo scappare ora, ma ci rivedremo presto Liam >>.

Lilith ghignò, mandandomi un bacio volante prima di sparire nel nulla.


***


Zayn's POV


Avevo lasciato in fretta e furia la sala a Suspendìa, dirigendomi di corsa verso la spiaggia. Avevo creato un ponte solido sull'acqua, collegando così le due isole.

Ma perché mi trovavo lì?


Violacea come il vino da cui venne macchiata,

da una Dea la sua trasformazione fu attuata.


M'inoltrai lentamente nella fitta foresta, seguendo un percorso impresso a fuoco nel mio subconscio. Forse ero già stato su quell'isola, solo che non ne avevo alcuna memoria.

Discesi una piccola gola creata dal fiume, ora ridotto a pochi rivoli d'acqua cristallina. Risalii il letto fino a raggiungere i resti di quella che doveva essere stata un'immensa e magnifica cascata. Le rocce erano state corrose dalla potenza del getto, ma ora erano completamente esposte ai caldi raggi del sole. E tra quelle disconnessioni, un bagliore violaceo attirò la mia attenzione.

Proprio ai piedi della cascata si apriva un varco, e dal suo interno proveniva quell'insolita luminescenza.

<< Come mai tutto solo, figliolo? >>.

Sobbalzai, voltandomi di scatto nella direzione da cui era venuto quel tono derisorio e divertito. Chris era poggiato alla parete rocciosa, le braccia incrociate sul petto ed un sorrisetto diabolico ad incorniciargli il volto.

<< Cosa ci fai qui? >> domandai.

Assunsi una posa di difesa, nonostante il demone non sembrasse incline ad uno scontro fisico.

<< Ero curioso di scoprire la ragione di tanto fermento tra te ed i tuoi compagni. Cosa mai poteva celarsi su queste isole apparse all'improvviso? >>. Il suo sguardo restò puntato sulla mia figura, ma avevo capito che non gli era sfuggito il bagliore alle mie spalle. << Cos'hai nascosto in quel buco? Sembra un oggetto prezioso >>.

<< Vattene da qui >> sbottai.

Un altro ghigno malvagio si formò sulle sue labbra, prima che – stranamente – si scostasse dalla parete e si allontanasse da me.

<< Ah, un'ultima cosa. Credo che tu e tuo fratello dovreste imparare a non lasciare troppo sole le vostre donne >>. Chris si voltò, osservandomi con un'espressione minacciosa. << Non sia mai che entrambe debbano subire ciò che ha già provato Trisha >>.

Serrai i pugni e la mascella, osservando il demone sparire – lasciandosi dietro solo l'eco della sua diabolica risata.


***


Harry's POV


Volai sopra l'isola che avevo visto nel sogno, scorgendo solamente una densa vegetazione ed un lunghissimo corso d'acqua.

Ricordai che nella visione avevo percepito il fragore delle cascate, quindi mi mantenni sopra il fiume per raggiungerne la foce. Ed infatti la mia supposizione era corretta.

Raggiunsi le cascate, sentendo nell'aria un forte potere. Una sorta di richiamo misterioso eppure familiare.


Azzurro come il cielo da cui fu generato,

all'Angelo dell'Aldilà come simbolo venne assegnato.


<< Erin >> sussurrai.

E proprio sotto di me, su una roccia che affiorava tra quelle tumultuose e limpide acque, una luce iniziò a splendere.

Mi diressi verso il masso, planando con grazia, fino a ritrovarmi accucciato sulla sua superficie umida. Un piccolo foro era presente sulla dura pietra, e quel bagliore proveniva dal suo interno. Riuscii a far passare due dita nella fessura, afferrando qualcosa di liscio e piccolo. Estraendolo scoprii che si trattava di una pietra azzurra.


<< Questa pietra contiene un potere illimitato e temibile >>. La voce aveva un tono così profondo da far fremere ogni singola fibra del mio corpo. << Insieme alle altre quattro, potrà creare un'arma indistruttibile e letale per chiunque, mortali o immortali che siano >>.

Alzai lo sguardo, incrociando le iridi scure del Dio.

<< Chi sei? Perché mi stai dando un oggetto tanto potente e prezioso? >> domandai.

