La tigre e la preda

Nel pomeriggio della giungla di catrame e cemento, la tigre con le fauci spalancate, degrigna i denti sulla pelle imperlata di sudore della sua preda.
Marchiata dai graffi, ullula nel pomeriggio assonnato alla luna che sbircia dal cielo.
Boccheggia, in un tempo indefinito, la preda ignara della sua fine, che muore e risorge come la fenice dalle sue ceneri.
Trionfa, consunta, madida di sudore corre ai gridolini dei suoi piccoli.
La tigre smorta, degrigna i denti soddisfatta nella giungla di catrame e cemento.

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