Pensiero 63: Incontri
Stiamo camminando per strada.
Stasera si gela, fa più freddo dei giorni precedenti.
Rimango incantata da tutte quelle brillanti luci natalizie sopra la mia testa. Assomiglia ad una magia.
Ho sempre pensato che in questa città ci siano le decorazioni di Natale più belle, ma quest'anno si sono davvero superati.
-Guarda quella, Sarah. E' bellissima!-. Giulio indica una gigante stella gialla fatta di tante minuscole lucine.
-Wow!-. Esclamo a bocca aperta.
La voce di Giulio è piuttosto nasale oggi. E' parecchio raffreddato e zia Iris si è già pentita di averlo fatto uscire con questo freddo.
Ormai è troppo tardi, però.
Non avevo mai visto Matteo tenersi così tanto distante dal fratello. Giulio ha deciso semplicemente di ignorare il suo atteggiamento infantile.
Visto che è vicino a me si sta divertendo, al contrario Matteo si trova da solo. Ogni tanto lo vedo sbadigliare annoiato.
Mio padre e zio Valerio camminano più avanti, mentre mamma e zia Iris sono più occupate a parlare che a camminare. Sono le più lente.
Una voce squillante spezza questo momento.
E' una vecchia amica di mamma.
Le donne iniziano a chiacchierare. Dalle parole che mamma e la signora si scambiano capisco che non si vedevano da tanto tempo.
Dopo pochi minuti papà e zio Valerio, non vedendoci più dietro di loro, ci raggiungono.
Siamo di nuovo tutti compatti.
-Questa deve essere tua figlia!-. Esclama la signora bionda guardandomi.
-Si, Sarah-.
-Ma quanto sei diventata grande! Quanti anni hai?-.
Tutta questa attenzione rivolta su di me mi fa sentire in imbarazzo.
-Tredici-.
-Incredibile! Mi ricordo ancora quando eri piccola-. Mi rivolge un grande sorriso e con un gesto veloce mi sposta una ciocca di capelli dietro all'orecchio -Ti ricordi di me?-.
Oh no, e adesso cosa rispondo?
Se dico la verità potrebbe rimanerci male. Non posso dire una bugia...e se poi facesse domande più specifiche? Inoltre mentire è sbagliato.
Dirò la verità in modo gentile.
-No, mi dispiace-.
L'espressione della signora non cambia, è sempre sorridente.
-E' normale, è normale. Avevi solo un anno-.
Mi domando perché me l'abbia chiesto se sapeva che ero troppo piccola per ricordarmi di lei. Non ha senso, per niente, ma pazienza.
Se prima Matteo era annoiato, adesso sembra sul punto di addormentarsi. Gli occhi ridotti a fessure, si impegna per tenersi sveglio.
Nota d'autore:
Ciao, come va?
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Vi voglio bene. A presto!
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