18. Vuoi assaggiarlo?

«Forse abbiamo esagerato» borbotto, coprendomi la bocca piena con una mano.

Osservo il ragazzo che ho davanti a me, dalle guance gonfie per colpa del tacos che sta mangiando e le dita affusolate strette attorno al fazzoletto di carta.

I capelli sono ancora una volta raccolti in un codino alto, come se lo facesse di proposito a giocare con i miei ormoni.
Ad aggravare la situazione è la camicia nera, stretta attorno al corpo muscoloso, con i primi tre bottoni allentati, a mostrare il petto tonico e abbronzato.
Le braccia sono fasciate strette, quasi a voler strappare il sottile strato scuro, mettendo in risalto le spalle spigolose e ampie.

«Credo proprio tu abbia ragione» ammette, pulendosi le labbra carnose, attirando subito la mia attenzione.
Le sfrega con delicatezza, facendo comprimere i lembi di pelle in maniera armonica.

«Se ci portano qualcos'altro diremo in qualsiasi caso che non è nostro» propongo, guardando terrorizzata i camerieri che ci passano accanto con con enormi porzioni di cibo.

Per la prima nella mia vita non voglio più il cibo.

Cosa mi sta succedendo?

Fortuna che ho messo un vestito e non dei jeans, altrimenti il mio bottone sarebbe scoppiato e magari avrebbe colpito qualcuno, tipo Scott data la mia fortuna.

Il riccio sorride, dopodiché si porta il calice di vino alle labbra e ne beve dei grandi sorsi.
Osservo il pomo d'Adamo fare su e giù un paio di volte, mentre le labbra carnose si ancorano al bordo ampio e sottile.

«Tu? Niente vino?» domanda, guardando il mio bicchiere di Coca-Cola e ghiaccio.

Scuoto la testa in segno di negazione, «Preferisco rimanere lucida» scherzo, rivolgendogli uno sguardo fugace, che però lui cattura subito.

Annuisce lentamente, stringendosi il labbro inferiore fra i denti bianchi.

«Uno dei due deve esserlo, no?» domanda, continuando ad addentare la carne ricoperta di salsa piccante.

Vorrei intimargli di non mangiarne più, perché le sue labbra stanno diventando rosse e leggermente gonfie e non riesco a distoglierci lo sguardo.

Sono invitanti. È come se mi chiedessero di essere guardate.

«Mhm...» sposto un braccio in avanti, stringendo le dita attorno al calice, attirando subito la sua attenzione.

Sotto il suo sguardo ardente me lo porto alle labbra, bevendone alcuni sorsi, senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi verdi, che premono con insistenza contro i miei.

«Ora che ci ripenso...» alza leggermente un angolo della bocca, «Direi di no» conclude, facendomi compiacere, ma cerco di trattenere un sorriso, continuando a mangiare.

                                    ~•~

«Per te, cara?» domanda la signoria di fronte a me, guardandomi con la paletta del gelato in mano.

C'è sempre spazio per il dolce.

«Un cono due gusti: cioccolato e yogurt» le sorrido, percependo lo sguardo di Scott sul mio viso.

«Ecco a te, cara» me lo porge, così inizio a leccarlo, porgendo i soldi alla donna.

Dato che Scott ha pagato la cena, io mi sono offerta di farlo con il dolce.

Ci allontaniamo di alcuni passi dal chioschetto, camminando lungo la passeggiata in riva al mare.

«Vuoi assaggiare?» domanda Scott, catturando la mia attenzione.

Ci fermiamo in mezzo alla strada, proprio sotto ad un lampione.
Sorrido leggermente, voltando la testa nella sua direzione, dopodiché annuisco.

Mi porge il cono, avvicinandolo alle mie labbra fredde, che si preparano per accogliere la crema morbida.

Sporgo il collo in avanti, sentendo i nervi del collo tendere, ma il riccio sorride furbo, prima di far scontrare la punta del cono contro il mio viso, sporcandomi la guancia destra e il mento.

