Capitolo 11
Questa ff è stata scritta con la collaborazione di Dolcesangue (su EFP).
CAPITOLO 11
Harry's POV
Era strano.
Mi sentivo strano.
Il mio corpo sembrava librare nell’aria tiepida del mattino. Le mie emozioni erano in sintonia con l’ambiente che mi circondava, e non solo. I miei sensi percepivano la freschezza del vento, i profumi della selva, i rumori dei suoi abitanti.
Sentii lo scricchiolio delle unghie di alcuni scoiattoli che zampettavano sulla corteccia degli alberi.
Un momento. Scoiattoli?!?
Aprii gli occhi. Spiritualmente parlando.
Non mi trovavo a palazzo, nel letto della mia stanza. Bensì ero nel cuore della foresta, esattamente nei pressi di quello che doveva essere un accampamento.
Dalle tende non proveniva alcun suono, ma in lontananza potevo udire grida di battaglia ed acclamazioni d’incoraggiamento. Qualcuno stava lottando.
Gli alberi del bosco mi trasmettevano aspettativa, fermento, preoccupazione. Gli animali che vivevano lì attorno erano silenziosi ed in attesa di scoprire la conclusione a quell’evento annuale. Leggendo la mente di alcuni scoiattoli scoprii che quello era il campo della amazzoni. Ascoltando i pensieri della vegetazione seppi che per quelle donne guerriere era giunto il periodo dell’accoppiamento.
Ero così in sintonia con la natura. Ed anche con ogni creatura.
Che fosse quello il mio potere?
Osservai attentamente i dintorni dell’accampamento delle amazzoni, scorgendo un movimento poco distante dalle tende. Mi bastò immaginare di avvicinarmi e ciò avvenne.
Un branco composto da sei enormi lupi si stava dirigendo all’arena dove la lotta stava proseguendo.
Nella mia testa iniziò una conversazione che non mi apparteneva. Erano le parole che i lupi si stavano scambiando.
Hayden è stato catturato.
Quell’idiota si è avvicinato al territorio delle amazzoni proprio ora che sta per cominciare il loro periodo dell’accoppiamento.
Dobbiamo salvarlo prima che un’amazzone lo reclami per sé.
Ma non sentite l’odore di un altro licantropo?
Chi potrà mai essere? Non ho mai fiutato un simile odore.
Magari è un lupo solitario.
<< Harry >>.
Stavolta aprii gli occhi nel vero senso della parola. Il mio sguardo si posò immediatamente su Erin.
<< Credi che sia possibile comunicare con la natura e gli animali? >> domandai alla mia guerriera.
<< Conosco un paio di angeli che sono in grado di percepire i sentimenti di ogni essere della natura. Altri possono parlare con gli animali >> rispose Erin << Quindi sì, è possibile >>.
Sospirai, fissando un punto imprecisato del soffitto.
<< Credo di aver scoperto il mio potere >> confessai.
Erin sussultò, continuando ad osservarmi.
<< Riesci a comunicare con la natura? O con gli animali? >> chiese.
Annuii.
<< Mi sono ritrovato ‘spiritualmente’ nella foresta, vicino all’accampamento delle amazzoni. Riuscivo a sentire tutto ciò che mi circondava, piante o animali che fossero, ed ho compreso la conversazione di un branco di lupi >> precisai.
Una strana elettricità attraversò l’aria, facendomi scattare a sedere. Il mio sguardo si puntò sulla foresta che si intravedeva dalla finestra della stanza. Una nuova e familiare presenza fece fremere i miei sensi.
Nessuno può toccare la mia donna.
Liam.
Quella era la voce del mio amico.
<< Dobbiamo trovare Apocalisse e Louis >> espressi con preoccupazione.
Afferrai Erin per un polso, trascinandola con me.
<< Harry vorresti spiegarmi che sta succedendo? >> s’irritò la guerriera.
<< Credo che Liam sia nei guai >> affermai.
***
Niall's POV
<< Perché mi avete allontanato? >> domandai.
