22.
Vedere una reazione simile da parte di Jordan solo nel sentire la sua voce risvegliò in Xavier dei sentimenti nuovi. Aveva tutte le intenzioni di dimostrare che poteva proteggerlo sia verbalmente che, se necessario, fisicamente ma bastarono poche parole per rovinare tutto.
Mika: vi sembra il modo di accogliere una vecchio amico?-
Jordan: Mikaaa.- in un attimo gli era addosso e si stavano abbracciando, Xavier fece subito un passo verso di loro, gli venne istintivo, non sapeva perché.
Mika: ma guarda un po' sembri un damerino.-
Jordan: belli vero? sono di Xavier.-
Mika: il rosso a cui corri dietro giusto?- domandò prendendolo per i fianchi e sollevandolo come una piuma davanti a se per guardarlo. Mika aveva quasi trent'anni, robusto, abbastanza muscoloso e alto, aveva anche un viso allegro e dei capelli blu scuro mossi rasati sui lati che ricadevano su metà fronte, Xavier non poté negare che era un bell'uomo.
Jordan: non gli corro dietro baka.-
Mika: mi insulti così la prima volta che ci vediamo dopo tanto tempo?-
Jordan: gne... no comunque mi servono delle cose.-
Mika: lo immaginavo... mai una volta che vieni solo per farmi compagnia.-
Jordan: una volta lo facevo ma la maggior parte di quelle volte eri fuori a scopare con qualcuno... come fai a non avere ancor alcuna malattia strana non lo so.-
Mika: guarda che non lo faccio mica con chiunque.-
Dylan: finitela di fare i bambini che a noi non frega con chi scopate.-
Pandora: guasta feste, a me diverte vedere il rosso qui dietro guardare male Mika... sei geloso ragazzone?-
Dylan: non flirtare tutti baka.-
Xavier: io non...- ora lo stavano guardando tutti, il ragazzo e la ragazza che non facevano altro che insultarsi e riprendersi lo fissavano, mentre Jordan, Mika e gli altri con sguardo incuriosito cercavano di capire che intendesse Pandora.
Jordan: Xavier va tutto bene?- batté un paio di colpi sulle mani di Mika che lo tenevano sollevato per i fianchi e subito lo mise giù dandogli la possibilità di raggiungere il rosso.
Xavier: certo perché non dovrebbe?- Jordan, di proposito davanti a tutti, mise le braccia attorno al collo di Xavier mentre stava in punta di piedi e dopo essersi avvicinato al suo orecchio sussurrò con tono provocante "non preoccuparti, sono il tuo ragazzo dopo tutto vero?", Xavier annuì poi Jordan con un sorriso concluse con una frase che gli fece prendere una strana sicurezza e fiducia.
Pandora: si può sapere che sta dicendo?-
Mika: sono geloso, lo voglio anche io un ragazzo che mi sussurra cose alle orecchie.-
Dylan: certe volte mi chiedo come tu faccia ad essere il nostro capo.-
Mika: semplice sono bellissimo e fortissimo.-
Rob: il capo è il migliore tra tutti noi non osare mettere in discussione la sua posizione.- il suo tono era quasi quello di un soldato fuso con un robot e un segugio fedele.
Mika: grazie Rob ma lo sapete che non mi piace comandare a bacchetta, finché non fate casini irrimediabili siete liberi e ora andate, io Jordan e rosso malpelo abbiamo da fare.-
Rob: agli ordini.-
Pandora: tesoro andiamo a casa dai.-
Dylan: ora son diventato il tuo tesoro.- borbottò seguendola fuori dal loft.
Pandora: lo sei sempre stato tesoro.-
Il resto della ressa che si era formata per guardare il teatrino si dileguò e i ragazzi si ritirarono in quello che chiameremo "l'ufficio di Mika", una volta dentro e chiusa la porta alle loro spalle ci fu un attimo di silenzio poi Mika si sedette facendo scricchiolare la sedia.
Mika: allora cosa ti o vi serve questa volta?-
Jordan: non ho intenzione di fare il mantenuto perciò vorrei che mi procurassi dei documenti falsi e no no voglio una carta di identità per poter bere quando mi pare.-
Mika: l'hai detto tu... poi oramai hai vent'anni sei vecchio e un futuro ubriacone.-
Jordan: lo sai che ci sono molte cose che preferisco all'alcool.-
Mika: sisi, ora dimmi di più così poi vediamo come potete pagarmi.-
Jordan: e io che pensavo mi avresti fatto un regalo di compleanno.-
Mika: il regalo è uno sconto e la presenza di malpelo qui per la terza volta di fila.- il suo tono era cambiato da prima, quando si trattava di affari preferiva essere serio e tenere un profilo basso, non era una cattiva persona e nemmeno stupida infatti preferiva la discrezione e gli sconosciuti nel suo "ufficio" erano di troppo.
