Disastro in cucina
Mi sveglio verso le 9:00 e mi rendo conto che ho dormito sul divano. Mi stiracchio, emettendo grugniti poco femminili, per poi andare in bagno a lavarmi la faccia in modo da svegliarmi definitivamente. Scendo in cucina e noto mamma intenta a preparare la colazione. La abbraccio da dietro e lei volta leggermente la testa.
"Buongiorno mamma!" Le dò un bacio sulla guancia e continuo a stringerla a me.
"Buongiorno Karen. Non pensare che con un bacio e con un abbraccio ti lasci uscire stasera." Esordisce, continuando a cucinare.
"Mamma ma per chi mi hai preso?!Ti voglio solo abbracciare!" Replico con un finto broncio. "Anche se..."
"Anche se?"
"Non si sa mai, provo fino all'ultimo." Mostro un sorriso a trentadue denti.
"Lo sapevo! Come devo fare con te? Comunque la mia risposta rimane sempre NO!"
Le schiocco sulla guancia un altro bacio e lei mi guarda esasperata. Rido divertita a causa della sua buffa faccia.
"Mamma cosa stai preparando di buono?"
"Pancakes."
"Buoni!" I miei occhi diventano a cuoricino.
Mi stacco da mamma e vado a prendere il barattolo di nutella. Apparecchio per la colazione e mi posiziono dinanzi al forno con le braccia conserte.
"Karen vai a svegliare tua sorella. Nel frattempo spalmo la nutella sui pancakes."
"D'accordo. Come mai hai cucinato i pancakes oggi?"
"Mi sono svegliata con il buonumore e anche perché alle 11:00 andrò via e tornerò verso le 22:00. Terrò una riunione con i colleghi e poi andremo a festeggiare il neopensionato di quest'anno."
Busso alla porta della cameretta di Hanna, ma non ricevo alcuna risposta. Entro senza il suo permesso, chiamamdola ripetutamente. Non dà segni di vita. Un'idea geniale e al tempo stesso malvagia si fa spazio nella mia folle mente d'adolescente. Raccolgo tutta la mia forza e la scaravento giù dal letto. Hanna si alza da terra traumatizzata con gli occhi spalancati ed un cespuglio al posto dei capelli.
"Che-che-che ti salta in mente?" Urla isterica.
"Ti ho svegliata." Rispondo ridendo.
"Non potevi utilizzare un metodo meno crudele ed irruento?"
"A dire il vero ti ho chiamata ma tu continuavi beatamente a dormire e quindi ho pensato..." Non riesco a terminare di dire la frase che mi ritrovo il suo cuscino spalmato in faccia.
Lo prendo e mi rivolgo ad Hanna con aria minacciosa:" L'hai lanciato tu?"
"E chi sennò! Vedi qualcun altro qui?"
Prendo a cuscinate mia sorella fino allo sfinimento. Dopo dieci minuti scendiamo e facciamo colazione tutte insieme. Mangio tre pancakes. Al diavolo la dieta! Si comincia domani. Tanto l'importante è crederci...Comunque sia Hanna che mamma escono di casa alle 10:45. Prima di chiudere il portone mamma mi dice:" Hanna tornerà con me a casa verso le 22:00. Oggi tua sorella starà a casa di un'amica. A dopo Karen."
Mi dà un bacio e mia sorella mi fa l'occhiolino. Si, come no! Mia sorella deve passare la giornata a casa dell'amica...forse mamma non ha capito che è una scusa per passare tutto il pomeriggio con il suo ragazzo. Dalle 11:00 fino alle 11:43 parlo al telefono con Sonia per avvertirla che stasera non potrò uscire. Prima di chiudere la lunga telefonata mi dice che il lavoro comincerà venerdì 15 settembre. Pranzo e guardo la tv. Alle 17:00 qualcuno bussa al portone.
"Ale sei già qui?!" Esclamo facendolo entrare in casa.
"Che ti aspettavi?"
"Pensavo vessi verso le 18:00-18:30." Ammetto.
"Ci sono problemi?"
"No, anzi. Mi stavo annoiando."
Lo faccio accomodare in salone e poi mio cugino mi mostra un libro di cucina. GUAI IN VISTA!
"Ale perché hai con te un libro di cucina?"
"Voglio sperimentare una nuova ricetta."
"Ho il presentimento che non andrà a finire bene." Annuncio.
"Karen si più positiva." Mi tira un pizzicotto sulla guancia.
