Pensiero 130: Basta una definizione

Poco per volta i miei genitori stanno iniziando a capire ciò che succede. Racconto loro qualche dettaglio e cominciano a prendere consapevolezza di ciò che sta accadendo.

Mi abbracciano, mi dimostrano il loro affetto e mi dicono che devo essere forte, la situazione si risolverà grazie al loro aiuto.

Ho molta paura, ma allo stesso tempo possiedo una carica in più.

Sono una ragazzina, loro sono adulti, per di più i miei genitori. Devo fidarmi di loro e sperare che la situazione si risolva, non può andare avanti così.

Lo so soprattutto da quando, una settimana fa, ho acceso il mio computer e, come ogni sera, sono andata su internet. Mi è venuta in mente tutta la cattiveria di Deb nei miei confronti e, non so per quale motivo, ho cercato su Google la parola "bullismo".

Quello che ho letto mi ha lasciata di stucco. Finalmente ho potuto dare un nome a ciò che sto subendo.

Corrispondeva tutto, ma proprio TUTTO.

Era come se avessero spiato la mia vita e l'avessero riassunta in una frase.

Mi sono sentita stranamente meglio.

Non ero sola, avevo le prove davanti a me.

Le mie sensazioni non sono frutto di una mia illusione, ma comuni ad altre persone sparse nel mondo o forse anche abbastanza vicine.

Prima credevo che le altre mie amiche non si rendessero conto del male che mi facevano, del dolore che sentivo ogni giorno.

Ora so per certo che non è così.

Si fanno manipolare, ma sanno benissimo ciò che fanno. Non sono veramente mie amiche. È un'amicizia sincera solo la mia. Loro ridono di me e basta.

Il nome specifico di tutto questo è "Bullismo psicologico".

Il bullismo psicologico è di tipo indiretto, è difficile da individuare perché agisce in maniera subdola. Consiste nel mettere in giro false voci sulla vittima in modo che venga completamente isolata. Nello specifico danneggia la vittima nelle relazioni con gli altri attraverso la diffusione di calunnie, l'esclusione e il danneggiamento dei suoi rapporti di amicizia.

La vittima, quindi, si sente sola, incompresa e disprezzata tanto da credere che la colpa sia sua, è evidente che non è così.

È la mia vita, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto.

Le prepotenze e la cattiveria non vinceranno mai, perché adesso ho aperto gli occhi. So cosa fare. Devo combattere!

Note d'autore:

Hey, Anime Sensibili.

È un Pensiero importantissimo, un punto di svolta cruciale. Sarah, da adesso, può dare un nome a ciò che sta accadendo intorno a lei. Si può considerare una piccola vittoria personale.

Vi piace questo Pensiero?

Sinceramente, è uno dei miei preferiti proprio per quello che rappresenta.

Vi voglio bene!

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