Mi ricordo quel giorno, ho avuto un momento di ispirazione ed avevo cominciato a scrivere di getto ciò che mi veniva in mente. 

Risultava tutto così poetico e forte. 

Mi piaceva molto ed ero orgogliosa di quello che stavo imprimendo su carta. 

Mi venne un'idea. 

Quelle parole erano sprecate per rimanere dimenticate; forse, per una volta, dovevo provare a trasformare ciò che scrivevo in qualcosa di più importante di frasi finite chissà dove. 

Avrei potuto realizzare un progetto tutto mio per ricordarmi la strada che avevo deciso di percorrere e, soprattutto, per trasmettere alle persone tutto il dolore che in passato avevo subìto. 

Decisi di scrivere un libro o qualcosa del genere perché mi sentivo di farlo. 

Sto portando avanti la mia idea ancora adesso. 

Non so se lo terrò per me o prima o poi lo leggerà qualcun'altro. In ogni caso va bene così perché sento che le parole che sto esprimendo sono molto importanti. 

Vorrei che un giorno questo mi progetto possa aiutare qualcuno a sentirsi più compreso e a capire che la diversità è un valore meraviglioso. 

Intanto scrivo senza preoccuparmi del resto perché questo mi fa stare bene.  

Mi limito ad ascoltare il parere delle mie amiche a cui, generalmente, piace ciò che scrivo. 

Spero di poter trasmettere messaggi positivi ed aprire il mio cuore anche se per me è sempre stato difficile. 

Le frasi aumentano sempre di più tanto che lo spazio di un quaderno mi sta stretto e devo utilizzarne altri. 

Non importa perché ogni singola parola ha un gran significato,  amplificato rispetto al solito.

Adesso la mia profondità e il mio essere estremamente riflessiva mi sembrano utili perché se non lo fossi non credo che riuscirei ad esprimere così tanto. 

Ovviamente è il mio punto di vista, non so come questo libro possa risultare dall'esterno. 

Per ora non importa e cerco di portare avanti la mia idea perché, come già pensato molte volte, tutto parte da un sogno e da ciò che portiamo dentro. 

Questi sono i miei pensieri, i pensieri di Sarah.