Ci eravamo spostati nel giardino interno del palazzo reale. Tamara era stata incaricata di organizzare una festa per quella sera stessa, quindi si era congedata e messa subito a lavoro. Serena voleva seguire la compagna per aiutarla, ma io desideravo che rimanesse al mio fianco. Ed ora, seduti sul prato verdeggiante in riva al laghetto, osservavo i miei veri genitori in attesa di spiegazioni.
<< Non volevamo lasciarti tesoro, ma siamo stati obbligati a farlo da Poseidone >> iniziò a raccontare Danika.
<< Il Dio del mare ci ha ordinato di affidarti ad una famiglia di umani, e purtroppo non si è dilungato in ulteriori spiegazioni >> proseguì Aeron << L’unica cosa che ci ha comunicato era il fatto che avresti compiuto straordinarie azioni nel futuro. Che saresti stato destinato a qualcosa di grande. Tu ed i tuoi amici immortali >>.
<< Non mi pare una buona ragione per abbandonarmi >> ammisi con un sospiro.
<< Infatti non volevamo ascoltare gli ordini del Dio, ma siamo stati minacciati. Il nostro popolo era stato minacciato da Zeus >> si giustificò la regina.
Non potevo lamentarmi troppo. Era vero che mi avevano allontanato dalla mia reale identità, ma nello stesso tempo avevo vissuto un’ottima e felice esistenza con la famiglia umana a cui ero stato affidato. La donna che avevo sempre chiamato ‘mamma’ mi aveva allevato con amore e premura. Mio ‘fratello’ mi aveva insegnato e trasmesso molte cose, in particolare la passione per la musica ed il calcio. L’uomo che avevo identificato come mio ‘padre’ si era sempre dimostrato presente ed affettuoso. No, non avevo affatto vissuto una brutta esistenza tra gli umani.
<< Perché io non mi trasformo? >>.
<< Io non sono un tritone >> rispose Aeron << Ma un Dio. Sono figlio di Poseidone e Teti >>.
Rimasi letteralmente a bocca aperta a quella rivelazione.
<< Quindi io sarei un semidio? >> chiesi.
<< Sì. Sei immortale e forte come tuo padre e tuo nonno, Poseidone >> annuì Danika << Sei una creatura del mare come me. Hai ereditato molte caratteristiche da entrambi >>.
<< La tua voce è melodica ed incantevole come quella delle sirene. Il tuo fisico ha una maggiore resistenza come quella degli Dei. Ora che hai raggiunto la maggiore età, non invecchierai più >> continuò Aeron.
<< Vostre Maestà, il principe possiede anche un’altra caratteristica >> s’intromise Serena, mantenendo lo sguardo basso.
<< Parla senza timore mia cara >> la incoraggiò mia madre.
<< Il principe Niall possiede il potere della ‘voce divina’ >> proseguì la mia donna, facendo sussultare i miei genitori << Ho assistito personalmente al mostrarsi di questa capacità. Uno Swirling Serpent ci aveva attaccati ed il principe, con una semplicissima parola, è riuscito a domare la creatura >>.
Aeron e Danika erano senza parole. Ma il loro sguardo mostrava tutto l’orgoglio e la gioia che stavano provando.
<< E’ una rivelazione sorprendente >> asserì mio padre.
<< Serena, mostra a mio figlio il palazzo e la sua stanza privata. Stasera verrà presentato al popolo del mare e tutto deve essere perfetto >> disse la regina.
<< Come desiderate, Maestà >> s’inchinò lievemente Serena.
***
Syria's POV
Era incredibile.
Ne avevo visti di eventi strani durante la mia lunga vita, ma mai avrei pensato di assistere ad una scena tanto... surreale.
Faith mi si era scagliata contro con un grido di battaglia. Eravamo rimaste un numero sufficiente per poter scegliere il nostro prigioniero prima delle altre, ma alla principessa questo non stava bene. Lei doveva essere la migliore, sempre. Lei non accettava che io fossi superiore a lei.
Mi stavo preparando a lottare contro Faith, ma non avrei mai immaginato che l’incontro venisse interrotto da un licantropo.
Era alto, minimo un metro e ottanta. Il pelo scuro aveva sfumature che variavano dal marrone caramello a quello cioccolato. Il corpo era rigido, in posizione d’attacco. La coda si muoveva freneticamente da una parte all’altra. Le orecchie dritte, pronte a captare il minimo rumore. Le zanne bianche ed affilate spuntavano sul muso allungato.
