Capitolo 24
«Cammina, forza» mi dice, tenendomi il braccio dietro la schiena. Mi sta facendo male.
«Alessio, lasciami subito» gli ordino. Non mi piace come sti sta comportando.
Ho paura.
«No. Ora tu vieni con me» e mi spinge fino alla palestra. Mi butta dentro e io cado in terra, si avvicina e mi tira su, mi afferra per un braccio e mi strattona fino ad arrivare al materasso, dove pochi minuti prima ho fatto l'amore con David.
«Lasciami andare subito. Che cosa pensi di fare?.» gli urlo addosso mentre mi alzo. Ho paura, mi sento esposta ma non devo farglielo vedere.
«Tu sei mia, non sua. Mia!» mi urla a pochi centimetri dalla faccia.
«Io non sono tua, non lo sono mai stata. E tu hai ingannato me e David, Sei solo un ipocrita.» gli urlo in faccia, tutto quello che provo per lui.
«Offendimi quanto vuoi Lea, riuscirò a farmi amare da te, baciami e lo vedrai»
«Lasciami andare Alessio. Ti prego, ragiona. Puoi avere tutte le ragazze che vuoi» cerco di farlo ragionare, ma la paura mi blocca.
Mi sento intrappola.
«Allora non hai capito. Io voglio te, ora baciami.» si avvicina e mi accarezza il viso.
Sento la sua mano toccarmi la faccia, mi allontano istintivamente, tremo dalla paura. Lancio un urlo ma mi copre la bocca con la mano e mi spinge fino a farmi arrivare con le spalle al muro. Sono bloccata e lui mi è addosso. Le mie lacrime bagnano la sua mano. Mi divincolo, ma mi tiene ferma.
«Baciami Lea.» e vado la sua faccia avvicinarsi, cerco di girare la faccia, ma lui mi tiene la testa ferma con una mano. Sento la pressione delle sue dita sulla mandibola e il suo respiro sulla pelle.
No. Ti prego no. Chiudo gli occhi.
Sento dei passi, Alessio mi libera la bocca e sento che non è più davanti di me. Apro subito gli occhi, ho la vista annebbiata dalle lacrime, ma riconosco la voce di David. Il mio amore è qui. Mi asciugo le lacrime e vedo che Alessio e David si stanno picchiando.
Diego, Emma, Laura e Sofia arrivano di corsa. Emma si precipita da me, sono seduta in terra, mi rifugio tra le sue braccia e piango.
I momenti successivi scorrono veloci.
«Brutto bastardo, non devi neanche guardarla» urla David mentre colpisce Alessio con un pugno da farlo sanguinare.
«Lei non è tua, non lo sarà mai. Mi ha baciato» gli risponde Alessio mantenendo la sua parte da psicopatico.
David lo colpisce e lo fa cadere, gli monta a cavalcioni e inizia a colpirlo ripetutamente sulla faccia.
Diego gli si avvicina, lo prende per un braccio e la fa alzare, Alessio si libera, ha il volto coperto di sangue e zoppicando si allontana. Viene fermato sulla porta da altri ragazzi che non conosco.
«Portartelo via, non lo voglio vedere.» dice loro David.
I ragazzi entrano e sorreggendolo lo portano via.
«Non le devi parlare, non la devi salutare, non la devi neanche guardare. Se ti becco a farlo giuro che ti ammazzo» dice infine guardandolo fisso
«Non finisce qui» urla Alessio mentre lo portano via.
David si gira e mi guarda, io sono seduta in terra tra le braccia di Emma, che mi stringe. Si avvicina e s'inginocchia davanti a me.
«Come stai? Che cosa ti fatto?» mi chiede, con la voce che trema e prendendomi la mano.
«Niente, non mi ha fatto niente, per fortuna sei arrivato tu. Ora sto bene, ma mi sono spaventata da morire» gli dico tra le lacrime e i singhiozzi.
Lui guarda Emma, che si alza lasciandogli il posto accanto a me, e mi si rannicchia vicino abbracciandomi forte. Io mi abbandono e piango, piango tutte le lacrime che ho. Mi sono spaventata, credevo che fosse la fine. Non sarei stata in grado di fermarlo.
