26.

La mattina seguente Jordan era in cucina con la radio accesa a volume basso e stava cucinando la colazione, temeva che le cose tra loro potessero cambiare dopo la sera precedente passata a parlare nonostante alla fine fossero andati a dormire assieme come sempre, così si sforzò di comportarsi come sempre nel tentativo di far dimenticare a Xavier per un attimo di tanto in tanto che aveva una relazione con una ex prostituta.

Xavier: voglio ripetertelo perché credo che ieri sera non si stato abbastanza, non osare mai nemmeno pensare di essere una prostituta, tu sei Jordan, bravissimo in cucina, con gli apparecchi elettronici ed estremamente dolce.- lo interruppe sbucando dal corridoio.

Jordan: potrei sospettare tu abbia poteri telepatici.-

Xavier: uhm magari ma no, ho solo intuito la cosa dalla tua espressione.. comunque ho una richiesta da farti.-

Jordan: dimmi tutto.-

Xavier: io non reggo bene l'alcool, figuriamoci le droghe perciò se la metti nei biscotti o in un frullato o cose così potresti dirmelo così evitiamo spiacevoli incidenti?-

Jordan: oh si certo, potremmo fare una lista di cose che faccio solo ed esclusivamente per me così non ci saranno malintesi.-

Xavier: grazie.- Jordan quando il rosso si allontanò nuovamente da lui sorrise, anche se breve quella conversazione era stata normale ma non poteva immaginare che fosse solo una coincidenza. Il pomeriggio stesso Xavier uscì per del lavoro, era solito farlo da casa ma alcune volte lo chiamavano alla sede centrale, oramai la loro vita aveva preso una piega vagamente normale ma la situazione era comunque tesa anche dopo un paio di giorni passati tra brevi frasi essenziali per la convivenza. 

Era sera, avevano appena finito di mangiare e Jordan era stanco di essere palesemente evitato, può sembrare volgare ma voleva fare sesso con il suo ragazzo, erano settimane che non si toccavano nemmeno e nonostante avesse provato a stuzzicarlo con delle coincidenze o delle allusioni, il suo ragazzo sembrava non volerne sapere. A quel punto gli venne in mente solo un approccio diretto, al costo di sembrare disperato, lo avrebbe fatto. Dopo un quarto d'ora passato in cucina a fissare il suo ragazzo seduto sul divano prese coraggio e gli si parò davanti, Xavier alzò lo sguardo e mise da parte il libro aspettandosi che Jordan parlasse ma non disse una parola, al contrario si mise seduto a cavalcioni su di lui guardandolo negli occhi; l'unica cosa che si stavano comunicando l'un l'altro era confusione, il rosso cercava di capire che stesse facendo mentre Jordan non poteva fare a meno di chiedersi perché non suscitasse alcuna reazione in lui.

Xavier: che stai facendo?- ci mise qualche secondo prima di spezzare quella situazione.

Jordan: ecco...- iniziò titubante su cosa dire poi capì che era inutile girarci attorno -...no allora mi stai ignorando, mi hai detto che vuoi restare e fatto capire che non mi odi ma nonostante questo mi ignori e potrò sembrarti  non so cosa ma ho voglia di farlo, ne ho voglia da giorni ma non volevo insistere perché la situazione è quel che è.-  si fermò subito quando vide Xavier abbassare lo sguardo.

Xavier: ma sei serio? sapevo che saresti venuto a parlare, come hai detto la situazione è quel che è perciò conoscendoti non avresti sopportato a lungo ma sei serio? la cosa che ti manca di più, ciò che ti preme di più è il sesso? tra tutto ciò che è successo a te manca il sesso?- istintivamente lo spostò per alzarsi ma una volta in piedi Jordan lo fermò capendo di aver sbagliato approccio, doveva arrivarci che in questo modo sarebbe stato troppo facile fraintendere.

Jordan: no aspetta, credi davvero che io sia così meschino? non mi manca il sesso mi manchi tu, mi manca farmi coccolare da te la mattina, scherzare assieme, discutere su una cosa inutile come che film guardare e finirla sdraiati sul divano che li guardiamo entrambi mentre mi lasci dei baci sul collo e si mi manca fare sesso con te.- era paradossale, avevano si e no passato un paio di mesi come vera coppia escludendo il periodo in cui Jordan aveva dormito ma nonostante questo sembravano una coppia di sposini.