Nessuno può toccare la mia donna.
Quella voce familiare. Quel tono virile e deciso, ma che poteva assumere note dolci e profonde.
Quel lupo era Liam!
<< Che scherzo è mai questo >> Faith si era ripresa dallo shock.
Ma indietreggiò ed abbassò l’ascia a doppia lama, continuando a fissare il licantropo.
Un ringhio basso e minaccioso provenne dal lupo, mentre con la zampa anteriore destra smuoveva la sabbia dell’arena.
Proteggerò Syria a qualunque costo.
Poi degli ululati sferzarono il silenzio, mentre un branco di lupi balzava oltre il cancello d’accesso e si avvicinava ringhiando e mostrando le zanne.
Le amazzoni ancora in piedi arretrarono fino a raggiungere le mura in legno degli spalti. Liam mi si fece più vicino, puntando i suoi occhi marroni sul branco che continuava ad avanzare. Le mie mani si serrarono sul pelo morbido e caldo della gorgiera, cercando di trasmettere al lupo la mia fiducia e la mia sicurezza.
<< Spettacolo davvero interessante >>.
I presenti, me e Liam compresi, alzarono lo sguardo verso il cielo al sentire quelle parole. Apocalisse ed Erin planarono lentamente verso di noi, atterrando con grazia al mio fianco. Harry e Louis sciolsero la stretta sulle due guerriere e si osservarono attorno con attenzione.
Lis mi fissò un secondo, lasciando che leggessi una luce soddisfatta nei suoi occhi azzurri. Lei sapeva. Lei era a conoscenza di quell’evento sorprendete già prima che si avverasse.
<< E’ inaccettabile la vostra intromissione >> Camille era in piedi dinanzi al trono.
<< Stiamo salvando la vita a tua figlia >> replicò Apocalisse.
<< Dovresti ritenerti fortunata per questa concessione >> espresse Erin, rivolgendosi a Faith.
<< Dunque... >> Lis congiunse le mani << ...cosa abbiamo qui? >>.
Più che seria e diplomatica, sembrava stesse prendendo quel momento come un gioco divertente. E forse per lei era proprio quello. Un piacevole diversivo.
Louis aveva davvero risvegliato i veri sentimenti dell’angelo.
<< Non vale Lee >> Harry si avvicinò al lupo con un broncio sul viso << Ora sei decisamente più alto di me! >>.
Ma erano lamentele da esporre proprio in quel momento?
Louis rise per la frase, prima di riportare la sua attenzione su Apocalisse. Erin sbuffò per il commento del riccio, ma il sorrisetto che aveva sulle labbra significava che non era realmente infastidita.
<< Hazza, contieniti >> replicò Erin.
Liam sembrò ridacchiare, ma il suono uscì dalla sua gola come uno strano gorgoglio.
<< Solo perché ora sei grande e grosso non significa che ti salveresti dai miei pugni >> s’indignò Harry.
Il lupo alzò il muso al cielo, scuotendo poi la testa.
Sei un bambino Hazza.
<< Io non sono un bambino >> lo sfidò Harry.
M’irrigidii e lo stesso fece Liam.
<< Puoi sentirlo? >>.
Riesci a sentirmi?
<< Certo >> affermò con un sorrisetto il riccio << Pensavi che solo tu possedessi un potere >>.
Quindi ora anche Harry aveva scoperto la sua capacità.
<< Camille, dobbiamo parlare >> intervenne Apocalisse, voltandosi verso gli spalti << Oltre al fatto che hai catturato due angeli, sarebbe meglio evitare che si creino dissapori anche con i lupi >>.
<< Abbiamo faticato a trovare uomini adatti all’accoppiamento. Non lascerò che uno di loro venga liberato >> s’impose la regina.
<< Potremmo trovare un compromesso >> s’intromise Erin.
<< Perché mai dovrei rinunciare a questi uomini? La nuova generazione di amazzoni sarebbe fortissima grazie a queste unioni >> affermò Camille.
E’ davvero un osso duro quella.