Spalanco le labbra, formando una "o" perfetta, sbarrando gli occhi con veemenza, come se mi avesse tirato una secchiata d'acqua gelida addosso.

Rimango un paio di secondi interdetta, a metà fra l'essere scioccata e sorpresa dal suo gesto, ma subito dopo scoppio in una fragorosa risata.

Osservo la sua espressione farsi da seria a divertita, mentre guarda il mio viso sporco.

Non me lo aspettavo.
Brutto... traditore.

«Questo è un colpo basso» sussurro fra le risate, portandomi subito due dita sulla guancia.

«Non potevo non cogliere l'occasione» si giustifica, tornando improvvisamente serio quando mi porto le dita alla bocca, per leccarle.

Punta gli occhi sulle mie labbra, ma io continuo a guardare i suoi, che sembrano luccicare sotto alla luce della luna.

Allontano la mano, pronta ad afferrare un fazzoletto dalla borsetta, ma Scott allunga un braccio nella mia direzione, aggrappandosi al mio collo con le dita.

Sento i polpastrelli sfregare contro la pelle calda e in parte ricoperta dai capelli, così mi fermo, sorpresa dal suo gesto inaspettato.

Lentamente, mi alza il mento con il pollice, facendo incontrare i nostri sguardi, «Faccio io» sussurra, mettendo in subbuglio il mio stomaco.

Acconsento con lo sguardo, catturata dalla sua presenza incombente, così allunga le dita sul mio viso, arrivando al resto del gelato, che percepisco ancora, talmente è freddo.

Lo porta via con sé mentre ritrae la mano, continuando a guardarmi quando se le porta alle labbra, muovendoci la lingua contro, lentamente e con fare studiato, composto e dannatamente calmo.
Picchietta sulla pelle ruvida, sfidandomi con lo sguardo felino, come se stesse preparando l'esca per me.

Ed io abbocco.

La gola mi si secca all'improvviso, ma sento la pelle riscaldarsi in un lampo, così come il calore tra le cosce.

Non credo di sentirmi bene.

Le labbra piene e rosee si muovo cautamente, come piume morbide, fino a quando non hanno finito il loro compito.

Troppo presto.
Volevo godermi lo spettacolo.

«Buono» mugugna, sporgendosi in avanti, puntando al mio viso.

Rimango immobile, anche se dentro sto tremando come una foglia.

È vicino, tanto vicino, troppo vicino.

«Il tuo?» domanda, ma non mi lascia il tempo di rispondere, che bacia le mie labbra in maniera fugace e frettolosa.

Ancora prima che possa sbattere le ciglia si ritrae con un sorrisetto stampato sul viso, lasciandomi con un senso di insoddisfazione e delusione.

Quello non era un bacio. Io ne voglio uno vero.

Mi riprendo dal mio momento di confusione, in cui non capisco chi sono, dove mi trovo e perché sento le gambe tremare.

«Vieni, sediamoci» sussurra, riprendendo a camminare per raggiungere una panchina.

Muovo i piedi in avanti, trascinandoli sull'asfalto fino a quando non ci sediamo, talmente vicini da sfiorare le nostre gambe.

Mi piace sentirlo accanto, percepire il suo profumo e la sua pelle calda.

«È il rosso il tuo colore preferito?» domanda ad un certo punto, catturando la mia attenzione.

«Sì, come fai a saperlo?» chiedo, sinceramente colpita.

Sono sicurissima di non averglielo mai detto, anzi, penso che solo Genelle lo sappia.

«Ho notato che lo indossi spesso» dichiara, portando un braccio dietro alle mie spalle, appoggiandolo sul legno della panca.

Giusto... gli occhi di Scott sanno catturare ogni minimo dettaglio.
Però devo ammettere che mi fa piacere che lo abbia notato, non è da tutti.

