Capitolo 18
Il vento mi accarezza dolcemente e il rumore delle onde mi culla, le sue mani sono su di me. Con movimenti lenti mi spalma la crema solare, si avvicina sempre di più alla stoffa del costume, le sue dita oltrepassano il leggero confine toccandomi le zone nascoste. I brividi iniziano a invadere tutto il mio corpo... un ronzio mi distrae. Apro gli occhi e all'improvviso la spiaggia e le sue mani volavo via. Al loro posto trovo mio cellulare e il mio cuscino. Era un sogno, un meraviglioso sogno.
Il mio cellulare vibra e vedo che David mi sta chiamando, mi torna in mente subito la videochiamata con David. Ieri sera devo essermi addormentata.
«Buongiorno.» è ancora disteso nel letto, i suoi occhi sono ancora legati al sonno.
«Mi sono addormentata ieri sera. Scusa.» gli dico stropicciandosi gli occhi come un gatto.
«Ti ho guardato dormire per un po', poi ho spento e mi sono addormentato all'istante, ti ho chiamato subito appena ho aperto gli occhi, ci vediamo dopo pranzo ormai. Ok amore?»
«Amore ?!» gli chiedo sorpresa, è la prima volta che mi chiama così.
«Sì... sei il mio amore.» mi dice ridendo.
«Ok. Amore.» rispondo, felice come non mai. Le sensazioni che provo con lui sono pazzesche.
Il pranzo con i miei va meglio del previsto, la mamma mi chiede di Praga ed io racconto tutto ciò che abbiamo visto, tralasciando quello che abbiamo fatto, sono certa che se sapesse cosa abbiano fatto non manterrebbe quella calma apparente che ha in questo momenti. I miei sono tranquilli ed evitano di chiedermi di David, io non entro nell'argomento, non ho voglia di sentirmi dire che non è il ragazzo per me, che mi merito di meglio, perché lui è tutto ciò che voglio, rido con loro contando i minuti che mi separano da lui.
«Io esco» dico alzandomi da tavola e dando un bacio ad entrambi. Loro si guardano e capisco molto bene quello sguardo, stanno decidendo chi deve parlare.
«Dove vai?» mi chiede mio padre, ma in realtà capisco che la domanda che vuole farmi è "con chi esci?"
«Vado a fare un giro con David» la verità è la migliore strategia, meglio che lo shock avvenga subito. Decido che questa è la mia strategia e aspetto la loro reazione.
«Lea, sei sicura di quello che stai facendo?» mi chiede mio padre visibilmente preoccupato. «Abbiamo paura che ti porti su una strada sbagliata, tu hai tanti sogni, vuoi diventare un medico, sei una brava ragazza e lui è...».
«Lui è tutto ciò che voglio, non posso che essere una persona migliore se sono felice e con lui lo sono. Io vi voglio bene, ho sempre seguito quello che voi avete scelto per me, ma questa volta ho bisogno che voi seguiate me, lasciatemi vivere questa cosa con serenità, altrimenti la vivrò senza il vostro consenso, lo amo e niente potrà cambiare questo» dico guardandogli entrambi.
Loro si guardano e dopo alcuni minuti di silenzio mio padre mi guarda «Stai attenta però, promettimelo» mi chiede prima di darmi un bacio sulla fronte. Io rispondo con un abbraccio prima di lasciarli in cucina.
Appena esco di casa riconosco da lontano il rumore della sua moto, l'aria calda mi smuove leggermente il vestito rosso a fiori che ho messo per il nostro primo appuntamento a casa, è la prima volta che usciamo insieme a casa nostra e sono emozionata. Lo vedo avvicinarsi e sento il cuore battere forte. Si ferma davanti a me, rimanendo sopra la moto e mi porge il suo casco, che ormai è diventato il mio. Salgo e torno al mio posto: sulla sua moto, abbracciandolo. Mi è mancata la moto, non pensavo, ma mi è mancata.
Lo tengo stretta a me, come se potesse scapparmi e mi distacco da lui mal volentieri quando la moto si ferma. Tornata alla realtà vedo che siamo arrivati al lago, lui scende per primo, mi aiuta a scendere e ci leviamo i caschi, appena ha finito di legarli alla moto, si gira e mi tira a sé, senza parlare, dopo di che mi bacia senza lasciarmi scampo.
«Dio, quando mi sei mancata.» mi dice sulle labbra.
«Anche tu, da morire.» e torno a baciarlo, mi è mancato davvero tanto.