Cercai di trattenere una risatina, lanciando un’occhiata d’intesa con Liam.
<< Nessuna di voi riuscirebbe a contrastare un attacco da parte degli angeli. Tantomeno se in contemporanea saranno i licantropi a cominciare >> Apocalisse indicò il branco alle sue spalle.
<< Siamo più forti di quanto pensiate >> s’irritò la regina.
<< Ma ora siete anche le più vulnerabili >> Erin allargò una mano, facendo notare alla sovrana i corpi feriti sparpagliati nell’arena.
Camille rimase in silenzio alcuni minuti.
<< Quale sarebbe la vostra proposta? >> domandò alla fine.
Apocalisse ed Erin si scambiarono uno sguardo vittorioso, mentre esponevano a gran voce le loro intenzioni.
***
Serena's POV
<< Come avevi capito che ero il figlio di Danika ed Aeron? >>.
Dopo avergli mostrato il palazzo, avevo portato Niall nella sua stanza. Era grande e spaziosa con una vetrata enorme che dava sul balcone semicircolare. Un letto matrimoniale svettava al centro della stanza. Una porta che conduceva alla cabina-armadio era proprio alle spalle del talamo. Dinanzi ad esso invece si apriva la porta che conduceva al bagno privato e stupefacente. Una scrivania, un divanetto ed altri piccoli mobili abbellivano la stanza.
<< In realtà è stata Tamara a farmi notare le somiglianze >> confessai.
Se non fosse stato per la mia compagna, non avrei mai supposto che Niall fosse il nostro principe. Ero così accecata dall’idea di averlo finalmente con me che mi ero fermata alle apparenze, senza approfondire ciò che si celava sotto la superficie. Ed il mio era stato un errore imperdonabile.
<< A cosa stai pensando? >>.
Non mi ero accorta che si era avvicinato. Due dita si posarono sotto il mio mento, facendomi alzare il volto verso quello di Niall.
<< A quanto sono stata stupida. Non mi sono resa conto che tu eri il nostro principe >> la voce mi uscì spezzata, ma nessuna lacrima solcò il mio viso << Dovevo accorgermene subito. Tutto il popolo aspettava da tempo il tuo ritorno. Invece mi sono lasciata accecare dalla felicità e dal pensiero di riaverti con me >>.
Niall mi sorrise, portando anche l’altra mano sul mio viso. Le mie guance erano racchiuse tra i suoi palmi grandi e caldi. Quel gesto mi trasmetteva un forte senso di protezione ed affetto.
<< Non devi fartene una colpa >> mi rassicurò << Nemmeno io ricordavo che ero un principe. Ho sbloccato quella memoria solo quando mi sono ritrovato dinanzi ai miei genitori >>.
<< Ma... >> le sue dita si poggiarono sulle mie labbra.
<< Ciò che conta è che adesso tutto sia tornato alla normalità. Io sono qui e stasera annuncerò al popolo del mare che tu mi appartieni >> un lampo d’orgoglio e malizia attraversò i suoi occhi azzurri << Almeno così nessun tritone ti si avvicinerà >>.
Non riuscii a trattenermi e risi per le sue parole, rassicurata e felice.
<< Sarà meglio prepararsi >> ammisi.
<< Ho chiesto alle cinque sirene che abbiamo incontrato in una delle sale che abbiamo visitato di far portare qui tutti i tuoi effetti personali >> disse con un sorriso.
<< Mio principe... >> stavolta a zittirmi fu la sua bocca.
Un bacio lento, ma passionale, che risvegliò il mio corpo con scosse di piacere.
<< Mi piace quell’appellativo >> mormorò roco Niall.
Ridacchiai, cercando nuovamente le sue labbra morbide e dolci.
<< Quanto manca alla festa? >> chiese il biondo, avvolgendomi la vita.
<< Siamo solo a metà pomeriggio. Direi che mancherà ancora qualche ora all’inizio della serata >> affermai.
<< Benissimo >>.
Le sue braccia mi sollevarono e mi stesero sul letto. La sua bocca reclamò la mia in un bacio ardente e mozzafiato. Le sue mani mi carezzarono i polpacci liberi dalla veste, risalendo fino a sotto il tessuto leggero e candido.
