'Passion' Trip (II)
Mollo la presa dalla cravatta per appoggiare entrambi i palmi sul suo petto muscoloso, mentre avverto le sue mani vagare lungo la colonna vertebrale fino a raggiungere la nuca, infilandosi tra i miei capelli. Li stringe, e un verso strozzato mi raschia la gola, venendo prontamente messo a tacere dalle sue labbra che si muovono sulle mie con più veemenza. Approfitto di questo momento per far scivolare la lingua fuori dalla mia bocca, passandola lentamente sulla sua in una silenziosa richiesta.
Sento il corpo di Zayne irrigidirsi appena, ma la sensazione non dura che un attimo: pochi istanti dopo, risponde al mio bacio schiudendo le labbra e facendo incontrare così le nostre lingue. Freme in maniera incontrollata, e io con lui, preda dell'eccitazione che sento accendermi ogni terminazione nervosa fino a concentrarsi tra le gambe, dove riesco già a percepire l'umido del mio stesso intimo. Ci baciamo a lungo e con trasporto, tra sospiri sommessi e mugolii di piacere, finalmente liberi di poterci lasciare andare e di amarci.
Allontano le mani dal suo petto solo per andare alla ricerca dei bottoni del gilet grigio che indossa e li sfilo dalle rispettive asole con dita impazienti. Zayne indossa troppi vestiti e io sono troppo eccitata per fare le cose con calma, finendo per mugugnare frustrata quando non riesco a sbottonarli come vorrei. Una risata roca rimbomba nella sua cassa toracica e avverto una delle sue mani lasciare la presa dai capelli per raggiungere le mie. Senza smettere di baciarmi, inizia a slacciare il gilet per poi passare ad allentare il nodo della cravatta. Sfila via pure i bottoni della camicia bianca e io lo aiuto a disfarsi di quegli indumenti diventati decisamente ingombranti, mettendo finalmente a nudo il suo torace.
Interrompo il nostro bacio e punto lo sguardo sui pettorali ampi, guardandoli rapita come fosse la prima volta. Allungo una mano e la appoggio dritta sulla clavicola sinistra che sporge appena, facendo poi vagare il palmo in una carezza lasciva sul petto ansante. Zayne rabbrividisce al mio tocco e ansima pesantemente.
Alzo lo sguardo per incontrare i suoi torbidi occhi verdi e ho giusto il tempo di deglutire rumorosamente di fronte a ciò che leggo nelle sue iridi, prima di venire coinvolta nuovamente in un bacio urgente e famelico. La sua lingua si insinua con impeto nella mia bocca, sfiorandomi il palato e facendomi mugugnare senza ritegno. La mano che prima ha usato per sbottonare il gilet e la camicia ora scivola sul mio fianco e sulla coscia, afferrandomi con decisione la gamba per poterla spostare e piegare come vuole. Mi ritrovo così ad agganciare il polpaccio alla sua schiena, mentre lui si sistema meglio sopra di me, premendosi sul mio corpo caldo e fremente.
Percepisco chiaramente la sua erezione attraverso la stoffa del pantalone che ancora indossa e non posso fare a meno di gemere ogni volta che il suo bacino si scontra col mio. Brividi di piacere intenso e intossicante si diramano dalla mia intimità, risalendo in ondate travolgenti lungo ogni singola terminazione nervosa. Con movimenti febbricitanti, porto entrambe le mani tra i nostri inguini e cerco a tentoni l'abbottonatura dei suoi pantaloni grigi. Trovo il bottone e riesco e tirarlo via, ma Zayne mi afferra i polsi e strattona le mie braccia in alto, bloccandole sopra la testa. Mi dimeno e cerco di liberarmi dalla sua morsa che, seppur ferrea, rimane gentile per evitare di farmi male anche solo per sbaglio.
