15.

No, era questa l'unica parola che veniva in mente a Xavier in quel momento, mi spiego. Qualche ora dopo essere tornati a casa Jordan già riusciva a camminare anche se poco ed insistì per fare un bagno, come impedirglielo dopo più di tre settimane senza lavarsi, Xavier lo accompagnò fino in bagno e sistemò tutto in modo che riuscisse ad essere quanto più comodo possibile. Mise uno sgabello con degli asciugamani accanto alla vasca, dei tappetini anti-scivolo davanti alla vasca ed anche in altri punti, fece scaldare l'acqua e riempì la vasta ma senza esagerare - voleva evitare in affogamento involontario dovuto ad uno svenimento improvviso, si era svenuto un paio di volte e Xavier era sul punto di prendere un infarto tutti e due le volte - ed infine sistemò tutti i flaconi sul piano vicino alla vasca. Mancava solo una cosa, non che fosse obbligatorio ma conoscendo Jordan stava facendo di tutto per farla sembrare una cosa essenziale: aiutarlo a spogliarsi.

Xavier: lo so che sei perfettamente in grado di farlo da solo.-

Jordan: mi sento ancora intorpidito e non sempre riesco a muovermi come voglio perciò no.-

Xavier: non ci credi nemmeno tu.-

Jordan: e dai.- insistette facendo dondolare le gambe dal piano su cui era seduto, Xavier lo aveva fatto sedere li e lui senza obbiezioni era rimasto a guardare per tutto il tempo.

Xavier: riesci ad alzare le braccia?-

Jordan: non a lungo, sento come se mi mancassero tutte le forze.-

Xavier: va bene, dopo il bagno ti faccio un pasto completo così assimili qualcosa, ora alzale che ti aiuto.-

Jordan: agl'ordini..- fece un sorriso vittorioso ed alzò le braccia per farsi togliere la maglia, Xavier continuò togliendo anche la canottiera, poi i calzini, gli sciolse i capelli ed infine toccava alla cosa più fraintendibile che potesse fare. -..tutto bene? non dirmi che non l'hai mai fatto con un uomo.-

Xavier: ci hai messo poco a trovare un nuovo motivo per prendermi per il culo.- non lo negò, aveva avuto poche esperienze di quel tipo e solo con donne.

Jordan: ma io ne ho già tanti non me ne servono altri, ora guardami negli occhi e continua dovrebbe essere più facile.- Xavier fece come ordinato e slacciò i pantaloni al verde, per aiutarlo Jordan si mosse appena facendo scivolare giù i pantaloni poi si fermò.

Xavier: quali sono le tu intenzioni?- non era un tono diffidente ma solo il tono di una persona che sarebbe d'accordo con entrambe le possibili risposte.

Jordan: quello che pensa male ora sei tu, io non posso muovermi più di tanto e voglio solo farmi un bagno... tu a cosa pensavi?-

Xavier: è da quando ci siamo conosciuti che mi provochi, ed ora mi chiedi di spogliarti, cosa credi che stia pensando?-

Jordan: se ci tieni possiamo sempre provarci dopo.-

Xavier: arrivato a questo punto non credo di avere molta scelta.-

Jordan: in tal caso sarà meglio che mi rimetta in fretta e che tu mi aiuti.- finì alludendo ai boxer.

Xavier: ti preparo qualcosa da mangiare mentre ti lavi ok?- domandò posando le mani suoi fianchi del ragazzo ed iniziando a sfilare l'ultimo indumento.

Jordan: uhm, va bene ma attento a dove poggi le mani.- sospirò sentendo che gli sfiorava l'interno coscia.

Xavier: cosa preferisci?- domandò facendo cadere in terra le mutande che aveva tra le mani.

Jordan: mi piace di tutto lo sai, scegli te.- portò le braccia attorno al collo di Xavier e si lasciò prendere in braccio per farsi trasportare.

Xavier: allora guardo cosa ho in frigo... torno tra una decina di minuti vedi di non svenire di nuovo.- gli raccomandò dopo averlo adagiato nella vasca che fortunatamente si era riempita di uno strato di schiuma.