<< Stavolta niente e nessuno potrà interromperci >> quella promessa mi fece fremere ed un piacevole calore si propagò dal mio bassoventre.
Gli sfilai la maglietta, ammirando il suo petto tonico. Non resistendo gli tolsi anche i pantaloncini, lasciandolo in boxer. Era bellissimo. Il suo corpo era stato creato da mani divine.
Niall mi levò il vestito, sospirando estasiato alla vista del mio seno nudo. I suoi occhi azzurri come l’oceano mi sconvolgevano, mentre mi sfilava le mutandine e le lasciava dimenticate sul pavimento.
Erano secoli che sognavo quel momento. Anni passati a rimembrare i nostri momenti insieme. Ora finalmente potevo ricongiungermi all’uomo a cui ero stata destinata.
M’inarcai per il suo gesto inaspettato, gemendo il suo nome. Con il pollice stuzzicava il mio clitoride mentre due dita si muovevano lentamente dentro di me.
<< Sei già così bagnata >> soffiò sul mio seno.
Allungai la mano ed oltrepassai l’elastico dei boxer, stringendogli il sesso.
<< E tu sei già così duro >> sospirai.
Mossi la mano sulla sua lunghezza, sentendola pulsare tra le dita man mano che aumentavo il ritmo. Niall nel frattempo aveva cominciato a succhiare i miei capezzoli turgidi ed impazienti, le dita che continuavano a muoversi dentro di me.
<< Niall ti prego >> gemetti al limite.
Il biondo si sfilò definitivamente i boxer, salendo sul letto e prendendo posto tra le mie gambe divaricate. Piegai le ginocchia e gli feci più spazio, osservandolo impugnare il suo membro per guidarlo verso la mia femminilità.
<< Ora sarai di nuovo mia >> il suo sguardo cercò e trovò il mio.
<< Oh sì >> ero impaziente di riaverlo dentro di me.
<< Ti prenderò fino a non avere più forze. Ti possiederò fino a farti dimenticare il dolore, l’attesa, tutte le emozioni negative provate in questi anni che siamo stati separati. Ti marchierò per far capire al mondo intero che tu mi appartieni. Ti amerò con tutto me stesso per dimostrarti che sei essenziale per me >>.
Le sue parole fecero battere freneticamente il mio cuore. Lacrime di gioia iniziarono a solcare il mio viso.
<< Non desidero altro che te. Solo ed unicamente te >> sussurrai.
Niall si abbassò per baciarmi, penetrandomi con decisione. Mi aggrappai alle sue spalle, avvolgendo le gambe attorno il suo bacino per accoglierlo fino in fondo. Finalmente eravamo di nuovo insieme. Insieme ed uniti per l’eternità.
Sorreggendosi sugli avambracci, Niall iniziò a muoversi. Le spinte erano regolari e gentili, al contrario dei nostri respiri e dei nostri cuori. Il mio corpo era stato creato per combaciare con quello del biondo. Già dalla nostra prima volta avevamo compreso che eravamo fatti l’uno per l’altra.
Se prima pensavo che la perfezione non esistesse, ora con Niall dovevo ricredermi. La perfezione eravamo noi due... insieme.
L’orgasmo si avvicinava di minuto in minuto. Gli affondi di Niall divennero man mano più intensi. La mia voce continuava a proferire il nome del mio uomo.
<< S-Serena >> un respiro estasiato.
Gettai la testa all’indietro sul cuscino, affondando le unghie nelle spalle del biondo. Gridai il suo nome mentre l’orgasmo mi sconvolgeva fin nell’anima. E Niall mi seguì poche spinte dopo, gemendo il mio nome e rilasciando il suo seme in me. Il liquido caldo e denso scorreva dentro il mio corpo, marchiandomi.
Ogni tritone ed ogni sirena avrebbe sentito sulla mia pelle l’odore di Niall. Ogni creatura marina avrebbe compreso che io appartenevo al principe del mare.
Ero sua, ora e per sempre.