Dopo aver camminato per alcuni minuti, ci ritroviamo nel prato dove siamo andati a parlare quando studiavamo. Siamo immersi nei colori dei fiori, ci sediamo vicino ad un albero nascosto in fondo al prato, lui mi stringe e mi bacia nuovamente. Mi sono mancate le sue labbra. Le sue braccia mi avvolgono e rimango lì, immersa in lui.
I nostri baci mi portano a montargli a cavalcioni, mentre lui ha la schiena appoggiata all'albero. Mi bacia il collo e mi sembra di volare. Le sue mani iniziano ad intrufolarsi nella scollatura del vestito, appena mi sfiora il seno inizio a tremare.
«Mi sei mancata terribilmente stanotte.» mi sussurra.
«Anche tu.» gli dico prima di tornare a baciarlo.
M'intrufolo nei suoi pantaloni e sento la sua erezione, lui geme e mi guarda con aria interrogativa.
«Qui?» mi chiede.
«Ovunque con te.» gli rispondo. Con calma mi sposta le mutandine e mi solleva tanto da permettergli di entrare in me, io mi muovo piano, lo accolgo lentamente, ma lui mi mette le mani sul sedere e inizia muovermi più velocemente. Sono in suo potere, lo sono sempre stata. Non controllo niente e nell'impeto sussurro il suo nome «David» lui mi guarda e capisco che gli piace quando lo chiamo mentre stiamo facendo l'amore. In pochi minuti raggiungo l'esplosione di ogni senso, lui mi segue e accascia la testa sulle mie spalle.
Torno alla realtà: siamo in un prato e abbiamo appena fatto l'amore. Mai nella vita avrei pensato di trovarmi in questa situazione, ma lui mi fa sentire così . Pronta a tutto!
Inizio a ridere e la mia risata lo contagia.
«Questa mi mancava.» mi dice ridendo.
«Ma come... con tutte le tue donne non hai mai fatto sesso in un prato, tra i fiori?» gli chiedo ridendo.
«No, solo con te.» mi dice ed io mi dimentico tutto il resto. Lui è mio! Io lo stringo forte e lui mi tiene stretta tra le sue braccia tatuate e forti.
«Lea. Vieni con me al ballo, vero?» mi chiede mentre mi alzo e lo guardo negli occhi.
«Scusa, ma con chi dovrei andarci sennò ?» gli dico ridendo.
«Con me! Sei la mia ragazza.» mi dice mentre mi fa il solletico costringendomi a distendermi sul prato.
Io non riesco a non ridere, non tanto per il solletico, ma per la felicità che provo in questo momento. Potrei stare così per sempre.
«Praga mi manca, mi manca il fatto che stavamo insieme tutto il giorno e tutta la notte» gli dico mentre sono distesa con la testa appoggiata sul suo grembo e lui mi accarezza la testa.
«Anche a me Piccola, anche a me. Questa notte mi sono rigirato nel letto cercandoti e mi sono svegliato non trovandoti»
«David, non so come sia possibile tutto ciò. Ho sempre pensato che la mia vita fosse già decisa, tutto già scritto e organizzato. Poi sei arrivato tu, hai rotto gli argini della mia sicurezza e mi hai fatto provare emozioni che non pensavo di poter provare... e anche il sesso è ... si insomma, hai capito.»
«Insomma cosa?» mi chiede adagiando le sue labbra alle mie.
«Magnifico» gli dico prima di baciarlo, impedendogli di rispondere.
«Sei tutto ciò che voglio, ti sento dentro come aria che mi ha fatto respirare per la prima volta, ti amo Lea» mi dice prima che la sua lingua si faccia strada nella mia bocca, cercando avidamente la mia lingua.
Adoro la danza che fanno le nostre lingue.
«Stasera vieni da me, film d'amore e poi...» lascia in sospeso la frase per baciarmi il collo. Si alza e mi aiuta ad alzarmi, mi strige.
«E poi cosa?» gli chiedo
«Prova a indovinare» mi dice prima di stringermi.
Io sento il suo cuore battere e tutto il resto scompare.
«Ci sei tu e solo tu, il resto per me non conta» mi sussurra e il battito del suo cuore mi dice che è vero.
«Ora penso che sia meglio andare a prendere un gelato, devo raffreddare i miei bollenti spiriti» mi dice mettendomi un braccio sulla spalla e torniamo alla moto, camminare così mi piace da morire, sento il suo profumo in maniera dirompente, sono immersa in lui.
