27.
Per tre giorni non si parlarono, non si guardarono, era come se abitassero da soli. Xavier non uscì da camera sua se non per mangiare qualcosa, quelle poche volte che Jordan è riuscito a vederlo notò solo quell'espressione che tanto temeva: disgusto. Jordan d'altro canto inizialmente cercò di pensare ad un modo per risolvere ma non poteva cambiare il passato così si arrese, prese un borsone e lo riempì con quel poco che aveva di veramente suo i quel posto, non si preoccupò di portarsi dietro la roba tanto dove era diretto non mancava. Tre giorni dopo la loro discussione Jordan se ne andò con la certezza che come previsto Xavier non avrebbe mai potuto accettarlo.
Quella stessa mattina Xavier decise di saltare la colazione concentrando la sua attenzione sul lavoro, si stava portando avanti con ogni genere di progetto nel tentativo di far passare il tempo e non pensare, non pensare a nulla. A pranzo preferì uscire prima del solito orario così da evitare di incontrare il suo ragazzo, lavorò tutto il giorno poi la sera prima di dormire si fece una doccia nel suo piccolo bagno in camera, era scomodo ma pratico ed infine andò a dormire ignaro di essere completamente solo.
Arrivò davanti a quel vecchio bar buio, fece un bel respiro e a testa bassa entrò. Non attirò l'attenzione, erano occupati e poi prima di pranzo dormono ancora tutti di solito, così continuò dritto per il corridoio, entrò nella seconda stanza e senza movimenti bruschi si diresse verso l'ufficio di Mika. Come previsto qualcuno lo fermò nel momento in cui tentò di aprire la porta, mani grandi e forti ma una presa stanca segno che si era svegliato nel sentirlo passare.
Rob: non si può entrare qui.- la voce assonnata arrivava debole e nell'abbassare lo sguardo Jordan notò Rob con gli occhi chiusi, quello dormiva a metà.
Jordan: Rob smettila, se qui ci fosse qualcun altro qui al posto mio ti avrebbe stordito e sarebbe passato perciò se devi fare la guardia falla come si deve.-
Rob: uhm?...- aprì gli occhi alzandosi -...Jordan? che ci fai qui?- si stiracchiò dandosi una ripulita.
Jordan: ho bisogno di un posto dove stare, per un po'.-
Rob: capisco, ti direi di prendere la tua stanza ma qualche giorno fa sono arrivati due ragazzi nuovi, riservati ma uno pare che piaccia molto a Mika perciò è occupata... vediamo, aspetta un po' dove ti pare.-
Jordan: ok, vado a prendermi qualcosa allora e tu inizia a svegliare gli altri che è quasi ora di pranzo.-
Rob: solitamente lo evitiamo, soprattutto da quando cucina Pandora.-
Jordan: cucino io... si tanto non ho nulla da fare.-
Rob: serio?-
Jordan: si ora muovi il culo.-
Tornò al bar recandosi sul retro dove c'era una cucina niente male, certo non aveva fornelli elettrici o cose così ma aveva tutto ciò che serviva per cucinare abbastanza per una trentina di persone. Se tutto era rimasto come se lo ricordava a breve i primi zombie si sarebbero svegliati e i geni che avevano passato fuori la notte sarebbero rientrati con alle spalle si e no 6 ore di sonno a dispetto della notte passata a divertirsi e la colossale sbronza, ora alcuni di voi si chiederanno come mai fare una vita simile? Perché fare i mantenuti nel buco di un quartiere poco raccomandabile? Oppure perché mai Mika permetteva ai suoi coinquilini di sfruttarlo in questo modo sia sotto l'aspetto delle risorse che della loro amicizia? Beh è semplice, così come aveva fatto con Jordan, Mika aveva raccolto anche altri cani smarriti qua e la. Pare che aiutare gli altri allevi il peso che si porta sulla coscienza e così dopo la misteriosa morte di tutta la sua famiglia, l'enorme eredità che ha ricevuto e l'inizio di una serie di fatti che lo hanno portato ad iniziare un'attività illegale organizzata si è ritrovato dove si trova ora: ad aiutare tossicodipendenti, criminali in fuga, figli ripudiati dalla famiglia o solo persone che hanno perso la loro strada. Nessuno ha mai chiesto spiegazioni al diretto interessato, forse perché tutti in fondo sapevano che Mika non era sempre stato l'angelo sorridente a cui volevano bene o forse solo per non rischiare di perdere quella che probabilmente sarebbe stata la loro ultima possibilità di chiamare un posto casa.
Era quasi tutto pronto e il profumo iniziava ad inondare le stanze del locale ancora buio e silenzioso, ogni tanto si sentiva la porta aprirsi o dei passi pesanti sulle vecchie scale che portavano al primo e al secondo piano dove stavano le stanze per dormire ma ancora nessuno si era presentato in cucina e di questo Jordan fu grato, non gli andava di dare spiegazioni a nessuno sul motivo per cui era tornato, l'idea di dover ripensare a tutta la storia e alla reazione di Xavier lo demoralizzava.
Pandora: chi ha osato occupare la mia cucina?!- la voce era assonnata come quella di Bob ma fece comunque prendere uno spavento a Jordan che fece cadere il cucchiaio i legno nella pentola.
Jordan: cazzo Pandora annunciati la prossima volta e poi da quando sarebbe la tua cucina?- le rispose afferrando delle pinze per recuperare il cucchiaio perduto.
Pandora: Jordan? si certo nessuno qui è in grado di cucinare così bene, si sente dal profumo, dovevo immagine fossi tu... in ogni caso lo è diventata nel momento in cui te ne sei andato perciò non ti lamentare.- finì riferendosi alla cucina.