«Il tuo? Scommetto il nero» ridacchio, guardando i jeans scuri come il carbone.

Se dovessi definire Scott con un colore, sarebbe decisamente il nero notte, così pieno e profondo, sicuro di sé e padrone delle stelle.

«Mhm... mi spiace. Non ho un colore preferito» dichiara, facendomi smettere di sorridere.

Lo guardo con occhi sbarrati, «Tutti ce l'hanno!» quasi urlo, voltandomi completamente con il busto dalla sua parte.

Scrolla le spalle, abbassando lo sguardo sulle mie gambe, fermandosi però sulle ginocchia sbucciate, costellate da un paio di cerotti.

Le croste sono le mie peggior nemiche, non riesco proprio a lasciarle guarire, sento sempre l'impulso di toglierle.
Spero che i cerotti aiutino, peccato che gli unici che ho trovato hanno come stampa delle stelline.

Scott ridacchia a bassissima voce, «Delle stelle» sussurra, allungando l'indice affusolato sulla mia gamba scoperta.

Trattengo il fiato mentre lo muove con una lentezza disarmante verso il tessuto color carne, aggrappandosi ad ogni pezzo di me, che si trova alla sua completa mercé.

Più mi sfiora e più vorrei che non lasciasse la mia pelle, perché la maniera così delicata con cui lo fa mi scioglie tutti i nervi.

Ora la mano grande e magra è completamente posata sulla mia gamba, che sembra così piccola e bianca a confronto.
Sento i nervi tesi del polso pulsare sotto al sottile pezzo di carne e l'osso spigoloso premere leggermente sulla mia coscia, quasi a lasciarci una scia indelebile.

La sta percependo la mia pelle d'oca?

«Avevo solo questi in casa» sussurro, ritornando alla realtà quando lo vedo ritrarsi di scatto, come se avesse appena preso la scossa.

Che gli prende?

Restiamo in silenzio, continuando a mangiare i nostri gelati, con la magnifica vista del mare che si staglia contro gli scogli, producendo un rumore forte, ma piacevole, quasi soave.

Ad un certo punto percepisco il braccio di Scott cingermi da dietro, con la sua mano a premere sulla mia spalla con delicatezza.
Mi porta più vicino a sé, piegando la testa verso l'incavo del mio collo.
I ricci morbidi mi solleticano la guancia, facendomi sorridere leggermente.
Stringo forte il labbro inferiore quando il suo naso sfiora la mia pelle, come a voler catturare il mio profumo.

Nello stesso istante in cui un'onda alta abbatte con forza la roccia nemica, lui bacia la mia pelle, proprio vicino al mio punto sensibile, dietro all'orecchio.

Lo fa lentamente, prendendosi il tempo necessario, dolcemente, senza fretta o malizia.
Lo percepisco fin dentro le ossa, con tale intensità da spaventarmi.

Cattura i lembi del mio collo, mandando una scarica al mio corpo, che reagisce senza controllo.

Mi sembra di affondare in quelle stesse acque, abbattuta da una forza più potente di me, travolgente e continua, che mi impedisce di ritornare a galla per riprende fiato.

Non riesco più a distinguere il rumore del mare da quello del mio cuore, che batte forte nel petto.

E poi mi lascio andare... catturata da lui... da una tempesta viva.

BUONASERA SCOTTINE🖤
Abbiamo assistito ad un appuntamento... focoso🔥.
Scott si sbilancia, ma non troppo. Diciamo che rimane sempre sulla soglia.

Ve lo aspettavate un momento così spontaneo e intimo come quello che c'è stato?
Questo è un altro lato estremamente delicato e paziente di #scottsaltamiaddosso. 🤍

Quello che più mi piace di Amanda e Scottino è la loro spontaneità, il loro essere naturali, senza troppi giri di parole.

Fatemi sapere se vi è piaciuto, il vostro parere conta moltissimo per me. ❤️

Vi voglio tanto bene, alla prossima.

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