Arrivati davanti al bar noto subito una coppia seduta al tavolino. Sono distanti e non riesco a vedere chi sono, ma mentre ci avviciniamo all'entrata della gelateria, riconosco Alessio ed Erika. Gli passiamo vicini e vedo che entrambi arrossiscono, sembrano in imbarazzo.
«Ciao.» dico a Alessio, Erika non la saluto.
«Ciao, un gelato anche voi?» dice Alessio con aria gioviale guardando solo me. Erika invece guarda solo David.
«Sì, ci vediamo» gli liquida David, passando velocemente oltre.
Presi i nostri gelati ci sediamo al tavolino, distanti da loro.
«Non lo sopporto, mi ha fatto incazzare quando tu ed io abbiamo litigato, veniva da me a vantarsi che lo avevi baciato. Mi diceva che lo facevi impazzire e che alla fine sarebbe riuscito a portarti a letto. Ero furioso, avevo capito che provavo qualcosa per te ma le sue parole mi hanno fatto credere che tu volevi lui. Mi ha fatto veramente incazzare. È un lupo vestito da agnello. È viscido» è arrabbiato, devo dire che Alessio ha esagerato.
«Te l'ho già detto, l'ho baciato quando ti ho visto con Sara. Gli ho detto fin da subito cosa provavo per te, quel giorno mi ha telefonato ed io ero in piena crisi per te. Ho accettato di vederlo, per discutere del ballo. Questo è tutto, il resto è tutto inventato.» gli dico io, mentre noto che Alessio e Erika si stanno baciando. La cosa mi solleva. Entrambi ci hanno fatto male, vederli insieme mi tranquillizza.
«È in classe mia, devo sopportarlo ogni giorno. Non mi piace per niente e ancora meno che ti giri intorno, quindi per favore evita di vederlo.»
«Ma David, devo organizzare il ballo e lui è un organizzatore, non posso evitare di vederlo, ma posso cercare di ridurre al minimo i nostri incontri» gli dico, cercando di tranquillizzarlo.
«Cercherò di farmelo andare bene, ma per favore non rimanere mai sola con lui, non mi fido di quella testa ti cazzo» mi dice mentre mi sfiora la mano. «Stasera allora vieni da me?» mi dice, cambiando argomento guardandomi con quegli occhi ammalianti che mi fanno impazzire.
«Cos'hai in mente?» gli chiedo.
«Vieni da me, stiamo in taverna a guardare un film e poi... » e mi bacia sul collo.
«I tuoi, cosa hanno detto di noi?» andare a casa sua come sua ragazza prevede che i suoi lo sappiano e vorrei capire come devo comportarmi.
«Che sei molto carina.» mi dice strizzandomi l'occhio.
«Carina?» gli dico dandogli un pizzicotto sul fianco.
«Ok, ok che sei la più bella ragazza che abbia mai visto» mi dice prima di baciarmi sulle labbra.
Siamo interrotti da mio cellulare che squilla.
«È un messaggio di Emma, mi chiede dove siamo, lei e Diego ci raggiungono.»
«Sì, l'ho sentito prima e mi aveva detto che ci saremmo sentiti per uscire insieme. Digli che ci troviamo in piazza tra dieci minuti. Andiamo a fare un giro in centro, come due fidanzati» mi dice ridendo, mi prende in giro ma mi piace vederlo ridere.
Dopo dieci minuti ci troviamo in piazza con loro e passiamo il pomeriggio a camminare in centro, guardando le vetrine dei negozi.
Mentre entriamo in libreria, noto che Alessio ed Erika sono dietro di noi, camminano per mano e parlano tra loro con aria complice, ma le loro espressioni non sono felici, e la cosa mi turba. Gli avevo già notati quando ci siamo fermati nel negozio di borse, ma mi sono detta che anche loro stanno facendo un giro in centro. Ora mi sembra che ci stiano seguendo, ma forse è solo paranoia. Sì, sicuramente, solo paranoia. Odio quella ragazza!
Per fortuna la cena con i miei dura poco e alle nove David è sotto casa mia con la moto , il viaggio è breve, ma mi godo il momento. Arrivati davanti a casa sua, attraversiamo il cancello e invece di entrate dentro, giriamo intorno alla casa e subito a destra troviamo un porta. David la apre e mi fa entrare. La stanza è meravigliosa, ci sono foto di un bambino appese ovunque, deve essere David, a sinistra c'è la cucina con il forno a legna e davanti c'è un immenso tavolo con panche di legno. A destra, invece c'è un televisore enorme e davanti un divano rosso di pelle che prende tutta la parete. Tra il divano e la tv c'u un tavolino basso, dove sono state messe lattine, patatine e alcuni film in dvd. Mi avvicino e li prendo in mano.