Tuttavia, il mio intento di divincolarmi viene presto soppiantato dalla voglia di restare lì, intrappolata tra il cuscino del divano e il corpo prestante di Zayne, quando le sue labbra scendono a baciarmi il collo. Le sento muoversi morbide contro la giugulare, scendendo in una scia calda e umida fino allo scollo della maglietta che indosso. Trattengo bruscamente il respiro nell'avvertire i suoi denti pizzicarmi lievemente la pelle, ed espiro con forza quando la sua lingua scivola leggera dallo sterno all'orecchio. Mi succhia piano il lobo decorato dall'orecchino e io mi inarco sotto di lui, entrando maggiormente in contatto con la sua erezione sempre più dura e tesa.
«Solo tu mi fai questo effetto. Solo tu riesci a farmi perdere il controllo in questo modo.» Sussurra con voce arrochita dal desiderio, facendomi formicolare tutta.
Di fronte a quella rivelazione, che è come dolce musica per le mie orecchie, avverto il mio sesso pulsare e bagnarsi ancora di più. Pregusto già il momento in cui si spingerà tra le mie pareti bollenti e un altro spasmo mi fa gemere senza controllo.
«Zayne...» Ancora una volta, la mia voce risuona supplichevole nel silenzio della stanza, interrotto solo dai nostri sospiri e dal traffico cittadino che scorre oltre le finestre.
Il suo nome, mormorato con quel tono implorante ed eccitato al tempo stesso, sembra accendere qualcosa in lui. In un attimo, mi ritrovo le sue mani tra le gambe, intente a sbottonare i pantaloni che indosso. Li sfila via con non poca fatica e si piega su di me per baciare il ventre, lasciato scoperto dalla maglietta che si è alzata lievemente. Ansimo e mi contorco sotto al suo tocco rovente, gli occhi chiusi stretti e le mani aggrappate alle sue spalle forti. La sua bocca indugia sul mio ombelico, lo morde e lo lecca, strappandomi gemiti alti e acuti; poi scende più in basso, finché non incontra la stoffa chiara e leggera delle mie mutande. Contro le mie aspettative, non le sfila via per come avevo immaginato, così da poter avere finalmente accesso alla mia vagina. Me le lascia addosso e continua a baciare il mio basso ventre, seguendo la linea dell'elastico. Che lenta e deliziosa agonia!
Spingo inconsciamente i fianchi verso il suo viso e sento la sue mani posarsi sulle mie cosce per tenermi ferma contro il divano, mentre la sua lingua continua a lambirmi la pelle poco sopra l'intimo. Mi agito e gli stringo nuovamente i capelli, cercando di convincerlo a scendere più in basso, lì dove si trova il centro del mio piacere che pulsa ritmicamente, ma Zayne rimane inamovibile e continua a vezzeggiarmi il ventre con baci e lappate roventi. Dopo quella che mi sembra un'eternità, sento le sue mani risalire lungo le mie cosce per fermarsi entrambe sul mio inguine. Percepisco le sue dita massaggiare quella zona erogena, facendomi venire la pelle d'oca, finché i suoi pollici non si appoggiano sulla stoffa umida delle mie mutande, premendo direttamente contro la parte più sensibile: il mio clitoride.
Spalanco gli occhi e gemo senza ritegno, sentendo una potente scarica di piacere attraversarmi dalla testa ai piedi. Zayne comincia a massaggiarmi lentamente, con movimenti circolari, e io percepisco il tessuto ruvido dell'intimo sfregare contro la mia vagina sempre più bagnata e ricettiva. La lontananza di queste settimane mi ha reso così desiderosa di sentire il suo tocco che mi bastano poche altre pressioni per sentirmi pericolosamente vicina all'orgasmo.
«No... non così...» Dico con tono lamentoso, tirando i capelli neri di Zayne per cercare di fargli capire che sono al limite e che non voglio venire in quel modo.
Lui si ferma e alza lo sguardo su di me. Vedo la lussuria muoversi nelle sue iridi verdi e scorgo l'accenno di un sorriso sulle labbra lievemente umide di saliva. La sua espressione eccitata va in netto contrasto con i lineamenti seri del suo viso, e gli conferisce un'aria sexy e accattivante.