Alessandro va in cucina ed inizia subito a prendere il necessario. Seguo mio cugino guardinga.
"Ale come mai hai tanta voglia di cucinare? E poi, perché hai scelto proprio casa mia?"
"Uno: voglio imparare a fare la ciambella all'americana al cacao per la mia ragazza. Due: tu sei una ragazza."
"Wow! Non l'avrei mai detto! Quanto sei perspicace! Io? Una ragazza? Nah!" Sbuffo ed alzo gli occhi al cielo divertita.
"Karen in realtà volevo dire che poiché sei una ragazza dovresti saper fare questo genere di cose."
"Invece ti sbagli cugino. Io non so neanche da dove iniziare." Ammetto sincera.
Mi siedo su una delle sedie posizionate intorno al tavolo ed inizio a leggere la ricetta dal libro di mio cugino. Gli ho detto cosa deve fare, ma ad un certo punto intervengo io.
"Ale quanto lievito stai mettendo?"
"Una busta e mezzo."
"Ma sei pazzo? Dai qui!" Gli strappo letteralmente la busta dalle mani.
Lui la riprende e mi dice:" Io devo preparare questa delizia e quindi..."
"Ho capito." Alzo le mani in alto in segno di resa.
Prepariamo l'impasto e la cucina sembra essere diventata la casa di Babbo Natale. C'è farina da tutte le parti. Prendo dal ripostiglio due stracci ed un secchio. Io e Alessandro puliamo il casino che abbiamo, o meglio, ha combinato. Alle 18:30 finiamo di pulire e mettiamo in forno la torta. Alessandro mi prende sotto braccio e mi porta in salone. Mi fa sedere sul divano e nel frattempo lui si litiga con il videoregistratore. Alla fine riesce a mettere un film.
"Che film hai scelto?" Domando curiosa.
"Titanic."
"Serio? Lo adoro!" Salto gioiosa più che mai.
Iniziamo a vedere il film, dimenticandoci della torta. Alle 19:15 vado in bagno e noto che qualcosa emette luce in cucina. Entro nella stanza, realizzando solo ora che la torta è fuoriuscita dalla formina ed ha imbrattato l'intero elettrodomestico. Urlo e subito arriva in mio soccorso Alessandro.
"Karen ci siamo dimenticati della torta!"
"Ale ma quanto lievito hai messo?" Chiedo furiosa.
"Alla fine solo una busta!" Afferma deciso e soddisfatto.
Spengo il forno e riluttante comincio a lavarlo nel mentre mio cugino taglia la torta. Termino di pulirlo alle 19:50. Sono sfinita! Mi lancio a peso morto sul divano. Alessandro arriva con due fette di ciambellone in mano. Tiro un morso e richiudo il pezzo di dolce nel tovagliolo.
"Non ti piace?" Mi domanda con gli occhi da cucciolo.
"Beh! Tira un morso anche tu poi mi dirai." Ribatto.
"Allora non ti piace?" Continua lui.
"No, no. Tu assaggia il dolce che hai fatto."
Tira un morso incerto per poi vedere mio cugino correre in cucina e gettare l'intero dolce.
"Alessandro tutto ok?" Faccio capolino in cucina.
"Ho fallito. Ho fallito nella mia impresa." Dice a bassa voce.
"Ritenta. La prossima volta sarai più fortunato." Rido alquanto divertita.
"Ridi, ridi. Intanto io sono spacciato."
"Non fare il melodrammatico! Lunedì verrò a casa tua e prepareremo il dolce insieme. Per questa volta non dirò niente e lascerai a bocca aperta la tua ragazza."
Mi abbraccia contento. Torniamo in salone e finiamo di vedere il film. Sia io che Alessandro alla fine di Titanic ci mettiamo a piangere e proprio in questo momento rientrano in casa mamma e Hanna. Entrambe salutano Alessandro che mi dà un bacio e va via. La settimana seguente passa talmente in fretta da non rendermene conto. Lunedì sono andata da Alessandro per aiutarlo con la torta e sia ieri che mercoledì sono uscita con Sonia e Nick. Oggi è lunedì 11 settembre e domani comincerà scuola. Non vedo l'ora! Ok, forse sembrerò pazza, ma non è così. Voglio tornare a scuola solo perché in questo modo potrò rivedere il mio Axel. Oh Axel! Mi addormento sul mio comodo letto con un sorriso stampato sulle labbra verso le 22:10.
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