Jordan: gli altri sono svegli? è quasi pronto...- cambiò palesemente argomento e la ragazza dai capelli viola se ne accorse fece spallucce e si avvicinò legandosi i capelli nel suo solito chignon.
Pandora: quasi, sono mezzi addormentati ma in piedi per questo non si sente nulla, sono rare le mattine o anche l'ora di pranzo in cui c'è qualcuno di sveglio che gira. Comunque come posso aiutarti?-
Jordan: bello sapere che non è cambiato nulla... uhm mescola il riso così non si attacca sai, io giro la carne.- rimasero in silenzio per qualche minuto finché l'orribile timer incorporato al gas non squillò emettendo il suo solito rumore assordante e fin troppo alto facendo prendere uno spavento ai due cuochi ma scatenando anche una reazione a catena, dall'altra parte del muro si sentirono una serie di lamenti poi un paio di persone si presentarono alla porta sbuffando come se fosse normale lamentarsi se c'è un po' di rumore all'una di pomeriggio. Dylan entrò accompagnato da Karoku intento a lamentarsi del rumore ma quando videro Jordan, così come Pandora, si zittirono poi rimanendo nell'ovvio gli chiesero che cosa ci facesse li.
Jordan: nulla... cucino... ora andate a chiamare gli altri ed entro cinque minuti voglio vedere tutti i tavoli sistemati ed apparecchiati, vi ricordate ancora come si fa vero?
Dylan: oh si certo. Vai Karoku forza sveglia tutti...- mandò via l'amico che senza obbiettare corse via -... comunque te l'hanno già detto che si sono uniti a noi un paio di ragazzi vero?-
Jordan: si, prima ho parlato con Bob e me lo ha accennato.-
Dylan: un ultima cosa... chiamo anche Mika?-
Jordan: a che ora è tornato stanotte?-
Dylan: più o meno verso le 6... dopo due notti fuori.-
Jordan: allora no faccio io dai, ora vai che è quasi pronto.- detto ciò si tolse guanti, grembiule e lasciò Pandora a finire, dopo tutto si trattava solo di scolare il riso e dividere la carne in tre o quattro ciotole da mettere sul tavolo, il resto lo aveva già preparato ed impiattato pronto per essere servito.
Raggiuto il piano di sopra sorrise nostalgico, era tutto uguale tranne che per il tappeto del corridoio che sembrava nuovo, non voleva nemmeno immaginare che fine aveva fatto quello precedente. Superato il momento sentimentale fece un bel respiro poi andò a bussare alla porta della camera di Mika, mentre aspettava che qualcuno rispondesse o venisse ad aprire si ricordò di quando viveva li e in momenti come questo non si sentiva come un pesce fuor d'acqua anzi spalancava la porta di camera sua senza troppe cerimonie e lo trascinava già dal letto, anche se era in compagnia non ci pensava due volte. Stava passando troppo tempo e non si sentiva volare una mosca da quella stanza così prima di passare a misure estreme decise di bussare più forte, molto più forte nella speranza che non fosse in coma etilico. Stava per perdere la pazienza ma la porta si aprì.
X: cazzo Mika avevi detto che nessuno ti disturbava quando tornavi così tardi...- fece una pausa posando il suo sguardo su Jordan senza aspettarsi una risposta dal Capo -...eh tu sei nuovo, ti hanno mandato qui per svegliare il drago?-
Jordan: nuovo? no mi spiace deluderti... comunque ti spiace farmi passare?- si fece spazio anche da solo aprendo completamente la porta ignorando il ragazzo che lo fissava, sembrava infastidito.
X: che vuoi fare?- gli domandò appoggiandosi alla scrivania sul muro opposto al letto.
Jordan: svegliarlo mi pare ovvio, è pronto il pranzo non vorrà mica mangiare tutto riscaldato.- glielo disse mentre cercava qualcosa per la stanza.
X: si buona fortuna poi non ne vale la pena, la ragazza che cucina non è proprio uno chef, senza offesa.-
Jordan: si in effetti Pandora non è affatto portata per la cucina e di certo nessuno al coraggio di dirle che fa schifo ma oggi ho cucinato io... oh ecco finalmente.- esclamò alla fine dopo essere andato in contro al ragazzo senza nome e aver trovato una bottiglia di birra vuota dietro di lui.
X: cosa finalmente?-
Jordan: stavo cercando una bottiglia, strano di solito non mancano in camera sua, anche se non beve tanto si dimentica di buttarle e rimangono per mesi certe volte.-
X: oh le ho raccolte e buttate io ieri, oh inciampato in un paio mentre andavamo a dormire... ma a che ti serve?-
Jordan: uhm non so quanto lo conosci o che rapporto hai con lui ma spero tu sia consapevole del pericolo che lo circonda.-
X: ne so abbastanza perché?- lo guardò mentre si avvicinava ad un Mika addormentato profondamente sul lato destro mentre guardava verso l'interno del letto.
Jordan: guarda...- appoggiò la bottiglia sul retro della sua testa delicatamente poi prese un accendino di quello a miccia e lo accese producendo rumore a pochi centimetri dal suo orecchio poi subito dopo disse una parola che il ragazzo non sentì. Quello che venne dopo quasi non si rese conto che accadde, Mika tirò fuori da sotto il cuscino una pistola e quasi contemporaneamente scaraventò la bottiglia contro il muro finendo con il togliere la sicura ad un palmo di mano dal volto di Jordan.
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