«Ho fatto qualcosa di sbagliato?» Mi chiede, e so che lo fa per provocarmi, perché è più che consapevole di cosa voglio da lui, di cosa voglio che faccia.
«Sì. Non sei ancora entrato dentro di me.» Rispondo a tono, sottolineando l'ovvio.
Lo vedo continuare a sorridere lievemente mentre si alza e mi afferra per le braccia, tirandomi finché non mi ritrovo nuovamente seduta a cavalcioni sulle sue cosce toniche. Mi aggrappo alla spalliera del divano e, in un attimo, le sue labbra sono di nuovo sulle mie. Mi bacia con trasporto, sfiorando la mia lingua con la sua, e sento le sue mani stringermi i fianchi per poi scivolare sulla mia schiena finché non mi sfila la maglietta dalla testa. Rimango in intimo, con le ginocchia puntellate ai lati delle sue gambe e i nostri sessi che si sfiorano attraverso la stoffa dei pochi indumenti che ancora indossiamo. Rabbrividiamo per quel contatto che ci provoca una miriade di fremiti, e un sospiro lascia la mia bocca quando mi sbottona il reggiseno con dita abili.
Liberi dalla costrizione della biancheria, i miei seni sobbalzano appena ad ogni movimento, proprio davanti ai suoi occhi. Zayne li guarda per un lungo istante, come rapito, poi li afferra dolcemente con entrambe le mani e vi fa sprofondare il viso in mezzo, prendendomi alla sprovvista. Stringo la spalliera del divano e getto la testa all'indietro, ansimando senza alcun ritegno. La sua bocca succhia e morde la tenera pelle del mio petto, la sua lingua disegna immaginari cerchi concentrici attorno ai capezzoli turgidi, e io non posso fare a meno di muovere i fianchi per dare un po' di sollievo al pulsare incessante della mia vagina, ormai grondante di umori.
Lo sento ansimare sul mio seno quando, vogliosa di un contatto maggiore, premo con più decisione sulla sua erezione ancora racchiusa all'interno dei pantaloni. Mi struscio su di lui con urgenza, e lo guardo negli occhi con intensità, pregandolo silenziosamente – ancora una volta – di farmi sua. Zayne ricambia lo sguardo, le guance lievemente arrossate e le labbra schiuse in respiri brevi e profondi. Il suo petto ampio si alza e si abbassa frenetico, segno che anche lui è preda dell'impazienza, eppure continua a non fare altro che non sia sfiorarmi la schiena con le mani e depositare dei baci leggeri sulla mia pelle rovente, dal collo alle clavicole, dallo sterno ai seni nudi ed esposti.
Con un gemito frustrato, alzo i fianchi e infilo nuovamente le mani tra i nostri inguini, con l'intento di sbottonare definitivamente i suoi pantaloni. Questa volta, Zayne non mi ferma: mi lascia fare mentre continua a leccare il mio capezzolo destro, stringendolo e pizzicandolo appena tra le labbra, e io faccio fatica a rimanere lucida. Quando finalmente riesco a tirare giù la cerniera, infilo velocemente le dita al di sotto del suo intimo e lo abbasso quel tanto che basta a liberare il suo sesso congestionato e umido tanto quanto il mio. Ansima per il piacere e succhia con più veemenza il mio capezzolo, facendomi mugugnare e contorcere in risposta.
Gli stringo l'erezione in una mano e comincio a toccarlo con scatti di polso scoordinati e impacciati, ma che riescono comunque a farlo gemere più forte del normale. Lo percepisco pulsare tra le dita, caldo e duro come non mai, e mi lecco le labbra di fronte al pensiero che a breve lo sentirò scivolare dentro di me, proprio come ho desiderato con tutta me stessa fino a questo momento. Zayne mi afferra i fianchi con decisione e mi guarda dritto negli occhi mentre mi abbassa sul suo bacino, premendo la mia vagina, ancora coperta dalle mutande, direttamente contro la punta bagnata del suo membro.