«Ci sono io con te ora. Tranquilla» mi dice mentre mi bacia sulla fronte e mi tiene tra le sue braccia, una stretta possente, una fortezza.
«Dovresti denunciarlo Lea» mi dice Emma.
«Ci puoi giurare, non farà più del male a nessuno.» le dico mentre mi sto riprendendo.
«Lea mi dispiace, mi ha lasciato nella stanza dei custodi dicendomi che doveva andare in bagno, poi non l'ho più trovato. Sono corsa da David e gli altri, nessuno avevano visto né lui né te. Ci siamo messi a cercarti. Mi dispiace tanto» mi dice affranta, si sente in colpa.
«Sofia, non è colpa tua. Io ero in bagno e appena sono uscita mi ha tappato la bocca e mi ha trascinato qua.» mentre parlo David si è irrigidito. «Meno male che siete arrivati. Meno male che sei arrivato» gli dico guardandolo negli occhi.
«Non ti lascerò mai più. Mai più, te lo prometto.» mi dice e mi stringe ancora di più.
«È uno psicopatico.» dice Diego abbracciando Emma.
«Su questo non c'è dubbio.» dicono all'unisono Sofia e Laura.
Iniziamo tutti a ridere.
«Ragazzi vi devo ringraziare. Siete stati fantastici, mi avete sostenuto e aiutata. Se adesso sono qua con David è grazie voi, grazie davvero» dico ai miei amici. Non gli ringrazierò mai abbastanza per tutto quello che hanno fatto, mi hanno sostenuta mentre piangevo, mi hanno aiutata a rialzarmi e a far emergere la verità.
«Ora che sono a conoscenza di tutto. Vi voglio ringraziare anch'io. Mi avete reso la mia ragazza» e mi bacia dolcemente.
«Va bene, ora basta smancerie. Andiamo a ballare!» urla Emma.
«Se vuoi andare a casa, io vengo con te» mi chiede David tenendomi stretta a lui
«Non ci penso neanche, non voglio farmi rovinare più nulla da Alessio, ora andremo a ballare e tu mi stringerai sulla pista» gli dico prima di toccare le sue labbra con le mie.
«Ai tuoi ordini» mi sussurra mentre sono stretta tra le sue braccia.
Mentre i ragazzi tornano nell'auditorium io mi fermo in bagno a risistemarmi il trucco e i capelli e le ragazze vengono con me, non mi lasciano un secondo e, una volta che il mio volto è tornato pulito e i capelli pettinati, torniamo sulla pista da ballo.
Appena entriamo le luci ci portano nel mondo del ballo di fine anno, e vedo che in fondo alla sala David e Diego stanno parlando e con altri due ragazzi che non conosco. Ci avviciniamo e appena siamo vicine David mi tira a sé cingendomi la vita e ridendo si scambia uno sguardo complice con Diego «Loro sono Michele e Filippo, loro sono Laura e Sofia. Ora andate a ballate!» dice ridendo.
I ragazzi si avvicinano alle mie amiche e ridendo le invitano a ballare Poi mi prende per mano e lo seguo fino al centro della pista, la musica ci contagia fin da subito, iniziamo a ballare complici come siamo sempre stati. I suoi movimenti sono lenti e precisi, si muove a tempo e si avvicina a me, i nostri corpi ballano insieme. Il suo odore mi avvolge mentre lo stringo a me, non c'è misura per valutare quanto mi sia mancato.
Dopo due canzoni da urlo, in cui abbiamo ballato come pazzi, la musica s'interrompe.
«Direi che arrivata l'ora del lento. Sceglietevi una bella ragazza e ballate. Siete giovani avete il mondo in mano. Forza!» dice il d.j.
Le note di "Perfect" di Ed Sheeran ci fanno stringere. Lui mi mette le braccia dietro la schiena e io le porto sulle sue spalle cingendogli il collo.
