Pensiero 95: Autorità
I miei coetanei non sono gli unici a darmi della bugiarda, anche un adulto lo fa.
La professoressa Lombardo.
Sempre lei.
Dice qualcosa in classe e poi il giorno dopo lo nega. Non è che non se lo ricordi, lo fa apposta. Casualmente si contraddice solo quando l'argomento del discorso sono io e, quando timidamente cerco di difendermi dicendo la verità, lei mi chiama bugiarda.
Sto in silenzio, lei è l'insegnante. Io lo rispetto.
La professoressa Lombardo è un'adulta, in più è un'autorità, non posso risponderle male. Decide per noi, ci guida nel nostro percorso scolastico ogni giorno ed io devo rispettarla. Sono obbligata a stare zitta, anche se non so se ci sia una regola scritta al riguardo.
L'autorità sta in alto, mentre noi siamo puntini. Non sono una sua pari. Non mi tratta come una sua pari. E lei in particolare non mi rispetta. Tanto ha il coltello dalla parte del manico, lei è in una posizione di potere, io non sono nulla se non un bersaglio.
Mi sento un po' fragile sotto la sua potenza e la sua età. Potrebbe schiacciarmi il peso della sua autorità.
Nonostante ciò fremo perché vorrei essere considerata come un essere umano, non come una dei tanti omini che occupano uno spazio limitato dove lavora.
Anche se, pensandoci, non sono una dei tanti. No. Sono quella che più le crea soddisfazione. Giorgio, con la sua capacità di leccapiedi, è il suo pupillo, io il suo metallo da piegare. Non è così difficile da immaginare. La professoressa incute timore alla massa che quasi s'inchina quando le si trova davanti. Una riverenza psicologica come fosse una regina. Non lo condivido affatto.
Posso essere la vittima della storia, ma non sarò mai una schiava. Non piegherò i miei ideali al suo cospetto. Lei è l'autorità, ma non è un'autorità positiva.
Note d'autore:
Autorità negativa. Ne avete mai conosciute? Raccontatemi un po', se vi va.
Ed è qui che vi darò il prossimo indizio sul fantasy che sto scrivendo e arriverà su Wattpad quando avrò finito di pubblicare "Pensieri di una ragazza comune".
L'indizio è: anche nel fantasy c'è un'autorità negativa che metterà i bastoni tra le ruote ai protagonisti.
So che è un indizio abbastanza banale, ma non posso svelarvi troppo, altrimenti vi rovino la sorpresa.
Ci sentiamo al prossimo Pensiero di Sarah!
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