20.
Passò qualche giorno in cui non fecero altro che i loro comodi, Xavier era uscito solo una volta per delle commissioni ma per il resto aveva rimandato ogni impegno. Jordan non era d'accordo, aveva provato a parlargliene ma il rosso aveva tagliato il discorso sul nascere impedendogli di dire che fare il mantenuto era pesante e che sentiva sempre di più il peso di stare tar quelle quattro mura sfruttando le sue risorse; oramai il pensiero persisteva ed era certo che a cosa non poteva non rovinare il loro rapporto così si decise a parlarne.
Jordan: hey Xavier possiamo parlare una attimo?- lo interruppe mentre leggeva sul divano disteso pancia in su, non appena si senti chiamato in causa si mise seduto voltandosi verso di lui e poggiando poi il libro sul tavolino.
Xavier: cos'è questo tono... mi preoccupo.- disse cercando subito di smorzare quell'aura di serietà che si stava creando.
Jordan: ci ho già provato a parlartene ma non l'abbiamo fatto, io non posso stare chiuso qui dentro per sempre.-
Xavier: ti sei già stufato?- domandò fraintendendo le parole del ragazzo.
Jordan: no assolutamente ma non voglio diventare come un animale da compagnia a cui dai da mangiare e che coccoli la sera... voglio aiutarti, fare una vacanza con te, uscire con degli amici o altre cose così.-
Xavier: oh... scusa non lo avevo capito ma come fai tu sei morto e non avendo un identità non puoi fare molto.- gli fa notare che essendo morto lui non esiste per il resto del mondo.
Jordan: per questo più tardi usciamo.-
Xavier: e dove vorresti andare?-
Jordan: da Mika mi pare ovvio.-
Xavier: e che ti serve stavolta?-
Jordan: come hai detto tu... io non ho un identità e lui può aiutarmi a crearmene una nuova, falsa ma nuova.-
Xavier: certo che è pieno di risorse quel tipo.- borbottò ricordandosi la complicità che avevano quei due.
Jordan: perciò... pranziamo e poi andiamo?-
Xavier: oh si e già che ci siamo possiamo fermarci all'orfanotrofio?- Jordan fece una faccia che il rosso interpretò come un punto interrogativo -Bryce ha detto che avrebbe fatto qualche ricerca sui miei genitori biologici nel tempo libero e credo che sia ora di andare a vedere come va.-
Jordan: oh capisco... in tal caso già che ci siamo facciamo un salto al mio condominio così recuperò delle cose.-
Xavier: eh? non è rischioso? e poi non l'hanno svuotato dopo la tua morte?-
Jordan: infatti ho detto condominio non appartamento... sul retro ho nascosto delle cose che potrebbero essermi utili in futuro.-
Xavier: tipo?-
Jordan: principalmente soldi, tutti quelli che avevo, poi qualche oggetto personale.- rispose cercando di ricordarsi con esattezza cosa ci avesse messo in quel buco.
Xavier: oh oke... allora prepari te?-
Jordan: sisi, ti faccio un piatto tailandese oggi.-
Xavier: tailandese? e dove lo hai imparato?-
Jordan: segreto.- gli fece l'occhiolino e se ne andò in cucina mentre Xavier ridacchiava riprendendo il libro in mano, si sarebbe cambiato dopo pranzo.
Il pranzo si rivelò delizioso, era una specie di zuppa il piatto che Jordan preparò ma nel momento in cui Xavier provò a chiedergli cosa ci fosse dentro o come lo avesse preparato iniziò a parlare con dei termini o nomi incomprensibili e lo fermò sul nascere specificando che non stava capendo niente e finirono con una risata. Dopo pranzo Jordan occupò il bagno per mezz'ora così a Xavier toccò aspettare ma Jordan no sembrava decidersi ad uscire così prese l'iniziativa ed entrò.
Xavier: ho bisogno del bagno perciò o esci o mi lasci preparare qui con te.- iniziò subito a parlare nel momento in cui aprì la porta trovando Jordan che si pettinava davanti al lavandino ovviamente mezzo nudo.
Jordan: tu che ti spogli davanti a me... perché dovrei uscire?-
Xavier: all'ora perché hai occupato il bagno?- gli domandò mentre si sfilava la maglia afferrandola da dietro.
Jordan: volevo che fossi tu a prendere l'iniziativa.-
Xavier: tipo così?- domandò afferrandolo da dietro mentre con una mano spostava i capelli su una spalla e faceva scivolare l'altra nella zona del basso ventre.