Lo tengo saldamente nella mano per provare a indirizzarlo verso la mia apertura, spostando con le dita la stoffa fradicia che mi separa da lui, e riesco nel mio intento dopo alcuni tentativi. Quando finalmente lo sento strofinarsi contro le piccole labbra – pelle contro pelle, bollente e umido quanto la mia vagina – gemo sonoramente e avverto le mie pareti stringersi spasmodicamente, come se già si trovasse dentro di me e volessi tenerlo per sempre lì. Lascio andare la presa dal suo sesso, ormai convinta di riuscire ad accoglierlo senza ulteriori indugi, ma non ho fatto i conti con il nostro essere così bagnati dei nostri stessi umori.
Il suo membro scivola via dalle piccole labbra, andando a colpire il clitoride sensibile e premendo con insistenza su quel punto, l'intimo che lo intrappola e gli impedisce di allontanarsi del tutto dalla mia vagina. Fremo e ansimo, mentre lui sibila insoddisfatto contro il mio collo. Mi lascia uno dei fianchi e infila la mano tra i nostri corpi, lo percepisco afferrarsi il sesso e cominciare a strofinarlo su di me. Mi inarco, stringendo con forza la spalliera del divano, e faccio oscillare il bacino finché, finalmente, non lo sento spingersi tra le mie pareti pulsanti. In un attimo, è dentro di me, ed è la sensazione più bella e travolgente del mondo.
Gemiamo all'unisono, ebbri l'uno dell'altra e legati da qualcosa che va ben oltre il piacere fisico. Le nostre anime risuonano insieme, e nella stanza sembra scendere improvvisamente un velo gelido. Colgo distrattamente la presenza di piccoli fiocchi di neve che danzano all'interno del mio appartamento e abbasso lo sguardo sul viso di Zayne. Ha gli occhi chiusi, una smorfia concentrata gli fa corrugare le sopracciglia e mordere il labbro. Sento che rischia di perdere il controllo e mi abbasso a baciargli la fronte, mentre appoggio le mani sulle sue braccia muscolose segnate dalle profonde cicatrici.
Le accarezzo dolcemente, continuando a baciargli ogni porzione di pelle disponibile del suo volto perfetto, finché non mi approprio nuovamente delle sue labbra per donargli un bacio carico di tutto l'amore che provo per lui. Spero che questo basti a farlo calmare, a tenerlo ancorato alla realtà e a ciò che stiamo condividendo, ma decido comunque di sussurrargli delle parole rassicuranti per farlo concentrare solo su di me.
«Va tutto bene. Ci sono io qui con te.»
Lo ripeto come un mantra e sposto le mani fino a raggiungere il petto, appoggiandole dritte sul suo cuore. Il calore dei miei gesti e della mia voce riese a penetrare nel gelo del suo Evol e la stanza smette di raffreddarsi. Zayne riapre gli occhi e mi guarda, e sembra volermi dire quanto sia tremendamente dispiaciuto, un velo di tristezza in contrasto con il desiderio che ancora alberga nelle sue iridi verdi. So che vorrebbe parlare, ma non gliene do il tempo. Mi impossesso di nuovo delle sue labbra – stavolta con più irruenza, usando la lingua per metterlo a tacere – e comincio a muovermi su di lui. Lo cavalco lentamente, godendo nel sentire il suo sesso turgido uscire e entrare dal mio corpo, scivolando contro le mie pareti palpitanti e premendo sui punti erogeni che mi mandano intense scariche elettriche lungo tutta la colonna vertebrale.
Un verso strozzato sfugge dal suo controllo, infrangendosi nella mia bocca, e sento nuovamente le sue mani stringersi sui miei fianchi per accompagnarmi nei movimenti. La sua presa è forte, ferrea e decisa, e mi detta il ritmo con cui continuare a far oscillare il bacino. Mi tira in su, poi di nuovo giù, mi avvicina a sé e mi spinge lievemente all'indietro, ancora e ancora, mentre il mio clitoride struscia sul suo inguine ad ogni affondo, facendomi contorcere per il piacere che prende possesso di ogni cellula del mio corpo ormai sensibile e al limite.
