Pensiero 92: Artista incompresa
Sono un'artista incompresa. Incompresa da me stessa. Non capisco quale sia realmente la mia strada. Mi impegno per assimilare sempre più informazioni e so che alcune nella vita mi serviranno, altre no.
È presto per pensare a chi diventerò in futuro, ma a volte me lo chiedo lo stesso.
La mia mente sogna, vola libera nel vento facendo dell'immaginazione il mio punto forte.
La realtà, però, è concreta. La sento dentro di me, ascolto l'energia che scorre, la mia anima mi dice che sono un'artista, ma non capisco in quale direzione.
Faccio un elenco di tutti i tipi di arte, diventa lunghissimo e inizio a scartare quelli per cui non sono portata. Tanti altri, invece, li evidenzio perché li sento parte di me. In alcuni me la cavo, altri vorrei impararli, ma ho paura di non esserne all'altezza.
Quale seguo? Non posso seguirli tutti.
Non spicco in niente, ogni arte mi mostra i suoi ostacoli e la mia mente continua a ripetermi "non puoi farlo". Senza contare il fatto che dovrei farmi conoscere, ma non so come.
Sono abituata ad esprimere la mia arte da sola nella mia camera o, al massimo, chiusa in me stessa a scuola.
Sono timida, imbranata, ansiosa e ho paura del mondo esterno.
Le persone sono pronte, aspettano che io esca dal mio guscio per ferirmi o giudicano lo scudo dietro cui mi nascondo definendomi apatica. Se sapessero che dentro di me ci sono mondi infiniti, sentimenti profondi...non so forse sarebbe meglio. O peggio perché avrebbero degli elementi in più da colpire, per lacerarmi il cuore già coperto di ferite che fanno fatica a risanarsi.
Sono un'artista, ho bisogno di esprimermi altrimenti esplodo.
Posso urlare anche in silenzio facendoti leggere le mie parole. Io con i sentimenti e le parole ci vivo, mi nutro di essi, forse è per questo che a volte fanno male. Stranamente, anche se non sono animati, percepisco che anche loro hanno bisogno di me.
Chissà qual è lo scopo o se c'è uno scopo. Non sono per niente sicura che ci sia.
Rimango comunque con la mente altrove, la passione che mi invade e deve essere ascoltata.
Forse non diventerò nessuno, sono già nessuno. Magari mi dedicherò alla mia arte da sola per tutta la vita, nascosta dal mondo e dalle sue lamentele. Non mi farò sentire, ciò che produrrò sarà unicamente in mia compagnia.
In un certo senso, però, lo trovo un po' uno spreco. Inoltre non conoscerò altre forme d'arte con cui, ipoteticamente, potrei avere affinità.
Ma chi ha tempo e voglia per capire le mie parole, per entrare nei miei pensieri, per ascoltare la mia voce?! Sono tutti impegnati con la vita reale, giustamente.
Note d'autore:
Hey, come va?
Sono un'artista incompresa. E voi, vi sentite degli artisti? Se sì, perché?
Vi voglio bene! Al prossimo Pensiero di Sarah!
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