Xavier: e credi che a me non freghi nulla di tutto ciò?!-

Jordan: è quello che fai capire comportandoti così!-

Xavier: mi comporto così perché desidero stare con te e farlo ma ogni volta che mi avvicino a te non posso fare a meno di pensare a quello che hai fatto! a tutti quegli uomini con cui...-

Jordan: lo sapevo che era per quello.- si passò una mano sulla fronte tirando indietro la frangia per una attimo.

Xavier: Jordan non sono stupido, sono stato adolescente anche io so cosa succede in quei posti, non si tratta di sesso con un persona o con più persone in vari momenti.- non era mai stato il tipo che per una sega aveva bisogno di guardarsi le peggio cose ma per un motivo o per l'altro si era già scontrato con i bordelli, sapeva che in quel tipo di posti non ci si appartava per una scopata, no le persone in quel tipo di posti non si fanno problemi a farlo davanti a tutti.

Jordan: avrei preferito non parlare dei dettagli.- si lasciò andare sul divano chinandosi in avanti.

Xavier: ma va detto Jordan!-

Jordan: tu non lo vuoi sentire...- lo guardo nella speranza che mollasse la presa.

Xavier: no Jordan dillo, ho bisogno che tu lo dica Cristo santo!- continuava a camminare avanti indietro nervosamente oltre il tavolino che stava davanti al divano.

Jordan: hai davvero bisogno di sapere che mi sono lasciato usare come una bambola gonfiabile?! hai bisogno di sentirti dire che ho lasciato mi facessero provare ogni genere di perversione e che in quel momento mi piaceva pure?! hai ragione, in quei posti non si fa solo sesso, in quei posti entri e lasci che cinque o sei uomini ti usino come più preferisci, che lo facciano per tutto il tempo che desiderano e che alla fine, quando non ne hanno più voglia, ti lascino li a crogiolarti nel fottuto sperma prima di svenire esausto!- alla fine del discorso aveva gli occhi lucidi, non stava piangendo, li aveva solo umidi per la rabbia e per i ricordi che uno dopo l'altro gli passavano davanti agli occhi.

Xavier: non so che dire...-

Jordan: me l'hai chiesto tu.-

Xavier: dimmi che è tutto, dimmi che non c'è altro che devo sapere.- sembrava una supplica.

Jordan: a meno che tu non voglia sapere i dettagli di quello che mi sono lasciato fare, no non c'è nulla.-

Xavier: ci sarà pure un limite a quello che è successo... cioè ci sono cose che il corpo umano non può sopportare.-

Jordan: ti prego Xavier perché vuoi continuare a parlarne?-

Xavier: hai ragione non voglio ma se non mi dici tutto tu sarò io a darmi delle risposte e non posso fare a meno di pensare al peggio.-

Jordan: Xavier basta, ti ho detto abbastanza, il resto non riesco a dirlo nemmeno volendo, quello che mi stai chiedendo lo sa solo...- si interruppe capendo che nominare l'amico in quel momento non avrebbe aiutato ma fu inutile perché il messaggio passò comunque.

Xavier: solo chi? Mika giusto?- il più piccolo annuì -...perché? so che non saranno belle notizie, so che saperlo mi farà stare uno schifo e in un primo momento non aiuterà la nostra relazione ma se me lo dici non potrò fraintendere.-

Jordan: è questo il punto Xavier! non c'è nulla da fraintendere, non importa fin dove arrivi la tua fantasia io avrò sicuramente fatto di peggio! tu non vuoi sapere che nonostante il mio corpo sia tanto piccolo ha ospitato nello stesso momento tre uomini, che mi hanno tenuto con un tappo per un giorno intero mentre mi portavano all'orgasmo impedendomi di averlo, che mi hanno deformato temporaneamente il petto per rendermi ipersensibile e che tutte queste cose erano all'ordine del giorno li dentro.- ci fu silenzio, Jordan non aveva guardato negli occhi Xavier nemmeno per un attimo e nel momento in cui si decise ad alzare lo sguardo lo vide andare via, in camera, con un espressione in volto che Jordan non voleva decifrare.

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