21.
Il viaggio verso la parte vecchia della città fu abbastanza tranquillo, i due ragazzi parlarono un po' di cose inutili e Jordan spiegò a grandi linee quello che Mika avrebbe fatto per lui finendo poi in una divertente conversazione in cui cercavano di scegliere il nuovo nome di Jordan.
Xavier: che ne dici di Jonathan?-
Jordan: ho la faccia da Jonathan? comunque per un attimo avevo pensato di tenere il mio, dopo tutto ne esistono tanti di Jordan Greenway in queste zone.-
Xavier: ma non sarebbe troppo facile poi riconoscerti?- domanda fermando l'auto più o meno nello stesso punto in cui l'aveva fermata prima.
Jordan: se non mi cercano non mi trovano e poi cambierò data e luogo di nascita, quanti anni hai detto che sembro avere?- risponde aprendo la portiera dell'auto.
Xavier: all'inizio 16 ma ora che ti conosco meglio alzerei almeno a 17.-
Jordan: i tuoi 23 anni ti impedirebbero di farlo con un minorenne e poi perché hai parcheggiato qui?-
Xavier: per evitare furti o atti di vandalismo alla mia bellissima Alis...- iniziò accarezzando il cofano dell'auto -..cavolo mi toccherà infrangere un'altra legge per stare con te, mi stai portando sulla cattiva strada.- lo raggiunse poi prendendolo per i fianchi per avvicinarlo.
Jordan: dato che oramai ho compiuto vent'anni che ne dici di 18? almeno posso comprarmi da solo ciò che mi serve.- afferma alla fine posando le braccia sulle spalle del rosso.
Xavier: per me va bene ma quando li avresti compiuti 20 anni? e cosa intendi per "ciò che mi serve"?- domandò non capendo, se avesse voluto altre bottiglie di idromele gliele avrebbe comprate lui senza problemi. Quasi simultaneamente girò Jordan di spalle e lo fece incamminare verso il loft di Mika dato che erano già in ritardo e senza obbiezioni il ragazzo seguì i movimenti che gli erano stati indicati come se li avesse fatti di sua spontanea volontà.
Jordan: penso che sia un argomento di cui parleremo più tardi a casa e... ho compiuto gli anni mentre ero morto, più o meno 2 settimane fa.- disse continuando a camminare accanto al rosso.
Xavier: avresti dovuto dirmelo, non ti ho regalato nulla.-
Jordan: non è vero, una volta sveglio mi hai fatto il migliore dei regali... te.- fece qualche passo in avanti per poterlo guardare in faccia e continuò camminando all'indietro.
Xavier: uhm... non mi convinci ma la prossima data che scegli dimmela così ti farò un regalo vero, avrai due compleanni per me.-
Jordan: l'idea non mi dispiace affatto sai?- approfitta come suo solito della gentilezza di Xavier, sempre senza secondi fini, per poi tornare a camminare al suo fianco.
Xavier: lo sapevo...- fece una piccola pausa durate la quale si guardò attorno -..ma solo io ho l'impressione che qualcuno ci stia osservando o addirittura seguendo.-
Jordan: è per lo stesso motivo per cui hai parcheggiato l'auto fuori dalla zona, diciamo che siamo appariscenti, anzi direi pesci fuor d'acqua e... delle possibili prossime vittime ma non preoccuparti nessuno ci toccherà.-
Xavier: perché non dovrebbero, l'ultima volta che sono stato qui vestito più o mano come ora hanno cercato di derubarmi... probabilmente non si sarebbero limitati a quello se non fosse intervenuto Rob.- spiegò continuando a tenere gli occhi aperti mentre giravano l'angolo in una via ancora più all'ombra e stretta. -..e poi solitamente non sono entrato da questa parte o sbaglio?-
Jordan: non devi preoccuparti perché nessuno oserebbe toccarmi, sono il pupillo Mika e Riven non vede l'ora di mettermelo nel culo, fortunatamente non è così scemo da farlo senza il mio consenso.- non rispose alla seconda domanda dato che la risposta era ovvia e se non lo era lo avrebbe scoperto a breve. Xavier si avvicinò ancora un po' al suo ragazzo, non perché avesse paura me temeva che qualcuno lo potesse portare via da lui e una parte di lui temeva che potesse farlo di sua spontanea volontà. Era consapevole che Jordan non avesse detto nulla a riguardo, sembrava sicuro di voler restare a vivere con lui ma in quell'ambiente, per quanto trasandato e pericoloso potesse sembrare, lui dava l'impressione di trovasi sorprendentemente a suo agio. -..forza entra, questo è una specie di entrata sul retro.- lo risvegli dal suo stato di trans in cui non fece altro che osservare nel dettaglio ciò che li circondava. Aveva avuto l'occasione di entrare in quel luogo e girare per i dintorni un paio di volte ma era sempre stato di fretta e non si era mai fermato per guardarsi in giro.