"I found a love for me
Oh darling, just dive right in and follow my lead
Well, I found a girl, beautiful and sweet
Oh, I never knew you were the someone waiting for me
'Cause we were just kids when we fell in love
Not knowing what it was
I will not give you up this time
But darling, just kiss me slow, your heart is all I own
And in your eyes, you're holding mine
Baby, I'm dancing in the dark with you between my arms
Barefoot on the grass, listening to our favourite song
When you said you looked a mess, I whispered underneath my breath
But you heard it, darling, you look perfect tonight"
Mentre balliamo, i nostri occhi sono uniti nello stesso sguardo, mi guarda ed è come se non esistesse altro.
«Ti amo da sempre e sempre ti amerò» mi sussurra con dolcezza, io lo bacio e mi perdo in lui. Le note ci cullano e non esiste altro. Solo noi. Appoggio la testa sulla sua spalla, il suo profumo mi ammalia, lo ha sempre fatto lo farà sempre. L'ho amato a pelle, fin da subito, senza rendermene conto.
Rimango lì a ballare con il mio ragazzo ed è come se il tempo si fosse fermato.
Il lento si esaurisce e la voce di Ed Sheeran sfuma dolcemente. La musica riprende la sua energia e ci troviamo tutti sulla pista a ballare. Passo la serata a ballare come una pazza, avevo bisogno di sfogare tutta la tensione accumulata in questo ultimo periodo, ma ora sono accaldata e sudata.
«Ho bisogno di bere qualcosa» dico mentre mi allontano da Emma che torna a ballare,
«Tu torna al tavolo, io vado a prenderti una Coca-Cola» mi dice David. Raggiunto il nostro tavolo mi siedo e mi sollevo i capelli che sfregandomi sul collo mi fanno caldo, li raduno con le mani e sento subito fresco, il mio collo respira. Sento il suo respiro di me, prima che le sue labbra mi sfiorino la pelle sudata.
«Mi è mancata la tua pelle, pensavo che sarei andato via subito stasera. Non volevo venire.» mi dice mentre si siede vicino a me e mi porge la lattina.
«Neanch'io, ma poi abbiamo escogitato il piano, ero pronta a tutto per riaverti con me.» gli dico, guardandolo negli occhi.
«Sei unica Lea, non so come ho fatto prima di conoscerti, sono stato malissimo nell'ultimo periodo, ero distrutto. Provo a chiederti una cosa, so che è impossibile ma devo tentare.» mi sussurra, a pochi centimetri dalla bocca.
«Dimmi» chiedo incuriosita.
«I miei sono fuori per lavoro, che ne dici di venire a dormire da me? Mi sei mancata terribilmente. Voglio stare con te il più possibile.» mi parla e suoi occhi mi stanno accarezzando, ha questo potere con me, non ci posso fare niente.
«Avevo fissato di andare a dormire da Emma, sai, non potevo sapere come sarebbe andata la serata. Se mi presti la maglia dell'hard rock caffè...potrei farci un pensiero» gli dico con voce sensuale.
«Sei pazza! Te l'ho sempre detto che sei completamente pazza.» mi dice baciandomi.
«Sì... sono pazza di te.» gli sussurro sulle labbra.
«Della maglia non ne avrai bisogno.» mi sussurra all'orecchio facendomi desiderare di essere già a casa sua.
La serata ormai sta finendo e sulla pista sono rimasti la metà dei ragazzi, anche noi decidiamo di andare via. Ho voglia di stare sola con lui.
Usciti dall'auditorio, David mi fa strada e arriviamo ad una macchina rossa. Tira fuori dalla tasca le chiavi e premendo un pulsante la apre.
«È tua?» gli chiedo, l'ho sempre visto in moto e non sapevo che avesse un'auto.
«Sì, ma la uso poco, preferisco la moto» mi dice mentre entriamo in auto. Appena salgo sono invasa dal profumo di David. La macchina ne è piena.
Durante il viaggio la sua mano e sulla mia coscia, la mia pelle sotto il suo tocco è a casa sua. Io non riesco a staccare gli occhi da lui. I fari delle auto che incontriamo lo illuminano in giochi di luce che lo rendono ancora più bello. Il braccio teso sul volante, il tatuaggio con il pezzo di puzzle è lì davanti a me. La camicia bianca e il gilet nero lo rendono davvero sexy, lo è già di natura ma così è da togliere il fiato. A volte penso come ha fatto ad innamorarsi di me, io non sono una ragazza appariscente, non ho capelli perfetti, seno esplosivo e diciamo che non sono un tipo come di solito piaceva a lui, sono un tipo normale, i mei difettivi mi hanno sempre fatto compagnia, mentre le altre ragazze andavano a divertirsi io stavo in casa a studiare, a sognare di diventare un medico.
