Si sentiva a suo agio, nel trambusto nascente.

Alimentare l'isteria degli studenti era sempre stato il suo passatempopreferito.

Insieme a far disperare Gazza, ovviamente...

Quando lo vide gli volò incontro beffardo e sornione, pronto ad afferrare MrsPurr per la coda e a farla roteare a mezz'aria.

"PIX!" strepitò lui.

Pix gli destinò un'irriverente pernacchia.

"Idiota di un poltergeist, - continuò Gazza trafelato, premendosi la mano sullamilza - ti cerca la McGranitt! Tu-sai-chi sta venendo ad Hogwarts. Muoviti!"

Pix ci andò, dalla McGranitt.

E per la prima volta, sorvolò dei corridoi straboccanti di allievi senzaindispettirli.

**

Ingegno.

Era ciò che aveva sempre messo a disposizione dell'arte di far dispetti.
Era ciò che ora, cosa mai accaduta fino a quel momento, aveva rivolto a finisuperiori.

Osservando le mura di Hogwarts che si frantumavano attorno a lui, mentrelottava per ostacolare quelle figure incappucciate, si diede il tempo diponderare i suoi sentimenti. 

Sensazioni nuove.

Per la prima volta aveva assaggiato la paura, quella notte.
Per la prima volta, aveva capito cosa significasse sentirsi fieri di sé.

Ma fu guardando il corpo inanimato di uno dei suoi migliori compagni di scherziche comprese cosa fosse il dolore.