<< Il destino ti ha scelto per questo compito, Edward. Tu ed i tuoi compagni avete dinanzi a voi un intricato e lungo cammino. Al vostro fianco ci sono delle donne temerarie e forti, le uniche che potrebbero restare, ed affrontare, con voi questa strada che porta all'ignoto. Ricordati le mie parole, giovane guerriero, perché anche se il buio ci sopraffa ci sarà sempre uno spiraglio di luce ad indicarci la retta via >>.

L'uomo iniziò ad allontanarsi.

<< Non mi hai ancora risposto! >> gridai << Chi sei? >>.

Il moro si voltò, lanciandomi uno sguardo divertito adornato da un sorrisetto malandrino.

<< Io sono Ade, il Dio dei Morti >>.


Mi destai dalla trance appena in tempo, spiccando nuovamente il volo ed evitando l'attacco che cozzò e distrusse il masso su cui ero poggiato.

<< Accidenti, sei veloce >>.

La mia attenzione si focalizzò sul ragazzo a qualche metro da me. Le sue ali erano nere, ma le piume sembravano corrose da una qualche magia, nonostante riuscissero a mantenere senza problemi lo sconosciuto a mezz'aria. I capelli biondicci erano scompigliati, il fisico muscoloso, gli occhi due oscuri e minacciosi pozzi blu.

<< Chi sei? >> chiesi.

Riposi la pietra nella tasca anteriore dei jeans, senza mai staccare lo sguardo dal ragazzo.

<< Sono Luke, ex membro del gruppo degli angeli della morte >> rispose il biondo.

<< Quindi ora sei un nemico >> dedussi.

<< Diciamo che ho compreso da che parte stare >> ghignò Luke.

<< Mossa poco saggia >>.

<< Lucifero sa essere così persuasivo che non ho saputo dirgli di no. E poi mi ero stufato della superficialità di Erin, non svolgeva il suo lavoro come doveva. Io sarei stato un leader migliore di lei, eppure l'Altissimo aveva deciso di affidare un compito tanto sottile ed importante ad una femmina. Lucifero invece mi ha concesso la guida dei suoi demoni, quale occasione migliore per dimostrare a tutti le mie reali capacità >>.

<< Erin non ha mai perso di vista i suoi doveri come Angelo della Morte >>.

<< Ti sbagli e la colpa è solo tua >>. Luke mi lanciò un intenso e profondo sguardo colmo d'odio. << Prima che Erin t'incontrasse tutto era diverso, io la vedevo sotto una luce diversa e la prendevo persino come riferimento per essere un angelo perfetto. Ma da quando sei apparso tu, Erin è cambiata >>.

Ero confuso per le sue parole. Non avevo assolutamente fatto nulla, tantomeno avevo sviato Erin dalla sua strada. L'unica cosa che potevo aver commesso era...

<< Tu sei innamorato di lei >> compresi.

Luke sbuffò, incrociando le braccia al petto.

<< Sei stato veloce a capirlo, invece Erin non ha mai sospettato nulla. Mi vedeva solo come un fidato e leale compagno, non come un angelo – un uomo – che avrebbe fatto tutto per lei >>. Ora il suo tono divenne furioso. << Sono sempre stato al suo fianco, eppure lei si è innamorata di un debole, insulso, schifoso umano come te! >>.

Con un battito d'ali mi feci più distante, pronto a difendermi in caso Luke avesse deciso d'attaccarmi all'improvviso.

<< Quando l'ho scoperto mi sono sentito tradito dall'unica donna che avevo amato. Non riuscivo ad accettare che Erin avesse scelto te, così ho iniziato a disobbedire ai suoi ordini, e poco dopo ho incontrato Lucifero. Mi sono unito a lui e d'allora ho tutte le femmine che voglio, mi basta uno schiocco delle dita perché si crei una fila di donne pronte a soddisfarmi >>. Un ghigno pericoloso si formò sulle sue labbra. << Eris mi aveva riferito della tua rinascita, ma avevo deciso di lasciarti stare fino al momento in cui ti saresti ricongiunto con Erin. Ed ora siete sposati, siete legati per l'eternità. Quale premio migliore per me che rendervi entrambi miei schiavi? Questa battaglia non vi farà trionfare, questo posso garantirlo. E la mia richiesta per Lucifero sarà proprio questa: avere te ed Erin come servitori personali. Entrambi schiavi dei miei desideri. E tu mi guarderai impotente mentre scoperò la tua donna in ogni posizione, mentre la riempirò con il mio sperma, e chissà, magari la metterò anche incinta >>.