«A cosa stai pensando?» mi chiede mentre mi accarezza la coscia.
«Mi chiedevo come hai fatto ad innamorarti di me? io non sono una ragazza come quelle che piacevano a te, sono un topo da biblioteca piena di difetti» gli dico con estrema onestà.
«Mi fai morire» mi dice ridendo «Tu sei la persona più bella che io abbia mai visto, sei meravigliosa e se pensi di non essere bella ti sbagli di grosso. Hai tutto ciò che conta credimi. Sei bella ancora di più perché non sai di esserlo. Ma non mi sono innamorato di te per il tuo aspetto fisico» mi dice attivando la mia estrema curiosità.
«A no? Allora perché, sentiamo» gli chiedo guardandolo.
«Perché mi hai trattato male, quel pomeriggio a scuola io ho tentato di baciarti ma tu mi hai respinto, mi hai intimato di sedermi. Me ne sono andato per mantenere la parte, ma stavo tornando da te quando ti ho salvato da quei due cretini che ti hanno preso il cellulare.»
«Allora mi spieghi perché quando ho tentato di baciarti mi hai respinto» gli chiedo non capendo perché lo ha fatto.
«Perché ero spaventato, non ho mai provato niente di simile. La mattina mi alzavo e contavo le ore che mi separavano dai nostri incontri. Ho accettato di studiare per stare con te.»
Io mi lancio su di lui baciandolo sul collo. Sono felice che non trovo parole per descriverlo. Mi tornano alla mente le immagini dei momenti passati a studiare, il museo egizio, il mare. Per tutto il tempo lui pensava a me e io ero persa in lui ma non lo sapevamo.
Rimango abbarbicata a lui per tutto il viaggio e finalmente siamo arrivati nel parcheggio di casa sua, lui parcheggia l'auto e rimane in silenzio, lo vedo pensieroso.
«Tutto bene?» gli chiedo accarezzandogli la spalla.
«Sì, e solo che dobbiamo parlare Lea, non so come scusarmi. Voglio chiarire ogni cosa con te. Non voglio che ci siano segreti» mi dice guardandomi.
«Non ti devi preoccupare, ora che siamo insieme il resto non conta» gli dico prima di baciarlo.
Scesi dall'auto mi prende per mano, saliamo le scale che portano alla porta , appena entriamo David accende la luce e sempre tendendomi per mano saliamo le scale e arriviamo in camera sua. Appena entro mi torna in mente quel pomeriggio che sono venuta a casa sua per studiare, e siamo finiti a fare il bagno in piscina. Sembra passato un'eternità.
Ci sediamo sul letto seduti uno di fronte all'altra.
«Ho davvero creduto che tu mi avessi tradito» mi dice con voce fredda. «Non per un tuo comportamento, ma per i continui segnali che mi mandava Alessio. Era un continuo. Tutto è partito dal bacio che vi siete dati.»
«Lo so, ma te l'ho già spiegato, l'ho baciato per ripicca. Ho sbagliato lo so, ma non ho ragionato, ero gelosa, tu eri lì davanti a me con una ragazza. Non ho ragionato. Mi dispiace» gli dico, non voglio più parlare di Alessio, ma dobbiamo chiarire una volta per tutte questa situazione.
«Ti credo, ma quello che voglio dirti è che lui mi ha portato a non crederti, questa è la cosa che più mi fa male. Stasera, quando ho ascoltato ciò che ha detto Erika, mi sono sentito più stronzo di lei, te lo giuro. Sono stato un completo deficiente a non crederti.» mi dice, con voce colpevole.
«Amore ti hanno ferito. Alessio ed Erika hanno versato sale su una ferita aperta. Sono loro gli stronzi, non tu» gli dico, cercando di tranquillizzarlo, si sente in colpa e mi dispiace.