***
Narratore's POV
Una ragazza dai lunghi capelli castani varcò la soglia della camera con addosso un semplice asciugamano. Goccioline d’acqua solcavano ancora la sua pelle diafana. Il corpo snello nascondeva molto bene la reale forza della Dea.
<< Come mai così allegra? >>.
Gli occhi marroni della giovane si fissarono sull’uomo disteso sulle lenzuola nere.
La voce che aveva posto la domanda era bassa, lievemente roca, incantatrice. I capelli neri contornavano un volto dai lineamenti regali e decisi. Una lieve barbetta ricopriva le guance, il mento e parte della gola. Gli occhi azzurri sprizzavano malvagità e lussuria allo stato puro.
<< Non ti hanno insegnato a bussare? >> si finse oltraggiata la Dea.
<< Come se ti dispiacesse >> la rimbeccò il demone.
Eris sorrise maliziosa, facendo accidentalmente cadere l’asciugamano che avvolgeva il suo corpo. Negli occhi chiari dell’uomo brillò una luce di desiderio e violenza.
<< I miei sudditi hanno scoperto che Apocalisse si è sposata con Louis >> disse Eris, gattonando sul letto fino a stendersi supina, poggiando la testa sul cuscino.
Le lenzuola s’inumidirono per le gocce d’acqua che ancora la bagnavano. L’indice del demone iniziò a disegnare linee immaginarie su ventre della Dea.
<< Non mi pare una notizia tanto eccitante >> mormorò il moro.
<< Ho un conto in sospeso con quell’angelo. E poi Louis è un ragazzo davvero affascinante >> un sorrisetto pericoloso solcò le labbra della castana << Sarà un grande piacere strappare quell’umano dalle braccia di Apocalisse e farlo diventare mio schiavo >>.
<< Deve tenerci davvero molto per averlo sposato >> convenne il demone.
<< Louis è la reincarnazione di William, l’umano che è stato al fianco di Apocalisse per molto tempo >> annuì Eris.
<< Ah, il giovane che mi hai incaricato secoli addietro di uccidere. Ricordo ancora il calore del suo sangue mentre lo trapassavo da parte a parte >> ridacchiò lui.
Ora la mano si era spostata sul seno della Dea, seguendo il cerchio dell’aureola fino a tintinnarne il capezzolo turgido. Eris si prese il labbro inferiore tra i denti, facendo sparire i vestiti dell’uomo con uno schiocco delle dita.
Il moro si portò sopra di lei, aprendole le gambe con forza e penetrandola con una violenta spinta. Lui non era mai delicato, anche se con la Dea si dimostrava più gentile rispetto alle altre donne.
<< Ho incontrato anche tuo figlio >> sospirò Eris, assecondando col bacino gli affondi del partner.
<< Zac? >> aggrottò la fronte lui.
<< No >> negò la Dea << Sto parlando di Zayn >>.
Il demone s’immobilizzò, facendo lamentare la ragazza.
<< Zayn? >> l’uomo era confuso.
Non sapeva di avere un altro figlio oltre a Zac.
<< Ho riconosciuto la tua firma su di lui. Facendo qualche ricerca ho scoperto che Zayn è il figlio della donna che hai violentato anni fa. Hai presente quella signorina che avevi adocchiato ad una festa? Quella che ti aveva bellamente rifiutato perché felicemente fidanzata? >>.
<< Ah, ma certo. Trisha >> annuì il moro << Di sicuro è stata la notte più lunga della sua vita. L’ho presa in ogni posizione possibile per un’umana. La miglior violenza che ho mai attuato nella mia eternità. Ed a quanto pare sono stato così bravo da lasciarle un ricordo di me >>.
Detto ciò riprese a muoversi nel corpo di Eris. La Dea interruppe la conversazione per lasciarsi scappare gemiti e grida di piacere. Il demone godeva nel vederla così vulnerabile ed assuefatta per la sua bravura. L’orgasmo colse prima Eris, che s’inarcò verso il moro che la seguì dopo poche poderose spinte.
<< Sei sempre il migliore, Chris >>.
Il demone rise, uscendo dal corpo della Dea. La girò carponi e la penetrò da dietro, facendola sospirare di sorpresa.
<< Credo sia ora di fare una visitina a mio figlio >> ghignò Chris.
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