Xavier: certo, io seguo te.- gli sorrise chiudendo poi la porta dietro di se.
Il locale in cui erano entrati era grande, non era Standard Downtown di Los Angeles ma aveva un suo ordine. C'erano dei tavoli spasi qua e la, alcuni anche diversi tar loro, poi su tutto il muto della destra c'era il bar e nonostante lo sporco, i graffiti sui muri e la scarsa luce dovuta alla mancanza di finestre, il luogo era accogliente. Jordan non si guardò molto attorno, al contrario continuò spedito verso una tenza che Xavier capì essere una porta improvvisata per un'altra stanza. Sarebbe dovuta andare così ma a metà stanza una voce profonda chiamò il nome di Jordan.
X: Jordan, sei davvero tu? non ci credo.... conciato in quel modo quasi non ti riconoscevo.- Xavier sentì il suo ragazzo sospirare e girarsi verso il baro con un sorriso appena tirato.
Jordan: testa di cazzo lo dovresti capire anche tu che urlare il mio nome ai quattro venti non è una buona idea.-
X: si sei decisamente tu... Hey Nero, Kim guardate chi si è fatto vivo dopo una vita.- a quel punto da sotto il bancone spuntò un ragazzino con occhi scusi e capelli viola sparati in aria e da dietro a prenderli dalle spalle comparve una ragazza dai capelli rossi mossi un po' sbiaditi, probabilmente un colore voluto.
Jordan: Witts sentivi davvero la mancanza di portemi rompere le palle ad ogni occasione vero?-
Kim: dai non essere così cattivo, è passato tanto tempo e ti presenti qui tutto elegante, morto e con un figo al seguito... chi è il tuo galoppino? il tuo capò? ti sei dato alla Mafia?-
Nero: ciao Jordan...- borbottò seduto sul bancone una volta che Kim avesse finito con le sue innumerevoli domande.
Jordan: ciao Nero..- gli rivolse un piccolo sorriso sincero al contrario degli altri due -..comunque no Kim non mi sono dato alla Mafia e non è il mio galoppino, lui è...- ci mise un attimo per decidere se dirlo o meno ma alla fine lo fece qualcun altro per lui. Voleva farlo lui stesso ma Xavier non aveva ancora chiari i suoi sentimenti e non voleva metterlo nella posizione di non poter dire di no solo per non ferirlo.
Xavier: io sono Xavier, il suo ragazzo.- Jordan alzò lo sguardo verso di lui quasi incredulo mentre Kim e Witts facevano un passo indietro.
Jordan: Xavier tu avevi detto...-
Xavier: un altro argomento di cui parlare a casa più tardi ok?-
Kim: aspetta, tu non hai mai avuto un ragazzo dopo quello che è successo, neanche prima ma li era normale dato che eri un ragazzino.-
Jordan: sta zitta e va ad avvisare Rob che siamo qui.-
Xavier: di che sta parlando? avevo capito che avevi molta esperienza.-
Witts: e ce l'ha ma non come credono gli altri.-
Jordan: ho detto zitti, Nero porta via Witts per favore...- chiese gentilmente al ragazzino che li stava guardando che annuì all'istante. -...Xavier, ne parliamo a casa se proprio devo ok? ora andiamo a fare ciò per cui siamo qui?-
Xavier: basta che poi mi spieghi.- Jordan annuì poi assieme al rosso superò quella tenda, percorse un breve corridoio con due porte e poi un altra tenda che Xavier scoprì portare nella stanza in cui era stato le precedenti due volte. Li una ragazza di nome Pandora saltò addosso a Jordan con una velocità che il rosso giudicò essere disumana, dietro un ragazzo con lo sguardo scocciato la prese e la buttò addosso a Rob che gli stava facendo da guida.
Pandora: dai Dylan lasciami abbracciare il mio tesoro.-
Dylan: chi è il tuo tesoro?- lo disse con un tono quasi minaccioso e lei con un sorriso a trentadue denti gli rispose un semplice "Tu" -...te invece idiota, come osi presentarti qui dopo che ci hai mollati come se nulla fosse.- lo pese per la maglia mentre gli urlava contro.
Jordan: ero ricercato in tutti gli Stati Uniti, che dovevo fare?
Xavier: mollalo subito.- posò delicatamente una mano sopra quella che teneva la maglia di Jordan, poi quando le cose sembravano sul punto di degenerare una voce richiamò l'attenzione di tutti e Jordan, con una semplice manata si tolse di dosso tutte quelle persone per saltare addosso a colui che li aveva distratti.
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