«Ti giuro Lea. Non sono andato a letto con Erika, ci ho provato quella sera, ma alla fine non ci sono riuscito. Vedevo te ed ero arrabbiato...» mentre parla noto che sta stringendo i pugni, sta rivivendo tutto, mentre parla con me.
«Ti credo, anche se non è stato facile. Quella sera, ti sono venuta a cercare e vi ho visti sul divano. Mi sono sentita morire.»
«Non sai quanto mi dispiace. Non ho mai smesso di amarti, ma non riuscivo neanche a parlarti. Vedevo di continuo nella mia testa, l'immagine di te e Alessio e mi sentivo impazzire.»
«Lo so, anch'io ero disperata, ti ho anche mandato un messaggio.»
«Appena l'ho letto ho buttato in terra tutto ciò che avevo in camera. I miei mi hanno ricomprato tutto il giorno dopo» mi dice, guardando la sua stanza.
Noto solo ora che le cose non sono le stesse della volta che sono venuta qua.
«Mi dispiace davvero per tutto, ma voglio dirti che non potrei mai tradirti con un altro, perché sei l'unica persona che voglio. Io voglio te e solo te.» gli dico, mentre gli stringo le mani.
Vedo che i suoi occhi sono più luminosi del solito, lo vedo emozionato.
«Ti amo in una maniera che non riesco a esprimere con le parole. Ho pensato d'impazzire senza di te» mi dice prima baciarmi, io sono senza difese con lui, mi perdo sulle sue labbra.
«Ci sono altre cose da sapere?» mi chiede, staccandosi da me.
«Tranne che sono pazza di te, penso di no» gli dico ridendo.
Le sue labbra trovano le mie, e mentre sono persa nei suoi baci, lui mi sovrasta facendomi sdraiare sul letto. I momenti successivi sono veloci, il mio vestito vola quasi subito sul pavimento, le sue mani passano sulla mia pelle facendomi tremare al minimo tocco. Mentre mi bacia il collo io gli sgancio la camicia e il gilet, lo spoglio lasciandolo a torso nudo, i suoi tatuaggi compaiono davanti ai miei occhi e solo ora capisco quanto mi erano mancati.
Le mie mani lo accarezzano e lo tiro a me avida dei suoi baci. Presto volano via anche i suoi pantaloni. Siamo nudi e i nostri corpi si sfiorano, si cercano, si muovono cercando il contatto. Mi accarezza e mi bacia in ogni centimetro del mio corpo, io sono in suo potere. Lo sono sempre stata.
«Sei mia» mi dice mentre mi penetra, I movimenti sono veloci, gli sono mancata e lui è mancato a me, i nostri corpi non possono nasconderlo. «Sono tua» gli sussurro mentre i mei sensi si dilatano fino a farmi ansimare, lui si muove ancora dentro di me facendomi perdere il controllo del mio corpo e dopo poco il suo gemito sulle mie labbra mi dice che mi ha raggiunto.
«Mi sei mancata da morire.» mi dice prima di distaccarsi da me.
«Anche tu» gli sussurro.
Rimaniamo distesi a parlare per tutta la notte, ci abbracciamo e ci baciamo senza sosta.
Lo squillo del mio cellulare mi porta via da un sogno meraviglioso. Penso di essermi addormentata quasi all'alba, non volevo addormentarmi per paura che fosse tutto un sogno.
«Pronto...» dico con la voce impastata dal sonno.
«Lea, tua madre mi ha chiamato a casa. Le ho detto che stavi dormendo. Richiamala subito. Le ho detto che ti ho invitato a pranzo. Ringraziami» mi dice velocemente Emma, prima di riattaccare.
Io richiamo subito mia madre e le dico che sono stanca, che dormirò ancora e che ci vedremo nel tardo pomeriggio, lei inizialmente fa un po' di problemi, ma poi cede. Mi dispiace mentirle, ma devo stare con lui, ne ho bisogno. Torno a rifugiarmi tra le braccia di David che con gli occhi chiusi mi abbraccia e mi bacia.
«Rimango con te fino alle 18:00» gli sussurro.
Lui apre gli occhi e con aria soddisfatta mi bacia.
«Pensavo di avere a che fare con una brava ragazza, secchiona, studiosa invece tu sei pazza.»
«Te l'ho già detto sono pazza di te».
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