Catturata

Il giorno dopo vengo svegliata bruscamente da mia sorella. Mi alzo dal letto e prendo Hanna a cuscinate e alla fine mi siedo su di lei mentre urla a squarcia gola. Mia madre irrompe in camera e ci sgrida.

"Vi sembra modo di comportarvi? Siete grandi e continuate ancora a bisticciarvi come delle bambine d'asilo."

"Scusa mamma." Rispondiamo all'unisono, abbassando la testa.

Mamma fa uscire Hanna dalla mia camera per poi chiudere la porta. Subito dopo si siede accanto a me sul letto.

"Karen devo darti una notizia."

"Mamma perché lo dici con tono affranto?"

"Non sono triste, ma solo un po' stanca. Mi sono dovuta svegliare presto per prepararti la valigia più grande."

"Perché? Andiamo a fare una vacanza tutte e tre per Pasqua? Mamma non abbiamo soldi da spendere per questo!"

"Partirai solo tu."

"COME?!"

"Hai capito bene. Hai due amici fantastici ed un ragazzo straordinario!"

"Continuo a non capire." Ammetto.

"Vestiti! Hai cinque minuti di tempo. L'aereo partirà tra mezz'ora."

"Mamma dimmi almeno dove devo andare e con chi!"

"Ti spiegherò in macchina." Afferma prima di uscire dalla mia cameretta.

Faccio come dice e alle 8:20 mi trovo in cucina. Hanna mi abbraccia forte a sé.

"Mi raccomando, pensa alla tua povera sorella che è rimasta qui! Mi mancherai!" Piagnucola.

"Hanna non è un addio!" Rido. "Sto solo partendo per una vacanza per non so dove e senza sapere chi sia il mio accompagnatore..."

"Accompagnatori!" Mi corregge.

"Accompagnatori?" Chiedo confusa.

"Aspetta e vedrai." Dice con fare allusivo.

La abbraccio forte e le dò due baci sulla guancia. Non so perché, ma mi sembra un vero addio. Il viaggio in macchina dura una mezz'oretta e mamma non proferisce parola. Arriviamo all'aeroporto e noto in lontananza Nick e Sonia. Mi volto verso mamma e mi accorgo che sta piangendo per la felicità. La stringo a me.

"Mamma perché?"

"Qualche giorno fa è venuto il tuo ragazzo e mi ha chiesto se potevi andare con lui in Transilvania e gli ho detto di no. Questo perché non lo conosco ancora bene ed anche perché sei tornata solo ieri da Roma. Dopo qualche giorno sono venuti i tuoi amici e mi hanno detto che loro andranno in viaggio e che il tutto sarà pagato da Axel. Sono rimasta abbastanza perplessa, ma alla fine mi hanno convinta."

"Come hanno fatto? È impossibile farti cambiare idea!"

"Mi hanno fatto pensare. Il tuo diciottesimo compleanno è tra poco più di un mese così come regalo..."

Non la faccio terminare di parlare che mi fiondo al suo collo e la ricopro di baci. Poi mi sussurra all'orecchio:" Ora vai o farai tardi. Ricordati che ti amo e mi mancherai. Non vedo l'ora di riaverti a casa!"

Non so perché, ma il tutto mi sembra strano. Le parole di mamma mi mettono tristezza come quelle pronunciate da mia sorella. Il tutto mi appare come un vero e proprio addio. La saluto un'ultima volta e mi dirigo verso i miei amici. Saliamo dopo sull'aereo. Come mai non stiamo viaggiando sul jet privato di Axel? In realtà non l'ho ancora visto. Mi siedo e l'aereo dopo poco decolla.

"Allora ragazzi mi dite come avete fatto a convincere mia madre?"

"Segreto!" Risponde Nick.

"Almeno mi potete dire da quando siete amici di Axel?"

"Segreto!" Risponde Sonia.

"Ragazzi vi prego!" Faccio gli occhioni da cucciolo.

Nick è irremovibile mentre Sonia cede subito.

"Axel ci ha chiesto questo favore e poi mi sembra un bravo ragazzo. Anche l'anno scorso siamo venuti con te in Transilvania, non ricordi?"

"Mi ero scordata!" Ammetto.

"Comunque io sono venuto solo perché è gratis e ci siete voi due!" Ride Nick.

"Modesto il ragazzo! Ora vorrei sapere quale arcana magia avete utilizzato per far accettare a mia madre una cosa così assurda."

"In realtà non ha resistito al mio fascino!" Fa una faccia buffa Nick.

"Si come no! Penso che ha accettato perché io e Nick l'abbiamo stressata." Ride divertita Sonia.

Passo un'ora piacevole fino a quando l'aereo inizia a muoversi in maniera strana ed abbiamo la conferma dal pilota.

Vi preghiamo di rimanere calmi.

Cercherò di attuare un atterraggio di emergenza.

Allacciatevi bene le cinture ed indossate le mascherine.

Il panico dilaga all'interno del mezzo volante. Il tutto peggiora quando entrano dal nulla quattro uomini pallidi vestiti di nero. Uno di loro, penso sia il capo, chiede:" Chi è Karen Lamberti?"

Io ed i miei amici ci guardiamo preoccupati e Sonia mi fa di no con la testa così non mi muovo. Poiché non arriva alcuna risposta, lo stesso individuo si avvicina ad una bambina e la alza dal collo.

"Karen Lamberti se non ti fai vedere immediatamente ucciderò questa bambina!"

I miei amici mi guardano terrorizzati ed io gli mimo:" Ragazzi vi voglio bene."

Loro cercano di bloccarmi,ma invano.

"Sono io! Lascia immediatamente quella bambina!" Urlo a perdifiato.

Fa come gli dico e la poveretta cade a terra. La madre le corre in contro e la abbraccia piangendo. Quando incrocio lo sguardo dell'uomo capisco le sue intenzioni:" Verrò con voi senza opporre resistenza ma lasciali vivere. Vi prego!"

"Pensi che io ti dia retta? Prendetela!" Ordina agli altri.

Mi sono subito resa conto che sono vampiri e perciò non avevo scelta se non quella di consegnarmi a loro. Non mi avrebbero uccisa perché vogliono da me qualcosa però ciò non significa che mi prenderanno senza che io opponga resistenza. Provo a colpirli, ma invano. Tutto ad un tratto mi sento colpire la parte posteriore del collo e svengo seduta stante. L'ultima cosa che ricordo è la faccia della mia amica in lacrime e Nick che cerca disperatamente di bloccarla.

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