3.

Era completamente buio, sentiva il corpo intorpidito e appena riusciva a muovere le mani, percepiva il freddo del metallo su cui era sdraiato, la sensazione non era nuova ma più forte, obitorio.  

Jordan fece un sospiro di sollievo nello scoprire che si era svegliato prima della sepoltura o della possibile cremazione, non aveva idea di che ora fosse, giorno o notte, oppure che giorno fosse, martedì? Solo se fosse passata una settimana ma lui stimava essere passata almeno una settimana e mezza perciò potrebbe essere venerdì o sabato, non poteva dirlo con certezza, avrebbe aspettato, tanto non si sarebbe comunque potuto muovere senza aver ripreso il pieno controllo del suo corpo. 

La routine era sempre quella, si sveglia, aspetta di riprendersi completamente, esce e scambia la sua targhetta con quella di qualcun'altro, infine se ne va con addosso appena il camice che trovava nella cesta delle cose da buttare. Si era creato dei posti sicuri in tutta la città e qualcuno anche nelle zone circostanti nel caso si fosse svegliato lontano da casa. 

Quello stesso giorno un ragazzo dagli appariscenti capelli rossi si era recato all'obitorio per dire addio ad una sua cara amica venuta a mancare in un brutto incidente d'auto.

Xavier: ditemi che non ha sofferto?- domando cercando di essere freddo ma il dolore nella sua voce era evidente. Jordan li accanto stava ascoltando annoiato la conversazione senza volerlo, non era la prima volta che doveva aspettare e che si metteva a farsi gli affari degli altri.

Medico: le posso assicurare che non ha sofferto.- in poche parole era morta sul colpo la poveretta, pensò tra se e se Jordan.

Xavier: posso stare un attimo da solo con lei?-

Medico: posso concederle 5 minuti non di più.-

Xavier: basteranno grazie.- si sentirono i passi del medico uscire fuori e calare un silenzio interrotto solo da qualche singhiozzo. Neanche un minuto che sul petto di Jordan iniziò a cadere del liquido post morte cioè la cosa in assoluto che odiava di più di quella sua stupida routine, gli dispiaceva disturbare il ragazzo ma quella roba tra poco gli sarebbe arrivata in bocca e la cosa non lo faceva impazzire. Iniziò a muoversi lentamente per riprendersi completamente e proprio quando stava per spingersi fuori quella roba schifosa gli sfiorò il labbro.

Jordan: oh cazzo che schifo!- esclamò istintivamente spingendo fuori il carrello.

Xavier: cosa?! tu chi sei?- domanda asciugandosi gli occhi lucidi e preso alla sprovvista guardando il ragazzo coperto da appena un telo bianco sul ventre che sputava in terra.

Jordan: oh scusa il disturbo e condoglianze.- gli rispose alzandosi e coprendosi il ventre con il telo bianco scambiando la sua targhetta con quella del tipo accanto.

Xavier: oh grazie... no aspetta che stai facendo?-

Jordan: rimango morto mi pare ovvio... ora scusami ma saresti così gentile da passarmi il camice che sta in quella cesta?-

Xavier: no cioè tieni ma scusa la curiosità ma cosa sta succedendo?-

Jordan: sono un condannato a morte a cui non fanno effetto i soppressivi perciò per quanto intensifichino la dose io riprendo sempre conoscenza, fortuna che mi sono svegliato oggi, domani è prevista la mia crematura secondo questa scheda.- finisce indicando una cartellina.

Xavier: non sei serio.-

Jordan: perché non dovrei esserlo?... cioè non so nemmeno chi sei, non so nulla di te se non che hai appena perso la tua ragazza.-

Xavier: sorella, era come una sorella in ogni caso non sono affari tuoi.-

Jordan: comunque sarà meglio presentarci in fretta avrò bisogno di te per uscire di qui dato che ci sono parecchi persone in giro... piacere Jordan.-

Xavier: e cosa dovrei esattamente?-

Jordan: tanto per cominciare dirmi il tuo nome poi quello del medico che stava qui fino ad un attimo fa e quante persone ci sono di là.-

Xavier: perché mai dovrei farlo?-

Jordan: perché se no mi sdraio per terra e completamente scoperto e quando il medico tornerà ti denuncerà per violazione di cadavere.-

Xavier: cazzo, come ti pare ma te la farò pagare... mi chiamo Xavier e il Medico aveva un cognome impronunciabile ma ho sentito la ragazza all'entrata chiamarlo Capo perciò nel dubbio chiamalo così... poi niente in un obitorio generalmente non c'è molta c'ente.-

Jordan: perfetto ora..- si lega i capelli e si sistema la vestaglia -..io mi metterò dietro quella porta e tu distrarrai per un minuto il dottore per darmi il tempo di andare a prendere i miei vestiti.-

Xavier: come vuoi, cinque minuti sono passati perciò sbrigati.-

Jordan: sisi ah e ti aspetto fuori, ho bisogno di un passaggio.-

Xavier: anche?-

Jordan: lo so che me lo darai.- finì facendogli l'occhiolino e sistemandosi dietro la porta appena qualche secondo prima che il medico entrasse invitando Xavier ad uscire. In quel momento il ragazzo era abbastanza arrossito, non ha potuto evitare di cogliere un doppio senso nella frase del ragazzo che proprio in quel momento stava uscendo e si stava indirizzando verso una porta uguale.

Xavier: scusi ma non mi è stata comunicata la data di rilascio del corpo.-

Medico: è tra una settimana signore ma ora potrebbe andarsene?- non poteva ancora doveva prendere tempo. Iniziò a piangere per finta, non che fosse difficile.

Xavier: pensate che fosse lei l'obbiettivo nell'incidente? sempre che si possa chiamare così.- domanda tra un singhiozzo e l'altro.

Medico: credo di averle già detto che vostra sorella è stata una vittima involontaria di un attentato a un ricco imprenditore.-

Xavier: perché proprio lei?-

Medico: non è una domanda a cui posso rispondere, ora se non le dispiace e mi scusi per la delicatezza ma se ne deve andare.-

Xavier: un attimo, un attimo e me ne vado.- finisce la frase tranquillo vedendo Jordan passare per il corridoio e andarsene. Finse di salutare ancora la sorellastra spostandole una ciocca di capelli blu-argento e poi se ne andò, era stravolto dalla morte della sorellastra ma tra i suoi pensieri ora c'era solo quel misterioso e intricante ragazzo dai capelli pistacchio. Aveva sempre avuto una vita semplice con alti e bassi e lui sembrava la ventata di mistero che gli serviva da tempo, uscì e raggiunse il ragazzo che stava appoggiato ad una transenna li davanti.

Xavier: si può sapere perché porti ancora il camice?-

Jordan: nell'uscire dovevo spacciarmi per un dipendente.-

Xavier: ed ha funzionato?-

Jordan: ovvio, sono un attore nato.. ora andiamo?-

Xavier: dove vuoi che ti porti?-

Jordan: a casa tua.-

Xavier: uhm uhm ok... no aspetta a casa mia? perché mai dovrei farlo?-

Jordan: perché casa mia in questo momento e sotto osservazione e lo sarà per i prossimi 7 giorni.

Xavier: ed io cosa dovrei fare, ospitarti per 7 giorni?-

Jordan: certo, abiti solo vero? se no posso spacciarmi per il tuo ragazzo.-

Xavier: si cioè ah ci rinuncio andiamo.- era confuso, si era fatto convincere troppo facilmente ma tanto non aveva altro da fare in quel periodo.

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