Jordan: farò del mio meglio.- 

Xavier annuì ed uscì dal bagno in direzione della cucina, una volta appoggiato al bancone lasciò di nuovo che i suoi polmoni si riempissero di ossigeno, non aveva mai fatto tanta fatica a trattenersi anche se per quanto fosse ovvio ciò che volessero entrambi sapevano che non era il momento, in più Xavier aveva paura della propria inesperienza. Cercò di non pensarci e cominciò a guardarsi attorno alla ricerca di qualcosa di commestibile, optò per delle fettine di carne che erano rimaste fuori dal freezer per sbaglio assieme ad un insalata e del pane, mise anche due cose in tavola mentre la carte cuoceva accertandosi che si sedessero uno davanti all'altro, non voleva che tentasse di fare quello che la sua immaginazione continuava a ricordargli nonostante lo volesse. Come promesso dieci minuti più tardi bussò alla porta del bagno e Jordan, fortunatamente ancora vivo, rispose dicendogli di entrare.

Xavier: è quasi pronto, hai finito o torno tra un minuto?-

Jordan: nono ho fame... dai dammi una mano e no non è una scusa potrei sempre spezzarmi il collo scivolando.-

Xavier: e noi non lo vogliamo vero?- si avvicinò a lui con un paio di asciugamani.

Jordan: preferirei di no.-

Xavier: allora mettiti questo sulla testa e cerca di alzarti così possiamo mangiare.-

Jordan: come vuoi..- prese l'asciugamano più piccolo e si strofinò i capelli gocciolanti appoggiandolo poi  sulle spalle -..ti vedo un po' freddo, ho fatto qualcosa?- domandò uscendo completamente dall'acqua sotto gli occhi del rosso.

Xavier: più di una ma non è colpa tua.-

Jordan: lo so, sei tu che non riesci a controllarti completamente.- poggiò come prima le braccia sopra le spalle di Xavier e lui con un asciugamano lo avvolse dalla vita in giù.

Xavier: allora smettila di provocarmi.- strinse l'asciugamano e lo fissò incrociandolo.

Jordan: strano, non mi avevano mai rifiutato.-

Xavier: non lo sto facendo, sto cercando di farti capire che non tengo a te solo perché hai un cazzo tra le gambe..- Jordan stavolta non seppe cosa dire -..non dico di non volerlo, ma non è il momento, tu sei ancora debole e fidati me ne hai date di occasioni per approfittare di te.-

Jordan: eppure non l'hai mai fatto, scommetto che mentre ero strafatto ti sono saltato addosso perché sei così dannatamente gentile, non le so trattare le persone gentili.-

Xavier: si lo hai fatto e non solo quello ma non è importante, non eri in te.-

Jordan: oh si invece, quando sono in quello stato do voce a tutti i miei capricci e desideri, dico e faccio quello che preferisco.-

Xavier: allora mi trovi davvero dannatamente sexy.-

Jordan: sai che novità.- sciolse le braccia che erano rimase attorno al collo del rosso per tutto il tempo e uscì dalla vasca passandoli accanto ma Xavier non aveva di certo finito.

Xavier: e che provi qualcosa per me?-

Jordan: io cosa...?- si fermò, aveva fatto qualche passo verso il lavandino dove aveva appoggiato i vestiti.

Xavier: ma l'hai detto prima di scendere dall'auto 4 settimane fa, mi dissi anche di non rispondere perché avresti dimenticato tutto, non che io fossi in grado di dire qualcosa di sensato o adatto in una situazione simile.-

Jordan: prevedibile, ma strano non lo aveva ammesso neanche a me stesso.-

Xavier: allora è vero.-

Jordan: ora che farai?-

Xavier: pensavo di cenare con te poi non so.- quando si parla di sentimenti Xavier aveva di certo imparato a controllarli, sono gli impulsi che non essendo abituato a provarli non sa come comportarsi in quelle situazioni.

Jordan: mi vesto ed arrivo, meglio se controlli quella carne però, dal profumo mi sa che è pronta.- 

Xavier: ti porto qualcosa di più comodo da mettere, asciugati nel frattempo.- Jordan annuì, non riusciva a capire come fosse arrivato i una situazione del genere, solitamente era lui ad avere il controllo ma questa volta l'unica cosa che riuscì a fare è essere sincero. Più con se stesso che con Xavier.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top