Zayne interrompe il nostro bacio solo per riportare la bocca tra i miei seni, e riprende a morderli e leccarli mentre con le mani mi invita a muovermi più velocemente. Lo assecondo e sento l'orgasmo farsi sempre più imminente, in bilico e pronto a esplodere da un momento all'altro. Anche lui capisce che ormai mi manca poco per raggiungere l'apice e infila una mano all'interno delle mie mutande per andare a stimolare direttamente il clitoride. Un gemito alto si leva nel silenzio della stanza quando sento le sue dita scivolare sulla piccola protuberanza divenuta turgida e ricettiva, e quell'ulteriore stimolo segna il punto di non ritorno per me.
Lasciandomi andare a una serie di ansimi sconnessi, con i fianchi che si muovono in scatti irregolari e la sua mano che mi tocca in mezzo alle gambe, mi aggrappo forte ai capelli neri di Zayne e vengo con prepotenza. Il mio corpo freme senza controllo, le mie pareti si stringono convulsamente attorno al suo membro che continua a scivolare fuori e dentro di me, prolungandomi l'orgasmo quasi fino allo stremo. Vengo a lungo, bagnandomi e bagnandolo con i miei stessi umori che ora escono copiosamente dalla vagina. È una sensazione strana, che non ho mai provato prima, ma mi piace da impazzire e non riesco a fermarmi.
Continuo a cavalcarlo anche se ho appena avuto il più potente e intenso degli orgasmi, perché voglio che anche lui goda allo stesso modo, finché non lo sentirò venire dentro di me. Lascio la presa dai capelli e appoggio le mani sulle sue spalle forti, poi gli aggancio le gambe con i piedi e comincio a muovermi più velocemente, sbuffando appena ad ogni affondo e senza mai perdere il contatto con i suoi occhi velati dal desiderio. Lui mi stringe maggiormente i fianchi e alza il bacino verso di me, colpendo delle zone particolarmente sensibili che mi fanno urlare dal piacere.
Ci muoviamo in quel modo frenetico per istanti che sembrano lunghi un'eternità, godendo insieme e beandoci dei sospiri che echeggiano nel salone di casa mia. La rete del divano protesta un po' sotto di noi, ma non ce ne curiamo e continuiamo a fare l'amore con ardore finché non vedo Zayne mordersi il labbro inferiore e irrigidirsi lievemente tra le mie cosce. Lo guardo socchiudere le palpebre, le guance rosse e le iridi liquide e profonde come pozze d'acqua, e sento il suo sesso guizzare dentro di me, due, tre volte, finché il suo seme non mi riempie completamente.
Gemo un'ultima volta nel percepire il suo calore spandersi nel mio corpo e lo bacio con trasporto, accasciandomi subito dopo sul suo petto ansante. Sento il battito del suo cuore che galoppa furioso come il mio e mi lascio cullare da quel suono ritmico e rassicurante. Zayne mi abbraccia stretto a sé e mi deposita dei baci tra i capelli madidi di sudore, le dita che mi sfiorano la schiena e l'eccitazione che scivola via, lasciando spazio al profondo senso di appagamento e di appartenenza che ci lega. Lo abbraccio a mia volta, strofinando il naso contro il suo collo per inspirare a pieni polmoni il suo odore, che mi ricorda tanto quello dei paesaggi innevati, e percepisco la sua bocca spostarsi fino a raggiungere il mio orecchio accaldato.
«Mi sei mancata.» Sussurra con voce bassa e roca, continuando a sfiorarmi i capelli.
Sorrido, felice come non mai – anche se, arrivati a questo punto, non ha poi più così tanta importanza sentirlo pronunciare quelle tanto agognate parole –, e gli deposito un bacio sulla giugulare prima di rispondere.
«Anche tu.»
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