Pensiero 161: Il mio pensiero va a loro
Per il bullismo si può anche morire. Lo sanno bene i familiari delle persone che non ce l'hanno fatta.
A loro va tutto il mio amore e il mio sostegno, anche se non è molto.
Nulla potrà più riportargli indietro il proprio caro.
Alcuni genitori, con il dolore nel cuore che non svanirà mai, hanno deciso di non dimenticare occupandosi del fenomeno che ha portato via i loro figli.
Non sono una madre, non so come sia realmente questo dolore, ma me l'hanno descritto come intenso e viscerale.
Questi genitori si fanno forza per diffondere il loro messaggio: il bullismo è un fenomeno pericoloso e la società deve occuparsene. Non vogliono che capiti ad altri ciò che è successo ai loro figli e combattono affinché le persone comprendano meglio cosa significa essere una vittima di bullismo.
Ogni volta che sento notizie di ragazzi che non ce l'hanno fatta il mio cuore si sbriciola, mi chiedo se avessi potuto fare qualcosa per aiutarli.
Spero con tutta me stessa che siano in pace perché non meritano quello che hanno subìto.
Li immagino come angeli che ci proteggono dal cielo, i loro sorrisi ci riempiono di luce.
Penso anche a quei genitori che cercano di aiutare i loro figli vittime di bullismo, ma si trovano davanti ad una società che costruisce muri pur di salvaguardare i propri interessi.
Probabilmente è tutta la struttura a dover essere revisionata.
I genitori, la maggior parte delle volte, non sanno cosa fare per risolvere la situazione e, con i bastoni tra le ruote, iniziano a scartare opzioni.
Si tendono a scaricare le colpe addosso agli altri invece di risolvere i problemi e i genitori si ritrovano esausti, terribilmente stanchi perché nessuno vuole ascoltarli davvero e devono urlare per farsi sentire.
Anche le poche persone che si occupano seriamente del fenomeno sono limitate perché non sono loro ad avere il potere di cambiare il sistema.
Così non va bene.
Bisogna iniziare ad agire concretamente, non con slogan.
Tutti devono fare la loro parte per rendere, di fatto, il mondo un posto migliore. Senza scaricare colpe e responsabilità, ma focalizzarsi sul problema.
Questo se non vogliamo che altre persone rimangano schiacciate dal peso del dolore, morte perché non si sentivano comprese.
Note d'autore:
Scrivere questo spazio autore è molto difficile per me, come lo è stato scrivere questo Pensiero.
Penso che non ci siano abbastanza parole per descrivere l'argomento e, comunque, non sarebbero mai perfettamente adeguate.
Ho cercato di essere il più semplice possibile e di farmi guidare da ciò che sento.
Ho ritenuto necessario parlare anche di loro, qui, nella storia di Sarah perché la morte di questi ragazzi riguarda tutti noi.
Ho voluto dedicare un Pensiero a loro, anche se, ripeto, so che non è abbastanza. Ma loro meritano di essere ricordati.
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