Alla fantasia c'è un limite?
Quest'estate mi sono dedicata a un libro fantasy triller, "Lasciami entrare"
Premetto che é la mia prima volta con questo tipo si romanzo, ho dovuto attingere ai ricordi dei film horror per potermi immedesimare o quanto meno cercare di capire alcune scene, che sinceramente credo che anche il traduttore abbia avuto delle difficoltà a capire, lasciando al lettore il compito di fare chiarezza come meglio crede, in pratica pezzi interi che ho riletto fino allo sfinimento e lasciato perdere perché altrimenti non finivo il libro.
Ma la mia domanda é:
In un libro fantasy tutto é permesso?
Fino a dove realtà e fantasy devono staccarsi completamente?
Nell'introduzione del romanzo, lo scrittore descrive un quartiere costruito perfettamente ordinato quadrato, ma come ci rivela un personaggio, questa rigida perfezione é contaminata dal caos delle persone che ci abitano.
Leggendo scopriamo che i vari personaggi per vie traverse o direttamente si conoscono tra loro, ma nonostante ci siano in alcuni casi dei rapporti umani sono solo volti. Quello che uno é veramente nessuno lo sa sul serio. Gusci vuoti per la società ben architettata.
Si parla molto indirettamente dei rapporti tra madre e figli, come queste li lascino molto al loro destino.
Nella realtà, quale madre non si accorge o non le importa che il figlio 16enne stia fuori casa tutta notte?
O che il ragazzino 12enne passi una notte fuori perché scappa dalla casa del padre e a quest'ultimo non importi minimamente se é arrivato a casa dell'ex moglie, se sta bene, ecc?
Il fantasy può rompere tutti gli schemi della realtà?
Io la domanda la rigiro a voi, io di fantasy non me ne intendo e ho fatto fatica a lasciar perdere e continuare con la storia.
Un altro punto, i personaggi appena accennati, in un nucleo familiare di mamma e figlio si aggiunge il compagno che dal nulla, perché lo scrittore ci fa solo capire che c'è un progetto comune di formare una famiglia ma in modo molto superficiale.
La mia perplessità si scaturisce quando il compagno, perché arrabbiato dice alla compagna, parafrasando: o taci o ti meno.
Lei come risposta si versa il tè.
Primo: chi ti da il diritto di intrometterti nel rapporto madre e figlio.
Secondo: come fai a versarti il tè e continuare come se niente fosse.
Più scrivo su questo romanzo, più penso a come veramente nella vita incontriamo solo volti e poche anime.
Ma ritornando alla domanda iniziale quanto il fantasy può distaccarsi dalla realtà?
O quanta realtà può esserci in un fantasy?
Per gli amanti del genere vampiro ho delle domande:
1) i vampiri hanno paura dei gatti?
2) chi sono i "non morti"? Altro punto che viene lasciato al caso, una cosa successa 30 pagine fa, lo scrittore la ripropone verso la fine del libro e il lettore deve cercare di ricordare quando e com'è diventato "non morto" quel personaggio.
Non spoilero la fine del romanzo perché anche su quello ho tante domande, vi dico solo che la fine sembra un film dell' horror di 4° categoria.
Il libro é diventato un film, prima o poi lo devo cercare.
Il libro non é male, ci sono molti personaggi, un intreccio abbastanza coinvolgente, ma per chi non ha mai letto questo tipo di romanzo, secondo me, non é il migliore dei libri per iniziare a farlo.
Questo libro lo ritengo per un pubblico che già maccina di fantasy e sa come devono avvenire i fatti.
Buona lettura!
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