Contrassi i muscoli alle sue parole, provocando il risveglio della natura attorno a me.

<< Non ti avvicinerai mai ad Erin >> dissi con una voce così profonda che non riconobbi nemmeno come la mia << Proteggerò mia moglie a qualsiasi costo >>.

<< Lo vedremo, Edward >> rise sguaiatamente Luke.

Poi l'essere scomparve, lasciandosi dietro solo fumo nero ed un nauseante puzzo di morte.


***


Louis' POV


Dopo aver lasciato Niall, mi diressi verso la 'mia' isola.

Stando alla visione di mia moglie, ognuno di noi cinque aveva nascosto un prezioso oggetto su quelle terre nascoste per molto tempo sotto la superficie del mare che circondava Suspendìa.

Agitai lentamente e senza alcuno sforzo le ali, dirigendomi verso le cascate. La vegetazione era lussureggiante e potevo percepire la magia che avvolgeva completamente quell'isola. Celata per secoli nei profondi abissi, mi sorpresi di constatare che nulla era cambiato dall'ultima – nonché prima – volta che ero stato lì.

Raggiunsi le sconnesse e ripide masse rocciose che davano vita alle fragorose cascate, avvicinandomi con sicurezza a quell'acqua cristallina. Tra quei fluidi blu e limpidi, trovai subito l'oggetto delle mie ricerche. Nonostante fosse nascosto a molti metri di profondità, la sua nera luminescenza contrastava nettamente con la purezza di quell'acqua.

Sprigionai la speranza, raggiungendo la liscia e preziosa pietra. Aprii la mano e ritrassi il mio potere, facendo in modo che quel piccolo quanto importante tesoro cadesse sul mio palmo.


Nero come il buio da cui venne concepito,

autostima e coraggio al leader fu attribuito.


Il mio sguardo si perse verso l'orizzonte, proprio mentre il sole iniziava a tramontare.

Avevo un brutto presentimento.

<< Ti donano quelle ali, Louis >>.

La mia testa scattò nella direzione della voce, trovando Eris a qualche metro da me. La Dea se ne stava seduta sul bordo del precipizio, non curandosi dell'altezza o del fatto che sotto di lei scorressero le fredde ed impetuose acque del torrente.

<< Come hai fatto ad arrivare fin qui? >> domandai << Nessuno dovrebbe essere in grado di oltrepassare la magia che protegge quest'isola >>.

<< Sono una Dea, Louis. La barriera che difende questo luogo non è abbastanza potente da tenermi fuori >> ghignò.

<< Cosa vuoi, Eris? >>.

<< Non è ovvio? Voglio te >>.

La Dea scattò nella mia direzione, ma bastò un battito d'ali più forte del normale per allontanarmi da lei. Eris si mantenne a mezz'aria, usufruendo dei suoi immensi poteri divini.

<< Ti preferivo quando non avevi ancora risvegliato le tue memorie >>. Un finto broncio si dipinse sul volto della castana, prima di essere sostituito da un sorrisetto malvagio. << Anche se ora il gioco è giunto ad un livello inimmaginabile. La fiera e fredda Apocalisse che sceglie di legarsi per l'eternità con un umano? Oh, è stata una vera sorpresa lo confesso >>.

<< Troppe volte la morte ci ha separati, ora finalmente possiamo vivere insieme. Senza contare che nella mia precedente vita, sei stata proprio tu ad ordinare a Chris di uccidermi >> replicai.

<< Hai ragione, sono stata io. Volevo farla pagare ad Apocalisse, però in questa reincarnazione avevo deciso di agire in tutt'altra maniera. Ucciderti di nuovo avrebbe sì fatto soffrire Apocalisse, ma sarebbe stato un dolore netto. Io invece voglio che soffra lentamente, giorno dopo giorno, ed è per questo motivo che ti renderò mio schiavo. Apocalisse crollerà perché tu sarai mio. La tua donna sarà testimone della mia vittoria su di lei, ed il mio premio sei proprio tu, Louis >>. Una risata diabolica scaturì dalla bocca della Dea.

<< Tendi a sottovalutarci troppo, Eris >> ringhiai.