Jordan: si... proprio così.- posò la testa all'indietro sulla sua spalla mentre si lasciava toccare.
Xavier: non arriveremo tardi?- domandò accanto al suo orecchio per poi scendere per lasciare alcuni baci sulla clavicola.
Jordan: aspetterà, lo farà sicuramente... tu non ti fermare.- quasi gli ordinò prendendo la mano che fino a qualche secondo prima stava giocando con l'elastico dei pantaloncini.
Xavier: e chi ci riesce.- sussurra prima di farlo girare e, dopo averlo afferrato per le cosce, fatto sedere sul piano accanto al lavandino facendo cadere così un barattolo di dentifricio e la spazzola che Jordan stava usando poco prima. Il rumore della caduta li distrasse un attimo ma dopo un sorriso reciproco si avventarono l'uno sulle labbra dell'altro mentre le braccia di Jordan si stringevano attorno al collo del rosso e le mani di quest'ultimo vagavano un po' ovunque ma soprattutto suoi suoi glutei e l'interno coscia, dopo di che arrivati al punto di non riuscire a respirare solo con il naso si staccarono. Jordan riprese subito a muoversi posando una mano sui pantaloni di Xavier ma a lui balenò una cosa in testa e lo fermò.
Jordan: che c'é?-
Xavier: ho un'idea, c'è una cosa che non ho fatto l'altra volta e che vorrei provare perciò ora lasica fare a me.-
Jordan: cioè?-
Il rosso si lasciò scappare un piccolo sorriso, poi abbassò lo sguardo e posò due dita sul capezzolo destro di Jordan iniziando a premere leggermente, poi prese la piccola sporgenza tra le dita e continuò a muoverla mentre si abbassava e faceva lo stesso con l'altro solo che stavolta usava la bocca. Jordan all'inizio lo guardò incuriosito, era piacevole e voleva vedere come si sarebbe evoluta la cosa ma poi iniziò a prendere uno dei due capezzoli tra i denti, continuava a stuzzicarli e pian piano stavano diventando sempre più sensibili, a questo punto lasciò andare la testa all'indietro mentre con una mano stringeva i capelli del rosso e il suo respiro si faceva pesante. Dopo poco più di un minuto la mano destra del rosso iniziò a scendere verso i pantaloncini di Jordan passando la mano sulla sua eccitazione da sopra mentre con la bocca si concentrava sulle varie macchie che si stavano formando non molto lontano dai suoi capezzoli; la combinazione i queste cose fece muovere istintivamente il più piccolo verso Xavier facendolo poi scivolare senza volerlo giù dal ripiano, l'improvviso spostamento obbligò il rosso a staccarsi e subito alzò lo sguardo verso il compagno.
Xavier: com'è stato?-
Jordan: rifallo poi te lo dico.- Xavier sorrise alla risposta e dopo aver lasciato un leggero e veloce bacio sulle sue labbra si abbassò sulle ginocchia all'altezza della patta di Jordan. Non si disturbò di chiedere il permesso, al contrario, dopo un veloce scambio di sguardi abbassò i pantaloncini assieme ai boxer liberando l'evidente erezione del ragazzo che iniziò subito a stuzzicare prendendola poi in bocca, all'inizio sola la punta poi un po' alla volta riuscì a prenderlo completamente fino in gola. Nel frattempo Jordan si beava del panorama mentre a stento un po' alla volta riusciva a trattenere i gemiti, più forti diventavano più vicino al culmine arrivava e a Xavier quei suoni non dispiacevano affatto. Poi dopo un paio di minuti Jordan non cela fece più, si riversò completamente nella bocca del compagno che subito si staccò tossendo dopo aver ingoiato troppo velocemente quasi tutto.
Xavier: potevi avvisare...- disse tra un colpo di tosse e l'altro.
Jordan: scusa pensavo di riuscire a trattenermi di più.- Xavier si alzò facendogli un sorriso come per dirgli "non fa nulla" poi posò nuovamente le sue labbra su quelle di Jordan.
Xavier: ho le labbra appiccicose.-
Jordan: lascia fare a me.- rispose ricordandosi della volta prima poi ricominciò a baciarlo.
Qualche minuto dopo, finito id stuzzicarsi a vicenda, finirono di prepararsi e uscirono, uno per rifarsi un futuro mentre l'altro per scoprire il proprio passato.
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