Pensiero 1: Per gli altri non sono sufficiente
Che ne so io della mia vita, così amara e dolce, nota per la sua stranezza.
Vela che cela una persona, una vera persona in carne ed ossa, non un burattino di legno bruciato da monopolio di gente ingannatrice e crudele.
Mia, vita MIA! Piegata da chi non sa neanche cosa vuol dire vivere. Piena di distruzione ed odio la loro, la mia invece piena di rabbia repressa e amore in abbondanza che scorre fuori e non riesce a trattenersi.
Basta uscire, fluido, dai miei occhi, devo nasconderti sempre ed asciugarti con le unghie sperando che i segni non si vedano.
Non so se traspare il mio dolore, mi corrode l'acido delle persone, non puoi sapere chi sono se non le conosci nel profondo e per conoscerle ci vuole tempo e in quel tempo do tutta la mia anima, ma non basta mai.
Non è sufficiente il mio amore, il mio cuore, tutto ciò che ho e che sono, ricevendo solo una parola; anzi no, metà della prima lettera di una parola corta e senza significato. Quello che vorrei dare alla mia vita piena di speranza, di fiducia che non dovrebbe esserci perché fa male.
Solo io so quanto fa male, ridere e poi nascondere quel fluido trasparente, quell'acqua che sgorga dai miei occhi troppo bagnati o troppo asciutti perché stanchi di svolgere sempre la stessa funzione che non è quella per cui sono stati creati, ma un fine secondario che sembra interminabile.
La percezione della durata del tempo, così contorta che a volte risulta capovolta ed è sempre il contrario di ciò che desideri. Ti ritrovi a voler che il tempo passi: questo rimane fermo. Vuoi che proceda lento: questo finisce in un battito di ciglia, in un turbine di vento che spazza via ogni convinzione.
Ogni desiderio rosicchiato dai topi, non quelli di Cenerentola, ma quelli cattivi che si intrufolano dove trovano spazio...e trovano spazio in te.
Tu con quello sguardo che lascia trasparire tutto, ma che nessuno tenta mai di capire perché è più facile ignorarti che guardarti negli occhi.
La gente sceglie la strada più semplice, non gli importa nulla di passare sul tuo cadavere, lo farebbero saltellando e ridendo...forse l'hanno già fatto.
L'innocenza è la condanna perché chi si fida è perduto, chi giudica avanza, sempre più veloce, avendo la presunzione di dimostrarsi più duro, insensibile, ma poi sbatte contro ad un muro.
Non so cosa sia peggio, se voler finire o continuare a resistere.
Sono al limite e rischio di cadere in un burrone profondo e largo, senza paracadute, nessuna possibilità di riprendere ciò che è mio.
E' mia quella voglia di vivere che ora sembra scomparsa.
Nota d'autore:
Hey lettori! 😊
So cosa state pensando "troppa tristezza". Per questo vi propongo questo spazio autore. In ogni pensiero ci sarà questo spazio in cui vi farò una domanda e voi potrete rispondere.
La mia risposta sarà nel pensiero successivo! Siete pronti?
Ecco la prima: Come vi chiamate?
Potete anche seguirmi su Instagram, se volete, sono mywattpad_francylupo.
Vi mando un bacio 😘.
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