«Ho preso qualche dvd dalla collezione di mia madre, scegli cosa vuoi vedere. A me va bene tutto.» mi dice abbracciandomi da dietro.
Scorro i vari dvd e vedo che sono tutti film D'amore, David lo ha fatto per me, non penso che la sua massima aspirazione sia vedere un film del genere.
«Sei sicuro? Sono tutti film d'amore.» gli chiedo, non voglio che si annoi quando è con me.
«Certamente, la prossima volta vedremo un thriller. Ok?» mi dice baciandomi sul collo.
«Affare fatto» gli dico, porgendoli il film che scelto.
«Serendipity, ok. Non l'ho mai visto. Accomodati, lo inserisco del dvd» io mi siedo e dopo alcuni secondi il film inizia e io sono abbracciata a lui.
Le immagini scorrono e vedo che è concentrato, segue il film, non sembra che si stia annoiando. Mi fa piacere, la storia è meravigliosa e arriviamo alla fine senza neanche rendercene conto. I titoli di coda scorrono e io mi giro verso il mio bellissimo ragazzo.
«Amo vedere i film d'amore con te» mi dice prima di baciarmi. Ogni suo bacio è diverso, sembra sempre il primo.
Mi trovo distesa e lui sopra di me mi bacia sul collo, poi inizia a baciarmi sull'ombelico. Ogni tocco mi fa venire i brividi, quando sono con lui il mio corpo gli risponde al minimo tocco, anche con uno sguardo. Inesorabile risale percorrendo il mio corpo di baci e con fare esperto mi toglie la maglia, i baci proseguono sulle spalle e sul collo, facendomi tremare ad ogni tocco. Infila una mano dietro alla schiena e mi sgancia il reggiseni. I seni sono liberati ma subito le sue mani ne entrano in possesso, facendomi sussultare.
«Spogliati» gli sussurro, ormai sono persa in lui, lo voglio.
«Ai suoi ordini.» mi dice togliendosi la maglia e gettandola a terra, poi si sgancia i jeans e li fa scivolare giù. Ora è davanti a me con solo i boxer addosso.
Gli indico anche quelli, lui li toglie, lasciando libera la sua erezione. Ritorna da me e mi leva i pantaloni, con un movimento lento fa scivolare via le mie mutandine. Sento le sue mani che scorrono sulle mie gambe e i brividi m'invadono.
Torna a baciarmi con passione, mentre mi bacia il collo entra lentamente dentro me, io lo accolgo con ogni mia cellula. Spinge con delicatezza, le mie mani lo attirano a me, graffiandolo e lui aumenta la velocità portandoci al massimo del piacere che ci lascia stremati.
«Cazzo Lea, con te è pazzesco, sei pazzesca.» mi bacia e mi rendo conto che vorrei rimanere così per tutta la notte, ma non siamo a Praga e devo tornare a casa.
«Non sai quanto ti amo David, non lo puoi immaginare.» gli dico con il cuore che ormai è aperto e gli appartiene in ogni sua parte.
«Ti amo anch'io, tanto. Credimi» mi dice con sincerità disarmante.
Rimaniamo abbracciati per un altro po' ma, l'ora in cui mi trovo sola nel mio letto arriva troppo presto e sento la sua mancanza. Predo il computer e cerco su Netflix una serie da guardare. Ho bisogno di non pensare, altrimenti mi vesto e torno a casa sua.
Cerco e tra i vari titoli trovo Lucifer, mi sistemo sul letto e inizio a guardarlo. Mi piace e mi fa ridere, iniziò a perdere delle battute perché mi si chiudono gli occhi, decido di spengere tutto e dormire. Mentre sono distesa al buio, vicina ad addormentarmi, sento vibrare il telefono sul comodino. È un messaggio di David:
"Sembrava che tutto l'universo girasse, con l'unico scopo di unirci. Ti amo
P.S.
Amo vedere i film d'amore con te, quasi come quello che facciamo dopo...
A domani piccola"
Mi ha scritto la frase del film, non ci credo. È troppo bello, tutto troppo bello e lui è fantastico, sento che mi ama e questo mi manda in estasi. Voglio stare con lui per sempre.
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