Jordan: ma oramai è di famiglia, pensavo ci fossi arrivato, lui mi ha salvato la vita e aiutato in momenti impensabili.-
Xavier: non esagerare, poi all'inizio mi hai minacciato non so se te lo ricordi.-
Jordan: dettagli.-
Mika: come vi pare, ma c'è differenza tra fargli fare da corriere per te e lasciare che ascolti nel dettaglio quello che facciamo qui.-
Xavier: ho vissuto in una famiglia che non faceva altro che truffare le persone e se avessi parlato a qualcuno della cosa mi avrebbero picchiato, ero appena un ragazzino perciò se la tua unica preoccupazione è che io possa parlarne con qualcuno mi deludi, poi come spiego il modo con cui sono vento a conoscenza di tutto questo?-
Jordan: allora?-
Mika: tua responsabilità Jordan.-
Jordan: come vuoi.-
Xavier: per sapere, tu non mi sembri un tipo a caso pieno di muscoli, come ci sei finito a capo di qualunque cosa sia questa?-
Mika: Jordan non ti ha ancora raccontato gli affari miei eh? sorprendente... comunque non è importante.-
Jordan: che poca fiducia che riponi in me.-
Mika: al contrario, sei l'unico ragazzo che sul punto di un overdose è riuscito a rifiutarmi, ti ammiro ma c'è un limite a tutto..- fece una piccola pausa durante la quale prese un vecchio quaderno in mano dei vecchi occhiali e se li mise -..ora dimmi che vuoi ordinare?- alla frase prima Xavier era sul punto di intervenire per saperne di più di un loro possibile flirt ma si trattenne lasciando che iniziassero finalmente a parlare del motivo per cui erano li.
Jordan: ho bisogno di tutto ciò che una persona morta non ha più, un identità, in nome sarà o stesso idem per il cognome, la data di nascita non mi importa basta che cambi mi fai appena diciottenne, il resto inventatelo.-
Mika: sei troppo vago... tessera sanitaria, carta d'identità, una storia e un curriculum suppongo ma non posso inventarmi tutto... rispondi ad un paio di domande almeno..- Jordan annuì avvicinandosi di una passo -.. bene, per il luogo di nascita ti va bene l'Oklahoma? città uhm bel la capitale, vissuto li fino alle elementari poi trasferito in Colorado a Denver?-
Jordan: si, cioè questo genere di cose puoi inventarle tu senza problemi basta che siano realistiche.-
Mika: ok allora saltiamo la parte delle informazioni da regolamento e passiamo a ciò che renderà la cosa credibile.-
Jordan: cioè?
Mika: se chiedessero al nuovo te quando ha imparato ad andare in bici? o come si chiamano i suoi genitori? il soprannome che gli hanno affibbiato alle medie? oppure i nome del tuo primo cane?-
Jordan: beh, più della metà delle cose non le ho mai sperimentate ma posso creare dei falsi ricordi giusto?-
Mika: esatto, una storia.-
Xavier: ma come farete a rendere tutto questo reale? cioè una carta d'identità si può stampare ma le persone che il nuovo Jordan ha incontrato non esistono realmente.-
Mika: per questo mi servono i dettagli, sai per creare una persona servono altre persone, e non intendo biologicamente, intendo i ricordi e i fatti, contatterò i tuoi nuovi ex migliori amici delle elementari in Oklahoma mentre per gli altri sarà facile dato che vivono qui a Denver... tutto chiaro?-
Jordan: si, più o meno quanto ci vorrà?-
Mika: non poco, come hai detto tu non è una tessera per bere anche se minorenni, dammi almeno tre settimane.-
Jordan: tre? non credevo ci volesse tanto.-
Mika: non è una cosa che si fa tutti i giorni anche perché costa parecchio...-
Xavier: i soldi non sono un problema.-
Mika: l'ho notato da come siete vestiti... a tal proposito, la prossima volta che vi presentate qui vestitevi in modo meno appariscente.-
Jordan: ok... Xavier ti spiace lasciare qui il tuo numero? io devo ancora procurarmene uno nuovo..-
Xavier: nessun problema... se serve chiama pure me.- lo informò lasciando il suo biglietto da visita sulla scrivania.
Mika: perfetto ora peste sloggia che aspetto anche qualcun altro.- iniziò alzandosi finendo aprendo la porta per fargli capire che aveva una certa fretta.
Jordan: ci vediamo Mika.-
Mika: spero non solo per lavoro e Rosso, spero tu ti sia finalmente deciso.- disse salutandoli e chiudendo la porta un attimo dopo.
Jordan guardò stranito Xavier per l'ultima cosa che aveva detto ma l'unica cosa che ricevette fu un movimento di spalle, così uscirono dal locale sempre dal retro in direzione della loro prossima tappa.
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