Stavo decisamente perdendo il controllo a causa delle sue parole, dovevo mantenere la lucidità per non cadere nella sua trappola.

Un gemito di dolore mi sfuggì improvvisamente, facendomi portare una mano sulla pancia. Che mi stava succedendo?

<< A quanto pare quello stregone aveva ragione >> ridacchiò Eris.

<< Di cosa stai parlando? >> chiesi.

Sentivo il mio corpo tremare, eppure non avevo freddo tantomeno paura o altro. Poi mi sorse un dubbio: e se quelle emozioni fossero di Lili?

<< Il pugnale che ho usato per trafiggere Apocalisse era magico, impregnato di un oscuro incantesimo >>. La Dea mi osservò attentamente, senza levarsi quel ghigno dal volto. << Una maledizione che impedisce alla destinataria di poter restare gravida. Se c'è stato o vi sarà in futuro un concepimento, il corpo della donna lo rifiuta a causa dell'incantesimo cui è sottoposto >>.

Sgranai gli occhi e mi si mozzò il respiro in gola.

<< A quanto pare, Apocalisse era rimasta incinta un'altra volta di tuo figlio >>. Il sorriso di Eris si allargò. << Ma grazie alla mia maledizione, lei lo perderà. E questo avverrà ogni volta che tu riuscirai ad ingravidarla >>.

Un'altra fitta si propagò dalla mia pancia, ma stavolta sapevo che non veniva direttamente da me. Quel dolore apparteneva a mia moglie.

<< Povero Louis, hai sempre sognato dei bambini >>. Eris rise, mentre le ombre iniziavano ad avvolgerla. << Cosa ne sarà del tuo desiderio ora che tua moglie è sterile? >>.

E poi la Dea scomparve.


***


Zac's POV


Camminai senza una meta precisa lungo i vari corridoi del castello.

Non ero io personalmente a muovermi, sembrava quasi che il mio corpo avesse preso totalmente il controllo e si stesse dirigendo verso un luogo a me ignoto.

Nell'aria c'era elettricità, potere, magia. Potevo sentire chiaramente quell'intensità aumentare man mano che giungevo alla fine di quel corridoio che non avevo mai visto. Doveva essere un'ala del palazzo che non avevo mai visitato prima, eppure le mie gambe proseguivano con passo deciso verso l'enorme portone rosso.

Sulla soglia vi era disegnato un pentalpha, racchiuso in un cerchio perfetto.

Quando mi fermai davanti la porta, notai che non c'erano maniglie per dischiuderla. Ma essa si aprì da sola, sprigionando una forte luce bianca. Il pentacolo s'illuminò all'improvviso, prima che le ante si separassero lentamente verso l'interno della stanza.


Cinque sono gli uomini.

Cinque sono i poteri.

Cinque sono gli oggetti da loro celati.


Restando in guardia, feci alcuni passi avanti. Ora la luce si era affievolita, divenendo di un'intensità tale da illuminare fiocamente l'enorme e misteriosa sala.


Solo il sovrano prescelto potrà trovare,

le armi che ogni essere possono annientare.


Mi portai una mano sul viso, scuotendo la testa per allontanare quelle voci che avevano iniziato a ripetere costantemente quei versi sconosciuti.

Poi tutto tornò silenzioso e buio in pochissimi istanti. Scostai la mano per dare uno sguardo alla stanza, finchè la mia attenzione non s'incentrò completamente sulla sfera luminosa che apparve qualche metro dinanzi a me.





Angolo darkryry

Non sono morta se è questo che volete sapere! XD

Mi dispiace davvero per i radi/lentissimi aggiornamenti, è stato un periodo davvero complicato ed intenso sotto molti punti di vista.

Ora posso godermi il 'ponte dell'8 dicembre' per rilassarmi e spero proprio di riuscire a buttar giù altre idee per la storia :) 

A volte quella che manca è proprio l'ispirazione, quindi in quel momento è anche meglio non forzare la mano altrimenti rischio di scrivere cose che non mi convincono o che non mi piacciono proprio, e non mi sembra il caso. Incrociamo le dita per questi due giorni di relax ;)

Spero che la storia continui a piacervi, e voglio ringraziare di cuore coloro che continuano a seguire e pazientemente attendono i miei lentissimi aggiornamenti :)

Grazie a tutti!

Buona domenica e buone vacanze e chi le fa! :)


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