Identità del sabotatore

Alex Pov's

Cammino lungo l'enorme stanza del trono. Non vedo l'ora che Karen sia qui! La vita a palazzo non mi piace poi così tanto. Torno alla realtà quando vedo corrermi incontro mio cugino, Elias.

"Elias che succede?"

"Si capisce che c'è qualcosa che non va?" Riprende fiato.

Direi! Sei con il fiatone e credo che se la cosa non fosse stata importante non saresti corso fin qui a questa velocità." Rispondo ovvio.

"L'aereo è stato attaccato."

"Quale aereo?" Chiedo confuso.

Vedo la faccia di mio cugino farsi subito seria e che capisco che Karen ed i suoi amici sono nei guai.

"Attaccato da chi?" Domando mentre inizio a correre verso l'uscita del castello.

"Vampiri. Molto probabilmente a capo c'è il sabotatore del trono."

"Pensavo si fosse dimenticato di me!" Ammetto sinceramente.

"Invece non ti ha colpito per tutto questo tempo perché ha meditato un grande piano."

"Elias io vado avanti, tu seguimi. Avrò bisogno di aiuto."

Fa cenno di sì con il capo. Salto più in alto che posso e corro più velocemente del solito. I miei poteri si sono intensificati da quando sono salito al trono. Arrivo nel bel mezzo di un'enorme foresta e noto che sta divampando fuoco in ogni dove. Mi faccio strada tra gli arbusti incendiati e arrivo alla zona dello schianto. Noto solo pezzi di umani qua e là, ma di Karen nessuna traccia. Lo percepisco dal profumo del suo sangue. Ad un certo punto intravedo Sonia. Non posso credere ai miei occhi! È ancora viva...e intera. Mi avvicino e noto che sta per morire dissanguata. Non le rimane molto da vivere così la mordo e la porto con me al castello. Subito dopo mi raggiunge mio cugino nella stanza di mio padre.

"Cos'hai fatto?!"

"Elias non avevo scelta. È l'unica superstite della strage e l'amica di Karen."

"L'amore ti sta solo indebolendo cugino."

"Forse hai ragione. Se solo non mi fossi lasciato andare..."

"Non è il momento di piangersi addosso. Ricordati che sei il RE e non devi mostrare i tuoi punti deboli ai tuoi avversari. Comunque ti devo chiedere un favore: devi rimanere tu con la giovane questa notte e ti prometto che domani ti darò buone notizie sul rapitore della tua REGINA. Promettimi che non uscirai dal castello."

"Lo farò solo se domani mattina alle 5:00 verrai in questa camera."

"Affare fatto."

Elias ha qualcosa in mente perció farò ciò che mi ha detto. Forse è l'unico vampiro di cui mi fidi ciecamente oltre mio nonno. Verso le 20:00, dopo circa dodici ore di urla, Sonia si svegliata. Il colore rosso dei suoi occhi combacia alla perfezione con quello dei suoi capelli lisci. Si alza dal letto e subito si risiede. Mi avvicino a lei e le dico:" Sonia non avere paura di me, sono Axel. Mi riconosci?"

"A-a-ax-x-el?"

"Il raga...voglio dire l'amico di Karen."

Lei sorride. "Vorrai dire il suo ragazzo?"

"Sí. Ora vorrei che tu mi raccontassi cosa è successo questa mattina."

"D'accordo però ho sete."

"Non preoccuparti. La cena arriverà a momenti."

"Mi sento strana. Cosa mi hai fatto? Mi sono sentita bruciare dentro per un tempo lunghissimo."

"Esattamente dodici ore. Hai urlato per tutto questo tempo." Asserisco, accompagnando il tutto con un cenno sicuro del capo.

"Perché ora mi sento viva come non mai?"

"Perché sei un vampiro. Ti ho trovato in fin di vita vicino ai resti dell'areo e ho pensato che a Karen le saresti mancata molto. Soprattutto ora che..."

"KAREN! L'HAI TROVATA?!" Mi urla in faccia.

"No. Ho bisogno del tuo aiuto. Raccontami cos'é successo." Insisto.

Lei inizia a piangere e dopo un po' comincia a parlare. Mi racconta tutto nei minimi dettagli infatti ora molte cose sono più chiare. Lei si è 'salvata' perché uno dei vampiri ha bevuto il suo sangue e poiché alla fine si è svincola è caduta e ha battuto la testa perdendo i sensi. Dopo poco l'ho trovata io. Arriva la cena e lei magia anche la mia, ovvero beve anche il mio calice di sangue. Prima di addormentarsi mi chiede:" Di chi è questa stanza?"

"Di mio padre." Il mio viso si incupisce.

"Perché siamo qui? Non si incavolerà se troverà dormire me nel suo letto?"

"Lui è morto a causa del bastardo che ha rapito Karen e ora se vuoi scusarmi." Sbatto la porta e mi chiudo a chiave in bagno.

So di essere stato scorbutico con lei, ma quando parlo di mio padre e di mia madre è più forte di me. Passo la notte nella vasca da bagno. Alle 5:00 esco e trovo seduto ai piedi del letto Elias che parla con Sonia. Le ordino di uscire e così rimango solo con mio cugino.

"Cosa hai scoperto?"

"Una cosa che forse ti ucciderà l'anima."

"Spara. Karen è nelle mani di un killer per di più vampiro che ha ucciso anche i miei genitori." Mi affretto a ricordare.

"John."

"Che?"

"Il mio patrigno." Afferma abbattuto lui.

I miei occhi vanno a fuoco e sento fuoriuscire i canini. Elias si spaventa e cerca di tranquillizzarmi.

"Come hai fatto a saperlo? Aspetta...tu sei uno dei suoi scagnozzi?!" Sbraito fuori di me.

Lo prendo per il collo e lo sbatto prepotentemente contro il muro. Avvicina la sua testa a me e leggo i suoi pensieri, rivelandomi così dove è tenuta prigioniera la mia amata.

"Scusami Elias."

"Non fa niente. Per come te l'ho detto, mi sembrava ovvio il fraintendimento."

"Allora andiamo ad ammazzare quel bastardo!" Esclamo più furioso che mai.

Senza perder altro tempo usciamo entrambi dalla camera. Elias mi racconta che mio zio ha ucciso i miei perché era innamorato di mia madre e odiava mio padre soprattutto perché era diventato re e gli aveva sottratto la donna. Ora sono incazzato nero e non avrò pieta per lui. Karen aspettami, resisti...sto arrivando!

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